9 - Emma




Non volevo giuro, mi ero avvicinata alla finestra solamente per prendere il telefono che avevo nella borsa e non ho potuto fare a meno di ascoltare. Rimango immobile a fissarlo, vorrei parlare ma nessuna parola esce dalla mia bocca, poi istintivamente, quando vedo che lui fa un passo verso di me, alzo la mano per far vedere il telefono "Lo avevo dimenticato in borsa." Sorrido debolmente e mi volto per andarmene quando lo sento dire "Devo andare, mi ha chiamato un'amica..." sembra in difficoltà.
"Tranquillo non mi devi spiegazioni, abbiamo passato fin troppo tempo insieme oggi." Nel momento in cui lo dico mi pento, vedo la sua espressione cambiare, farsi tesa e cerco di recuperare "Non intendevo dire.." lui mi blocca prima di finire la frase "Ho capito, non preoccuparti."
Mi supera, torna in cucina da Asia e Sam, li saluta, poi mi guarda, mi fa un cenno della testa e con un "Ci vediamo." Esce dalla porta.
Sono pietrificata, che cazzo ho fatto? Possibile che non riesca mai a trattenermi? Mi sono fatta prendere dalla gelosia, sapevo che se ne stava andando per andare da qualcun'altra, ma ho reagito senza nemmeno sapere chi fosse questa, magari è solo un'amica. Non volevo ferirlo, dio non volevo farlo andare via in quel modo.
Asia si avvicina "Ma che aveva fatto?" senza risponderle mi precipito alla porta, corro per il viale e arrivo al cancello... il suo suv non c'è già più, tiro fuori il telefono dalla tasca e provo a chiamarlo, squilla, squilla, squilla, ma nessuna risposta. Rimango in mezzo alla strada, sento freddo ma sento il panico salirmi in gola: non vorrà più vedermi, e avrebbe ragione. Che razza di persona dice una frase del genere dopo la giornata che abbiamo passato insieme? E' stato carino e premuroso, si è confidato con me e io non potevo avere un'uscita più infelice. Sento qualcuno in lontananza che mi chiama, i mille pensieri sovrastano la voce poi vedo la mia amica piantarsi davanti a me e scuotermi "Sono un'idiota Asia..." riesco solo a dire.
"Che cosa è successo?"
"Ho usato una delle mie solite frasi nel momento sbagliato, quando non serviva." Rimane in silenzio e mi fissa "Intanto entriamo, stai gelando." Mi prende per un braccio e mi riporta in casa, Sam si è messo davanti la televisione, penso per discrezione, perché in realtà è fermo su un canale che trasmette una telenovela spagnola, Asia mi fa cenno di sedermi in cucina ma io la ignoro e me ne vado in camera, devo assolutamente trovare un modo per parlare con Thomas e spiegargli che non volevo intendere quello che ho inteso dicendo quello che ho detto, ma al telefono non mi ha risposto, e un messaggio sarebbe ancora più fraintendibile. Mi sdraio sul letto, sento gli occhi pesanti, sono sfinita, e tutto quello che vedo prima di addormentarmi sono due occhi tristi che mi guardano, occhi che diventano freddi, poi cado in un sonno profondo.

La mattina seguente mi sveglio e sono ancora vestita, addosso ho una coperta, Asia deve avermi trovato addormentata e il suo istinto materno nei miei confronti deve aver preso il sopravvento, mi alzo controvoglia, ho lezione alle 8.30, ho tutto il tempo di farmi una doccia e di escogitare un modo per trovare Thomas.
Alle 8.00 usciamo di casa e mentre camminiamo Asia mi dice "Mi dirai cosa è successo o no?"
"Te l'ho detto, ho avuto un'uscita infelice."
"Ne hai tante di solito." Prova a dire lei per farmi ridere, ma non funziona, sono di pessimo umore.
"Probabilmente hai ragione, solo che lui non mi conosce e non lo sa ancora quanto sono stupida, anzi forse mi sono risparmiata la fatica di farglielo capire e ci è arrivato da solo."
"Piantala Emma, se gli spiegherai tornerà tutto alla normalità"
"E' quello che ho intenzione di fare, solo che non risponde al telefono e sfortunatamente lo conosco troppo poco per andarlo a cerca da qualche parte."
Mi fissa mentre camminiamo poi dice "La tua risposta c'entrava qualcosa con il fatto che aveva deciso di andarsene?"
"Si, mi ha detto che doveva andare da un'amica, il resto puoi immaginarlo da sola."
"Hai attaccato per non essere ferita, capito."
Perché ancora mi sconvolgo di quanto mi conosca Asia?
Arriviamo davanti l'edificio principale e tra gli studenti che passeggiano cerco Thomas con lo sguardo, ovviamente non lo trovo, saluto la mia amica e mi avvio verso la prima lezione. Le ore sembrano interminabili, ma almeno ho avuto modo di mettere su un piano, non appena finirò l'ultima lezione prima di pranzo potrò attuarlo.
Il professore ci da il permesso di alzarci e alle 13 scatto dalla sedia come una saetta, prima di uscire dall'aula chiedo a un mio compagno informazioni per arrivare al parcheggio, almeno eviterò di perdermi, esco quasi correndo e in dieci minuti lo raggiungo, mi fermo e comincio a guardare tutte le auto, una per una, finchè non trovo quella che mi interessa, mi avvicino, mi poggio e comincio ad aspettare. Non mi importa se perderò la pausa pranzo o le lezioni successive, non so i suoi orari, quindi rimarrò piantata qua, prima o poi arriverà. Prendo il telefono e mando un messaggio a Asia:
- Non aspettarmi a mensa, sono venuta al parcheggio e sto aspettando Thomas vicino la sua macchina, prima o poi dovrà venire a riprenderla.-
La sua risposta arriva quasi subito:
- Mi piaci così ragazza! La mia piccola guerriera... vedrai che capirà, fammi sapere!-
Alzo lo sguardo e lo vedo arrivare in lontananza, è al telefono e non mi ha nemmeno visto, bene ho dovuto aspettare poco, improvvisamente mi sento nervosa, ogni volta che lo rivedo è come se fosse la prima, non mi abituerò mai alla sua bellezza. Mentre continua ad avvicinarsi incontra il mio sguardo, si blocca a pochi passi da me e dice "Devo andare", attacca il telefono e rimane a fissarmi.
"Sono un'idiota." Dico senza pensarci. Lui continua a guardarmi senza dire niente , aspetto ma continua a rimanere in silenzio, allora decido di continuare io "Non volevo intendere quello che hai capito, tu ancora non mi conosci bene, ma ci sono delle volte che non uso i filtri tra il cervello e la bocca, anzi nemmeno penso, dico quello che mi viene sul momento e il più delle volta sono stronzate! Mi dispiace davvero, non volevo farti rimanere male. Ieri è stata una giornata bellissima, non ne passavo di così belle da non so quanto tempo e sono riuscita a rovinare tutto." Lo dico tutto d'un fiato, mi sono quasi dimenticata di respirare.
"Non posso passare il tempo a capire se quello che dici lo pensi davvero o no. Hai detto bene, non ti conosco, quindi devo prendere per buono quello che ti esce dalla bocca."
Rimango a bocca aperta, evidentemente devo averlo proprio fatto incazzare "No, non fidarti di quello che mi esce dalla bocca."
Alza un sopracciglio "No? E di cosa dovrei fidarmi allora?"
"Di me. Di come siamo quando stiamo insieme, di come mi vedi contenta se mi porti al mare, o se mi porti a bere un caffè squisito, fidati delle cose che faccio, non fidarti solo di quello che dico."
"Oppure potresti semplicemente smettere di stare sulla difensiva e di parlare senza pensare."
"Lo so, mi dispiace, ci proverò."
"Mi hai fatto rimanere di merda."
"Lo so." Non so che altro dire, lo vedo avvicinarsi e trattengo il respiro, mi prende un mano, mi tira verso di lui e mi abbraccia. Se dovessi decidere un momento in cui morire, sarebbe proprio questo, tra le sue braccia, non avevo provato mai niente del genere, niente di così perfetto, mi lascio andare completamente a lui e respiro più che posso il suo profumo, vorrei che non finisse mai, invece lui lentamente si allontana e mi sorride.
"Devo andare, ho delle cose da fare." Dice alla fine.
"Certo, volevo solo chiarire tutto."
"Ci sentiamo più tardi allora." Lo saluto sorridendo con la mano e mi avvio verso il campus, quando arrivo a mensa trovo Asia seduta al tavolo con Sam e altre tre persone, appena mi vede scatta in piedi e mi osserva, quando vede la mia espressione si rilassa e si avvicina per abbracciarmi. Cos'è la giornata dell'abbracciamo tutti Emma e non lo so? Ricambio il suo abbraccio e quando mi lascia andare noto che ha tenuto un vassoio da parte per me, mi siedo e mangio il più in fretta possibile, dopodiché scappo verso l'ultima lezione.

Quando arrivo a casa nel pomeriggio, mi siedo alla scrivania e decido di studiare un po' e rimettermi in pari visto che ho passato tutto il weekend con Thomas e non ho aperto libro. Dopo circa un'ora mi arriva un messaggio:
- Passo a prenderti verso le 19, voglio farti vedere una cosa. Va bene?-
Sorrido come un'ebete, come potrebbe non andarmi bene? Digito la risposta:
– OK. Ti aspetto.- e la invio a Thomas.
Mi alzo e vado in cucina, trovo Asia intenta a cucinare non so cosa "Preparati, stasera faccio una delle mie specialità!" Sappiamo tutte e due che in cucina è negata, ma non glielo dico mai, non riesco a smorzare il suo entusiasmo.
"Emh... Mi ha scritto Thomas, ha detto che per le 19 passa a prendermi, vuole farmi vedere una cosa." Faccio spallucce vedendo che è rimasta a fissarmi con la bocca aperta e il cucchiaio, con cui stava girando la cena, in mano a mezz'aria. Quando si riprende mi dice "Bene, ti lascerò qualcosa in caldo." E mi sorride maliziosamente.
"Che c'è adesso?" le chiedo.
"Proprio niente, perché deve esserci qualcosa?"
"Ti conosco e so che quando mi guardi in quel modo stai pensando qualcosa."
"No Emma, sono solo felice. Vedere i tuoi occhi quando parli di lui è uno spettacolo unico."
Arrossisco e mi auguro che non lo abbia notato anche lui.
"Stai tranquilla, io lo noto perché ti conosco da sempre." Mi sorride per rassicurarmi come se mi avesse letto nel pensiero, spero che sia vero.
Alle 19 decido di uscire di casa e aspettarlo fuori, l'attesa mi sta uccidendo, e proprio mentre chiudo il cancello la sua macchina accosta, abbassa il finestrino e con aria divertita dice "Mi scusi, si è per caso persa?" Scoppio a ridere e lo raggiungo in macchina.

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