- Capitolo 24 -
Wynter's POV
Quella sera passò incredibilmente silenziosa. A tavola né Graham né Hazel proferirono parola e mi sentii per la prima volta estranea. Forse volevano il loro spazio. Come famiglia. In fondo io cosa c'entravo?
Dopo cena mi feci una doccia al volo e evitai di scendere in soggiorno; non volevo soffocare Graham e Hazel con la mia presenza.
Mi infilai sotto le coperte calde del mio letto e ritirai fuori il mio amatissimo taccuino.
14 ottobre, Palmer Fall
Caro diario,
Comincio ad avere paura del mio futuro. È ovvio che non posso rimanere da Graham per sempre; prima o poi dovrò andarmene. Ma dove andrò? Cosa farò della mia vita? Fino a quando sarò costretta a vagare senza un obiettivo, senza una meta?
Al momento qua mi sento al sicuro ma non so fino a quando durerà; forse mi sto permettendo un po' troppi lussi (uscire, andare in libreria, cavalcare, ...). Magari dovrei stare un po' a casa. Credo che fingerò di stare male e passerò un paio di giornate in questa bellissima camera; voglio essere certa di non correre rischi e di non farli correre ai miei salvatori.
Spero che la mia famiglia stia cercando di aiutarmi in qualche modo.
Sempre tua,
Wynter
Qualcuno bussò alla porta proprio mentre rimettevo il taccuino nel mio borsone.
-Chi è?-.
-Sono Hazel- rispose la solita dolcissima voce.
Mi alzai e le andai ad aprire -Ehilà-.
-Wendy. Scusa se ti disturbo ma vado al cinema con un gruppo di amiche; spero di non crearti alcun tipo di problema-.
Sorrisi di fronte alla sua gentilezza -Nessun problema. Stavo andando a dormire-.
-Perfetto. Allora esco-.
-Ciao-.
-Buonanotte, cara- sussurrò Hazel chiudendo la porta.
Da sola con Graham. Di nuovo.
Andai in cucina decisa a farmi un the. Mi doleva lo stomaco; forse l'indomani non avrei dovuto fare finta di stare male.
Scaldai l'acqua in un pentolino e misi una bustina in infusione. Adoravo il the; era caldo e così profumato. Buono come il caffè ma molto più leggero.
Mentre stavo sorseggiando il liquido bollente, Graham entrò in cucina. Indossava solo un pantalone lungo del pigiama e una maglietta a maniche corte bianca. Era spettinato e scalzo.
Appena mi vide ebbe un sussulto.
-Wendy... Non mi aspettavo di trovarti qua-.
Gli sorrisi -Non mi sentivo tanto bene e mi sono fatta un the-.
-Sì, avevo notato. Io stavo cercando il mio cuscino... Non so dove sia finito. Giuro che prima di cena si trovava sul letto- borbottò lui.
Mi venne da ridere -Dovrei averne uno in più in camera. Te lo vado a prendere-.
Mi alzai e corsi nella mia stanza. Mi sembrava di aver visto un cuscino nell'armadio.
Appena varcai la soglia il mio sguardo cadde sulle lenzuola del materasso. C'era un enorme chiazza rossa che dominava il mio giaciglio.
Sollevai le sopracciglia irritata. Mi ero scordata il ciclo. Avevo comprato gli assorbenti perché sapevo che stava per arrivare ma poi mi ero persa nella foga degli avvenimenti e avevo dimenticato di organizzarmi.
Sbuffai e tolsi le lenzuola sporche dal materasso. Per fortuna c'era una cerata che aveva impedito al materasso di macchiarsi inesorabilmente.
Avrei dovuto parlarne con Graham perché Hazel era uscita. Accidenti. Sarebbe stato imbarazzante. E molto.
Mi tolsi i pantaloni e le mutande sporche e mi lavai un'altra volta. Dannazione.
Poi presi coraggio e tornai in soggiorno.
Appena Graham mi vide s'illuminò impercettibilmente -Trovato?-.
Sospirai e lasciai cadere le lenzuola sporche a terra -No...-.
Lui mi fissò perplesso. I ragazzi erano così ottusi.
-Ho avuto ehm... Un problema tecnico- biascicai indicando le lenzuola.
Lui le osservò e capì. Sapevo che aveva capito; perché la sua faccia era decisamente sconvolta.
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