- Capitolo 34 -

Wynter's POV

Presi posto accanto alla vecchia malefica e guardai Graham: sembrava a suo agio. Forse mi stavo facendo una valanga di film nella mia insana testolina.
-Quindi è lei la meraviglia di cui mi hai parlato?- disse la vecchietta guardando Hazel.
-Certo; non è adorabile?-.
-Puoi ben dirlo... E penso che sia d'accordo anche Graham- ghignò crudelmente.
Lo sguardo di Hazel cadde verso di noi.
Non sapeva nulla della nostra pseudostoria e Graham ed io avremmo preferito che rimanesse così. Non eravamo sicuri della nostra relazione.
-Cosa intendi?- chiese Hazel lanciando al figlio un occhiata ambigua.
Graham mi guardò e dedussi che dovevo inventarmi qualcosa.
-Penso si riferisca al fatto che io e Graham siamo sempre in giro assieme. Ho notato che la signora ci osserva spesso- dissi spostando l'attenzione su Marie e sperando che Hazel abboccasse.
Incredibilmente funzionò e la mia presunta storia con Graham venne liquidata velocemente.

Quando finimmo di mangiare, Marie si propose di aiutare Hazel con i piatti e noi ragazzi fummo mandati in salotto.
-L'abbiamo scampata bella- borbottai appena fui certa che nessuno ci avrebbe sentiti.
-Ma non pensi che sia il caso di... Insomma, darci un nome?- mormorò Graham cogliendomi alla sprovvista.
E adesso? Lui mi piaceva, era un bravo ragazzo ed era tremendamente divertente. Senza contare che era bello da togliere il fiato. Però io non dovevo legarmi a nessuno; sarebbe stato sbagliato. Lo avrei trascinato a fondo con me e non volevo assolutamente farlo.
-E che nome vorresti darci?- dissi cercando di dare alla frase una sfumatura irritata.
Graham abbassò lo sguardo -Beh, potremmo dire che stiamo uscendo insieme-.
Valutai la proposta. Uscire insieme. Hazel non ci avrebbe mai creduto e presumibilmente nemmeno qualsiasi altra persona.
No, non andava bene. Tra l'altro prima o poi avrei dovuto dirgli che non avevo ventun anni e non avevo idea di come l'avrebbe presa. Se glielo avessi detto in un momento in cui il nostro rapporto si fosse trovato ad un livello troppo avanzato, si sarebbe arrabbiato molto di più. Ed ero abbastanza certa che saremmo arrivati a quel livello abbastanza presto: eravamo sempre incollati e all'università ogni pretesto era buono per lasciare il banco del bar e correre a stampare un bacio sulla bocca di Graham prima dell'inizio del successivo corso.
-Secondo me invece stiamo andando troppo in fretta. Dovremmo darci un taglio... Cosa ne dici di "tornare amici" per un po' e vedere cosa succede?- tentai.
Lui annuì e si lanciò sul divano -Okay-.

Corsi in camera con il cuore stranamente pesante. Mi sentivo triste; incapace di realizzare alcunché. Inutile.
Tirai fuori 1984 e lo rilessi per la milionesima volta da quando mi trovavo in quella casa.

Ci misi un sacco di tempo. Sentii Marie andare via, Hazel farsi la doccia, Graham lavarsi i denti. Ma non smisi fino a quando non ebbi riletto anche l'ultima riga.
Segnai in ogni capitolo le parti che mi piacevano di più: ero sempre stata contro le persone che pasticciavano e riempivano i libri di colori e segnacci. Mi sembrava che in qualche modo ne deturpassero il valore. Ma avevo voglia di lasciare a Palmer Fall qualcosa di mio. Qualcosa di bello. Un messaggio. Nella prima pagina scrissi semplicemente "a Graham", nell'ultima scrissi l'unica cosa che avrebbe dato un senso al mio comportamento "in tutto questo tempo non ho mai smesso di mentirti. Mai. Mi chiamo Wynter, non Wendy, e sono scappata dal Canada perché alcuni criminali mi stanno cercando. Non ho mai voluto metterti in pericolo, giuro. Ma ho bisogno che tu prenda il mio taccuino, che ho nascosto sotto la roccia rosa nel giardino, e lo porti a Brooklyn Strade. Trovala e consegnaglielo personalmente. E ricorda che se ci ritroveremo, sarà per non lasciarci più".

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