Capitolo 6 - Anche una noiosa festa può riservare sorprese


KYLE

È passato quasi un mese dal nostro incontro e Aiden non ha mai cercato di contattarmi.

Forse si è stancato di questo gioco perverso ed è passato ad altro. Cerco di ignorare una punta di delusione.

Ora che non c'è più lui a darmi il tormento ci pensano i miei.

Questa sera devo accompagnarli ad una festa, il compleanno del figlio di qualche collega di partito di mio padre. Sarà sicuramente una noia mortale.

Ho preferito non invitare Nicole per non avere tra i piedi oltre ai miei anche lei.

Anche se devo fingere di fare il bravo, non sono ancora pronto per una ragazza ufficiale, soprattutto dopo quello che è successo con Aiden.

Sono convinto che solo la mancanza di piena soddisfazione può avermi portato a comportarmi in questo modo assurdo: ho lasciato che quello stronzo mi succhiasse il cazzo e poi io l'ho succhiato a lui con tanto di ingoio!

Se sono arrivato a farmi fare una pompa da un ragazzo vuol dire che sono decisamente frustrato e devo trovare presto una soluzione.

Magari alla festa trovo la figlia annoiata di qualche riccone che non aspetta altro che farsi trattare da troia.


AIDEN

È una noia mortale, è già più di mezz'ora che sono in piedi affianco ai miei genitori costretto a salutare tutti i "loro" ospiti.

Mio padre sorride mentre mette in bella mostra il suo unico figlio diventato finalmente un cittadino a tutti gli effetti.

Sono stanco e scazzato, ma non posso fare altro che sorbirmi questa tortura.

Questa sera devo cercare di non fare cazzate, altrimenti addio possibilità di andare a vivere da solo e con essa anche a tutti i miei progetti di indipendenza. Mio padre è ancora furioso dopo aver visto i miei tatuaggi.

Avrei potuto evitare di sbatterglieli in faccia in quel modo, ma dopo le sue regole da Gestapo, non ci ho visto più.

La mattina dopo la nostra "chiacchierata" mi sono presentato a colazione con una canottiera da basket che metteva in bella mostra il mio braccio e la mia spalla tatuati. Per non parlare del piercing che faceva bella mostra di sè sul mio labbro inferiore.

Mio padre ha dato di matto e si è messo ad urlare, non lo avevo mai visto così infuriato.

Mi sono sentito fiero di me, ma la mia soddisfazione è durata poco, visto che mi sono beccato un mese di reclusione in camera mia senza nessuna possibilità di comunicare con l'esterno. Mi ha sequestrato il telefono e bloccato l'accesso a internet.

E un ultimatum: un'altra cazzata e questa volta mi arruola direttamente nell'esercito sotto qualche suo amico "nazi". Mi ha assicurato che il fatto che io sia diventato maggiorenne non gli impedirà di raddrizzarmi.

Incredibilmente, non so come, le mie analisi sono risultate pulite. Mio padre mi ha guardato come se avessi trovato il modo di barare, ma visto che era impossibile non ha potuto dire niente.

Questa sera fortunatamente non sarà complicato starmene buono in mezzo a tutti questi ricchi politici e i loro noiosissimi figli.

Sto ancora sbuffando quando vedo avvicinarsi una testa bionda che conosco fin troppo bene, resto a fissarlo incredulo mentre si fa sempre più vicino. Si ferma di fronte a me mentre i nostri genitori si salutano, lui mi guarda con fare annoiato come se non mi conoscesse affatto.

Sento mio padre fare le presentazioni "Aiden questo è il mio amico e collega il senatore George Wilson, sua moglie Katerina e suo figlio Kyle"

Gli tendo la mano indeciso su come comportarmi, se fare come lui e fingere di non conoscerci o stuzzicarlo e rovinare i suoi piani.

Decido di reggergli il gioco per il momento.

"Piacere Senatore, signora Wilson"

Dopo aver espletato tutti i convenevoli di rito come mio padre si aspetta, mi rivolgo direttamente a Kyle "Kyle mi accompagni a prendere qualcosa da bere?"

Lui non può rifiutare senza risultare scortese e rovinare la sua bella maschera da bravo ragazzo, così accetta ed insieme ci allontaniamo.

Appena fuori portata dei nostri genitori Kyle parte all'attacco "Se avessi saputo che era il tuo compleanno non sarei venuto"

Lo afferro per un braccio e lo conduco fuori su un piccolo balcone, è lui che ha cominciato questa volta non può lamentarsi.

"Lasciami" strattona per liberarsi.

Lo spingo con la schiena contro la balaustra e lo imprigiono con il mio corpo "Visto che sei venuto, voglio il mio regalo"

Lui mi guarda arrabbiato "Chiedi ai miei"

Kyle riesce a farmi diventare più bastardo del solito e farmi provare una voglia irrefrenabile di farlo incazzare.

"Ma io lo voglio da te" poi mi stringo contro di lui e proseguo "Mi accontento di un bacio"

Lui mi allontana e mi guarda male "Te lo scordi. Spostati"

Sorrido perfido "Preferisci mettermi la bocca sul cazzo"

Lo vedo tendersi al ricordo "Non lo avrei mai fatto se non mi avessi costretto"

Questa sua tensione mi fa sentire potente "Però non ti ho costretto ad eccitarti"

La sua rabbia si fa più evidente "Vaffanculo. Non ti sei fatto vivo per un mese e adesso torni a rompermi i coglioni!"

Sono sorpreso dalle sue parole e anche stranamente contento, non gli sono così indifferente come vuole farmi credere "È per questo che sei arrabbiato. Ti sono mancato"

"Tu sei pazzo. Come potresti mancarmi?"

Mi sa di aver colto nel segno "Dì la verità, quante volte ti sei fatto una sega pensando alla mia magnifica pompa? Magari riguardando il video ..."

"Ti ricordo che non ho bisogno di te per scopare"

La sua allusione a Nicole mi irrita non poco "Per godere sì. Lo sappiamo entrambi che sono molto più bravo di Niki e ancora non hai visto niente"

Mi avvicino alla sua bocca e lui cerca di allontanarsi girando la faccia "Stammi lontano"

Sorrido "Facciamo così, dammi il mio regalo e se mi dimostri che non ti interesso ti lascerò in pace."


KYLE

E ora? Non so cosa fare.

Non ho nessuna intenzione di baciare questo stronzo, ma se non lo faccio non mi lascerà andare. E poi non mi fido di lui, non so cosa potrebbe fare o dire solo per umiliarmi. È completamente pazzo.

L'unica cosa che mi rimane da fare è sottostare alla sua richiesta.

Non mi ecciterò certo per un semplice bacio, non mi è mai capitato e non incomincerà questa sera ad una festa, in cui sono presenti anche i miei, con un ragazzo che mi sta anche sui coglioni.

Un conto è eccitarsi per una pompa, una bocca che ti succhia il cazzo in quel modo può essere di chiunque, non può non farti venire; invece un bacio non è la stessa cosa se te lo dà una ragazza o un ragazzo.

A una ragazza nel frattempo le tasti le tette o le metti una mano nelle mutande... ad Aiden puoi solo renderti conto che ha il cazzo.

Allontano subito la vocina che mi ricorda che me ne sono reso conto perfettamente quando gliel'ho preso in bocca, ma non mi ha impedito di eccitarmi.

Non ricapiterà, io non sono gay e gli dimostrerò che non sono interessato a lui e ai suoi giochini perversi, così forse mi lascerà finalmente in pace.

Lo guardo storto "Mi prometti veramente di non rompermi più i coglioni? Di non usare quel video per ricattarmi?"

"Te lo prometto se davvero non mi vuoi"

"Come potrei volerti? Hai il cazzo e io non sono gay. Sei un bastardo figlio di puttana, non ti vorrei nemmeno come amico"

Aiden sorride furbo "Però il mio pompino ti è piaciuto, non hai avuto problemi a venirmi in bocca. Ti assicuro che sono ancora più bravo a scopare, saprei farti urlare di piacere"

Vorrei picchiarlo, ma mi trattengo, c'è solo un modo per zittirlo "Facciamo questa dannata prova"

Aiden appoggia tutto il corpo contro di me e passandomi un mano fra i capelli mi attira a sé facendo combaciare le nostre labbra. Io le dischiudo subito per lasciargli libero accesso.

Devo ammettere che è decisamente bravo, la sua lingua esperta non mi lascia tregua e sento tutto il corpo accendersi.

Devo cercare di restare impassibile, ma è praticamente impossibile non lasciarsi trasportare.

Sento la sua gamba intrufolarsi fra le mie e spingere contro il mio sesso, senza volerlo faccio lo stesso e mi rendo conto che il suo si sta già risvegliando. Non vorrei, ma la mia mente traditrice mi ripropone l'immagine di Aiden nudo ed eccitato nel suo letto.

Cazzo, mi sto indurendo anch'io. Devo fare qualcosa.

Cerco di allontanare Aiden per interrompere il bacio, ma lui ne approfitta per infilarmi un mano dentro i pantaloni e afferrare il mio sesso.

Non riesco a trattenere un sospiro di piacere e sento il mio corpo anelare quelle attenzioni, fortunatamente però la consapevolezza di dove ci troviamo, qualcuno potrebbe uscire sul balcone e scoprirci, senza contare che potrebbero essere i miei, unita all'umiliazione di essere nuovamente in suo potere, mi fa fumare dalla rabbia.

Lo spingo con quanta forza ho in corpo e riesco ad allontanarlo da me. "Bastardo che cazzo credi di fare?"

Lui sorride "Ti do solo ciò che vuoi"

"Io non voglio niente da te! Non sono un finocchio! Lasciami in pace"

"Sappiamo entrambi che hai perso"

Sto per ribattere che non era una sfida quando sento qualcuno chiamarlo

"Aiden! Finalmente ti ho trovato. Vieni la mia amica Clarissa vuole salutarti"

Vedo la mamma di Aiden avvicinarsi a noi.

Sento le gambe molli, se fosse arrivata un attimo prima ci avrebbe visto baciarci. Devo troncare questa follia il prima possibile.

Aiden fa un sorriso tirato "Arrivo" poi rivolto a me "Dopo concludiamo il nostro discorso" mi sorpassa e raggiunge sua madre.

Istintivamente mi porto una mano alla bocca, resto sorpreso dal vederla sporca di sangue, quello stronzo mi ha anche morso.

Sento la rabbia ribollirmi dentro. Non posso farmi rovinare la vita da questo fottuto bastardo. Sono certo che mi vuole solo tormentare perché gli ho fregato Nicole. Non so se la rivuole indietro, ma di sicuro gli rode che gliel'abbia portata via.

Se per lui è indifferente con chi scopare, per me non lo è. Io non vado a letto con i maschi. Io voglio fottere, non essere fottuto.

Non capisco perché, nonostante io sia più che certo delle mie tendenze sessuali, il mio corpo reagisce quando Aiden mi tocca.

Non posso rischiare ancora, devo andarmene, non posso aspettare che torni.

Rientro e vado alla ricerca dei miei genitori per comunicare loro che non mi sento bene e che me ne vado a casa.

Appena li trovo, mio padre mi guarda serio "Ho deciso di lasciarti andare a vivere da solo per frequentare l'università che hai scelto."

Non posso crederci sono giorni che spero di sentirmi dire queste parole "Davvero? Cosa ti ha fatto decidere?"

"Ho trovato il giusto coinquilino che saprà controllarti e tenerti tranquillo"

Vorrei urlargli un gigantesco NO. Non ho nessuna voglia di convivere con un noioso nerd.

Cerco di sembrare felice "Lo conoscono?"

"L'hai incontrato un attimo fa. Il figlio del senatore Thomas. Conosco il senatore da anni ed è una persona irreprensibile, conservatore, con dei sani principi e suo figlio non può essere da meno"

Dio quanto si sbagliava mio padre! Avrei voluto ridergli in faccia.

Pensavo che andare a vivere da solo sarebbe stata una liberazione, invece sarà l'inferno.

Dovrò passare giorno e notte con Aiden, con quel maniaco depravato.

Tutti i miei propositi di stargli il più lontano possibile andati a farsi fottere in pochi minuti.

La insana eccitazione che mi attraversa mi fa sentire intrappolato e senza via di scampo. Il panico mi assale attanagliandomi lo stomaco.

Vorrei urlare la mia contrarietà e soprattutto sbattere in faccio a mio padre chi è veramente Aiden Thomas, ma non posso senza compromettere anche la mia posizione.

Mio padre mi rinchiuderebbe per sempre. Non so cosa fare, mi gira la testa.

Sento mia madre afferrarmi il braccio "Tutto bene caro?"

È la mia unica occasione per scappare "No, non sto tanto bene. Ho bisogno di ritornare a casa"

"Ti devo accompagnare?" Mi chiede mia madre preoccupata.

"No, non serve, tu rimani pure alla festa. Chiamo un taxi"

"Va bene, però sta attento"

Mentre l'auto mi riporta a casa prendo la mia decisione: non permetterò mai più ad Aiden di avvicinarsi a me. Creerò un muro talmente alto che sarà come vivere da solo.

Non sono un bambino e tantomeno uno sprovveduto, sono un vero bastardo e presto se ne accorgerà.

Non sarà più necessario che mi preoccupi di sembrare un bravo ragazzo; capirà finalmente chi sono veramente e se mi vuole sfidare se ne pentirà amaramente.

È riuscito a ricattarmi, ma troverò il modo di fargli passare la voglia di farlo ancora.

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