Capitolo 10


Il sabato mi sveglio rilassatissima. Niente sveglia odiosa, niente scuola. E stasera la festa... posso chiedere di meglio?

A colazione stamattina la mamma mi ha affidato delle commissioni per il pomeriggio, e per evitare polemiche o divieti imposti per non aver fatto la parte del mio dovere, accetto.

Subito dopo pranzo, mentre accarezzo Yobi appisolato sul divano, noto mia mamma seduta al tavolo intenta a scrivere la lista delle cose che dovrò acquistare, e poco dopo me lo consegna...

«Mi raccomando, non scordarti nulla!»

Annuisco palesemente annoiata, e controvoglia ma decisa ad eseguire gli ordini, mi dirigo in centro, alla ricerca di un supermercato qualunque che mi si piombi davanti. Ma nulla.

Decido allora di chiedere indicazioni ad una anziana signora con una borsetta in plastica in mano, e la ascolto.

Pochi minuti dopo mi ritrovo davanti ad un piccolo supermercato.

"HappyMarket" leggo dall'insegna. Ma in realtà non aveva proprio nulla di felice, almeno dall'esterno.

Non mi resta altro che entrare, dopo aver trascinato fuori un carrello lievemente ossidato e scricchiolante. Il rumore che emana mi suscita un certo imbarazzo non appena metto piede dentro il supermercato, e non riesco a trattenere delle risatine.

Cerco di trasportare il carrello con una mano mentre frugo nella tasca alla ricerca del bigliettino della mamma.

Uova, latte, burro, zucchero, e mandorle. Questi ingredienti mi sono così familiari! Probabilmente l'indomani mi aspetteranno ancora quei soliti deliziosi biscottini!

Mi sposto da un reparto all'altro molto faticosamente, come se stessi trasportando un elefante invece di un carrello, ma spero che gli altri non ci diano troppo peso.

Arrivo al reparto per i dolci e mentre cerco di raggiungere uno scaffale in alto con lo zucchero qualcuno me lo porge senza esitazioni.

Sto per ringraziare quando alzo lo sguardo. Un ragazzo, alto, dalla pelle scura, anch'esso familiare... Poi la mia mente collega: Travis.

Ringrazio molto e mi guarda.. «Ah, l'amica di Ethan... An..?»

«Anthea.», fingo di sorridere.

«Si, Anthea... Carica per stasera? Io e i ragazzi ci stiamo dando parecchio da fare sin da ora... Tu non mancherai, giusto?» dice indicando con il pollice dietro di lui, dove un gruppo di ragazzi, a me ignoti, si stanno divincolando per trovare l'alcol migliore.

«Non mancherò.»

Sorrido. Lui fa lo stesso e torna dal gruppo di amici con un cenno della mano.

Mi sento più nervosa che mai, decido di aspettare che i ragazzi si allontanino facendo finta di leggere le etichette di un ingrediente qualsiasi per evitare di attirare l'attenzione o gli scherni altrui per via di quel dannatissimo carrello chiassoso, dopodiché mi dirigo alla cassa, esco e con gioia infinita lo ripongo dove l'ho trovato.

Mi incammino verso casa con ben due borse belle piene. Mi sento un mulo da soma ma continuo a camminare nonostante il dolore delle braccia. Ripenso all'incontro con i ragazzi, e mi ricordo del loro carrello zeppo di bottiglie di ogni tipo. Penso di aver capito di che genere di festa si tratti ma non c'è da preoccuparsi. Non mi sono mai ubriacata, e di certo non succederà stasera!

Arrivate a casa le lascio cadere all'ingresso dove mamma mi raggiunge ringraziandomi.

Le sorrido affannata, e la aiuto a riporre le cose in cassetti o nel frigo.

Il tempo che rimane prima di cena lo passo in camera, e dopo aver inviato a Sheyla un messaggio per comunicarle il mio incontro con Travis & co., faccio zapping in TV e mi sdraio a guardare un film.

Terminata la cena, verso le 20.30, mi rimangono "solo" un'ora e mezza per i preparativi, così torno nella mia stanza ed estraggo il mio nuovo abito come fosse un minerale prezioso, e lo pongo delicatamente sulle lenzuola, scacciando con le mani Yobi, che tenta di saltarci sopra.

Mi precipito in bagno con il sottofondo di una delle mie playlist preferite del cellulare, e dopo una doccia volante passo il phon.

Mi esamino rapidamente e decido di dedicarmi prima al trucco.

Un leggero fondotinta fissato da della cipria, un poco di terra sugli zigomi e il gioco è fatto. Asciugo i capelli e credo di essere pronta.

Sento il campanello suonare e mia mamma che accoglie qualcuno: Sheyla, che mi raggiunge veloce al bagno del piano superiore e mi guarda...

«Su forza, preparati!»

La fisso sul posto, ancora in reggiseno e mutande... Lei stupenda, con dei tacchi neri e il suo vestitino color oceano, dei capelli super morbidi e un trucco scuro ma che le esalta il colore degli occhi chiari.

«Ma... sono pronta, manca solo l'abito!»

Lei ride istantaneamente... ma dopo un attimo di esitazione, notando la serietà sul mio volto la smette, schiarendosi la gola.

«Ma dove stai andando, in chiesa? Lascia.. ci penso io.»

Tira fuori dalla sua pochette, luccicante per via delle paillettes, un mucchio di trucchi di cui non saprei nemmeno il nome. Ad esempio, qualcosa definito da lei "highlighter": me lo spalma leggermente più sopra la mia passata di terra.

Quando ha finalmente finito col trucco sento passare la mia piastra sui capelli, e dopo circa un quarto d'ora dal suo arrivo posso finalmente specchiarmi.

Non mi riconosco, tuttavia mi piaccio: un ombretto marrone che si sfuma con il bianco panna, delle ciglia lunghe e super voluminose, la pelle molto più luminosa e delle labbra rosse, del colore dell'uva.

Per non parlare dei capelli: voluminosi come mai prima, con i boccoli che arrivano fin sotto il seno, e con un piccolo ciuffetto a lisca di pesce fermato dietro il capo da una forcina.

«Ma come hai fatto?»  Esclamo, abbracciandola.

Ridacchia. «Segreti del mestiere. Forza ora! L'abito!»

Annuisco e ci precipitiamo in camera. Indosso il vestitino nuovo, bianco smagliante in netto contrasto tra con mia pelle, grazie al poco di abbronzatura rimasta dall'estate appena trascorsa.

Frughiamo insieme tra le scarpe nel mio armadio cercandone un paio adatte.

«Queste!», quasi urla, lanciando fuori un paio di decolletè in pelle, sempre bianca, dal cassetto.

Me le infilo e ci diamo un'ultima occhiata allo specchio... Possiamo andare!

 Usciamo dalla porta di ingresso e cerco di coprirmi il volto con la mano... Mio padre, conoscendolo, non accetterebbe mai di farmi uscire con un trucco del genere.

Cerco di stare in equilibrio su queste scarpe, comprate l'anno scorso per la comunione del fratello più piccolo di Kristal, ma che alla fine ho sostituito.

«Stasera sarà indimenticabile! »

Siamo entrambe euforiche!

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Ehilà, 
vi informo che Breathless prenderà parte al concorso ''Nuovi Talenti 2018'', che ha lo scopo di far conoscere le nostre storie a più gente possibile. Vi consiglio di iscrivervi :D

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