#143

Manuel è disteso su quel letto rigido, quando sente Simone singhiozzare.

E spera con tutto il suo cuore di essersi sbagliato, mentre come un burattino mosso da fili invisibili, si alza e si avvicina piano al letto di Simone.

"Simó, tutto bene?"

Purtroppo, non si sbagliava affatto.

Simone è avvolto tra le lenzuola ma è scosso dal pianto e il volto è paonazzo e schiacciato per quanto possibile sul cuscino.

Simone scuote il capo. "Non va niente bene", mormora, con la voce spezzata.

"Non riesco a dormire e mi fa male tutto, tutto."

"Magari è il letto che è un po' scomodo Simó. Aspetta, tirati su un attimo."

Lo aiuta a farlo, lentamente, tenendolo per un braccio e riportandolo seduto.

"Ti do il mio cuscino , se vuoi."

"E tu dormi senza?"

"E non fa niente! Metto na felpa arrotolata, guarda-" dice, appallottolando la felpa poggiata sulla spalliera della sedia. "- è praticamente a stessa cosa."

Sistema quindi il suo cuscino sul letto di Simone e lo aiuta a rimettersi giù.

"Non piangere più...dai."

"Scusami ..."

"Non ti devi scusare. Solo che me se strazia il cuore a vedette così."

"Ti prego Manu mi abbracci un po'?"

"Tutto il tempo che vuoi Simó, tutto quello che vuoi."

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