Capitolo 7
Emy
Ecco, l'ho fatto. Ho pianto sulla sua spalla e mi sono mostrata debole come al solito. E, cosa peggiore di tutte, ho lasciato che lui mi consolasse. Lo odio, tutto questo è tutta colpa sua. Ho ricordato il mio passato ed ora mi rendo conto di quanto lui sia solo un ingrato.
Tiro pateticamente su con il naso, passandomi una manica della felpa sotto di esso e sporcando inevitabilmente di grigio la stoffa. Il trucco deve essere colato a causa della pioggia e il mio viso ora deve essere un orrendo scarabocchio grigio-nerastro.
Mi ha rovinato la vita ed io ho lasciato che lui mi consolasse.
Mi alzo in piedi, scostandomi di colpo da Ben. Non voglio sentire il suo tocco un secondo di più. Non è il ragazzo tenero e timido che ho conosciuto un tempo. Come ha potuto la vittima diventare un carnefice, come può non vedere sé stesso in tutti coloro a cui fa del male?
- Che cos'hai intenzione di fare, adesso? - lo sento chiedere. Ora me la ricordo la sua voce, la riconosco.
- A te dovrebbe interessare? Voglio scoprire dov'è mio fratello e chi ha ucciso Susan.
- Posso dirti che non è stato nessuno della Casa - risponde lui, al che mi volto. È seduto a gambe incrociate e mi guarda. Nella penombra, i suoi occhi dalle pupille rosse paiono luccicare.
- Io posso aiutarti. Tutti noi possiamo.
- Tu ed i tuoi amici psicopatici?
- Non sono tutti psicopatici. Alcuni lo sono, altri sono schizofrenici, sadici...
Gli rivolgo un'occhiataccia - Non collaborerò con dei luridi assassini.
- Erano i tuoi amici - dice, al che spalanco gli occhi, confusa dalla sua affermazione.
- Che stai dicendo?
- Lì hai recuperati i tuoi ricordi, no? Ce l'hai presente Jeff, quel castano con gli occhi azzurri? Si era trasferito, poi un giorno è andato a fuoco, si è inciso un sorriso con un coltello e ha ammazzato tutta la sua famiglia. Ha lasciato in vita solo suo fratello, ed ora entrambi gli Woods sono assassini a sangue freddo. E ti ricordi Jane, la ragazza per cui Jeff aveva una cotta? Lui ha disintegrato la sua famiglia, ed ora lei è nella Casa con lui. Vaga come un animale in pena, trasfigurata, aspettando solo l'occasione di poterlo ammazzare.
- No... - sussurro, ricordando i ragazzi nelle foto. Non possono avermi abbandonato tutti, non possono essere diventati tutti dei mostri, non anche loro.
- E te lo ricordi Toby, quel ragazzino sempre sorridente? Ci aveva nascosto tante cose. Di avere un padre alcolizzato, di essere picchiato esattamente come lo ero io. Ha ucciso suo padre dopo la morte di sua sorella, ed è diventato uno dei più importanti tra noi.
Le mani mi tremano. Non è possibile, non voglio crederci.
- Bugiardo! - urlo, cercando di far cessare il mio tremore stringendo i pugni.
Ben si alza in piedi, sistemandosi meglio il cappello e fa alcuni passi verso di me - Anche Natalie ci ha nascosto tante cose. Almeno, ora non si chiama più Natalie. Suo fratello la stuprava e suo padre non perdeva occasione di malmenarla. Non l'ha retto più ed è andata fuori di testa pure lei.
- No... - scuoto la testa.
Non è possibile, secondo quale probabilità assurda tutti gli amici della mia infanzia dovrebbero essere diventati dei mostri? Deve essere una bugia, è qualcosa di troppo irrealistico, assurdo.
- Io non ti credo - dico, stringendo i denti.
- Posso farteli vedere - risponde lui - Certo, Jeff e Jane non si riconoscono più un granché, ma sono loro. Vuoi vederli?
- Sta zitto - dico, e sento la mia voce incrinarsi pericolosamente. Non voglio scoppiare a piangere, non di nuovo.
- Sai chi altro è cambiato?
- Basta... - mi prendo la testa tra le mani, affondando le dita nei suoi capelli neri. Deve stare zitto, ora.
Voglio solo riavere mio fratello e cancellare Ben dalla mia vita. Avrei preferito non ricordare nulla.
- Il tuo migliore amico, non te lo ricordi? Jack. Ha iniziato l'università, lui. Credeva anche di essersi trovato la ragazza. Solo che lei si è dimostrata solo una maniaca satanista e l'ha usato per un suo rito. Ora gli piace strafogarsi di orga-
- Basta! - urlo, tanto forte da fermarlo - Taci taci taci! Dannazione, non la voglio più sentire la tua voce!
Gli tiro un pugno dritto in faccia, sorprendendomi della mia stessa forza. Lui, sorpreso, non riesce a scostarsi né a ribellarsi al mio colpo successivo. Continua ad incassare, indietreggiando, ma non cade mai. Sono furiosa, so solo che voglio vedere la sua faccia sparire dalla mia vista. Lo odio.
Ad un certo punto, il mio ennesimo pugno incontra resistenza.
Ben, il cui naso ha preso a sanguinare, ha fermano il mio pugno con una mano.
- Non ti sto dicendo tutto questo per farti del male - dice lui, ed io mi scosto violentemente.
- E per cosa, allora?
- Io non desidero che ti accada niente di brutto, non mi piace sapere che tu mi odi. E se ora ti tratto così è perché il Capo mi ha ordinato di portarti alla Casa.
- Il Capo? - chiedo, cercando di prendere un poco di calma. La mia rabbia verso Ben si placa quanto mi basta per non ricominciare a prenderlo a pugni.
- Io e tutti gli altri siamo solo dei servi. A comandarci è qualcuno contro cui, anche con tutte le nostre forze messe insieme, non saremmo mai in grado di vincere. E vuole che tu diventi una di noi - dice - Mi dispiace di farti male, di farti soffrire. Ma so che dirtelo non cambia il mostro che sono ai tuoi occhi. Ma se non obbedisco a lui sono morto.
Scosta leggermente i capelli, tirando verso sinistra il collo della sua tunica. Vi è un cerchio, con una X all'interno, impresso a fuoco.
- Questo mi segna come suo servo. Può eliminarmi quando vuole.
- Sei un fantasma - replico - Sei già morto.
- Non un fantasma - dice lui - L'Operatore, rendendoci schiavi, ci dona una forma fisica, così da poterci controllare. È per questo che sei riuscita a colpirmi. Così ora non devo sempre restare in contatto con la cartuccia di Majora, per quanto la mia anima sia sempre contenuta in essa. Lui, di fatto, può decidere di... farmi smettere di esistere. Non si può contrastare.
Sospiro, passandomi entrambe le mani tra i capelli e tirandoli indietro - E se non obbedissi?
- Farebbe del male sia a me che a te. Tu sei destinata a diventare una Creepypasta, tutti coloro che lo sono ce l'hanno scritto nel proprio sangue. Se tu ripudiassi la tua natura non finirebbe bene. Non finirebbe affatto bene.
- E perché tanti erano miei amici?
- Quasi tutti vengono da questa città o dintorni, non si sa il perché.
Ci penso su. Posso fidarmi delle sue parole? Non mi piace il suo essere passato così violentemente da un comportamento aggressivo ad uno comprensivo.
- Alcune persone potrebbero aiutarti a trovare tuo fratello, laggiù. Non so chi l'abbia preso ma so che non è uno di noi.
- Sarò costretta a fare del male?
Non voglio essere un mostro. Non voglio diventare come è diventato lui. Io non sono una cattiva persona.
Ma se nel mio sangue è scritto il contrario...
- Non lo so.
Chino la testa. Se l'Operatore, chiunque egli sia, mi facesse del male e mi uccidesse, non troverei mai mio fratello. Io devo sapere dov'è, so che è vivo, devo trovarlo.
Prendo un lungo respiro, guardandolo negli occhi neri, che lo rendono del tutto inumano.
- Accetto. Diventerò una serva dell'Operatore.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top