16 - Thomas
Avevo veramente voglia di far conoscere i miei amici a Emma, ma quello che volevo ancora di più, era farle vedere che al mondo esistono persone con cui vale la pena divertirsi, che sanno metterti a tuo agio e che non sono pronti a giudicarti, volevo farle vedere che una serata passata in compagnia di perfetti sconosciuti può essere piacevole e non per forza una tortura. Ci avviciniamo e li troviamo tutti intenti a chiacchierare, mi fermo davanti a loro e dico "Ragazzi lei è Emma una mia amica, Emma loro sono Alex, Ben, Harry e Tim!" Si avvicinano a lei mentre si presentano e le stringono la mano, lei sembra un po' tesa ma sorridente.
"Se non ti ricordi i nomi tranquilla, puoi chiamarmi Ben o Tim anche se sono Alex, non me la prendo!" esclama Alex e a quel punto la vedo ridere.
"Siete quattro non quaranta, credo che ce la farà." Si intromette Andrew, la guarda e le fa l'occhiolino.
"Andiamo! Stava solo cercando di attaccare bottone, non è vero Alex?" dice Harry mentre se la ridacchia.
"Harry, Ben, Tim" fa improvvisamente Emma indicando uno per uno i miei amici, poi fa una piccola pausa, si gira verso Alex e continua "Potresti ricordarmi il tuo nome per favore? In questo momento mi sfugge!" Fa una finta espressione dispiaciuta mentre Alex la fissa a bocca aperta e tutti noi scoppiamo a ridere.
"Sa il fatto suo la tua amica! Mi piace." conclude Alex e mi guarda con un sorrisetto furbo.
"Ragazzi possiamo continuare la conoscenza all'interno? Sto morendo di freddo." Asia si avvicina a Emma e le stringe il braccio come se potesse scaldarla, a quel punto tutti ci muoviamo verso l'entrata, quando la porta si apre una ventata di aria calda ci investe, è davvero piacevole, non è ancora pieno inverno ma la sera comincia a fare freddo. E' un po' che non vengo in questo posto, ma dentro il Jet non cambia mai, decine di tavoli da biliardo ci compaiono davanti gli occhi, il bar che da su una pista dove, dopo mezzanotte, la gente balla con la musica a tutto volume e tanti altri ragazzi sono già intenti nelle loro partite. Tim e Harry vanno verso la cassa per prenotare un tavolo, mi giro alla ricerca di Emma e la trovo poco più dietro che è immersa in una fitta discussione con Asia, parla e ride, mi avvicino a loro "Voi giocate ragazze?" mi rivolgo a entrambe.
"Io no, sono davvero negata per il biliardo!" fa subito Asia, sposto il mio sguardo su Emma aspettando una risposta.
"Non so... non ci ho mai provato...meglio di no!" decide alla fine.
"Ti insegno, se prendi la mano non è difficile!" Le sorrido, ma lei sembra ancora incerta, allora proseguo "Facciamo così, ti farò fare qualche tiro, almeno vedi se ti piace, ok?" a quel punto mi guarda con un ampio sorriso mentre gli occhi le brillano "Perfetto!" mi dice battendo le mani.
"Ho una sete assurda, torno subito!" e così Asia si allontana, mi avvicino di più e ora che siamo soli ne approfitto "Tutto bene?" le chiedo.
"Sisi!" mi risponde subito, continuo a guardarla con un sopracciglio alzato "Davvero Thomas, sto bene, lo vedresti se fosse il contrario."
"Ok, ma quando ti stanchi o se c'è qualcosa che non va, vieni a dirmelo e ce ne andiamo subito!" concludo, la guardo ridere per quello che ho detto anche se ero serissimo.
"Va bene papà, ma stai tranquillo, mi piacciono i tuoi amici!" mi sorride ancora, rimango a guardarla finchè non sento una voce dietro di me "Ragazzi è il tavolo 7, venite!" un po' controvoglia distolgo i miei occhi dai suoi e aspetto che mi sorpassi per poi seguirla fino a raggiungere gli altri. Emma prende posto vicino la sua amica su degli sgabelli posizionati vicino il nostro tavolo e io mi unisco agli altri, decidiamo di fare tre coppie, io e Andrew saremo i primi a sfidare Ben e Harry, chi di noi due vince si sfiderà con Alex e Tim. Mi piace il biliardo e mi è sempre riuscito abbastanza bene, per questo i primi dieci minuti della partita passano senza che me ne renda conto, Alex e Tim sono con Emma e Asia e chiacchierano tra di loro mentre ci guardano, ogni tanto mi giro a controllare che vada tutto bene e lei mi sorride, tira fuori quei sorrisi che ti scaldano il cuore, mi piace averla qua con me e i miei amici, mi piace che si senta a suo agio e mi piace vederla rilassata. E' il mio turno e prima di tirare mi avvicino "Sei pronta?" dico rivolgendomi a Emma, lei fa un saltello e scende dallo sgabello, mi fissa e con un gesto veloce mi leva la stecca dalle mani "Prontissima!" si avvicina al tavolo e studia attentamente la situazione mentre aspetta istruzioni.
"Noi dobbiamo mandare in buca le palle rigate, perciò scegline una, quella che ti sembra più facile." Le dico, ora sono proprio al suo fianco.
"La 10!" e mentre lo dice si china sul tavolo da gioco posizionando la stecca come meglio crede, prima che lanci mi chino vicino a lei, posiziono meglio la sua mano sinistra per dare la giusta direzione e le sposto leggermente il braccio destro, la osservo mentre guarda concentrata il suo obiettivo "Non usare troppa forza, quando ti senti pronta, tira!" Mi allontano leggermente da lei, tutti i miei amici stanno guardando e aspettano, evidentemente lei se ne accorge e impercettibilmente sposta lo sguardo verso di me, io le sorrido e faccio un cenno con la testa per spingerla a tirare, lei mi restituisce un sorriso timido, guarda la palla e tira. Buca. Ben e Harry fanno finta di protestare mentre tutti gli altri battono le mani e Asia lancia un piccolo gridolino per la sua amica, Emma si volta verso di me e saltellando mi batte il cinque, ride e io rido con lei.
"Altri due tiri e sarò più brava di te!" mi dice restituendomi la stecca.
"Non ho dubbi." Le rispondo ancora ridendo, e così torna a sedersi.
Io e Andrew vinciamo la sfida quindi ora tocca ad Alex e Tim, mentre cominciamo a giocare vedo Emma e Asia che si avvicinano.
"Hanno messo la musica e abbiamo sete, tra un po' torniamo." Mi dice Asia, le faccio un cenno di assenso e se ne vanno. Le guardo allontanarsi e per un attimo mi concentro solo su Emma, quella salopette le dona davvero e anche i capelli lisci, non avevo notato quanto fossero lunghi, ha qualcosa di diverso stasera, non lo so, sembra più... più... "Dai Thommy così facciamo notte!" mi grida dietro Alex e mi distoglie dai pensieri, così torno a giocare.
Venti minuti dopo abbiamo finito la partita, questa volta persa, e le ragazze ancora non sono tornate.
"Vado a vedere se è tutto ok!" dico ai miei amici indicando il bar.
"Vengo con te." Dice subito Andrew.
"Noi cominciamo la nostra partita nel frattempo." Conclude Ben.
Ci incamminiamo, cerco Emma in mezzo la folla ma non la vedo, mi fermo per guardare meglio "Eccole la." Segue il dito di Andrew con lo sguardo e le vedo, ma non sono sole. Caroline e una sua amica sono proprio di fronte a loro. Per un attimo sento una fitta di panico attraversarmi lo stomaco, poi affretto il passo e in meno di due secondi le raggiungo. Emma mi vede per prima, alza lo sguardo e immediatamente Caroline si gira nella mia direzione.
"Ehi Thommy, ciao!" si avvicina e mi stampa un bacio un po' troppo lungo per essere sulla guancia, i miei occhi non si staccano da quelli di Emma, cerco di capire se è successo qualcosa, ma non vedo niente, è seria e mi guarda con aria assente, Asia è proprio vicino a lei con le braccia incrociate al petto, non sembra tanto amichevole. Quando finalmente Caroline mi lascia andare provo a dire "Tutto bene?"
"Si certo! Stavo solo facendo le scuse a Emy per il mio comportamento dell'altra sera." Dice Caroline con un sorriso.
"Emma!" La corregge Asia incenerendola con lo sguardo, stavo per dire lo stesso, mi ha solo preceduto.
"Giusto, Emma! E' tutto ok, davvero." Continua lei rivolgendosi a me.
"Come mai sei qua?" Non so perché glielo chiedo, ma è l'unica cosa che mi è venuta in mente in questo momento, lei sembra leggermente infastidita, poi mi risponde "Sono venuta a fare un giro con la mia amica e stamattina Tim mi ha detto che sareste venuti qua, così sono passata a fare un saluto."
"Beh, mentre voi vi salutate noi ce ne andiamo!" dice all'improvviso Asia.
"Ciao ragazze e scusa ancora Eter!" fa Caroline sorridendo. Sto per rispondere quando vedo Emma avvicinarsi lentamente a lei, la fissa negli occhi e le si mette a circa cinque centimetri dalla faccia "Emma! Mi chiamo Emma. Sono solo quattro lettere e sono sicura che se sforzi leggermente quel piccolo cervello che ti ritrovi, puoi ricordarlo senza problemi, anche se mi auguro tu non debba mai più usarlo." Si allontana e va verso l'uscita lasciandola con la bocca aperta. Asia la segue ridacchiando e prima di allontanarsi aggiunge "Buona serata!" e con la coda dell'occhio vedo che Andrew va via con loro.
Caroline mi guarda, forse aspettando che dica qualcosa per difenderla, ma a me viene solo da ridere, perciò la guardo e dico "Te la sei cercata. Lo sappiamo tutti che il suo nome te lo ricordi benissimo e lo hai fatto apposta."
"No, mi sono sbagliata!" lo dice con una finta innocenza e io non ci casco.
"Due volte?" le chiedo. Apre la bocca per dire qualcosa e poi la richiude. Mi scappa un sorriso e mentre scuoto la testa le dico "Cresci un po' Caroline!" sto per allontanarmi ma lei continua "Quella ti sbava dietro Thomas e nemmeno te ne rendi conto, quindi tra i due mi sembra che sia tu quello che deve crescere." Ok, sono rimasto calmo fino ad ora, ma quando la sento dire quelle cose il sangue mi si gela nelle vene, torno verso di lei "Quello che succede tra me e lei non ti riguarda affatto. Non permetterti assolutamente di dare pareri e giudicare qualcosa di cui non sai assolutamente niente." Mi giro e me ne vado lasciandola la.
Vado al tavolo dove prima stavamo giocando ma non trovo nessuno, prendo il giacchetto e mi dirigo vero l'uscita, spero solo che non se ne siano andate e gli altri le abbiano raggiunte. Arrivo fuori e la prima cosa che vedo quando sono all'aria aperta è Emma, sta chiacchierando con gli altri e ride alla battuta di qualcuno, si accorge della mia presenza e mi guarda. Non sei arrabbiata vero? Sei stata bravissima la dentro piccola, non ce l'hai con me giusto?
Queste cose le penso soltanto, ma lei come sempre capisce al volo, mi sorride e con un cenno mi fa segno di avvicinarmi, le sorrido a mia volta e con un sospiro di sollievo la raggiungo.
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