#148

Perfino Simone stesso si è messo a ridere, istericamente, quando la psicologa ha iniziato a parlare di "singhiozzo psicologico" per spiegargli cosa stesse succedendo, di così bizzarro, nella sua vita.

 Ed è proprio il fatto che lui per primo non sia riuscito a trattenere una risata che gli fa pensare che tutti possono prenderlo in giro e ridere di lui. 

Evita quindi di stare tanto con gli altri e cosa ancora più importante, cerca di mantenere la mente libera da stress e preoccupazioni. 

 Facile a dirsi, un po' meno a farsi. 

 Soprattutto dal momento in cui le giornate sono lente e faticose e Manuel, purtroppo o per fortuna, gli ronza sempre intorno.

 È un martedì mattina quando durante una pausa caffè in facoltà, Manuel lo raggiunge.

 "Ciao amore!"gli urla, già da lontano. 

E in pochi passi è da lui a baciarlo. 

 "Ciao amore!" risponde il più piccolo. 

Vedere Manuel è sempre stupendo ma vederlo all'università, subito dopo una complicatissima lezione di matematica, mentre il singhiozzo nervoso non fa altro che farlo sobbalzare, un po' meno. 

È impossibile nasconderlo, Manuel lo nota immediatamente e i suoi occhi, curiosi e preoccupati, convincono Simone a vuotare il sacco e raccontare di quella realtà celata, per quanto rara e strana e difficile sia. 

"Amore che c'è? Vuoi un po' d'acqua?"

 " No. Non passa. È - è psicologico." 

"In che senso?" 

"Mi viene perché mi sale un po' - l'ansia."

 "L'ansia per colpa mia?" 

"No! Per -" è costretto a fermarsi più volte, per il singhiozzo " - le lezioni." 

"E allora usciamo a fare una passeggiata. scacciamo l'ansia e pure il singhiozzo." 

Lo prende per mano, lo guida fuori e li comprende che non esiste vergogna con Manuel e che ogni problema si affronta e sdrammatizza, ma sempre insieme.

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