30 GIORNI DOPO
flashforward 3
<<Non riesco a fare a meno di chiedermi una cosa>> afferma Vittoria, gettandosi di schiena sul materasso. Chiude gli occhi irritati dalla luce puntata contro, poi se li copre con i palmi delle mani.
<<Non sei tu quella che dovrebbe fare domande>> controbatte Archie, meno autoritario di quanto lo sembrava all'inizio. Così Vittoria procede.
<<Io ero convinta che George Reyes ci avesse scoperto, già da prima della denuncia di Jennifer. Non ci credo che fossero solo mie paranoie>>
Segue un lungo momento di silenzio.
<<Sospettava che stessi nascondendo qualcosa, che poi è il motivo per cui mi ha fatto scrivere a Lisa, cioè, a Clarice quella sera. Mi ha chiesto il permesso di scavare ma non mi ha mai detto perchè stesse indagando su di te, forse abituato a nascondere i suoi affari loschi era riuscito a fiutare anche i tuoi>>
<<E non è riuscito a trovare niente?>>
<<Non lo so>> dice, con la voce bassa <<Sono stato così stupido da avergli impedito di continuare a scavare, subito dopo quella notte passata insieme. Io il doppiogiochista non lo so fare>>
<<Ma non sei stato l'unico stupido>> replica in fretta Vittoria, prima che la frase di Archie possa corroderla più del dovuto <<Io non ho letto quella dannata relazione solo per provarti che mi fidavo di te>>
<<Se è un tentativo di impietosirmi, ritenta>>
<<No, dico solo che se fossi stata diligente anziché correre da te per dimostrarti chissà che cosa avrei dovuto aprire quella busta>> afferma lei <<Avremmo evitato un sacco di casini così>>
<<Prima o dopo che importa, sarebbe successo tutto esattamente così come è accaduto>> la contraddice Archie <<L'unica verità è che da quando ci siamo conosciuti la gente attorno a noi soffre>>
<<Archie>> sussurra Vittoria, sentendosi improvvisamente stanca <<Puoi spegnere quella cavolo di luce e venire a stenderti accanto a me?>>
<<Hai chiuso con me e lo capisco, sono stato io a chiederti di spezzarmi il cuore>> continua però lui, senza accennare a muoversi <<Ma tu mi hai usato. Mi hai truffato. Hai distrutto la mia famiglia. Hai quasi messo a repentaglio la vita di mio figlio>>
<<Lo so>> risponde, trattenendosi dal puntualizzare che quell'ultimo passaggio non è stato propriamente colpa sua. Si mette nuovamente a sedere e guarda dritto verso la luce della lampada, sperando che lui incroci il suo sguardo anche se lei non può vederlo <<Ma per quello che conta, te lo ripeterò anche all'infinito: non avrei mai voluto farti del male. Farvi. E se sono andata via, è stato solo per non farvene più>>
<<Tu cosa avresti fatto al posto mio? Vista la tua incapacità relazionale, prendiamo ad esempio la cosa più vicina che hai ad una famiglia. Cosa avresti fatto se avessi rovinato la tua amicizia con Clarice sperando di lucrarci sopra? Se ti avessi mentito per tutto il tempo? Se avessi messo Emma nelle mani di una psicopatica?>>
Vittoria però questa volta non riesce a resistere.
<<Mi dispiace Archie, mi dispiace che in questa storia tu sia circondato di personaggi cattivi. Io, George Reyes. Noi non siamo degni di te. E se può aiutarti, continua pure a pensare a noi come il male della tua vita>> esclama, spalancando le braccia <<Io ho le mie colpe. George ha le sue colpe. Jennifer ha le sue colpe. Ma non dimenticarti mai, che se siamo qui è perchè hai tradito tua moglie. E questo nessuno di noi ti ha obbligato a farlo>>
<<Vedi che proprio non ce la fai a non essere stronza>>
<<Non ho mai mentito su questo, su chi sono>> controbatte lei <<Come non ti ho mai mentito sulle cose importanti>>
Silenzio.
<<Con te, sono sempre stata più me di quanto lo sono quando sono da sola. Per quanto questo possa sembrare un contro senso>>
Vittoria prende un respiro profondo.
<<Io sono quella che hai tenuto per mano in quella stupida chiesa. Sono quella del tramonto a Cannes. Del mercoledì principesse. Del pane con la maionese alle due di notte>>
<<Capiscimi, non riesco a crederti più>> la interrompe Archie.
<<Sono quella che ha ti ha guardato dormire per ore e ore, cercando di trovare un modo per poterti avere nella mia vita. Perchè per la prima volta non sono stata io a voler lasciare andare qualcuno>>
<<Cosa me ne faccio di queste parole, Vittoria?>>
<<Niente, voglio solo che tu sappia. Così, quando tra tanti anni ripenserai a tutto questo e la rabbia forse sarà passata, mi chiamerai ancora stronza ma penserai anche a ciò che c'è stato di vero. Che a dirla così mi sembra una cosa stupida, ma per me è importante>> dice lei, scrollando le spalle alla fine <<Magari mi verrai persino a trovare in prigione>> ironizza poi, ridendo nervosa.
Archie si muove, la sua figura scura dietro la fonte luminosa si erge contro la parete.
<<E tutto ciò, è così tanto diverso dal mio essere innamorato?>> domanda, quasi sotto voce <<Chiamo la polizia>> afferma l'attimo dopo.
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