Capitolo 10-prima parte


Capitolo 10

-Meglio coda o sciolti?!- Continuo ad alzare e abbassare i capelli, inizio a fare una coda e poi li lascio liberi sulle spalle. Provo di nuovo a fare la coda ma non mi piace come escono le orecchie, sembrano quelle di "Dumbo" a causa della loro grandezza. Indecisa, li lascio di nuovo cadere sulle spalle. Miranda mi ha gentilmente raccomandata di essere al meglio, anche se non ne comprendo il motivo, insomma, è lei che deve conquistare mio fratello e non il contrario.

-Ti stiamo aspettando tutti giù, cappuccetto rosso. - Il ragazzo è appoggiato con la spalla all'entrata della camera da letto, i capelli bianchi sistemati con cura, nemmeno un capello fuori posto.

"Come diavolo fa ad essere sempre ordinato e vestito di tutto punto come se lo vestissero diversi stilisti ogni giorno?"

-Perché sei qui? - Guardo il cantante dallo specchio, ho ancora le mani tra i capelli, quando decido di lasciar perdere e li faccio cascare non troppo gentilmente sulle spalle.

Non sono mai contenta di me, di solito non faccio caso al mio look, ma quando Miranda mi obbliga ad essere al meglio non posso fare altro che obbedire. B.B. entra nella stanza con il passo lento e si siede nella poltrona vicino allo specchio. Rimango a guardarlo mentre si mette comodo senza emettere un suono.

-Tuo fratello voleva sistemare una piccola cosa prima di andare e, sicuramente, il mio manager non sarebbe venuto, quindi rimanevo solo io. - Annuisco di rimando al ragazzo e guardo il mio riflesso allo specchio. Sono ancora indecisa sui capelli ma il resto mi calza a pennello: la canotta leggera di colore verde richiama la tonalità dei miei occhi, porto jeans scuri a vita alta e Vans ai piedi.

-Sembri quasi decente vestita così, cappuccetto rosso. - Guardo il ragazzo che sorride in modo serafico e mi illumino di colpo, con una malefica idea in mente.

"Stellina, adesso vediamo quanto sorriderai e resisterai."

Mi avvicino piano alla sua figura, abbassandomi lentamente e spostando i capelli di lato. Mi ritrovo a un centimetro dalla sua faccia. I nostri occhi si incontrano e rimangono a fissarsi per diversi secondi, sembrano minuti, ma per distrarmi, mi mordo il labbro in modo sensuale, come previsto i suoi occhi fissano le mie labbra.

Ha il respiro corto.

Continuo a mordere il labbro inferiore e gli lancio uno sguardo desideroso, i suoi occhi si allacciano ai miei.

Mi accorgo che ha gli occhi talmente scuri da sembrare due pozzi profondi, le ciglia scure e folte che non stonano affatto al suo bel viso, così come anche le sopracciglia. Prendo un altro profondo respiro e mi avvicino a lui, i nostri nasi si sfiorano ma lui non indietreggia anzi diminuisce le distanze, muovo la testa di poco senza allontanarmi. Ora anche lui sorride in maniera sensuale, alza le sopracciglia sfidandomi di continuare e io continuo a mordermi il labbro.

La mia parte femminile sembra voglia eliminare quei pochi centimetri che ci dividono, ma quella razionale scalpita per avere il controllo.

"Ora allontanati Jade."

La mia mente lo ordina al corpo, ma esso disubbidisce e rimane nella stessa posizione.

"Ora, la mente controlla il corpo, quindi, corpo, obbedisci!" Prendo una boccata d'aria e il profumo di menta e fumo mi colpisce ancora, come quella volta in libreria.

Lui sorride in maniera aperta e si allontana, scuoto la testa e mi allontano leggermente scottata anche io, ritornando in posizione eretta. Prendo la borsa dal letto e guardo il ragazzo che si alza un po' imbarazzato ma che continuo a sorridere in modo dolce.

"A quanto pare ti faccio qualche effetto stellina cadente."
Mi avvio con un sorriso in faccia e lui alle spalle, ma mi fermo e inizio a farmi per l'ennesima volta la coda di cavallo alta.

-Penso che sciolti ti siano meglio. - Le parole vengono sussurrate al mio orecchio destro e, successivamente, sento le sue labbra sulla mia spalla nuda.

Mi pietrifico.

Il bacio dura pochissimo, infatti, mi sorpassa subito dopo e va verso la porta con una mano nella tasca dei pantaloni neri e la testa alta. Rimango ferma con le mani tra i capelli e sento propagare una sensazione di freddo proprio sul punto in cui un momento fa c'erano le sue labbra. Il mio battito cardiaco accelera in maniera inaspettata e le mie guance vanno a fuoco.

"Houston, abbiamo un problema!" Porto la mano sopra il cuore e continuo a sentire il battito cardiaco, lo giuro, come se il suono si potesse percepire a chilometri di distanza. Scuoto la testa e cerco di allontanare la sensazione che si è impadronita di me, sciolgo i capelli e li sposto di lato.

"Non lo sto facendo perché l'ha detto stellina, ma solo per un fatto estetico." Respiro profondamente e il cuore ritorna a battere normalmente, probabilmente aveva accelerato per lo spavento.

Esco dalla stanza e mi avvio verso l'uscita di casa, le luci sono spente tranne quella del corridoio, prendo le chiavi della casa che sono attaccati al muro e inizio a metterle nella borsa, sto per uscire di casa quando sento il telefono di casa suonare.

-Pronto? - Rispondo al secondo squillo, il numero detiene il prefisso di New Orleans, il mio cuore accelera di nuovo e questa volta per un altro motivo. Aspetto la risposta ma dall'altra parte non parla nessuno.

"Non può essere lui, ho fatto cambiare il numero di casa. Non può assolutamente essere lui, non dopo tutto questo tempo."

-Pronto? - La mia voce esce debole e tremante, allontano di poco la cornetta del telefono e faccio di nuovo un profondo respiro, continuo in questo modo fino a quando non sento qualcuno dall'altra parte.

-Pronto, sei ancora lì? - Sento la voce di una ragazzina dall'altra parte, il cuore sprofonda nel petto e gli occhi iniziano a pizzicare. "T'illudi ancora come una bambina, ormai ha chiuso con te e tu con lui."

-Si, salve, cosa posso fare per lei? - Sento dall'altra parte sospirare e, intanto, cerco di rimettere me stessa in sesto.

-Volevo sapere se ci sono camere disponibili per questo mese? - Una cliente, sorrido e cerco di aggrapparmi a questa certezza.

-Certo, abbiamo camere libere, mi deve dire soltanto i giorni in cui vuole soggiornare e ovviamente nome e cognome. - Prendo la penna e apro l'agenda della pensione, vedo tante pagine vuote e alcuni scarabocchi fatti da Gabriel, ha davvero una pessima scrittura, potrebbe fare a gara contro un medico per questo.

-Allison Collins. - Scrivo il suo nome velocemente sul foglio, la ragazza prende una pausa come se fosse in attesa di qualcosa. - Stanza singola, dal 4 maggio fino al 4 giugno. - Continuo a scrivere e poi sorrido, un cliente che si ferma per un mese intero, Gabriel sarà felicissimo.

-Ho scritto tutto, l'aspettiamo con gioia alla nostra pensione. - Sorrido felice e chiudo l'agenda, domani trascriverò sul computer così rendo il tutto effettivo.

-Arrivederci. - La ragazza sembra contenta e prima di riuscire a rispondere chiude la telefonata. Rimetto tutto a posto ed esco di casa.

Sono tutti in macchina ad aspettare me, prendo posto anche io e Gabriel si avvia verso la cittadina. In macchina nessuno di noi parla, stellina e il manager continuano a guardare fuori dalla finestra e Gabriel è concentrato sulla guida.

"Almeno stellina cadente non ha detto nulla su cosa sia successo prima, lo devo rimettere in riga. Gli parlerò, non può fare i suoi comodi con me."

Il punto dove mi ha baciata inizia a pulsare come a ricordarmi quel momento.

"E' solo perché non faccio sesso... quindi, una volta che le mie esigenze verranno appagate, tutto tornerà alla normalità."

Annuisco convinta e non mi rendo conto che intanto siamo arrivati davanti al ristornate. Scendiamo tutti dalla macchina e davanti alla porta troviamo Lydia e Dylan assieme alla piccola Claudia, Miranda si trova affianco a Giselle che stanno parlando di qualcosa che non riesco a sentire.

-Ciao a tutti! - Gabriel è il primo a parlare e Miranda alza subito lo sguardo verso di lui, i suoi occhi si illuminano e le spunta un sorriso a trenta due denti. Si nota lontano mille miglia che è felice come una pasqua.

-Amico! - Dylan si avvicina a mio fratello e i due si abbracciano, sono amici di lunga data, provengono dallo stesso liceo, erano anni differenti, ma giocavano nella stessa squadra di lacrosse.

-Credo che Miranda dovrebbe occuparsi dell'amico di tuo fratello. - Sento B.B. a pochi centimetri da me e per poco non rischio l'infarto.

"Troppo vicino! Maledizione, devi stare più lontano stellina cadente, fino a quando non risolvo i miei problemi ormonali."

-Dylan e Gabriel sono amici d'infanzia, Miranda non ha nulla di cui preoccuparsi. - Giselle interviene nel nostro discorso e io annuisco al suo commento.

-Ragazzi, lui è il manager di stellina. - Introduco il ragazzo soltanto dopo che gli amici di lunga data si sono staccati l'uno dall'altro.

-Salve, sono Kim Jong Hyun. - Il manager s'inchina in segno di rispetto e Miranda sorride. Mi lancia uno sguardo eloquente e, sono certa, di avere una faccia molto scocciata, perché lei per dispetto sorride di più. Tutti gli altri iniziano a presentarsi ad uno ad uno, sembra che abbiano accettato di buon grado il manager di stellina visto che quest'ultimo ormai è entrato nelle loro vite, strano a pensarci che in così poco tempo questa persona sia diventato come un amico conosciuto da anni.

-Invece di stare davanti alla porta come degli ebeti, è meglio entrare. Che ne pensate? - Questa volta Lydia prende parola con in braccio la piccolina e la vediamo sparire dalla nostra vista, la seguiamo uno dopo l'altro.

Salve, eccomi qua con il nuovo capitolo.

Spero che vi piaccia e scusatemi per il mio solito ritardo, l'università e gli esami mi stanno portando via tanto tempo. Stellina e Jade stanno facendo progressi o forse no?

Continuate a leggere la seconda parte, non ne rimanerete delusi.

Ecco qui i messaggi di Jade e stellina😍😁

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