- Capitolo 41 -

Brooklyn's POV

-Brooklyn, siamo a Victoria- disse Emmett scuotendomi leggermente il braccio. Lentamente aprii gli occhi e mi guardai intorno. Il cielo era ancora buio ma mi sentivo come se avessi dormito per tantissimo tempo. Mi faceva male il collo per la posizione in cui mi ero svegliata, ma in quel momento pensavo solo a quello che stavamo per fare. Presi coraggio, mi alzai e scesi dall'auto. Faceva veramente freddo e in strada c'erano pochissime auto. Eravamo in un piccolo parcheggio davanti ad un negozio di abbigliamento. Il nome, "Sweet day", era esattamente quello indicato dal messaggio che mi era arrivato sul telefono di Wynter. Ovviamente le serrande erano chiuse, come avevamo potuto pensare di poter parlare con qualcuno in mezzo alla notte?

-Che ore sono?- chiesi ad Emmett che era in piedi accanto a me.

-4:20- rispose guardando lo schermo del cellulare.

Ci avvicinammo alla vetrina per vedere a che ora avrebbe aperto e, cosa che non ci sorprese molto, dovevamo aspettare le 8:30.

-Che si fa?- sbuffò Dexter.

-Dovremmo andare in un hotel, questa "gita" potrebbe durare anche un paio di giorni- spiegò Emmett.

-Cosa? Credevo molto meno- dissi sorpresa, poi notando i loro sguardi precisai meglio: -Ok, nessun problema. È una grande città troveremo un hotel vicino, no?-.

-Sicuramente. Tutti in macchina- decretò Dexter, come al solito non ascoltando l'opinione di nessuno.

Dopo pochi minuti in auto, seguendo le indicazioni del mio telefono, arrivammo in un hotel a tre stelle abbastanza grande che, secondo alcune persone si internet, non costava neanche tanto. Io però prima di partire non avevo pensato molto e mi ritrovavo senza soldi e senza una buona spiegazione da dare a mia madre una volta tornata a Bleak Haze. Con tutto quello che stava succedendo in città non avrei mai voluto che pensasse al peggio. Magari sarebbe andata alla centrale a denunciare la mia scomparsa dove la madre di Emmett gli avrebbe detto che anche lei non vedeva il figlio da un po'.

Ci mancava solo mia madre a complicare ulteriormente le cose. Avrei dovuto risolvere tutto senza che scoprisse niente, non avevo altra scelta.

Entrammo nella hall dell'edificio dove c'era solo una receptionist che come noi era stanchissima (dormire in auto non era stato molto rigenerante).

-Vuoi stare in stanza con me?- esclamò Emmett rivolgendosi a me, ma basto un'occhiataccia a fargli capire che quello non era decisamente il momento adatto.

-Due camere: una doppia con due letti singoli ed una per una persona, per favore- disse Dexter alla ragazza che ci porse due chiavi senza neanche rispondergli. Salii nella mia stanza, mi feci una doccia e andai subito a dormire. Il giorno dopo sarebbe stata una giornata davvero impegnativa.

***

Alle 8:30 eravamo già davanti alla vetrina. Guardavo gli abiti e pensavo a come si vestiva solitamente Wynter. Non avrebbe mai messo abiti del genere, lei indossava solo cose di marca perfettamente abbinate o la divisa delle cheerleader. Magari non aveva grandi disponibilità di denaro per la prima volta nella sua vita e aveva dovuto accontentarsi. Speravo davvero tanto che fosse andata così.

Attraversammo velocemente tutto il negozio e raggiungemmo la cassiera. Era una ragazza all'incirca della nostra età (probabilmente poco più grande se poteva lavorare a quell'ora del mattino), era davvero gentile, non so come facesse ad essere così di buon umore a quell'ora del mattino.

-Ciao, se non la disturbiamo avremmo bisogno di un'informazione- esclamò Emmett.

-Certo- rispose la ragazza mentre lo guardava, ignorando completamente me e Dexter nonostante fossimo appena un passo indietro.

-Ieri sera una persona ha speso 32$ in questo negozio e ha pagato con una carta di credito. Se la ricorda, potrebbe descrivermela?-.

-Sì, non molte persone pagano con la carta. Però non posso darvi informazioni del genere per la privacy-.

-È molto importante, magari per questa volta potresti fare una piccola eccezione- rispose Emmett facendole gli occhi dolci. Staccai lo sguardo, non volevo essere testimone né di un crimine né del suo stupido flirt.

-Okay. Era mora, carina, truccata leggermente e abbastanza giovane-.

Presi il telefono e mostrai una foto di Wynter scattata poco prima che sparisse.

-Era lei?- chiesi incrociando le dita della mano che nessuno poteva vedere.

Prima ancora che rispondesse, intuii dalla sua faccia che avevo fatto un altro buco nell'acqua.

-Mi dispiace ma...- iniziò a dire ma io non riuscii a continuare ad ascoltare e uscii dal negozio delusa, mentre una lacrima solcava il mio viso.

-Non ti preoccupare, la troveremo- disse una voce molto familiare alle mie spalle. Mi voltai e vidi Dexter che come me sembrava sconsolato e triste.

-Adesso sarà meglio prendere le nostre cose e tornare a Bleak Haze prima che qualcuno se ne accorga- biascicò mantenendo la distanza di qualche metro che ci separava.

-No, adesso andiamo in fondo a questa storia. Magari questa ragazza saprà dirci qualcosa-.

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