- Capitolo 33 -

Brooklyn's POV

Ero davanti al liceo appoggiata alla mia auto. Sapevo che Emmett sarebbe uscito entro pochi minuti e lo aspettavo per raccontargli del cellulare.
Dopo poco, come previsto, un gruppo di ragazzi uscì dalla palestra. Alcuni andarono verso le loro auto, altri uscirono a chiedere un passaggio ai loro amici.
Tutti sembrarono notare la mia presenza tranne Emmett che stava aprendo un auto grigia poco lontana dalla mia.
-Ehi!- esclamai raggiungendolo.
-Ciao- disse guardandomi leggermente sorpreso.
-Avevo bisogno di parlarti e, come sai, non ho il tuo numero- gli feci notare.
-Come sapevi che sarei stato qui?- chiese. Domanda lecita, che anche io avrei posto se fossi stata nelle sue condizioni.
-Ho guardato su Facebook- risposi sinceramente e lui mi fissò male. Ero disperata e non avevo molte altre alternative.
-Per cosa lo usi se non per stalkerare le persone?- aggiunsi, sperando che mi trovasse un po' meno inquietante.
-Per essere stalkerato da te e altre mille ragazze!- rispose, facendomi ridere.
-Okay, arrivo subito al punto perché i tuoi amici mi fissano male- dissi notando gli altri giocatori con aria interrogativa che guardavano tutta la scena come se fossi un extraterrestre.

-Ho trovato il cellulare di Wynter nella mia borsa e non riesco a sbloccarlo perché non so il codice- spiegai.
Mi guardò incuriosito -È molto utile e lo sarà ancora di più quando lo sbloccheremo. Significa che lei aveva già deciso di scappare durante la vostra serata se non ancora prima e che il cellulare ha qualcosa di decisivo per il caso, altrimenti non te lo avrebbe lasciato-.
-Magari non voleva semplicemente essere rintracciata- gli feci notare.
-No, non avrebbe mai rischiato che tu lo trovassi la sera stessa e glielo riportassi scoprendo immediatamente che era scappata se non nascondesse qualcosa-.
-Hai ragione ma poteva disattivare il codice!- mi lamentai.
-Sarà stata di fretta. Comunque ho ancora dei dubbi- disse con atteggiamento confuso.
-Dimmi-.
-È passata più di una settimana senza che guardassi bene nella borsa, svuotarla no?- disse scherzando.
-Ehi! Lo ha dato a me perché sapeva che non l'avrei svuotata!- dissi rimanendo al gioco.

-Conosci qualcuno che possa sbloccare il telefono?- mi chiese dopo un attimo di silenzio.
-Non sarei venuta da te se lo conoscessi-.
-Già. Sei proprio sicura? Tentar non nuoce-.
-Ci sarebbe un ragazzo ma... No, lui no- dissi cambiando idea repentinamente solo pensando di chiedere aiuto al mio peggior nemico: Dexter L'Odioso.
-Tieni più all'odio verso questa persona o alla tua amica?- chiese facendomi rendere conto che stavo sbagliando.
-Quando fai così, quello che odio sei tu!- dissi cedendo alla sua occhiata speranzosa -Okay, okay. Ci parlo domani a scuola-.

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