- Capitolo 23 -
Brooklyn's POV
Mi guardai allo specchio. I capelli biondi mi incorniciavano il viso formando dei boccoli perfetti. Dovevano essere perfetti, ci avevo impiegato tre quarti d'ora per trovare la piega migliore.
Il vestito verde che indossavo era molto semplice e mi arrivava a metà coscia. Non era particolarmente scollato, ma lo avevo scelto volontariamente smanicato. Potrebbe sembrare stupido ma speravo che Matthew mi avrebbe dato la sua felpa, creando un'atmosfera romantica e irreale. Oppure mi sarei congelata per il freddo durante tutta la serata.
Non feci in tempo a guardare l'orologio che il campanello suonò. Ero tranquilla, non ero affatto in ansia. Lo conoscevo da così tanto tempo che forse non avrei dovuto nemmeno impegnarmi così tanto per vestirmi bene. Mi aveva vista indossare solo vestiti gialli e rosa per un anno, quando eravamo all'asilo.
-Vado io!- urlai scendendo le scale e sperando che non andasse ad aprire mia madre. Ovviamente appena arrivai aveva già accolto Matt in casa e iniziato ad intavolare una conversazione su preferisco non sapere cosa.
Quando non volevo fare qualcosa in casa me lo faceva pesare tantissimo, ma per una volta che volevo aprire una maledettissima porta, doveva farlo lei.
-Ehi!- esclamò Matthew appena varcai la soglia della cucina. "Ehi"? Non mi aspettavo certo un "Ciao amore" ma qualcosa di più carino sì.
Tralasciai e indicai l'orologio a Matt che con gli occhi mi fece capire che lui voleva andare, ma mia madre non glielo avrebbe mai permesso.
Infatti continuava a parlare (non si era nemmeno fermata per salutarmi) e non dava tregua al ragazzo che per educazione ascoltava e si limitava ad annuire.
-Un giorno lo inviterai per un the e gli dirai tutto quello che secondo te deve sapere, ma adesso noi dovremmo andare- dissi appoggiando una mano sulla spalla di mia madre.
-Oh, scusa. Non mi rendo mai conto di parlare così tanto!- disse mia mamma a Matt.
-Non si preoccupi- rispose lui sfoderando un sorriso e alzandosi.
Mia mamma si voltò verso di me e mi fece segno di "okay" con la mano. Voleva mostrarmi la sua approvazione per la scelta, ma oltre a me il segnale lo aveva colto anche Matthew che tratteneva a stento le risate.
Miracolosamente riuscii ad uscire di casa.
-Iniziavo a temere che ti volesse adottare- sospirai appena dopo aver chiuso la porta alle nostre spalle.
-Cosa possiamo dire, sono adorabile- disse, facendomi ridere.
Non avevo più riso dalla scomparsa di Wynter e le uniche due volte che era successo era stato per merito suo.
-Stai benissimo- esclamò dopo avermi guardata.
-Sei così sorpreso?- scherzai notando la sua espressione.
-No, sei sempre stupenda- disse aprendo la portiera dell'auto.
Come poteva non piacermi? Gentile, simpatico e anche amato dalle madri.
Dopo pochi minuti in auto, arrivammo al cinema. Scelta che non mi sorprese, amavamo entrambi vedere film sui grandi schermi.
Sperai che dimostrasse di conoscermi bene e che non proponesse un film d'amore.
Anche Wynter li odiava, avevamo molto in comune.
Mi diressi verso la biglietteria per mettermi in coda ma lui mi prese la mano e mi bloccò.
-Ho già i biglietti-.
-E se la tua scelta non mi piacesse?- dissi incrociando le braccia e guardandolo con finta disapprovazione.
-Fantascienza. Ti piacerà. Ho letto le recensione e lo definiscono un capolavoro- disse spiegando le sue ragioni.
Non riuscii a rispondere che continuò a giustificare la sua scelta.
-Non perdiamo tempo in coda e tu non provi inutilmente a pagare il tuo biglietto-.
Mi conosceva proprio bene, avrei senz'altro provato a restituirgli i soldi. Un po' perché non mi piaceva sentirmi in debito (soprattutto se l'uscita non fosse finita come speravo) e un po' perché avrei voluto vedere se dopo tanta insistenza avrebbe ceduto.
-Pagherò comunque i pop-corn- ribattei.
-Io non li voglio, andiamo a fare la coda per te. Il film inizia tra venti minuti c'è tempo. Comunque pago io-.
-Nemmeno io li voglio- dissi, deludendolo un po'.
-Non dirmi che ti vergogni?- rispose con tono di sfida.
-L'ultima volta che li ho mangiati non è finita molto bene- spiegai pregando nella mia mente che non chiedesse nulla al riguardo. Era stata la sera che la mia migliore amica era scomparsa, avevo preparato i pop-corn.
-Okay- concluse, come se avesse capito.
Andammo nella sala per prendere i posti, in quel piccolo cinema non erano fissi e chi arrivava prima poteva prendere i migliori. Prima di entrare in sala mi guardai intorno sperando di non vedere nessuno che conoscevo, non perché non volevo che mi vedessero con Matt, semplicemente non avevo voglia di dare spiegazioni.
Vidi Camrin con tre bambini piccoli alla biglietteria. Dovevano essere i suoi fratelli perché erano molto simili a lei, una versione maschile più pestifera.
Lei non mi notò, così non dissi niente e continuai la mia serata con Matthew.
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