The Catalyst
Emily aveva una fervida immaginazione. Poteva diventare un supereroe, una principessa, una spia...
Emily, però, stava diventando grande. Doveva ridurre il tempo passato a fantasticare, perciò aveva iniziato a cercare nuovi hobby. Aveva iniziato, ad esempio, a coltivare una grande passione per la musica. Gruppo preferito? I Linkin Park.
Poteva passare ore ad ascoltare i loro album e non se ne stancava mai.
Si metteva gli auricolari e via, iniziava a passeggiare. Erano passeggiate monotone, che costituivano l'occasione perfetta per evadere con la mente.
Ma quel giorno non l'avrebbe fatto.
Quando aprì gli occhi, Emily si ritrovò in uno strano posto. Riconosceva benissimo le pareti di camera sua, le aveva pitturate lei. Ma non ricordava affatto di aver messo una luce verde.
E la luce non era l'unica cosa ad essere cambiata. Persino l'aria sembrava diversa: era viscosa e gelida.
I suoni erano distorti da quello strano fluido verde.
Era curiosa di scoprire se tutte queste stranezze riguardassero anche il resto della casa, perciò si decise ad uscire da camera sua.
Spinse, anche se con poca decisione, la porta del soggiorno. Lì trovò tutta la sua famiglia.
Le pupille di tutti erano dilatate, le mani tremanti; i loro respiri erano affannati, le voci soffocate.
Il silenzio era così pesante da metterle addosso un'agitazione irrefrenabile. Perché avevano tutti paura?
Emily non era mai stata capace di consolare gli altri, ma in quel momento avrebbe tanto voluto esserne in grado. Non era solo la sua famiglia ad essere terrorizzata.
Aveva deciso, infatti, di dare un'occhiata al mondo fuori da casa sua. Ma anche lì regnava la disperazione più nera. L'anziana vicina di casa, ad esempio, camminava in fretta, voltandosi ogni tanto con aria preoccupata.
Ma cosa guardava? Sicuramente non si interessava di Emily, che non poteva costituire una minaccia.
Il suo sguardo incrociò uno strano disco violaceo , attorno al quale quella strana atmosfera verdina si faceva più fitta.
Che cos'era?
La ragazza decise di proseguire ulteriormente, ma si rese conto di un'altra particolarità di quell'aria densa: essa non era solo difficile da respirare, ma rendeva anche faticosi i movimenti. Infatti, dopo aver percorso sì e no 100 metri, si ritrovò ad annaspare.
Le stranezze, però, non finivano lì. Emily notò che alcuni alberi erano bruciacchiati, ma attorno ad essi non c'era alcuna traccia che facesse pensare ad un incendio.
Poiché non riusciva a capirci nulla provò a chiedere ad Anne, la vivace nipote della vicina di casa, informazioni. Ma la ragazzina sembrava terrorizzata : non riusciva nemmeno ad aprire bocca per rispondere alle sue domande.
Ma pochi secondi dopo ebbe risposta alle sue domande.
Da quello strano disco partì una sorta di fulmine che bruciò in un istante una quercia enorme.
Un coro di mormorii di paura si levò da un gruppetto poco distante.
Era bello vedere tutti quegli atei dedicarsi con fervore evangelico alla preghiera, ma per Emily era anche irrispettoso. È comodo credere in Dio quando se ne ha bisogno. Emily non era credente, ma non riusciva proprio a tollerare quel comportamento.
"Dio ci salverà" mormorò la signorina Hill, atea convinta da sempre.
Stava per scoppiare a ridere, ma riuscì a trattenersi.
E sì, Emily lo aveva fatto di nuovo.
Spazio autrice
Spero che vi sia piaciuto! L'ho scritto mentre ascoltavo The Catalyst, dei Linkin Park.
Il racconto non si conclude perché Emily, che sa di dove abbandonare queste fantasie, torna con i piedi per terra. Spero di essere riuscita rendere questo effetto.
Alla prossima!
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