Prologo
Ben
- Ci sei? Ben? - una voce mi chiama da fuori dalla mia stanza. Forse definirla stanza è un tantino esagerato.
Io la definirei più che altro " sgabuzzino delle scope" ma se lo dicessi in pubblico credo che l'Operatore mi ammazzerebbe per la seconda volta. Mi alzo dal letto sfatto, aprendo annoiato la porta. Davanti mi trovo un ragazzo dai disordinati capelli bruni. Il suo viso è in buona parte coperto da una maschera che passa sulla sua mascella e da due grandi occhiali gialli e tondi.
- Che vuoi, Toby? - dico, sbadigliando. Mi sono appena svegliato, ed il mio aspetto al momento non deve essere dei migliori.
- Ho un messaggio importante da parte del capo - dice lui.
- Parliamone davanti a del cibo, adesso ho fame - commento, con la bocca impastata dal sonno.
Normalmente quando Slenderman ci lascia dei messaggi "importanti" questi non sono mai buoni, ma a me non pare di aver fatto nulla di male in questo periodo, quindi non dovrei aver motivo di preoccuparmi.
La casa si sta svegliando, e già di primo mattino noto il caos tipico di questo posto. Qui è pieno di gente che urla, che grida, che piange, che ride. La CreepyHouse non è altro che un polveroso e decadente manicomio, alla fine. Siamo tutti matti, nessuno escluso, e tutti corrotti. L'unica cosa che ci accomuna davvero è l'essere servi di Slenderman, e il dover obbedire ai suoi ordini.
Arriviamo nella piccola cucina, dove si trova solo un'altra persona oltre a me e Toby. Sally è apparentemente una bambina docile ed innocente. Di fatto, non fa del male a nessuno, fa solo morire di paura qualsiasi essere umano che si trovi in casa una bambina sporca di sangue che fluttua come un fantasma. Non capisco nemmeno perché il capo la tenga con sé.
- Allora - dice il ragazzo, mentre io spalmo distrattamente la marmellata su una fetta di pane - Tu sai come funziona la storia delle Creepypasta, no?
- Una Creepypasta è un essere sovrannaturale dalle intenzioni maligne o, invece, un umano all'interno del quale si sviluppa per qualche motivo il virus che lo porterà a diventare un'immortale assetato di sangue. La morte del soggetto lo fa sviluppare rapidamente e diventare immediatamente una Creepypasta. Da quando sono arrivato qui me l'avrete ripetuto si e no un centinaio di volte.
- Slender è riuscito a trovare una ragazza con il virus - dice lui - E vuole che tu la accompagni nel suo percorso per diventare una di noi.
- Io? Sono qui da appena tre mesi, se non contiamo l'addestramento, e scegliete me? Non sarebbe più idoneo qualcuno di esperto? Prendi LJ, lui ha duecento anni qui dentro alle spalle!
- Sono gli ordini del capo - replica lui. A volte è strano vederlo così serio. Si comporta così solo quando si trova ad affrontare gli ordini dell'Operatore. Gli è devoto come ad un dio, e lascia perdere il proprio comportamento normalmente allegro solo quando si tratta dei compiti che gli vengono affidati, o quando ha una delle sue strane crisi da Slenderman Sickness.
Lui è uno dei pochi scelti, tra i più vicini all'Operatore, il suo pupillo. Per questo lui è uno dei pochi che lo vede abitualmente e che può stargli vicino. Lui e pochi altri prendono gli ordini direttamente da Slender, per il resto di noi i compiti vengono consegnati da Toby o Hoody o altri servi particolarmente degni di fiducia.
Io, in tre mesi, ho visto Slenderman una sola volta.
Lui se lo trova davanti ogni giorno, e non capisco come possa anche solo stare in piedi. L'Operatore è un essere potente, la cui sola presenza è in grado di far cadere in ginocchio le Creepypasta più forti, che sono quelle dai poteri sovrannaturali.
- Chi sarebbe questa ragazza? - chiedo, mettendomi le mani dietro la testa.
Non ho voglia di fare da maestrino ad una ragazza a caso, certo non è per questo che esistono le Creepypasta. Eppure so che agli ordini non si può disobbedire. Giocherello distrattamente con le catene che mi avvolgono i polsi, scocciato. Purtroppo so benissimo che a Slenderman non si può disobbedire. Se osassi farlo probabilmente mi troverei nel Seminterrato della decadente villa.
E nessuno vuole trovarsi lì. Assolutamente nessuno.
Slender mi ha detto che io sono probabilmente tra le Creepypasta più forti della villa e che con il tempo potrò essergli molto utile. Ma non si farebbe alcuno scrupolo a farmi del male. È spietato, e se i suoi burattini non fanno ciò che dice, non prova alcun rimorso o pietà.
- Emy Evans - mi informa il ragazzo, venendo scosso da un tic alla spalla, tirando fuori da una tasca un foglio piegato in quattro - Qui c'è tutto ciò che devi sapere su di lei. Aspetto, indirizzo, e il modo in cui il virus potrebbe reagire su di lei. Il tuo compito è osservarla, prima di tutto. Fattela amica, avvicinati a lei, e cerca di capire cosa potrebbe innestare la pazzia. Il virus è dormiente in lei, ma sicuramente un trauma di qualche genere sarà in grado di portarla da noi.
Emy Evans.
Spalanco gli occhi.
Slenderman non ha scelto me per caso, lui non fa mai nulla senza un motivo.
Emy Evans è stata la migliore amica, quando ero ancora in vita.
Aggiornerò molto ma molto sporadicamente, almeno per adesso. Sappiatelo u.u
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