7 - Il ragazzo abbastanza bello
È tardi e l'appartamento è decisamente più silenzioso. Chan è uscito per salutare Soo-Min e aspettare insieme il suo taxi, mentre Changbin e Seungmin sono sul divano a guardare la TV assieme a Cory. Ha ancora ha le energie per rotolare sul pavimento, la mia piccola peste.
La serata sembra essere andata bene, nonostante tutto, ma Seungmin continua a fissarmi con diffidenza da sotto la sua frangia castana. Sono spazientita e vorrei chiedergli che problemi lo affliggono, ma sono troppo stanca e Cory è ancora sveglio. Con la coda dell'occhio noto il quarto membro di quel dormitorio davanti al lavello.
Mi avvicino a Minho intento a lavare i piatti da solo.
«Posso aiutarti?» domando, piazzandomi accanto a lui.
Ho finito di sparecchiare, nonostante le numerose proteste di Chan, e voglio tenere impegnata la mente per non iniziare un conflitto a fuoco con Seungmin.
«No, grazie, Helena.» risponde calmo, senza alzare gli occhi dal lavabo.
«Dai, io asciugo» insisto, afferrando lo strofinaccio dalla dispensa.
«Oh, é vero che non sai accettare un no, dunque.» risponde, accennando un sorrisetto fastidioso.
Mi pietrifico, stringendo i denti con forza: 'A cosa si sta riferendo?'
Non posso non pensare che stia parlando del "no" di Chan di cinque anni fa, quello che non riuscii ad accettare e che ci ha portati a questa situazione.
'Che ti ha portato a Cory' mi ricorda la mia coscienza.
«Non quando i no sono detti per orgoglio.» sbotto, difendendomi brillantemente e afferrando il primo piatto da asciugare.
«Non sono orgoglioso, semplicemente oggi tocca a me lavare i piatti.» spiega lui, senza guardarmi.
«Okay, ma non posso stare qui a fissarti e basta!» sbuffo, passando al secondo piatto.
«Certo che puoi, sono abbastanza bello, sai?»
I suoi occhi scuri incrociano i miei e le sue labbra si piegano in un sorriso sfrontato. Le sue mani continuano a strofinare lentamente un coltello. Non ho idea del perché, ma quel gesto e la sua espressione risultano terribilmente provocanti. Mi sento avvampare.
«Ah sì?» sbotto, cercando di non fissare il suo viso.
Fingo indifferenza ma, devo ammetterlo, non ha affatto torto: é decisamente abbastanza bello. Ha un naso perfettamente dritto, a punta, molto fine. I suoi occhi sono grandi e intensi e gli zigomi alti e sporgenti. I capelli viola gli danno un'aria più giocosa, rendendo il quadro ancora più interessante. Mi chiedo quale sia il suo colore naturale, credo un castano a guardare le sopracciglia.
«Non mi trovi bello?» domanda con tranquillità, risciacquando l'ultimo bicchiere. Non capisco se si stia prendendo gioco di me o se veramente pensi di essere irresistibile.
Passo nuovamente gli occhi sui suoi lineamenti, ma mi rendo conto di averlo fissato un pò troppo e distolgo lo sguardo.
«Non sei male.» sbotto, come se me lo avesse estorto con la forza.
Accenna un sorriso e incrocia nuovamente le mie iridi.
«Anche tu» dice, prendendo dalle mie mani lo strofinaccio, «Anche tu non sei male.» ripete, squadrando il mio viso con i suoi occhi scuri.
Sento di non avere abbastanza saliva per deglutire.
Guardo i pochi bicchieri rimasti sul lavabo in cerca di una via di fuga:
«Ormai hai finito» borbotto, dirigendomi verso il divano per allontanarmi da lui.
Non lo conosco, ma ci scommetterei un dito che sul suo viso si sia disegnato di nuovo quel sorrisetto impertinente. Lee Minho sa perfettamente che effetto fa alle persone. Ed evidentemente anche su di me ha un certo ascendente.
In salotto trovo Cory accoccolato sulle gambe di Changbin, immerso in un sonno profondo. Mi lascio sfuggire un sorriso. Seungmin si è già ritirato nella sua stanza, fortunatamente, mentre Chan è appena rientrato. Il rapper si porta un dito alle labbra, per segnalargli di fare silenzio.
«Si è addormentato.» sussurro avvicinandomi a Chris che si sta sfilando le scarpe all'ingresso, «Ora lo sveglio e chiamo un taxi.» spiego, non riuscendo a trattenere uno sbadiglio.
Ho permesso che il tempo mi sfuggisse di mano questa sera: vedere Cory così affiatato con Chan mi trasmette serenità e, sinceramente, non passavo una serata in compagnia di ragazzi così simpatici da troppo tempo.
«Restate a dormire, abbiamo posto!» propone Chan, tenendo bassa la voce.
Vedo Minho lanciarmi un'occhiata indecifrabile e poi sparire nel corridoio verso le camere da letto.
«Ma no, Roni ci starà aspettando e...» mi sento afferrare una mano e incrocio gli occhi di Chris.
«Insisto.» dice con un sorriso.
Il suo viso luminoso mi cattura. Tentenno un istante e lui è già scattato in camera a cambiare le lenzuola, per permettere a me e Cory di dormire nel suo letto. Torna qualche minuto dopo e prende in braccio il piccolo, trasportandolo in camera e adagiandolo delicatamente sul materasso. Io mi limito a seguirlo, dopo aver augurato la buona notte a Changbin.
«E tu dove dormi?» chiedo, preoccupata di arrecargli altro disturbo.
«Sul divano.» dice semplicemente. Osserva la mia faccia perplessa e si affretta ad aggiungere «Ti assicuro che è comodo.»
Mi impedisce di ribattere, uscendo dalla stanza con un semplice «Se ti serve qualcosa mi trovi in salotto. Fa come se fossi a casa tua».
Sospiro, 'Il solito Chan premuroso.' penso.
Mi era mancato, non posso negarlo.
Mi ritrovo ad osservare la stanza di Chris, illuminata solo da una piccola lampada da lettura. È esattamente come la immaginavo: accogliente, ordinata e piena di poster, in particolare dei Nirvana. Vi è un portatile sul comodino e diverse foto della sua famiglia scattate in Australia appese alle pareti.
'Non è cambiato così tanto, dopotutto.'
Quel pensiero mi strappa un sorriso.
Faccio un salto nel bagno, che si trova in fondo al corridoio, passando davanti alle stanze silenziose degli altri membri, e torno in camera di Chan per togliermi i vestiti. Mi infilo nel letto accanto a Cory e, dopo aver avvisato Roni con un messaggio, sprofondo in un sonno insolitamente tranquillo.
. . .
Apro gli occhi, svegliandomi a causa di un raggio di luce che illumina troppo la stanza. Non ho chiuso gli scuri ieri sera, ma meglio così: non dormirò fino a mezzogiorno in una casa non mia. Cory riposa sereno, a lui la luce gli fa un baffo.
Sorrido, gli lascio un bacio sulla chioma e mi infilo i vestiti di ieri. Annuso la maglietta, constatando che fortunatamente non ho sudato poi così tanto nonostante le temperature, e mi dirigo in bagno. Non mi sono struccata prima di mettermi a letto, ma fortunatamente i mascara negli ultimi anni sono diventati veramente resistenti e il resto del viso non è messo poi così male.
Mi reco in cucina, dalla quale proviene un intenso profumo di carne. Scuoto la testa, ricordandomi che in Corea la colazione sembra più un pranzo che uno spuntino veloce.
Minho è l'unico sveglio e mi stupisco a vederlo alle prese con i fornelli.
«Buongiorno» annuncio il mio ingresso, recandomi al frigorifero per riempirmi un bicchiere d'acqua fresca.
Lui si gira, mi guarda e non dice niente, tornando a concentrarsi sulle due padelle che ha davanti. Ne afferra una e con gesti molto professionali fa saltare il contenuto. I muscoli sbucano da sotto la manica dell'ampia maglietta, guizzando sulle sue braccia sottili.
«Che cucini?» domando avvicinandomi. Sono curiosa dalle sue doti culinarie.
«La colazione» risponde asettico, trattenendo un sorriso beffardo.
'La mattina è ancora più simpatico!'
«Ma non mi dire!» sbotto, «Mi cerco qualcosa di commestibile allora...» sussurro, tornando nuovamente al frigorifero.
«Banchan di verdure e bulgogi di manzo, se sai cosa sono,» dice in coreano «e ce n'è anche per te».
Mi giro verso di lui, trattenendo un sorriso per la sua premura, ma scrollo le spalle: «Carne e verdure la mattina, non so come possa sopportarlo uno stomaco umano, ma grazie comunque!»
Apro il frigorifero e afferro del latte per Cory, 'Avranno dei cereali in questa casa, voglio sperare' e mi soffermo a guardare i budini. Sospiro involontariamente.
«Puoi prenderlo, tranquilla.» la sua voce mi fa girare di scatto.
«Come scusa?» domando, certa di aver capito male.
«Puoi prendere uno dei miei budini, così non devo pulire la tua bava per terra» commenta, sghignazzando.
Sollevo un sopracciglio e richiudo il frigorifero - di certo non l'avrà vinta.
«No grazie, berrò un pò di latte.» dico, altezzosa.
«Come vuoi» risponde, semplicemente.
Prima che il silenzio si faccia imbarazzante, Chan fa il suo ingresso barcollante in cucina. Non è mai stato un ragazzo mattutino, me lo ricordo bene.
Lo guardo mentre si stropiccia gli occhi e si accascia su una sedia, biascicando un buongiorno, e trattengo un sorriso. Anche in questi semplici gesti rivedo il mio Cory.
«Buongiorno a te, Chan!» ricambio, a voce alta.
«Non approfitti della colazione di Minho?» mi chiede, cercando di sistemarsi il ciuffo ribelle, «Fa lo stronzo, ma ci vizia e cucina divinamente!» aggiunge.
Minho si gira: «Mi hai appena chiamato stronzo?» chiede, alzando le sopracciglia.
Chan sghignazza: «Bè, un pò lo sei, no Elly?» si gira verso di me, che lo guardo perplesso «Che impressione ti ha fatto Minho?»
Alzo le mani e scuoto la testa: «Oh, no, non mettetemi in mezzo!»
Minho accenna un sorriso e spegne i fornelli.
«Pensa che sono bello.» commenta, impiattando la colazione.
«Ho solo detto che non sei male!» sbotto, cercando di non arrossire, «Continuavi a chiederlo!» mi giustifico. Sento gli occhi di Chan addosso, ma per un qualche motivo non riesco a girarmi per incrociare il suo sguardo.
«Vado a svegliare il piccolo» dice Chan e mi guarda, aspettando la mia conferma. Annuisco e mi giro verso Minho: «Seungmin e Changbin?»
«Oh, se aspettiamo Changbin si fa notte!» sghignazza Chan dal corridoio, a voce appositamente alta. Sentiamo un «Fottiti» provenire da una delle stanze e vedo Minho sghignazzare.
Pochi istanti dopo, mentre io sto osservando il ragazzo lilla preparare tre abbondanti colazioni, il rapper ci raggiunge, borbottando. Un altro mattiniero, insomma.
«Non svegliatemi, mi raccomando» sbotta, senza ricevere risposta.
«Non chiamate Seungmin?» chiedo ancora, sperando di non risultare inopportuna.
«Seungmin esce sempre presto, è mattiniero. Sarà andato a prendere Jeongin prima di andare in agenzia.» spiega Changbin, con gli occhi luminosi davanti alla colazione.
Mi dispiace ammetterlo, ma sono sollevata di non incontrarlo questa mattina. Per un qualche motivo mi agita il modo in cui mi scruta.
«Grazie Minhooooo» esclama il moro, con voce dolce.
Minho scuote la testa con un sorriso e poi si siede di fronte a me, per godersi ciò che ha preparato.
«Hai visto che bel gruppo che siamo, Helena?» commenta Changbin, con la bocca piena.
Io annuisco sorridendo. In effetti è proprio vero: sembrano una famiglia.
«Ma sapete dirmi cos'ha Seungmin?» domando, senza riuscire a trattenermi. Changbin smette di masticare e sul suo viso si manifesta quello che definirei imbarazzo.
«Ho fatto qualcosa di male?» chiedo ancora, non avendo ottenuto risposta.
Minho continua a mangiare in silenzio, come se la domanda non lo riguardasse; così fisso Changbin, sperando si decida a sputare il rospo.
«Non hai fatto niente di male, Helena, é solo molto protettivo nei confronti di Chan.» spiega vago.
«Protettivo?» domando ancora. Voglio sapere i dettagli, voglio sapere cosa pensa di me quel ragazzo.
«Ha paura tu sia qui per i soldi o la fama.» sbotta Minho.
«Minho!» Changbin lo riprende, alzando gli occhi al cielo.
«Che c'è? É la verità!»
Sento lo stomaco annodarsi, ma una parte di me forse sapeva già la risposta.
«No, Changbin, va tutto bene. Ha ragione ad essere sospettoso.» dico, attirando i loro sguardi, «Mi sono stupita che non abbiate chiesto il test del DNA...»
«Ma che test del DNA!» sbotta Changbin, spazientito, «Chan ti conosce da una vita, sa che persona sei, e poi si somigliano un sacco!» spiega.
Gli sorrido riconoscente, mentre mi alzo per cercare dei cereali e una tazza per Cory. Improvvisamente non ho più fame.
«É l'unico ad avere dubbi su di me?» domando, dando le spalle ai due ragazzi.
Mi mordo le labbra in attesa del verdetto, ma non ricevo risposta per diversi secondi, così mi volto. Changbin sta guardando Minho, che invece continua a mangiare in silenzio.
«Minho?» domando allora.
Solleva lo sguardo e si porta un pezzo di carne alle labbra con aria strafottente:
«Non saprei, non hai una faccia molto raccomandabile» dice, trattenendo una risata.
Un sospiro lascia le mie labbra e scoppio in una risata liberatoria, seguita da Changbin. Per lo meno devo convincere solo un membro di non essere una truffatrice, è già qualcosa.
Trovo finalmente una tazza e dei cereali di una qualche marca coreana e torno a sedermi. Mi volto verso il corridoio:
'Perché Chan ci sta mettendo così tanto?'
Pochi istanti dopo ecco apparire i due belli addormentati, mano nella mano. Cory è già vestito di tutto punto e Chan sorride soddisfatto.
Davanti a quel quadretto mi sento improvvisamente serena. Sono felice, felice che Cory abbia finalmente un papà.
«Buongiorno piccino!» sorride Changbin.
Cory arriccia il naso: «Io non sono piccolo» biascica, ancora assonnato.
Non so cosa succederà tra due mesi, non so cosa ne sarà del loro rapporto, ma per il momento mi concedo di essere felice, facendomi cullare dalle risate di questi ragazzi randagi che riempiono di affetto il mio bambino.
. - . - . - .
Note:
Splendori, come stateeee?
Eccomi con un capitoletto. Che ne pensate?
Secondo voi Helena prova ancora qualcosa per Chan?
Un bacio, e ricordatevi di lasciarmi commentini e voti!!
<3
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