15 - Emma
"Credi che sia esagerato?" mi volto e vedo Asia in piedi davanti la porta della mia camera con un vestitino corto nero, semplice ma che lascia veramente poco all'immaginazione.
"Spero tu non abbia intenzione di giocare a biliardo, non potresti piegarti vestita in questo modo." Mi viene da ridere immaginando la scena, lei mi guarda storto e aggiunge "Non ho intenzione di giocare a biliardo, in ogni caso mi cambio, non mi sentirei a mio agio dopo che mi hai detto così" mi fa il dito medio e torna in camera sua, ridacchio e dopo qualche secondo riporto l'attenzione sul mio armadio. Stavolta sono in crisi, non perchè non mi vada di pensare a cosa mettermi, ma semplicemente perchè per la prima volta ho veramente voglia di sentirmi accettabile e di esserlo anche ai suoi occhi. Tutte le mie barriere verso Thomas sono crollate dopo ieri notte, tutte le scuse che avevo trovato, i lati negativi della nostra conoscenza, si sono dissolti nel nulla, ma le mie paure e le mie insicurezze no, loro sono sempre la in agguato, per questo ho pensato che sforzandomi e farmi carina, mi avrebbero fatta apparire più bella anche ai suoi occhi, magari mi avrebbe notata e guardata diversamente...magari...ok, devo smetterla, tutti questi pensieri non mi aiuteranno e di certo non mi vestiranno, devo mettermi all'opera. Decido di rimanere abbastanza semplice nel vestiario visto che andremo in una sala da biliardo dove l'abbigliamento non è di certo la cosa principale, prendo una salopette blu, rimane morbida sui fianchi e sulle gambe fino alle caviglie dove diventa più stretta, ma la parte sopra mi aderisce abbastanza, metto una magliettina con le maniche a tre quarti bianca e indosso le mie Converse bianche. Mi sento a mio agio e questo già è un passo molto importante per passare la serata, mi dedico al trucco e su questo mi impegno particolarmente, cerco di mettere in risalto il colore verde dei miei occhi, sfumo la matita nera, metto un ombretto leggermente più chiaro per creare luminosità e contrasto, rimmel e per finire l'opera mi faccio coraggio e passo il rossetto rosso sulle labbra, me lo aveva regalato mia madre qualche mese fa, non avevo mai pensato neanche lontanamente di usarlo, ma stasera mi sento particolamente intraprendente. Attacco la piastra e dopo pochi minuti comincio a lavorare sui miei capelli, la passo su ogni singolo boccolo e venti minuti dopo ho finito. Mi metto a testa in giù cercando di dargli un po' di voluminosità, quando ho i miei boccoli sono lunghi, ma lisci sono decisamente molto più lunghi, tiro indietro la testa e fisso la mia immagine nello specchio. Rimango per un attimo sbigottita, quando ho finito neanche mi riconosco, ho decisamente esagerato, muovo la mano verso le salviettine per rimuovere il trucco quando sento parlare alle mie spalle "Cavolo..." mi giro e vedo Asia che mi fissa. Mi affretto a rispondere "Lo so, lo so ho esagerato, ora rimedio!" Lei si precipita verso di me e mi strappa la salvietta dalle mani "Non ti azzardare! Stavolta giuro che se continui ti picchio!"
Rimango a bocca aperta, non capisco "Perchè? Almeno il rossetto lo levo!"
"No Emma! Sei bellissima, ma non ti vedi?" mi domanda lei facendo una smorfia esasperata.
"Io..." provo a parlare ma non so che dire, tutto quello a cui riesco a pensare è Thomas, e se dovessi sembrargli ridicola?
"Tu ora prendi il giacchetto e scendiamo, aspetteremo il tuo principe per strada così non ti verranno strane idee."Non sono proprio sicura di volerle dare ascolto, lei se ne accorge e continua "Emma fidati di me, sono la tua migliore amica e ti voglio un bene indescrivibile, ti farei mai andare in giro in modo non adeguato?" so che non lo farebbe mai, con questa consapevolezza mi sento un pochino più tranquilla.
"Sono troppo sportiva vestita così?" le chiedo alla fine.
"No, sei davvero perfetta!"
Mi sento un po' emozionata, per la prima volta da quando sono all'università sto uscendo con qualcuno e ho voglia di farlo, ho davvero voglia di vederlo e di stare con lui, vedere come è in compagnia dei suoi amici, spero solo che siano carini e non degli stronzi come quella Caroline. Il mio telefono vibra e vedo il nome di Thomas lampeggiare, rifiuto la chiamata, tanto stavamo scendendo. Prendiamo le nostre giacche e usciamo, mentre percorro la strada fino al cancello sento qualcosa allo stomaco, un peso che mi costringe a fare dei respiri profondi, usciamo ed eccolo la... bello da togliere il fiato, con i suoi jeans e il suo giacchetto di pelle, sta parlando con Andrew, il cancello si chiude alle nostre spalle e lui si volta, incrocia i miei occhi e rimaniamo a guardarci mentre mi avvicino. La sensazione allo stomaco non fa che aumentare, per la prima volta da quando lo conosco non riesco a decifrare il suo sguardo, mi guarda e basta. Arrivo davanti a lui e nessuno dei due ha ancora interrotto il contatto visivo.
"Ciao!" dico io per prima.
"Ciao a te." mi risponde lui e un piccolo sorriso gli si disegna sul volto, mentre continua a guardarmi in quel modo.
"Ciao Emma, ma come siamo belle!" sento Andrew dire alla mia destra e subito le mie guance vanno in fiamme, Thomas continua a fissarmi e comincio a sentirmi nervosa, ma che gli prende?
"Grazie." rispondo sorridendogli timidamente.
"E tu sei?" Andrew ha spostato la sua attenzione verso Asia.
"Piacere, mi chiamo Asia. Abbiamo gli amici più ignoranti del mondo, nemmeno ci presentano." Si stringono la mano e ridacchiano insieme.
"Andiamo ragazzi, gli altri ci stanno aspettando." dice Thomas, sembra essere tornato in se, saliamo tutti in macchina e partiamo. Durante il tragitto Thomas e Andrew discutono di qualche partita, Asia interviene per prenderli in giro e io rido assecondando le sue battute, mi sento bene, e il fatto che la mia amica sia così socievole mi aiuta ad allentare la tensione, per una volta sembra tutto così semplice. Parcheggiamo e mentre ci allontaniamo dalla macchina sento qualcuno tirarmi per il braccio, mi volto e vedo Andrew "Posso parlarti un secondo?" mi chiede un po' più a bassa voce.
"Certo, dimmi pure." in quel momento Asia e Thomas ci raggiungono e si fermano vicino a noi.
"Andate avanti, vi raggiungiamo subito." dice Andrew, Thomas sembra esitare, non si muove.
"Dai Thommy, due minuti, glielo devo." a quelle parole tutti e due cominciano a camminare e prendono distanza da noi.
"Volevo scusarmi per l'altra sera, mi dispiace davvero." dice lui tutto d'un fiato, sono un po' confusa, non mi aspettavo le sue scuse, non è di certo colpa sua.
"Per cosa ti scusi? Non c'entri niente, anzi dispiace a me di essere scappata in quel modo." abbasso lo sguardo sentendomi un po' in imbarazzo.
"Avrei dovuto difenderti e mettere a tacere quella stronza, ma davvero pensavo che l'avresti fatto da sola." sembra mortificato, e non voglio che si senta in colpa.
"E' tutto ok Andrew, davvero. Non ce l'ho con te." gli sorrido sperando che mi creda.
"Ok, volevo solo farti sapere che so essere un buon amico, gli amici di Thomas sono anche miei e in più mi sei simpatica." conclude lui con un sorriso smagliante.
"Non ho davvero dubbi, so che Thomas è molto selettivo in amicizia. E anche tu mi sei simpatico." lo guardo e sembra più rilassato.
"Andiamo prima che torni a cercarci." ridiamo insieme e ci avviamo verso la piccola folla fuori dal locale. Intravedo un gruppetto di ragazzi, Thomas mi vede e mi raggiunge prima che io sia arrivata, mi fermo avendolo davanti mentre Andrew lo supera dondogli una pacca sulla spalla.
"Tutto ok?" mi chiede con un tono leggermente apprensivo.
"Si, voleva scusarsi per non avermi difeso l'altra sera." gli rispondo facendo spallucce. Contiua a guardarmi e alla fine mi fa un sorriso degno della sua bellezza.
"Vieni, voglio presentarti i miei amici." dice lui, lo guardo e sembra davvero contento, non posso fare a meno di sorridergli, faccio due passi avanti ma lui mi blocca prendendomi il braccio, mi fa girare e prima che mi renda conto di qualcosa, si avvicina e mi stampa un bacio sulla guancia. Sento le ginocchia cedermi, ma cerco di rimanere impassibile e ridacchiando gli chiedo "Questo per cosa?"
"Non ti avevo salutato come si deve prima!" mi fa l'occhiolino e si incammina lasciandomi la. Cerco di ricompormi e di darmi un tono, non lo capirò mai, so solo che ogni minuto che passa, ogni secondo che passo in sua compagnia, quel groviglio maledetto che sento nello stomaco aumenta, proprio come i miei sentimenti verso di lui. Non credo sia un bene, ma ormai non posso proprio farci niente. Sospiro e con tutta la naturalezza di cui sono capace raggiungo gli altri: sono pronta. Vediamo cosa mi riserva questa serata!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top