90 GIORNI DOPO




flashforward 1


Buio.

Se c'è una cosa che lei ha sempre odiato, quella è il buio.

Le luci spente, le tende tirate, le tapparelle abbassate.

Riesce a sentire le lenzuola del letto sotto le dita, l'odore tipico degli alberghi, il rumore in sottofondo della città e di oggetti che si muovono poco distanti da lei. E' riuscita a guardarsi intorno quando sono entrati, prima che lui la facesse indietreggiare sul materasso, prima che spegnesse le luci. E' una suite, elegante, anche abbastanza confortevole.

La porta del bagno è alla sinistra del letto, mentre quella d'uscita si trova più in fondo e sicuramente lui saprebbe come evitare di farla scappare, quindi neanche ci prova.

<<Oh, andiamo, davvero?>> gli chiede non appena una luce finalmente si accende, ma le viene puntata contro.

<<Tu comincia a parlare>> le dice lui, una voce invisibile nascosta dietro la lampada <<Da quanto lo fate, come è iniziata, chi sei veramente, chi è Clarice, Alessandro, perché io. Se le risposte mi soddisfano potrei evitare di chiamare la polizia>>

La ragazza scoppia in una risata nervosa.

<<Ti conviene parlare, perché sono davvero incazzato>>

<<Io non avrei mai voluto ferirti>>

<<Vittoria, parla>>

<<Da dove comincio?>>

<<Dal principio. Voglio sapere tutto>>

La ragazza sbuffa ma si mette comoda, mentre lui dal canto suo sembra muoversi. Forse si siede. Vittoria continua a non riuscire a vederlo, accecata dalla lampada puntata contro.

<<Ti sarei piaciuta quando avevo vent'anni, forse anche più di quanto ti piaccio ora. Ero stronza, ma avevo ancora un cuore>>

<<Non fare la vittima>>

<<È vero. Mi temevano tutti, ma infondo ero una brava persona. Volevo fare tante cose, avevo tante idee, tanta ambizione. Nel mio gruppo di amici eravamo tutti così, il che creava tanta competizione ma anche tanti stimoli. Parlavamo solo del futuro. Come saremmo stati, cosa avremmo fatto, chi sarebbe diventato cosa...>>

<<E così, tra tutte le cose che potevi diventare, hai deciso di essere una rovina famiglie? O te l'ha suggerito qualche amico geniale?>>

<<Vorrei poter dire che l'idea non è stata mia...>> scuote la testa <<Una sera eravamo in un locale. Quel pomeriggio avevo vinto il mio primo processo simulato, in diritto di famiglia, e ne stavo parlando con gli altri. Clarice nel frattempo si stava lamentando perché un uomo, dall'altra parte del locale, la stava insistentemente fissando. È sempre piaciuta ai ragazzi più grandi, agli uomini, e se n'era uscita con una frase tipo che prima o poi avrebbe lasciato l'università e si sarebbe fatta mantenere da un vecchio miliardario. Io mi sono messa a ridere, poi le ho detto che potevamo inventarci qualcosa di meglio. "Tu fa innamorare quei miliardari sposati di te. Io me la vedo con il loro divorzio". Era solo uno scherzo>>

<<Bel modo di scherzare. Davvero.>>

<<Se fosse rimasto uno scherzo, tutte le persone con le quali abbiamo interagito avrebbero comunque divorziato prima o poi. A volte abbiamo anche salvato mogli e figli da mariti maneschi>>

<<Non farmi incazzare>>

<<È la verità. Anche tu e Jen vi sareste lasciati prima o poi>>

<<Ripeto, non farmi incazzare. Che è successo dopo?>>

<<Che abbiamo continuato a scherzarci su. Ci siamo laureate, io sono andata a fare tirocinio a Roma e Clarice è rimasta a casa, ma ci pensavamo sempre. Poi Clarice è venuta a stare da me, non era riuscita a studiare per l'avvocatura mentre io avevo passato da poco l'esame. Avevamo bisogno di soldi, di stabilità, ed io ero alla ricerca di gloria mentre nel mio studio mi sfruttavano e basta. Il primo caso é capitato. Clarice ha iniziato una relazione con un uomo che poi si è scoperto essere sposato e quando la moglie li ha colti in flagrante lei si è ricordata del nostro scherzo. È andata a cercare la moglie per scusarsi, poi le ha proposto me come avvocato. Lì abbiamo capito che avrebbe potuto funzionare, che dovevamo solo studiarla meglio, schedare le possibili prede, capire dove colpire.
A Roma siamo state poco in realtà, anche se ho ancora qualche caso lì, ce ne siamo andate a Barcellona perché hanno accettato il mio curriculum da Hernest & Wayne, e dopo mesi hanno preso anche Clarice come paralegale. Lei aveva le sue belle storie d'amore, io portavo grossi casi allo studio. Clarice ha avuto i soldi che le servivano, io la mia gloria.
Il trasferimento a Londra è stato inaspettato, ma avrebbe dovuto rendere ancora più facile non essere scoperte. Finché non sei arrivato tu>>

<<Nessuno ha mai sospettato niente prima di me?>>

<<Nessuno. Siamo sempre state attente. Mai troppe persone nella stessa città, mai nello stesso settore, mai con qualche legame, persino il più assurdo>>

<<Quindi sono il vostro primo fallimento?>>

<<Sei abituato ad essere il numero uno, no?>>

Archie ride.

<<Cosa credi che vi abbia fatto scoprire?>>

<<Johnatan Harrison>> dice Vittoria <<e che tu ti sia innamorato di me>>

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