- Capitolo 25 -
Brooklyn's POV
Ero appoggiata sul mio armadietto per sistemare i libri ammucchiati di cui non ricordavo nemmeno l'esistenza.
-Cosa mi racconti?- chiese Camrin appoggiandosi all'armadietto accanto al mio e iniziando a giocherellare con il lucchetto.
Per rigirare la domanda dissi -Niente. Tu?-.
Sperai che si limitasse a rispondere ma insistette -Non ci provare! Ti ho vista al cinema con Matthew Borm sabato. Volevi nascondermelo?-.
Perché tutti si ostinavano a farmi domande di cui conoscevano già la risposta?
-No, non c'è molto da dire. Siamo amici e amiamo il cinema- mentii.
Poco convinta lei ribadì nuovamente la richiesta -Devo crederci?-.
-Si- la rassicurai, sperando che diventasse più convinta.
Non volevo nasconderle niente, semplicemente con Matt non era successo nulla che valesse la pena raccontare. Avevamo passato una normalissima serata, ci eravamo divertiti ma niente di più.
-Cambiando argomento, puoi aiutarmi in trigonometria? Sono una frana e tra poco c'è il test- esordì lasciando finalmente cadere il discorso.
Annuii -Certo, è una delle materie in cui sono più brava-.
-Quale non lo è?- scherzò appoggiando tutto il peso sul povero armadietto che minacciò di sfondarsi.
In quel momento passò casualmente per il corridoio Dexter, anche se non è mai un caso quello che lo riguarda. Lui sapeva tutto di tutti, molti dicevano che era impressionante, ma a me sembrava solo un pettegolo.
-Potrei aiutarti io, sono molto più bravo di lei- si intromise maleducatamente.
Lo guardai sperando che bastasse a mandarlo via, ma quando non lo fece sibilai -Sogna. Non vali nemmeno la metà di me-.
-Il professore dice altro!- ribatté lui. Dubitavo che ci credesse veramente, probabilmente voleva negare l'evidenza gesticolando con convinzione.
Appena mi accorsi che l'attenzione di gran parte delle persone in corridoio cadde su di noi, ribadii la mia idea per metterlo in imbarazzo davanti a tutti -Lecchino come sei, come potrebbe non dirlo? Ti sei ricordato i cioccolatini ieri? Altrimenti il test non andrà come credi-.
Quando si allontanò, mi voltai verso Camrin e borbottai scettica -Lo odio. Come si può anche solo sopportarlo?-. La ragazza mi osservò ridacchiando -Secondo me non...-.
La fulminai con lo sguardo obbligandola a interrompere quella affermazione, -Volevo dire che anche io lo detesto-.
Acconsentii con un mugugno e riportai la mia attenzione sui libri.
La campanella suonò ricordando a tutti l'inizio delle lezioni. Quel tintinnio era molto forte e la bidella si divertiva a farlo andare avanti per diversi minuti.
Probabilmente credeva che così saremmo andati in classe più velocemente, ma si sbagliava; tutti iniziarono a camminare con il solito passo lento e indeciso.
Sfilai il cellulare dalla piccola tasca dei jeans e scrissi l'ennesimo messaggio che la mia migliore amica probabilmente non avrebbe mai letto.
Wynter, stai scappando, ma non so da cosa. Torna a Bleak Haze se puoi, farò il possibile per aiutarti. La polizia pensa che ci sia stato un rapimento, io so che non è così ma se tieni a me e alla tua famiglia per quanto sia grande il pericolo da cui fuggi, torna a casa. Qui potremo aiutarti, da sola non puoi risolvere nessun problema. Brook :C
Il suo telefono non era nella sua stanza, per quanto sconvolta, l'avrei notato. La polizia l'aveva definito intracciabile, ma io sapevo quanto ci tenesse. Lo teneva sempre con sé, diceva sempre che doveva esserci a qualsiasi ora per chiunque avesse avuto bisogno di lei. Non lo avrebbe mai abbandonato.
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