32 - Emma






Non ricordo bene cosa è successo stanotte, ricordo solo di essermi svegliata e riaddormentata quasi subito tra le braccia di Thomas, sentivo il suo profumo nel naso, ricordo che ha detto di amarmi... apro gli occhi lentamente e quando mi giro vedo che nel letto non c'è. Forse l'ho sognato? Mi avvicino al cuscino inspiro forte e sento il suo odore, sorrido tra me, no non l'ho sognato. Mi stiracchio e sento il telefono vibrare, mi sporgo per prenderlo e per poco non cado dal letto.
"Pronto?" rispondo senza guardare.
"Non hai niente da dirmi?" cinguetta Asia dall'altra parte del telefono.
"Mmm cosa dovrei dirti?" le rispondo facendo la finta ingenua.
"Emma non fare la misteriosa con me, voglio sapere ogni singolo dettaglio."
"Te li racconterò promesso, ora devo cercare di capire dove è andato. Mi sono svegliata e non era a letto."
"Oddio..."
"Asia no! Stavo dormendo e è venuto da me, abbiamo dormito soltanto." Le dico prima che possa farsi strane idee.
"Non ci sarebbe niente di male, siete adulti avete tutto il diritto di divertirvi." Appena lo dice sento le guance avvampare, io e Thomas potremo... mi sento improvvisamente agitata e decido di cambiare discorso.
"Che si dice da quelle parti?"
"Oh le solite cose! Passo il mio tempo con Sam o Andrew, anche se sono due giorni che non lo vedo." Il modo in cui abbassa la voce per dire l'ultima frase mi insospettisce.
"Mi sono persa qualcosa?" provo ad indagare.
"Cosa intendi?"
"Tu e Andrew."
"Oh no no! Non c'è niente."
"Ti piace." Rispondo sicura.
"No non metterti in testa cose che non esistono! Piuttosto, quando tornerete?" so che c'è qualcosa di vero in quello che le ho detto, lo capisco da come cambia discorso, per adesso decido di non insistere ulteriormente, avrò modo di capire meglio.
"Non lo so. Non abbiamo avuto modo di parlarne ancora, è arrivato ieri sera."
"Ok, tienimi informata. Mi manchi." Dice con voce nostalgica.
"Anche tu." Rispondo con un sospiro ed è vero, sento la sua mancanza in una maniera incredibile. Non passavamo così tanto tempo separate dall'estate del secondo anno di liceo, quando sono andata per due settimane in vacanza con mia mamma.
"Ti lascio andare, salutami Thomas e tua madre." Fa lei distogliendomi dai miei pensieri.
"Asia...ha detto di amarmi..." glielo dico in un sussurro, quasi come se non fosse vero, come se lo stessi dicendo più a me stessa che a lei.
"Lo so tesoro, non sai quanto sono felice per te, te lo meriti."
"Ti voglio bene." Le dico prima di riattaccare.
"Te ne voglio anche io." Chiudo la chiamata e decido di mettermi alla ricerca di Thomas. Nella sua camera non c'è, dal bagno non sento rumori, quando arrivo in cima alle scale delle voci attirano la mia attenzione, scendo qualche gradino in silenzio per cercare di sentire cosa stanno dicendo.
"Prima di arrivare alla macchina le ho fatto levare le scarpe!" la voce di Thomas arriva forte e chiara seguita dalla risata di mia madre.
"Non riesco davvero ad immaginare mia figlia che cammina a piedi nudi ad una festa universitaria."
"Se l'avessi conosciuta un po' di più, non l'avrei obbligata a farlo."
"Non l'hai obbligata è stata una sua scelta, ha accettato la sfida. E' cambiata tanto grazie a te Thomas, hai fatto tanto senza neanche accorgertene."
"E lei ha fatto tanto per me, non immagina neanche quanto..." mi si stringe il cuore a sentire quelle parole, faccio qualche altro passo e con aria vanga entro in cucina.
"Buongiorno!" dico sorridente.
"Buongiorno amore." Risponde raggiante mia madre. Thomas invece si alza dallo sgabello dove era seduto, viene verso di me e con un leggero bacio sulle labbra mi dice "Buongiorno dormigliona." Sorrido imbarazzata per questo suo gesto davanti a mia madre, la guardo rapidamente e vedo che ci sta guardando con aria sognante.
"Vedo che avete fatto amicizia voi due mentre dormivo." Dico ironicamente.
"Stavo raccontando a tua madre di come ci siamo conosciuti." Mi risponde Thomas continuando a sorridere.
"Che programmi avete per oggi? E soprattutto quanto vi fermate?" interviene mia madre.
"Non lo so mamma, volevo far vedere un po' la città a Thomas. Quando avevi programmato di tornare?" chiedo rivolta verso di lui.
"Veramente non avevo programmato niente. Possiamo rimanere qualche giorno, ma venerdì dovrei tornare, sabato mattina devo vedermi con un professore per parlare della mia tesi."
"Va bene, oggi è lunedì direi che abbiamo un po' di tempo!" dico felice della notizia.
"Vado a farmi una doccia mentre fai colazione così possiamo uscire dopo." Annuisco e Thomas esce dalla cucina. Quando mi siedo su uno sgabello per mangiare qualcosa noto che mia madre mi sta fissando.
"Che c'è mamma? Sei inquietante quando mi fissi così." Le dico per prenderla in giro.
"Non ti sto fissando in nessun modo." La guardo con un sopracciglio alzato e lei continua "Ok ti stavo guardando ma solo perché sei più bella del solito. Siete bellissimi insieme e lui è davvero incredibile." Arrossisco leggermente.
"Già, lo penso anche io."
"Hai davvero buon gusto! Ovviamente hai ripreso di tua madre." Ci guardiamo e scoppiamo entrambe a ridere e per la prima volta dopo mesi mi sento davvero leggera.

Ho portato Thomas in ogni angolo che per me aveva significato qualcosa, gli ho fatto vedere dove sono cresciuta, dove io e Asia passavamo la maggior parte del nostro tempo. La nostra scuola, il nostro bar preferito, l'ho portato da Al e a Maggie per poco non è caduta la mandibola quando lo ha visto. Camminando per queste strade con lui come una vera coppia mi fa venire in mente che aspettare è servito, ne è valsa la pena. Abbiamo cenato con mia madre e ci siamo visti un film scelto da lui, ovviamente mi sono addormentata. Quando è finito mi ha portata a letto dandomi la buonanotte e sono caduta in un sonno profondo, ho sognato occhi blu come il mare che mi guardano con amore, un sorriso disarmante... poi il buio della mia stanza e un braccio che mi avvolge stringendomi al corpo di qualcuno. Non sto più sognando, è Thomas che è venuto di nuovo a dormire con me. Mi giro e seppellisco la faccia nel suo petto, mi stringo più forte a lui e facendo un lungo respiro, cado nuovamente nel sonno avvolta dal suo profumo.

Martedì

La spiaggia è esattamente come la ricordavo quando ci venivo con mio padre, Thomas mi ha chiesto se avevo voglia di portarcelo. Passeggiamo e parliamo di tutto, lui mi racconta ogni particolare della vita che faceva prima a Los Angeles, parla di quanto abbia sentito la mancanza di sua madre e di quanto l'assenza di suo padre l'abbia soffocato. Mi parla di Amy e delle loro avventure, di come lei gli sia stata vicina sempre. Ha detto che vuole farmela conoscere al più presto. Gli parlo di mio padre e di quanta rabbia provi nei suoi confronti dopo la nostra ultima conversazione. Ogni secondo che passiamo insieme ci scopriamo sempre di più, ci conosciamo meglio e entriamo un po' più l'uno nel cuore dell'altro. Mi abbraccia e mi bacia come se fosse la cosa più naturale del mondo, scherziamo, ci prendiamo in giro. Mi alzo e decido di andare a sentire l'acqua, Thomas rimane seduto ma con lo sguardo segue ogni mio movimento. Mi torna in mente quella volta al mare... ci conoscevamo a malapena eppure sembrava che fossimo sempre stati insieme, guardo il mio polso e tocco il braccialetto rosso che ci aveva regalato quel signore alla bancarella. Alzo lo sguardo e incrocio quello del ragazzo che amo, lo osservo e mi accorgo che con un sorriso lui sta toccando il suo braccialetto verde. Quella sera nonostante la stanchezza, riesco a rimanere sveglia e dopo aver aspettato che mia madre andasse a letto, attraverso il corridoio e stavolta sono io che lo sveglio.

Mercoledì

Svegliarmi tra le braccia di Thomas è la cosa più bella che abbia mai fatto. Oggi non voglio fare niente, voglio solo godermi la sua compagnia, lascerò decidere a lui. Ogni cosa con lui diventa speciale. Prepariamo un dolce e il pomeriggio decidiamo di fare noi la cena per mia madre questa volta. Mentre le ore passano, mi chiedo come ho fatto a vivere tutto questo tempo senza di lui, se mi volto indietro, tutti gli anni trascorsi della mia vita sembrano insignificanti paragonato a quello che ho adesso.

Giovedì

Mia madre ha una riunione importante oggi, ha detto che cercherà di tornare per cena così potremo salutarci con calma. Dopo pranzo sono in camera mia a sistemare le valige, sembra essere passata una vita da quando sono scappata dal college, eppure adesso tutto quel dolore è così lontano... sono sovrappensiero e non sento Thomas entrare in camera, improvvisamente due mani gelate si insinuano sotto la mia maglietta, lancio un grido per la sorpresa e lo spavento, quando mi giro lo vedo ridere di cuore con le lacrime agli occhi, gli do una spinta.
"Mi hai spaventato! Ma che hai fatto hai messo le mani nel congelatore?" gli chiedo quasi urlando. Lui continua a ridere, non ce la fa a parlare.
"Smettila di ridere!" dico cercando di rimanere seria, ma la sua risata è troppo contagiosa e cedo, mi avvento su di lui e cerco di fargli il solletico la dove le mie mano riescono ad arrivare. Prendo i suoi punti deboli e in un attimo ci ritroviamo a giocare come due bambini.
Sento male alla pancia per quanto sto ridendo, mi manca il respiro e la sua risata non fa altro che peggiorare la situazione. Fa qualche passo indietro e cade sul letto, mi afferra i fianchi e mi porta con lui. Mi posiziono a cavalcioni su di lui per continuare meglio la mia tortura e improvvisamente ci fermiamo. I nostri occhi ancora ridono ma le espressioni si sono fatte serie, con il fiatone ci fissiamo. Thomas è sdraiato sotto di me, la sua mano dal mio  fianco risale e percorre il perimetro del mio corpo, mi sfiora il seno e quando arriva al collo, lentamente mi porta verso di lui finchè le nostre labbra non si toccano. In un attimo il bacio si fa più intenso, le sue mani afferrano i miei capelli tirandoli leggermente, poi scendono  accarezzandomi la schiena, mentre io mi stringo il più possibile a lui. Senza rendermene conto si tira su, siamo occhi negli occhi, smette di baciarmi e senza mai staccare gli occhi dai miei prende l'estremità della mia maglietta e la sfila. Incerta faccio lo stesso con la sua e quando la levo quello che mi trovo davanti mi toglie il fiato. Sapevo già della bellezza di Thomas, ma vederlo così a petto nudo, con gli occhi colmi di desiderio per me è un'emozione che non sarei neanche in grado di descrivere. Senza pensare mi avvento nuovamente sulle sue labbra, i nostri corpi si toccano e per la prima volta sento la sua pelle a contatto con la mia, le sue mani corrono lungo tutto il mio corpo, senza accorgermene comincio a muovermi su di lui e sento la sua erezione premere sul mio punto più sensibile. Gli sfugge un gemito, mi afferra per i fianchi e senza capire come, mi ritrovo sdraiata sulla schiena. Comincia a baciarmi il collo mentre con una mano slaccia il bottone dei miei pantaloni, si ferma un attimo e mi guarda come se aspettasse il mio permesso. Improvvisamente mi sento agitata, sento una sensazione familiare di paura farsi largo nel mio stomaco, poi penso a quanto amore provo nei suoi confronti, i suoi occhi mi parlano senza che lui dica una parola, capisco che non farebbe mai niente per ferirmi, mi ama e da quando è venuto qua me lo ha dimostrato in tutti i modi possibili, è stato impeccabile. Il mio corpo, il mio cuore e la mia mente per la prima volta in vent'anni sembrano trovarsi tutti d'accordo e l'unica cosa che mi suggeriscono è quella di non scappare... allungo le mani verso la chiusura dei suoi pantaloni e li apro, Thomas capisce e, dopo aver aperto la cerniera dei miei, comincia a sfilarli, si tira indietro e finisce l'opera togliendomeli completamente. Si alza dal letto fa lo stesso con i suoi senza smettere un attimo di guardarmi e un secondo dopo torna da me soltanto con i boxer addosso. Mi guarda senza dire niente, sento l'ansia salire, sono quasi nuda e lui mi fissa, forse ci ha ripensato adesso che mi vede così? Lo sento inspirare profondamente, poi comincia a tracciare qualcosa di indefinito con dei baci sulla mia pancia, sale lentamente e tra un bacio e l'altro lo sento dire "Sei bellissima..". E' una tortura, l'eccitazione cresce, risale fino al mio collo mentre l'unica cosa che riesco a fare è accarezzargli la testa inebriandomi del piacere che mi danno le sue labbra sul mio corpo. Lo tiro verso di me e lo bacio come se fosse l'ultima volta che posso farlo. Con una mano si fa spazio tra le mie gambe e con una delicatezza estrema comincia ad accarezzare la dove il mio desiderio è più forte. Le sue dita si muovono esperte... sento dei gemiti, mi rendo conto che provengono da me, ma non mi importa, quello che sto provando è una sensazione che va oltre ogni mia aspettativa. Thomas mi bacia mentre continua a toccarmi, con il bacino seguo i movimenti della sua mano finchè non sento un calore invadermi tutto il corpo. Non ce la faccio più e mi lascio andare completamente... un brivido intenso attraversa la mia nuca, mi avvinghio al suo corpo come se potessi, in qualche modo, afferrare tutta la mia eccitazione, mi sento febbricitante mentre le sue dita si muovono repentine sul mio punto caldo e improvvisamente esplodo di piacere.
Quando riapro gli occhi Thomas mi guarda con un sorriso bellissimo sul volto, non ho il tempo di dire niente, riprende a baciarmi, con agilità si posiziona fra le mie gambe premendo la sua erezione contro di me, si stacca dalla mia bocca, mi da un leggero bacio sul naso, ci fissiamo per un istante che mi sembra un'eternità, ha il respiro corto, tutto di lui in questo momento mi fa sentire bellissima e desiderata come mai era successo. E' un'emozione talmente forte vederlo così che sento un nodo stringermi la gola, deglutisco sperando che scompaia mentre lui apre la bocca per dire qualcosa...

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