Benvenuta alla Freedom High

Sono le sette del mattino, oggi finalmente è il grande giorno e per l'occasione decido di mettere i miei jeans strappati portafortuna, una polo rosa, la giacca e per finire le All Star nere.

Pettino i miei capelli biondi e decido di lisciarli, per sembrare il più ordinata possibile. Metto la matita nera sugli occhi, un po' di mascara ed il lucida labbra rosa. Mi accorgo che sono già le sette e mezza, quindi di fretta scendo giù in cucina per la colazione. Toast, pancake e un bel bicchiere di latte, una buona colazione è la base per iniziare al meglio la giornata.

"Ciao mamma, vado!"

"Amore, buona fortuna per il tuo primo giorno, e mi raccomando fai la brava."

Esco di corsa fuori dalla porta e mi incammino verso scuola, con lo zaino poggiato sulle spalle.
Nel cortile è pieno di ragazze e ragazzi che si salutano, finalmente dopo le vacanze estive si ritrovano, tutti insieme, e ognuno di loro racconta le proprie esperienze vissute.

Entro e subito vado nell'ufficio del preside, il Signor Andrews.

"Buongiorno, Signor Preside, sono Ginevra Reed, oggi è il mio primo giorno."

"Ah buongiorno, signorina Reed, la stavo aspettando." Mi stringe la mano per presentarsi. Una robusta stretta di mano, alla quale rispondo con altrettanta enfasi. Nell'altra invece tiene un foglio, che mi allunga.

"Prego questo è il suo orario scolastico, ora la accompagno alla sua prima lezione. Ovviamente per qualsiasi cosa mi trova qui."

"La ringrazio signor, Andrews."

"Ah dimenticavo, le ho affidato un tutor al quale potrà affidarsi per eventuali domande. Trova tutte le informazioni vicino al suo orario. Buona lezione!"

Un tutor? Bene! Potrò finalmente informarmi sulle attività extracurricolari! Busso alla porta, ed entro finalmente in aula per la mia prima lezione di Letteratura Inglese.

Un'ora dopo esco e mi trovo davanti un bellissimo ragazzo, capelli castani e occhi azzurri. Il classico principe azzurro, che per anni ci hanno propinato nelle favole.

"Hey! Io sono Spencer, il tuo tutor! Benvenuta tra noi!"

"Ciao, io sono Ginevra, ma Gin va benissimo." ovviamente arrossisco da quanto è bello, in più è anche gentile, cosa non da poco. Nella mia vecchia scuola ragazzi così non c'erano.

Mi chiede di fare un giro della scuola, per mostrarmi tutti i laboratori e i campi per le varie attività fisiche. Spencer è il ragazzo più bravo della squadra di nuoto, considerato il fisico prestante me lo sarei dovuta immaginare. A guardarlo mi è quasi venuta voglia di fare sport. Sia chiaro, io e le attività fisiche siamo separate alla nascita, ma con un coach così, mi iscriverei anche alle Olimpiadi.

"Grazie, Spencer, è stato bello conoscere la scuola con te. Se ti va domani a pranzo potremmo sederci nello stesso tavolo, se non hai altri impegni."

"Certo! Così ti farò conoscere tutta la mia squadra! Ci si vede domani Gin!"

Si volta e se ne va, devo dire che anche da dietro, fa un'ottima figura.

È finito il primo giorno e devo dire che è andata abbastanza bene, con il programma sono avanti, quindi non sarà difficile starci dietro.

Per tornare a casa decido di fare la strada più lunga, vorrei tanto poterla rivedere.
Fuori dalla casa oggi ci sono tre ragazzi e cinque ragazze, tutti seduti su delle sedie, intenti a bere birra e a fumare, se la ridono. In sottofondo una musica rilassante, ma di lei neanche l'ombra.

Da quando l'ho vista, mi chiedo chi sia, cosa faccia, come passi il suo tempo. A volte, mi piacerebbe poter cambiare pelle, anche solo per un giorno, e non essere la ragazza che tutti si aspettano.

Decido di proseguire per la mia strada, sognante. Devo raccontare alla mamma del primo giorno, lei ci tiene tanto.

"Ciao mamma! Sono tornata!"

"Ciao tesoro! Allora? Com'è andato il primo giorno? Ti sei già fatta degli amici?"

"Direi bene, con il programma sono leggermente avanti, sarà facile starci dietro, così avrò più tempo per le altre attività. Amici? Per ora no, però ho conosciuto un po' di persone."

"Sono contenta. So quanto è stato difficile per te lasciare Lily, ma sono sicura che troverai un'amica anche qui."

Lily, era la mia migliore amica a Brooklyn. Solare, divertente, a volte ribelle. Sembra strano, ma eravamo così diverse da essere, in realtà, così simili. Combatteva contro il potere maschile a scuola, era una ribelle, o come la chiamavo io: la paladina!

Durante la nostra amicizia mi ha insegnato tanto, a lottare per quello in cui credo, e per le persone a cui tengo. Grazie a lei sono la persona che sono oggi, meno precisa, meno ansiosa, ma soprattutto più umana.

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