15 | RISALIRE

"Se la libertà di espressione significa qualcosa, allora significa il diritto di dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire."
— George Orwell





<<Avete tutte il vostro ramo?>> domanda Kuina, prendendo uno dei bastoni in mano.
Le altre annuiscono.

<<Attente a dove mettete i piedi e soprattutto a cosa potreste avere davanti alla faccia, chiaro?>> chiede Ann, puntando il ramoscello in avanti.

<<Chiaro>> risponde Machi.

Le tre iniziano a camminare. Fanno passi piccoli e agitano i rami, in modo che sbattano addosso ai vetri, nel caso ce ne siano ancora.

Il ramoscello di Ann si ferma su un pannello trasparente e lei blocca le altre, in modo da ispezionare la grandezza della lastra.

<<Qui a sinistra il passaggio è bloccato>> spiega, per poi far strisciare il bastone lungo il vetro, <<Oh, si passa a destra>> fa notare.

La ragazza con la pelliccia segue le altre due, ora di qualche passo più avanti.

Ogni tanto si sente qualche urlo, appartenente agli altri partecipanti, incappati in qualche trappola o chissà che cosa.

Machi odia i rimpianti, li considera inutili. Se non c'è modo di cambiare il passato, perché la gente è così ossessionata da esso? Hai fatto una cazzata? Hai detto qualcosa che non dovevi dire? Pace, è successo, è andata così, piagnucolare non cambierà nulla.

Lei si è sempre promessa che nella sua vita non proverà mai lo sconforto del rimpianto, perché è inutile e, inoltre, non ne ha bisogno per essere felice.

Però un rimorso che la mangia da dentro c'è, e non la lascerà mai in pace. Quel fottuto bacio.

È davvero solo un'amica? Perché non è di più? Perché è stupida? Perché?

Deve chiederlo a Chishiya, deve dirgli apertamente ciò che prova, non così, a caso, come ha fatto non troppe ore prima.

<<Machi, sei estremamente silenziosa, cosa succede? Stai male?>> le domanda Ann, voltandosi verso di lei.

La ragazza scuote la testa velocemente. No, va tutto bene.

<<Se c'è qualcosa che non va puoi dircelo, siamo le tue amiche dopotutto, no?>> le sorride dolcemente Kuina.

Siamo le tue amiche.

Le sue amiche.

Non ha mai parlato d'amore con nessuno, nemmeno con Kotoha, forse perché si era auto convinta di non meritarsi qualcuno al suo fianco.

Kuina si ferma e incrocia le braccia <<So a cosa stai pensando, ti si legge in faccia>>

<<Eh?>> Machi fa un suono riconducibile all'essere sorpresi <<A cosa sto pensando?>>

<<Alla tua ragione di vita>>

L'altra inspira ed espira rumorosamente. Ha ragione. Merda.

<<Possiamo lasciare il gossip per dopo? Qui c'è un'altra vetrata, state attente, grazie>> le riprende Ann, che nel frattempo ha proseguito lungo il percorso.

Le due ragazze la guardano e, qualche istante dopo, seguono quella che si è designata come leader del trio.

Le tre vanno avanti, sempre con i loro rami in mano.

<<Huh?>> domanda Ann, osservando ciò che si para di fronte a lei.

Machi assottiglia gli occhi e nota, con un sospiro, quella che sarà la prossima prova da affrontare: un dirupo.

Prima di proseguire, Ann si avvicina a quello che sembra essere un cartello con delle istruzioni.

<<Oh Dio>> sbuffa, leggendo <<Questo dirupo scende ad una profondità di circa 50 metri, sul percorso ci sono sassi, rocce, spuntoni e altre cose che potrebbero ferirci. Come se non bastasse, dopo essere arrivate in fondo, dobbiamo anche risalire>>

Machi sbianca. Dovranno sia scendere che scalare la parete del dirupo.

<<Mica doveva essere un game di fiori? Questo è un game di picche, che cazzo>> osserva Kuina, irritata dal tipo di prova proposta <<E poi 50 metri! Chi l'ha scavato questo buco?>>

<<Qui ci sono delle corde per legarci tutte insieme, come quelle che usano gli alpinisti. È un game fisico, ma che necessita grande collaborazione: se uno cade, cadono tutti>> specifica Ann, mentre prende in mano l'attrezzatura.

<<Stai bene? Sei sbiancata all'improvviso>> le domanda la ragazza con le treccine, vedendola nel panico.

<<Vi rallenterò di sicuro>> sospira Machi, sfregandosi le mani. Una prova di questo tipo non è l'ideale per qualcuno nelle sue condizioni. Se scivola, trascinerà anche le altre ragazze giù con lei.

<<E noi ti terremo su>> Kuina le da una pacca sulla spalla, <<Ora muoviamoci a fare questa roba>>

Mentre si allacciano le imbracature, una voce metallica riecheggia in tutta l'area del giardino <<La squadra della Regina di Fiori sta per scendere nel dirupo! Solo tre team di player sono allo stesso punto>>

Machi sgrana gli occhi. Non sono indietro, possono ancora vincere o, quantomeno, arrivare all'albero.

<<Corriamo>> dice decisa la ragazza con la pelliccia, fiondandosi sulla parete rocciosa.

<<Ti prego, non sforzarti troppo e non distruggerti di più di quello che serve>> raccomanda Ann, colta di sorpresa dall'improvvisa presa di posizione dell'amica.

Le ragazze si siedono sul bordo del crepaccio. Fortunatamente, la prima parte non è troppo ripida. Machi scende con cautela, accertandosi che ogni punto in cui mette piedi e mani sia sicuro. Ruzzolare per cinquanta metri trascinando giù le altre non è uno scenario molto felice.

<<Machi>> la chiama Kuina, ultima nella fila.

<<Che c'è? Hai visto qualcosa di pericoloso?>> domanda, continuando pian piano la sua discesa.

La giovane ballerina sta ignorando il dolore lancinante che sente per tutta la gamba. Non è il momento di pensarci, non può lamentarsi ora, o almeno, non mentre sta scendendo lungo un burrone.

<<Da qui non vedo pericoli, però voglio chiederti una cosa, se non ti deconcentro>> specifica la ragazza con le trecce, mantenendo la presa sulle rocce.

<<Vai>> le risponde l'altra, che sta continuando la sua discesa.

<<Perché quando hanno annunciato che siamo pari con il team della Regina ti sei subito fiondata qui per scendere?>> domanda.

Ann rimane in silenzio, ma, onestamente, è curiosa di sapere la risposta.

<<Perché voglio vincere>> chiarisce lei, continuando il percorso.

Le due ragazze non aggiungono altro, forse perché sanno che cosa sta per succedere, ovvero Machi che allunga il discorso.

<<Mi sono resa conto che c'è una persona per cui voglio vivere, anche se molto probabilmente lui non pensa lo stesso di me>> sospira Machi, prendendo una roccia con la mano destra.

<<È Chishiya, vero?>> l'osservazione di Ann la devasta.

Il supporto sotto il piede sinistro di Machi cede, facendola urlare e strisciare per qualche metro più in basso.

<<State bene?>> chiede la ragazza che guida il gruppo della discesa. Sicuramente ora sarà tutta impolverata e piena di graffi.

<<Si, ma torniamo al discorso>> continua Kuina, stabilizzandosi sugli appoggi della parete.

Prima di rispondere, Machi fa un lungo sospiro e prende fiato. È arrivato il momento di fare pace con se stessa e con ciò che prova.

<<Sì, mi piace Chishiya>> risponde lei, appoggiando la testa sulla roccia gelida, per non guardare le sue amiche.

<<Shinju>> sorride Kuina.

Istantaneamente, Machi alza la testa. Sa che quando qualcuno la chiama per nome c'è una ragione profonda dietro.

<<Sai, prima che tu arrivassi alla Spiaggia, Chishiya non aveva mai speso una parola in più del necessario. Poi, con te ha iniziato a parlare d'altro, anzi, sei stata tu a farlo parlare>> racconta la ragazza con le trecce, sempre sorridendo, <<E poi, vogliamo citare tutte le volte in cui tu hai dormito nel suo letto? Non pensavo che lui avrebbe mai condiviso qualcosa, eppure quando gli hai detto di Niragi e di quanto ti inquietasse il suo comportamento, ti ha voluto aiutare>>

Le lacrime minacciano di uscire dagli occhi di Machi.

<<Tu sei intelligente, bella e, la cosa più importante, sei speciale per lui, fidati di me>> le confida Kuina.

<<Davvero lo pensi?>> le chiede la ragazza, sempre più vicina alla fine della discesa.

<<Certo che lo penso! E anche Ann te lo può confermare>> esclama l'altra <<Siamo quasi arrivate comunque!>>

Le ragazze scendono ancora, mancano circa dieci metri alla base del dirupo.

Machi sente la stanchezza, specialmente sulle gambe. In più, ora Ann e Kuina sanno chi è la sua ragione per vivere.

Mentre cerca un appoggio con il piede sinistro, il flusso di pensieri della ragazza non si ferma. Le è difficile capire come mai si sia attaccata così tanto ad una persona come Chishiya. Una figura così mancava nella sua vita.

Guarda sotto di lei, terreno.

<<Siamo sulla base!>> urla Machi, toccando terra.

<<Ora ci basta solo risalire>> commenta Ann, mettendo i piedi sulla base rocciosa sottostante.

<<Chi va per prima?>> domanda Kuina, osservando il percorso per la salita. A prima vista è molto più ripido rispetto alla discesa.

<<Vado io se dite>> si propone Ann, guardando verso l'alto <<Kuina, tu vieni per seconda e lasciamo Machi per ultima, così possiamo tirarla su nel caso le serva aiuto>>

<<Va bene>> annuisce Machi, mettendosi in coda al gruppo.

<<Seguitemi e mettete mani e piedi dove li metto io, così non cadrete di sotto>> chiarisce la mora, iniziando a salire lungo la parete.

Qualche istante dopo, anche Kuina si aggrappa alle rocce, seguendo lo stesso percorso della ragazza che l'ha preceduta.

Machi, prima di intraprendere la scalata, fa un lungo respiro.

Risalire.

Si aggrappa ad una sporgenza, poi ad un'altra, spingendosi più in su con la gamba destra.

Lei risale, risale dal fondo in cui aveva trovato rifugio. Non è troppo tardi per ricominciare, non è troppo tardi per ricostruire se stessa, non è troppo tardi per volerci provare di nuovo.

Lei risale con l'idea di lasciare indietro tutto quello che le è successo. Lei è qui, la sua vita in bilico su una corda sottile, ma deve giocarsela. Non può arrendersi ora. Ha ancora tante cose da dire, cose che non ha mai detto a nessuno.

Lo fa per le sue amiche.

Lo fa per Kotoha.

Lo fa per Chishiya.

Lo fa per se stessa.

Un appiglio alla volta.

     

<<Quand'è che qualcun altro si farà vivo?>> si lamenta Niragi, gironzolando attorno alla serie di scaffali esposti.

<<Chissà>> gli risponde Chishiya, mentre osserva i titoli dei libri a disposizione, <<Piuttosto, quand'è che tu ti farai vedere per come sei veramente?>>

<<Eh?>> bofonchia l'altro, come se il biondo avesse appena sparato un'assurdità colossale.

<<Machi l'ha capito subito che non sei un coglione come ti fai passare>> spiega Chishiya, con le mani in tasca.

<<Quella stronza mi deve lasciare in pace dopo ciò che mi ha fatto, anzi, che mi avete fatto>> ringhia.

<<Sei nervoso perché lei ha giocato al tuo stesso gioco? O perché ha usato la scusa della scopata per farsi dare una glock?>> ghigna l'altro ragazzo.

<<Vaffanculo>>

<<Cosa c'è? Tu ti fingi stupido, ma ti arrabbi se anche altri usano il tuo stesso metodo. Non pensavi che altri potessero avere un'idea uguale alla tua?>> commenta lui, facendogli una smorfia.

<<Tu e la stronza parlate troppo>> Niragi fa roteare gli occhi <<Mi chiedo se sareste in grado di parlare pure sotto forma di carcasse in decomposizione>>

<<Probabilmente>> il biondo fa spallucce, <<Piuttosto, perché sei venuto qui?>>

<<Voglio giocare ad un game di quadri, mi pare ovvio. Mi sono stancato di fare game di picche>> sbuffa l'altro, incrociando le braccia.

<<Tornando a cose serie e mettendo da parte il nostro odio reciproco, che gioco potrebbe essere questo, secondo te?>> domanda Chishiya, osservando l'area circostante.

<<Sarà un gioco con domande di cultura generale riguardo ai classici della letteratura o qualcosa del genere, bah, non che mi interessi>>

<<Non credo che sarà così semplice>> il ragazzo con la felpa bianca si guarda intorno, cercando qualche punto di riferimento <<Le librerie sono piene, non sembrano state essere toccate>>

<<Ora che me lo fai notare, pare che quest'area sia ancora intatta e che non sia stata rovinata dal tempo>> commenta Niragi, stranamente più tranquillo del normale.

<<Ho paura che sia una sorta di caccia al tesoro>> sospira Chishiya.





<<Machi, tutto bene lì sotto?>> domanda Ann, continuando a scalare la parete rocciosa.

Machi vuole dire di no, non va tutto bene. Non riesce più a fare forza sulla gamba sinistra e il dolore si fa ogni minuto più forte. Sa che la ferita si è infettata e che ha bisogno di qualche medicinale.

<<Si, tutto ok>> mente.

<<Quanto manca?>> urla Kuina. Anche lei sta esaurendo le energie, nonostante sia abituata a giochi che richiedono sforzo fisico.

<<Ad occhio sono venti metri da qui>> risponde la donna più in alto.

Venti metri.

Machi stringe i denti. Deve essere forte, deve sopportare il dolore, anche se pare impossibile.

Non guarda più in alto, si focalizza solo sugli appigli che ha davanti. Deve risalire.

Vorrebbe gridare in questo momento: fa male, tanto male. Un'infezione se non curata può portare a conseguenze estremamente gravi.

Quando mancano circa dieci metri alla fine della salita, Machi vede la luce.

<<Manca poco!>> urla Kuina, sorridente e speranzosa di finire al più presto.

<<Possiamo farcela! Muoviamoci!>> risponde Ann, aggrappandosi velocemente alle rocce successive, <<Attente, qui i punti in cui possiamo mettere mani e piedi sono meno>>

Kuina guarda attentamente dove la compagna di squadra si attacca, imitandone i movimenti. Machi copia a sua volta, anche se la scalata le sta consumando tutte le energie che ha in corpo. Tutto sta diventando estremamente provante.

<<Sono arrivata!>> urla Ann <<Siamo in cima! Ce l'abbiamo fatta!>> esulta, arrivando in cima alla salita e uscendo dalla voragine.

<<Oddio, non ci credo>> Kuina riprende fiato e si guarda attorno. Vedere di nuovo le siepi che separano le corsie del labirinto è un enorme conforto.

<<Finalme— AH!>> Machi urla. Il supporto su cui si era appoggiata con il piede sinistro ha ceduto improvvisamente, facendola finire con la faccia sulla roccia e facendola scivolare.

<<Ann! Aiutami!>> grida Kuina, afferrando la corda con le mani. Anche l'altra ragazza arriva in soccorso e, piantando i piedi a terra, inizia a tirare la corda verso l'alto.

<<Machi, riesci a trovare un altro punto in cui mettere i piedi?>> chiede Ann a voce alta.

<<Non riesco più a muovere la gamba sinistra, posso fare forza sulla destra, anche se non so per quanto riuscirei a resistere!>> urla Machi, nel panico.

<<Maledizione>> sibila la donna con i capelli a caschetto, <<Alla tua destra c'è una roccia che sporge, usa quella per darti la spinta e per salire qui, ti teniamo su io e Kuina!>>

La ragazza fa come le viene detto. In effetti, alla sua destra, c'è una piccola sporgenza sulla quale può poggiare il piede destro per darsi lo slancio.

Spostandosi un po', riesce ad appoggiarsi sulla roccia e a respirare più regolarmente, almeno per qualche istante.

<<Se mi do uno slancio, riuscite a tirarmi su? Sono abbastanza vicina al bordo?>> domanda Machi, guardando le due ragazze a pochi metri di distanza.

<<Credo di sì, salta!>> urla Ann, pronta a tirare con tutta la forza che ha in corpo.

Machi si spinge in alto e salta. Kuina e Ann tirano.

<<Ci siamo quasi!>> grida Machi da sotto, che nel mentre cerca tutti i possibili modi per avvicinarsi al bordo del crepaccio.

Poi, uno strattone improvviso la tira su del tutto, facendola arrivare al prato erboso sul bordo del dirupo.

Le altre due ragazze sono a terra, esauste. Machi, con la poca forza che le rimane nelle braccia, riesce a trascinarsi su a fatica, per poi stendersi sull'erba.

<<Scusatemi>> dice, mentre cerca di riprendere fiato, <<È colpa mia>>

<<Smettila di darti la colpa per qualsiasi cosa, l'importante è che siamo qui, dall'altro lato>> sospira Kuina, mettendosi seduta.

<<È quello l'albero con la mela?>> Machi indica un albero, posto sulla sommità di una piccola collinetta. Tra i suoi rami si scorge un puntino rosso.

<<È la mela!>> Ann balza in piedi e si slega l'imbracatura, <<Corriamo, per l'ultima volta in questo game di merda!>>

Anche Kuina e Machi si liberano dalle corde e si precipitano a correre dietro Ann.

Machi non muove la gamba sinistra, la tiene rigida. Anche se è scomodo correre così, non può fare altro.

<<La vedo! È la mela!>> urla Kuina, indicando il frutto tra i rami.

Dopo qualche secondo, le siepi iniziano ad abbassarsi di altezza, segno di essere arrivate alla fine di quello che sarebbe dovuto essere un labirinto.

La collina con l'albero è al centro di una piccola radura. Ann, la più avanti delle tre, si fionda sul rilievo con lo scopo di prendere la mela e portare a termine il gioco.

<<Ma guarda un po' chi abbiamo qui!>> la risata appartiene ad una donna molto giovane.

Le tre ragazze si bloccano e si girano verso destra.

Una giovane, seguita da un ragazzo e un'altra ragazza, entra nella radura.

<<Io sono Miyuki, la Regina di Fiori, che bello vedere che qualcuno ce l'ha fatta ad arrivare qui assieme a noi!>> ride. È abbastanza alta di statura, ha i capelli castani e la pelle chiara.

Ann rimane immobile a fissare il trio appena arrivato.

<<Perché pensate di meritare la vittoria?>> domanda la Regina.

<<Perché se siamo qui vuol dire che abbiamo collaborato>> parla Machi, con tono sicuro.

<<E come?>> domanda di nuovo <<Se riesci a convincermi, vi lascerò prendere la mela senza darvi fastidio>>

<<Quando abbiamo notato le tagliole, io ho proposto di farle scattare con qualcosa di abbastanza pesante, e Kuina si è messa a staccare dei rami dalle siepi per farci passare. Poi, con i pannelli di vetro abbiamo usato dei bastoni per capire dove passare. Ann ha sempre guidato il gruppo, in modo che io e Kuina non ci ferissimo sui vetri>> racconta Machi, <<E poi il dirupo. Io sono scesa per prima, perché me la sentivo. Poi, nella salita, Ann si è proposta come leader per guidarci. Io ho un'infezione in corso sulla gamba sinistra e, dopo circa metà scalata, non riuscivo più a muoverla>>

La Regina incrocia le braccia al petto e guarda le ragazze.

<<Per farmi salire, nonostante fossero stremate, Ann e Kuina hanno preso le corde, mi hanno detto dove mettere i piedi e mi hanno tirata su, con le loro forze. Se non mi avessero aiutata così, probabilmente saremmo morte sul fondo del crepaccio>> Machi finisce il discorso.

<<Beh, prendete la mela, allora>> ride Miyuki.

<<Cosa?>> domanda Kuina, stupefatta, <<Non dovreste fare di tutto per impedircelo? State giocando contro di noi, o sbaglio?>>

<<Hai ragione, però io credo fermamente nel valore di questi giochi. I game di fiori servono per verificare l'intesa di una squadra e quanto i membri sono disposti a collaborare. Qui ho visto tanti player, ma voi siete le prime tre vere amiche che vedo. Vi meritate la vittoria, siete anche arrivate qui prima di noi, complimenti!>> sorride e applaude, seguita dai suoi due compagni.

Ann, sempre tenendo gli occhi su quel trio, sale sulla collina e stacca la mela dal ramo.

<<Il team composto da Machiyama Shinju, Kuina Hikari e Ann Rizuna è il vincitore della sfida! I player hanno vinto. Per il team della Regina è game over>> viene annunciato.

Senza ulteriori commenti, un laser uccide tutti e tre i membri della squadra della giovane.

Ann, Machi e Kuina si guardano tra loro. Cosa diavolo è appena successo?

<<Seguite il cartello con scritto "Uscita" per tornare all'ingresso del giardino botanico>> prosegue la voce.

Le ragazze si incamminano verso l'uscita.

<<Posso farvi una domanda?>> chiede Machi, guardando la mela nelle mani di Ann.

<<Dicci>> fa Kuina, mettendosi le braccia dietro la testa.

<<Mi aiutate a cercarlo?>>












      
   
🤍
Ho preso la patente, domani compio 19 anni (sono più vecchia dell'85% della popolazione di Wattpad ormai) e mi si è rotto il portatile.

Scusatemi il capitolo con il finale brutto.
Battete un colpo se state ancora seguendo questa storia, perché ultimamente non mi caga nessuno.

Mi dileguo.
— Arisu

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