La foto
Ero appena andato a vivere da solo e tutte le mattine che mi svegliavo avevo l'abitudine di guardare il mio cellulare, se ci fossero notifiche o nuovi messaggi. La cosa più strana è che ogni giorno, come blocco schermo, c'era una mia foto di quando dormivo la notte. Le prime volte mi spaventai ho chiamato anche un prete per far benedire la casa, ma niente: le foto comparivano ogni mattina come sempre.
Alla fine non ci feci più tanto caso, ma il fatto di abitare da solo comunque mi spaventava. Cosi ogni tanto andavo a dormire dai miei genitori. Le foto non comparivano per qualche giorno, ma alla fine si facevano strada tra i circuiti del mio cellulare.
Allora ero costretto a ritornarmene in quella casa a vivere "da solo" per paura che qualcuno potesse fare del male ai miei genitori.
Un giorno mi svegliai e notai una figura nera con due occhi rossi che mi fissava. Era più grande di me, quasi gigantesca e sembrava dovesse inghiottire l'intero mondo da un momento all'altro con la sua oscurità. Allungai una mano, ma una sorta di barriera trasparente di ergeva davanti a me. Tutto intorno a me era il buio, poi mi sentii intrappolare da dei fili. Fu allora che capii: ero entrato nel telefono, ero io la foto questa volta.
Sentii tutto intorno a me tremare, poi così la figura appendermi da qualche parte. Appena se ne fu andata, mi avvicinai allo schermo e fuori notai tantissimi altri telefoni appesi a dei fili. Aguzzando meglio la vista, potei notare altre persone come me all'interno degli apparecchi elettronici.
Eravamo stati tutti presi dalla presenza, dall'essenza della tecnologia che ci aveva fatto schiavi, schiavi di quell'essenza che avevamo definito nostra padrona.
By Dany
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