Capitolo extra
Gabriel point of view
Sento da qualche parte il telefono squillare, chiudo gli occhi e mi giro dall'altro lato. La mano calda di Madison mi percorre il petto e inizia a mugugnare nel sonno, il telefono continua a suonare senza sosta. Apro gli occhi infastidito e guardo l'orologio per vedere che ore sono, il buio regna fuori e dentro la stanza. Guardo bene l'ora e strizzo gli occhi per capire se sto vedendo bene. Sono le 2:45 del mattino, chiunque chiami a quest'ora avrà di sicuro qualcosa che non va.
Cerco di alzarmi ma Madison mi trattiene il braccio, mi guarda con i suoi occhi scuri ancora assonnati.
-Non rispondere.- Le sorrido dolcemente e scosto la sua mano dal braccio, prendo il telefono e riconosco il numero di Miranda.
-E' Miranda, deve esserle successo qualcosa.-Madison mi lancia uno sguardo infastidita, io la ignoro e rispondo al telefono.
-Pronto.-
-Ti odio.-Rimango un attimo sconcertato, non mi aspettavo di certo questo tipo di risposta.-Sei cattivo e cieco, molto cieco.-Continua la ragazza con la voce tipica di chi è ubriaco.
-Miranda, tutto bene? Dove sei?-Prendo una maglia e apro l'armadio in cerca di un paio di pantaloni.
-Perché mi fai questo? Sei tu che ti prenderai la responsabilità per quello che mi sta succedendo?-Sono totalmente confuso dalle sue parole, Miranda dall'altro capo parla e a volte piange. Indosso la maglia e cerco di cambiare i pantaloni del pigiama con una mano.
-Miranda, dimmi dove sei?- Cerco di fare attenzione ai rumori in sottofondo, ma sento solo altre voci e gente che mi sembra che vomiti vicino a lei. Madison si alza dal letto e si copre con il lenzuolo.
-Non andare Gabriel.- Dice con voce supplichevole.
-E' Miranda, la migliore amica di mia sorella. Lasciarla nei casini è come farlo a Jade.-Mi abbottono i jeans, esco dalla stanza senza lasciare il tempo a Madison di rispondere.
-Miranda, rispondimi.- Prendo le chiavi della macchina e indosso le scarpe prima di uscire di casa.
-Sono al Green Shadow a Metairie.-Dice piano, entro in macchina e chiudo la telefonata, metto in moto e mi avvio verso la città di Metairie.
Sono 20 minuti di viaggio da High Bridge a Metairie, quando arrivo davanti alla discoteca più conosciuta c'è una fila incredibile di macchine.
"La gente davvero non sa come spendere i soldi, questo genere di posto non è mai sicuro. Cosa devo fare con te Miranda? Ormai non so più comportarmi ."
Quando sono davanti al Green Shadow, vedo gente ubriaca uscire dalle porte del locale, chi si bacia in modo languido in ombra e chi vomita l'anima sul marciapiede, insomma un posto fantastico. Cerco Miranda con lo sguardo e la vedo vicino al lampione al quale punta il dito in modo arrabbiato. Ha un abito succinto di strass, è talmente corto che a malapena le copre il sedere.
Esco dalla macchina e mi avvio verso di lei. Miranda è arrabbiata con il lampione, ha i piedi scalzi e tiene le scarpe in una mano, un sorriso mi spunta alle labbra mentre la vedo. Vedo David che litiga con Ashley vicino a Miranda, e più in là, Andrew che vomita l'anima, ecco con chi è venuta la ragazza.
-Ti odio, sei stupido e splendi troppo.- Sento dire Miranda al lampione, si gira a dargli le spalle e incrocia le braccia come faceva da piccola quando si arrabbiava.
-No, non è vero, io... io ti amo.- Si rigira verso il lampione e lo abbraccia come se fosse una persona, se non fosse ubriaca mi metterei a ridere. Le arrivo dietro le spalle e aspetto un attimo che si giri ma, lei chiude gli occhi e rimane abbracciata al lampione.
"Questa mi mancava da vedere Miranda."
-Miranda, ehi, Miranda.-Tocco la spalla della ragazza e aspetto una sua reazione ma nulla, decido di richiamarla ma ancora niente.
-Miranda, stai dormendo?- La scuoto più forte e la ragazza sobbalza dallo spavento. Si gira verso di me e cerca di mettermi a fuoco e quando ci riesce, mi rivolge un meraviglioso sorriso a trentadue denti.
-Gabriel? Sei davvero tu?- Si avvicina a me e mi mette le mani in faccia per vedere se sono o meno io. Mi tira le guance e poi le accarezza, copro le sue mani con le mie e piano le stacco dal mio viso.
-Andiamo a casa Miranda?- Tengo le sue mani ancorate alle mie, lei annuisce convinta e si appoggia a me. La sua testa è appoggiata al mio petto, strofina la fronte sulla mia maglietta e fa dei respiri profondi.
-Hai davvero un buon profumo.- Sorrido alle sue parole, tolgo la mano destra dalla sua e le accarezzo la testa, i capelli scivolano tra le mie dita come se fossero seta. Stiamo un po' così, lei con la testa appoggiata al mio petto e io che le tocco i capelli in modo lento.Un ragazzo mi urta e mi chiede scusa, decido che è il momento di andarsene.
-Andiamo Miranda.- Mi stacco dalla ragazza e le offro il mio braccio per appoggiarsi, camminiamo piano, Miranda a malapena si regge in piedi per quanto è ubriaca e la strada sotto i nostri piedi è piena di piccole pietre. Osservo i suoi piedi nudi che camminano con difficoltà sull'asfalto, faccio un respiro profondo e con un passo veloce la prendo in braccio. Mi aspettavo che si ribellasse a quel gesto inaspettato e invece, lei poggia di nuovo la testa sul mio petto e chiude gli occhi rilassandosi completamente.
Arrivo alla macchina in poche falcate, faccio scendere Miranda e apro la macchina, poi la aiuto a sedersi e mettersi la cintura di sicurezza. Prendo posto anche io al lato guidatore e parto per andare a casa, Madison sarà ancora arrabbiata con me. Miranda ha la testa appoggiata al finestrino e dorme tranquilla, il suo petto si alza e abbassa in maniera lenta, il vestito è salito di poco e mostra più pelle rispetto a prima.
"Non guardare le sue gambe, ricordati che Miranda è come una sorella per te. Tu per lei sei come un fratello maggiore. Un fratello maggiore non penserebbe mai alle sue gambe, tonificate dalle ore di ballo."
Fermo la macchina a un chilometro da High Bridge. Le strade sono piene di pini e cipressi, le stelle sono luminose e la luna e brillante nel cielo. Faccio dei respiri profondi e cerco di non guardare la ragazza vicino a me, cosa davvero difficile visto che ogni mio senso la percepisce.
"Avevi detto che lo avresti seppellito Gabriel. Ci hai messo una pietra sopra anni addietro...dimenticala, adesso c'è Madison. Pensa alla tua ragazza. Concentrati su Madison."
Provo a pensare a Madison ma la cosa è più difficile del previsto. Il profumo di Miranda è intenso e quando lei si muove produce un fruscio che viene catturato dalle mie orecchie, la lingua diventa secca e il mio corpo si surriscalda. Decido di uscire dalla macchina e prendere un po' di aria fresca, faccio dei respiri profondi e chiudo gli occhi, la sua immagine è lì nitida e forte.
-Miranda, hai la divisa sporca.- Lei mi guarda con i suoi occhi da cerbiatto smarrito e gonfia le guance, imbarazzata. Mi avvicino e le pulisco la divisa sporca di terra e quando finisco alzo lo sguardo e incrocio il suo sorriso.
-Gabriel, sei il mio principe azzurro... quando sarò grande diventerò la tua principessa.- Mi da un bacio sulla guancia e poi scappa correndo, rimango un po' lì a fissarla mentre se ne va. Tocco la guancia dove mi ha baciato e sorrido anche io.
Scuoto la testa e mi libero del ricordo, avevo sette anni allora, ero solo un bambino che non ne capiva niente dell'amore e ho scambiato la semplice ammirazione di una bambina come qualcosa in più. "Miranda mi ha sempre visto come un fratello maggiore e lo ha detto pure a Giselle qualche tempo dopo l'accaduto."
-Gabriel? Lui è come se fosse mio fratello maggiore.- Sono queste le parole che ha pronunciato, il mio cuore si è spezzato quella volta. Miranda è stata la mia prima cotta e il mio primo cuore spezzato, ovviamente, lei non sapeva nulla a quel tempo, come non sa nulla adesso. Sbuffo e smuovo i capelli frustrato, mi giro verso la macchina e lei, è ancora lì, che dorme beata, senza sapere i miei tormenti.
Le sue labbra sono socchiuse e alcune ciocche sono rimaste incastrate tra quelle labbra, non riesco a distogliere gli occhi. Delle scene poco caste mi vengono in mente e la protagonista ha quelle labbra, bocche affamate, mani che graffiano e corpi che si muovo lascivi.
"Basta Gabriel. BASTA."
Faccio un respiro profondo e vado al lato passeggeri, apro la portiera della macchina e mi avvicino alla tentazione. Un centimetro di aria divide le sue labbra dalle mie, sono in tempo per fermarmi, basta solo che mi tiri indietro eppure, la mia voglia di andare avanti è più forte.
"Nessuno saprà mai di questo, consideriamolo un addio all'amore d'infanzia."
Azzero anche quel centimetro e unisco le nostre labbra, il bacio è un semplice bacio a stampo, Miranda muove le sue labbra nel sonno e io chiudo gli occhi e mi godo il momento. Mi stacco dopo mezzo minuto e la guardo, lei dorme ancora ma sorride nel sonno.
"Ecco cosa mi ha fatto innamorare allora, questo sorriso."
Chiudo la portiera e vado alla guida dell'auto, metto in motto e mi avvio verso casa. Prendo di nuovo Miranda in braccio per non svegliarla. Quando entro nell'atrio della casa sulla cima delle scale ci trovo mia sorella che vedendoci sorride.
"Mi dispiace Jade, questa volta ho davvero chiuso questo capitolo a senso unico. Ora posso andare avanti."
Attenzione, capitolo speciale.
I seguenti capitoli sono collegati alla storia originale ma, sono a volte cose accadute nel passato oppure parallele alle vicende di Jade e Stellina. Ovviamente voglio le vostre opinioni su questo capitolo, vediamo cosa ne pensate di questa rivelazione, qualcuno di voi lo pensava una cosa del genere?
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