Il giorno del trasferimento

Ed eccomi qua, ancora in viaggio in cerca di una nuova casa, di una nuova scuola ma soprattutto di nuove amiche.
Sono Ginevra, ho sedici anni e da oggi ritornerò ad essere "la ragazza nuova", ma ormai dovrei esserci abituata.

Mia mamma lavora per una famosa catena di ristoranti, e per questo ogni due anni dobbiamo cambiare città. Per molti potrebbe essere bello, ma non se sei una ragazza sedicenne in cerca del suo mondo.

Questa volta andremo in una cittadina del Texas, con pochi abitanti e poco divertimento, un mortorio tant'è che ho deciso di soprannominarla "Endale".

Ho controllato su internet come sarà la mia nuova scuola, e la prima immagine ritrae una grande struttura marrone, immersa nel verde. Si passa poi alla foto della squadra di nuoto maschile, che non perde un campionato ormai da cinque anni. Ovviamente non manca la formazione delle cheerleader, anche loro fiore all'occhiello della scuola.
Mancano soli cinque giorni al nuovo inizio.

"Amore mio, siamo finalmente arrivate. Vedrai che staremo bene qui."

"La casa è molto bella mamma, ti aiuto a portare dentro i bagagli."

Spingo il cancello di legno bianco, e mi trovo  circondata da bellissime piante verdi, poi apro la porta e subito strabuzzo gli occhi davanti a una casa stupenda, con i soffitti alti e tante finestre che danno sul giardino. Al piano di sopra trovo la mia nuova camera, bella, con le tende rosa sì, sono la classica ragazza che ama il rosa e una bella scrivania bianca, posta davanti a una piccola finestrella che da sul tetto, mi ci vedo già a studiare lettere o matematica, sotto le stelle. Amo studiare, leggere e scrivere, nella mia vecchia scuola ero redattrice del giornalino scolastico. Un compito per me molto importante, che mi ha dato sempre grandi soddisfazioni. Da grande mi piacerebbe avere una mia testata, quindi mi devo esercitare il più possibile a scrivere.

Inizio a sistemare tutti i libri in ordine alfabetico, una lampada al sale sulla scrivania, che aiuta a concentrarsi ed allontana le onde negative, e per finire delle piantine.
Per ultimo mi occupo dell'armadio dei vestiti, amo follemente i jeans, chiari o scuri che siano, e le felpe. In fondo, sistemo gli unici due vestiti che ho: uno di paillettes oro e un tubino nero di ecopelle. Ovviamente il tubino non è stato scelto da me! Lo presi un pomeriggio, al centro commerciale, con la mia migliore amica. Lei a differenza mia, osava di più con i look, ed io mi sono fatta convincere. Ed era pure riuscita a farmelo mettere, INCREDIBILE!

Dopo aver finito di sistemare, decido di uscire per fare un giro del paese, metto la felpa e scendo in cucina. Davanti all'isola, trovo la mamma intenta a preparare la farcia per il pollo, uno dei suoi piatti preferiti. Devo ammettere che è una cuoca eccezionale, a differenza mia, che ancora non so prepare un piatto di pasta.

"Mamma, ho sistemato tutto, vado a fare un giro per vedere il quartiere, ci vediamo più tardi."

"Va bene tesoro, stai attenta! Ti aspetto per la cena."

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