13 | CIÒ CHE SIAMO
"L'amore è un'amicizia a cui è stato dato fuoco."
— Jeremy Taylor
<<Siamo rimasti in 6, quindi in una delle coppie si nasconde il Fante>> sospira Chishiya, guardando il pacchetto di biscotti aperto.
<<Mettendo in preventivo che noi due non lo siamo, sparando a caso avremmo il 25 percento di possibilità di beccarlo>> risponde la ragazza seduta dalla parte opposta del tavolo.
<<Tu non spari a caso nei game di cuori>>
Machi ride e si stiracchia <<Dammi due round di tempo e trovo il colpevole>>. Successivamente, si alza dal suo posto e cammina verso la dispensa.
<<Come avresti intenzione di trovarlo?>> domanda il biondo, seguendola un po' più indietro. Il sangue della ferita si intravede attraverso la garza bianca.
La castana osserva minuziosamente i vari scaffali, in cerca di qualcosa. <<In realtà non lo so, però mi sembra di aver notato un pattern simile... oh, eccoli!>> esclama, davanti a delle scatole di biscotti, simili a quelli che Chishiya stava mangiando poco prima.
Sono disposti in quattro file, ordinati per gusto. Ognuno di essi ha un colore associato: rosso, bianco, nero e blu.
<<Ho notato che la donna con il tailleur e il tipo con il ciuffo hanno sempre questi pacchetti colorati in mano, tenendoli in bella vista per la maggior parte della durata del round>> spiega lei, osservando le confezioni.
<<Ti seguo>> risponde lui, dando un'occhiata ai vari gusti di biscotti <<Mi chiedo se siano pure buoni>>
<<Ho un'idea>> la giovane si illumina e si gira di scatto verso Chishiya <<Però mi servono due round e la tua collaborazione, mi posso fidare?>> domanda, con aria seria.
<<Ti ho tolto un proiettile dalla gamba>> ribatte, infilando le mani in tasca.
<<Appena arriverà uno tra la donna e il tipo con il ciuffo io gli chiederò se questi biscotti sono davvero così buoni e, poi, di dirmi qual è il mio simbolo>> illustra lei, <<Tu devi concordare anche se è sbagliato: fai di tutto per farmi passare per il Fante. Per ultima cosa, tieni gli occhi aperti e osserva i simboli di quei due>>
<<Interessante come strategia, è Fiori, comunque>> Chishiya si appoggia ad uno degli scaffali, incrociando le braccia. Si fida del piano dell'amica.
Machi, intanto, prende dalle mensole una bottiglietta di limonata, delle lattine di bibite frizzanti e del ketchup.
La donna con il tailleur si avvicina a loro due, tremante. Prima che possa andare alle scatole di biscotti, Chishiya la ferma e le sussurra all'orecchio <<Ehi, sono quasi certo che il Fante sia lei, fa attenzione>> la donna annuisce, impaurita.
<<Ciao>> la saluta Machi, con occhi amichevoli <<Ho visto che prendi sempre questi biscotti, sono buoni?>> aggiunge, prendendo un pacchettino e facendo finta di leggere gli ingredienti.
<<S-si...>> la sua voce è incerta.
<<Oh, prima che tu te ne vada, potresti leggere il mio simbolo?>> le chiede, sorridendole.
<<È p-picche>> balbetta, per poi andarsene velocemente. <<Confermo, è picche>>, aggiunge Chishiya, mentre la donna cammina via in fretta e furia.
Appena la donna esce dalla mensa, Machi fa l'occhiolino a Chishiya, che torna a sedersi sui tavoli dall'altra parte della sala.
Dopo circa dieci minuti, arriva anche il ragazzo con il ciuffo e, casualmente, si dirige proprio verso i biscotti indicati da Machi.
<<Hey, scusa, potresti dirmi il mio simbolo?>> gli chiede, mentre lui prende una confezione bianca.
<<Non hai il tuo amico biondo che può leggertelo?>> ribatte lui, girando le spalle per andarsene.
<<Mi ha accusata di essere il Jack di Cuori>> bisbiglia, fingendo di essere spaventata <<Mi ha accusata di aver ucciso il ragazzo che era con noi, ma io non l'ho fatto, giuro su Dio!>>
<<Va bene>> risponde stizzito, pronuncia la parola <<Quadri>> e se ne va.
Machi si morde le labbra contenta. Forse è riuscita ad incastrarlo.
Successivamente, la ragazza si nasconde dietro le dispense e riprende a frugare tra le varie bevande in lattina, cercando quella che potrebbe produrre lo scoppio più forte.
<<Cos'è successo?>> domanda Banda al giovane con il ciuffo.
<<Quella ragazza>> il tipo indica il monitor, puntando alla foto di Machi, <<Sono convinto che sia lei il Fante. Il suo comportarsi da stupida e ingenua è solo un diversivo per ingannarci>>
L'altro volge lo sguardo verso l'alto <<Lo penso anche io, finora ha sempre avuto un comportamento sospetto>>
<<Beh, morirà in questo turno e porremo fine al game>> ghigna il ragazzo con il ciuffo, Matsushita.
<<È tutto vuoto?>> domanda Machi a Chishiya, al centro della guardiola, proprio sotto lo schermo.
<<Si, vieni>> bisbiglia lui, facendole un cenno con la mano.
<<Preparati>> sussurra la ragazza, prendendo tra le mani la bottiglia di limonata da quasi un litro. L'amico si sposta indietro.
Senza esitare, Machi lancia con foga ciò che ha in mano contro il monitor, rompendolo e creando una spaccatura al centro. Le immagini non si vedono più.
La bottiglia cade rumorosamente a terra.
<<Così non potranno vedere che io sono ancora viva>> ride lei, <<Ora seguimi, andiamo nella cella più lontana da quelle centrali, così nessuno dubiterà di me>>
Nel tentativo di fare tutto velocemente, mette troppo peso sulla gamba ferita e per poco non cade. Chishiya la guarda ed emette un piccolo sospiro.
Lei non si meritava questo.
Entra in un cubicolo e chiude la porta.
<<Hey>> lo richiama Machi <<Appena il round successivo inizia torna qui, così ci diciamo i simboli e poi sei libero di chiudere il game>>
<<Va bene, mi fido>> annuisce lui, andandosene in una cella al piano di sotto, più vicina agli altri players.
<<Il Fante... ha agito?>> domanda la donna in tailleur, sottovoce. <<A quanto pare>> le risponde l'uomo a cui sta incollata da inizio game.
Gli altri due ragazzi osservano il monitor rotto senza fare domande.
Chishiya entra in una cella poco distante dagli altri giocatori, in modo da essere riconoscibile e soprattutto visibile. Le porte si bloccano.
Tutti dichiarano il loro simbolo correttamente ancora prima che scada il tempo, compresa Machi.
La ragazza sta agitando violentemente due lattine di una bibita gassata al limone. Appena il timer arriverà allo zero, le getterà a terra con forza, con l'obiettivo di farle esplodere e produrre un rumore abbastanza potente da sviare i sospetti su di lei.
Quando il timer suona, scaglia le lattine a terra con tutta la forza che le è rimasta.
Il rumore dello scoppio la prende di sorpresa ed è costretta a coprirsi la bocca con le mani per non urlare.
Chishiya sente l'esplosione. Tutto procede come previsto.
Quando il respiro torna regolare, apre la confezione di ketchup e lo sparge sulle pareti, sperando che la copertura sia abbastanza verosimile. Dopo aver finito, si siede in un angolo della stanzina, in modo da non essere vista dalla piccola finestrella sulla porta.
Ora il gioco è nelle mani di Chishiya. È lui a dover confermare l'ipotesi di Machi mentre lei si finge morta in una cella.
La ragazza appoggia la testa al muro e sospira. Deve solamente aspettare.
<<Machi>> sibila una voce conosciuta <<Fammi vedere il simbolo>>
La giovane, riconoscendo la voce dell'amico, scatta in piedi e si sposta i capelli, facendo vedere il retro del collare.
<<Cuori>> le dice, per poi girarsi e far vedere a sua volta il simbolo.
<<Quadri>> risponde la castana.
<<Torneró qui quando mancheranno una decina di minuti, ti aggiornerò su tutto>> le fa, indietreggiando di qualche passo.
<<Chishiya>> lo richiama la ragazza, guardando fuori dalla finestrella <<Da ora in avanti è tutto nelle tue mani>>
Lui la guarda con aria di sfida e ghigna, andandosene.
Chishiya aspetta nella mensa, proprio come prima che la sua amica iniziasse a fingersi morta.
<<Quindi la tua fidanzatina non era il Fante di Cuori... peccato che sia morta>> il ragazzo con il ciuffo sta diventando davvero irritante.
<<Piuttosto che parlare dei morti, che ne dici di parlare dei vivi?>> gli domanda, mentre prende un pacchettino dei suoi biscotti preferiti.
<<E di chi vorresti parlare?>>
<<Del tuo compagno di avventure, ossia Banda>> specifica il biondo, incrociando le braccia <<Mi sembra giusto metterti in guardia sul fatto che lui sia un assassino, l'avevo visto sul giornale un po' di tempo fa>>
<<Pensi che io mi possa fidare di uno come te? La tipa che era con te è morta e il game non è finito, quindi o hai sbagliato tu oppure l'hai fatto di proposito>> sentenzia Matsushita, incrociando le braccia.
<<Beh, qualcun altro potrebbe averle dato delle indicazioni sbagliate. Ti ricordo che siamo ancora in cinque, non in due>> ghigna, beffardo.
<<Hai ucciso quella ragazza>> rimarca il tipo, prendendo un pacchettino dallo scaffale dei biscotti.
<<Sì, e allora? Mi sono sbarazzato di una possibile minaccia, ammettilo>>
<<Vuoi dirmi che una stupida come lei avrebbe potuto essere il Fante? Non scherzare>> la faccia del ragazzo si trasforma in una smorfia.
<<La gente che sa mostrarsi superficiale agli occhi degli altri è la più temibile. Chi è intelligente sa fare lo stupido quando serve>> gli dice sorridendo, per poi andarsene dalla mensa.
Mentre cammina per il corridoio centrale nota la donna elegante. Ha in mano un sacchettino degli stessi biscotti che mangia ad ogni round.
Quindi Machi aveva ragione. Che spirito di osservazione incredibile.
Sospirando, Chishiya si avvia verso la zona dove si erano radunati tutti ad inizio game. Guarda il monitor con lo schermo a pezzi, pensando al fatto che Machi abbia avuto un'intuizione a dir poco geniale.
<<Quindi siamo rimasti in sei, o meglio, cinque... il Fante farà la sua mossa... mi sa che questo sarà l'ultimo round>> mormora il biondo, mettendosi le mani in tasca e andando verso la cella di Machi.
<<Machi>> sibila il biondo, attraverso la feritoia della porta <<Avevi ragione, il Fante è Matsushita>>
Gli occhi della ragazza si illuminano <<Finiamo questo game>> dice, convinta. Si sorridono.
Chishiya torna in uno dei cubicoli più vicini al resto dei partecipanti e, scambiandosi un ultimo sguardo con tutti, entra.
È ora di scoprire se le loro ipotesi sono confermate.
Machi sente un'esplosione provenire dalle celle del piano inferiore e per un momento il cuore le si ferma. Apre di poco la porta del suo stanzino, guardando di sotto.
Matsushita esce dalla cella guardandosi intorno. <<Ce l'ho fatta>> ride istericamente. Machi si morde le labbra. Non può uscire così allo scoperto.
Un'altra porta si apre, catturando l'attenzione di entrambi.
<<Avevo capito che eri tu il Fante di Cuori>> sorride Chishiya. Machi sguscia fuori dalla sua cella e inizia a scendere le scale, per poi aspettare dietro il muro portante.
<<E come?>> mormora il ragazzo, sbigottito.
<<Ti ho visto con Banda, l'assassino. Hai accettato di allearti con lui immediatamente e, onestamente, non trovi un po' strano che qualcuno si sottometta così in fretta al volere di un estraneo?>> Chishiya incrocia le braccia.
Un'altra porta si apre e da essa fa capolino quello che è stato l'alleato di Matsushita per tutto il game, Banda.
<<Sai, non tutti avrebbero il coraggio di avvicinarsi ad uno come me, e di sicuro non tenterebbero mai di uccidermi, perciò o tramano qualcosa, o sono sventate, o sono psicopatiche o sociopatiche>> parla il ragazzo, rimanendo con la solita postura rigida.
Matsushita è pietrificato.
<<Pensavi di potermi controllare, non è vero? Ed eri pure convinto di essere migliore di tutte le altre persone in questo posto>> Banda si avvicina pericolosamente a lui.
<<Io non sono il Fante!>> fa il tipo con il ciuffo, all'improvviso, per poi indicare Banda <<È lui il Fante>>
<<Purtroppo non è lui>> la voce dell'uomo elegante, Yaba, si aggiunge alla discussione.
<<Tu avevi un qualche tipo di legame con Kotoko, o sbaglio? Le ho rivelato il suo vero simbolo, eppure è morta, il che significa che Kotoko veniva controllata da qualcuno che le ha mentito>>
<<Allora dovreste sospettare di quel tizio!>> urla, indicando Chishiya.
<<Quando ero in mensa con voi, ho visto che andavate a prendere gli snack nello stesso momento. Ogni volta prendevate lo stesso tipo di snack. Tu e Kotoko comunicavate in questo modo, tutti e due facevate solo finta di essere controllati da qualcuno. C'erano quattro gusti di biscotti diversi e riuscivate a dirvi i vostri simboli attribuendo un seme distinto ad ogni colore>> ghigna lui <<E la cosa più divertente è che questa teoria non è stata ideata da me>>
<<Cosa?>> biascica Matsushita, allibito.
<<Ti ricordi della ragazza che ho ucciso? Beh... lei è...>> risponde, girando la testa verso la scalinata dietro di lui.
È il momento giusto, è il momento di Machi.
Camminando velocemente, ma facendo in modo che i suoi passi siano udibili, la ragazza compare alle spalle di Chishiya.
<<Viva e vegeta>> ride, salutando i presenti.
Appena è abbastanza vicina a Chishiya, si appoggia alla sua spalla destra e solleva leggermente la gamba sinistra.
<<Non è possibile...>> mormora il ragazzo, indietreggiando di qualche passo, come se avesse visto un fantasma.
<<Sì che è possibile. Affinché la nostra strategia funzionasse, uno di noi due doveva morire, mentre l'altro doveva prendersi la colpa di essere il Fante. L'ho rotto io il monitor nella sala d'ingresso, cosicché non poteste vedere la mia immagine ancora illuminata. Poi, nella cella, ho fatto esplodere qualche lattina di una bibita gassata. Chishiya si è occupato del resto, tutto qui>> spiega la ragazza, facendo spallucce.
<<Allora sei tu il Fante! Ti ho incastrata!>> Matsushita le punta il dito contro con tono accusatorio.
<<In realtà, sei tu quello ad aver ordinato a Kotoko di mentirmi... e pensare che mi fidavo di lei, che peccato>> sospira Yaba.
<<Mi sembri quasi un novellino, te la sei giocata proprio male>> Machi fa una smorfia triste, come se fosse sul punto di piangere <<Sei davvero un'idiota per essere il Fante di Cuori>> ammicca poi, tornando seria <<Vedi, se in questo gioco avessero partecipato solo persone con un minimo di quoziente intellettivo, tu saresti morto al secondo o terzo turno. Noi quattro avevamo immaginato dall'inizio che il Fante non avrebbe colpito subito, proprio perché voleva aspettare il momento favorevole e far fuori tutti non appena si presentasse l'occasione giusta>> spiega Machi.
Matsushita tenta di replicare in sua difesa, ma Chishiya lo blocca prima che possa dire altro.
<<Questo è quello che succede quando dai della stupida a qualcuno che non conosci. Purtroppo ti sei messo contro una che con i Cuori ci sa fare meglio di te, mi dispiace>> il biondo fa spallucce, ghignando.
<<Vedi, Matsushita, io mi sono finta morta per non far morire l'unica persona che mi è rimasta in questo mondo. Mi dispiace che ti sia capitata io come avversaria assieme ad altre persone estremamente attente>> gli fa, incrociando le braccia <<Hai perso>>.
<<Quand'è che avete iniziato a tramare contro di me?>> domanda Matsushita, non sapendo più che cosa tirare fuori in sua difesa.
<<All'inizio del game è stato specificato che questo gioco aveva come scopo quello di scoprire quanto potevamo fidarci degli altri, abbiamo solo seguito quella premessa>> continua Yaba, <<Per potersi davvero fidare di un'altra persona, non bisogna essere guidati, controllati o manipolati, non servono nemmeno il lavaggio del cervello, l'ipnosi, l'inganno e paura. Serve uguaglianza>> sentenzia.
Yaba affianca Banda, dall'altro lato del corridoio, opposto rispetto a quello dove si trovano Chishiya e Machi.
<<Aspettate! C'è ancora la possibilità che il Fante di Cuori sia uno tra di voi! Anche se ammetto di aver cercato di ingannarvi per vincere non ci sono ancora abbastanza prove per confermare che sia io il Fante di Cuori!>> Matsushita si sta aggrappando a qualsiasi minima impugnatura.
<<È abbastanza, invece>> risponde Machi, attirando l'attenzione di tutti.
<<Se avessero pensato che fossi davvero tu il Fante di Cuori, per quale motivo Banda non ti ha mentito cercando di ucciderti nell'ultimo turno? Non dirmi che non ti sei posto anche tu questa domanda... Credo che sia perché ne hanno parlato, come io ho parlato con Machi, e volevano ottenere delle informazioni da te>>
<<È stato un piacere giocare con voi, statemi bene>> li saluta cordialmente Machi.
<<Hai uno spirito di osservazione non indifferente>> le dice Yaba, porgendole la mano <<Non pensavo di trovare una ragazza così sveglia in un gioco del genere>>
<<Io penso, lui mette in pratica>> risponde la giovane, indicando Chishiya, <<È anche merito suo se il nostro piano ha avuto successo>>
<<Grazie, biondino>> Banda ha sempre il solito sorrisetto psicopatico sulla faccia.
<<Voi due che farete?>> chiede Yaba, mettendosi le mani in tasca e osservando i collari sganciati, posti sul tavolino d'entrata.
Machi è andata a riprendere la sua glock e il suo M16.
<<Io devo andare da un amico. Sono sicuro che ci sia lui dietro al Re di Quadri, per quanto riguarda Machi...>> risponde Chishiya, per poi venire interrotto.
<<Io sto cercando un motivo per continuare a vivere>> annuncia lei, sorridendo.
L'immagine è piuttosto buffa: una ragazza minuta, con un giacchino di pelliccia bianca, con una fasciatura imbrattata di sangue sulla coscia sinistra e con un fucile d'assalto tra le mani.
<<Spero che tu riesca a trovarlo, allora>> le sorride Banda.
<<Spero che voi riusciate a diventare Cittadini di questo Paese, allora!>> Machi li saluta e, assieme a Chishiya, escono dalla prigione, respirando aria fresca dopo chissà quanto tempo.
Machi guarda il dirigibile in fiamme precipitare. Sono vivi. Ce l'hanno fatta. Si lascia scappare un sospiro di sollievo. Poi, pone lo sguardo su qualcun altro.
Chishiya.
<<Beh, suppongo che qui abbiamo finito>> conclude lui, girandosi verso gli altri palazzi.
Machi rimane ferma e sospira nuovamente. Chishiya la guarda e si avvicina a lei <<Stai bene?>>
<<Sì, credo>> risponde la ragazza, incrociando le braccia e tenendo lo sguardo basso. La verità è che non ha idea di come si sente in questo momento.
<<Sei più pallida del solito>>
Perché stai rendendo tutto così difficile? Perché ti accorgi di come sto? Perché?
<<Penso di averlo trovato>> mormora.
<<Mh?>> Chishiya non ha capito.
Machi, però, dopo aver terminato un game fingendosi morta ed essere rimasta per un'ora in balia degli eventi, ha avuto tempo per pensare.
Cosa avrebbe fatto se non ci fosse stato lui? Forse sarebbe morta quando il Re di Picche le aveva sparato, o magari si sarebbe trascinata fino a qualche vicolo, per poi abbandonarsi lì e aspettare che un'infezione attecchisse.
Lui le ha tolto un proiettile da una gamba quando nessuno gli aveva chiesto di farlo. L'ha fatto per evitare di dover aver a che fare con qualsiasi tipo di complicazione.
<<Perché mi hai tolto il proiettile dalla gamba?>> domanda lei, improvvisamente.
<<Che domanda è?>> risponde Chishiya, mettendosi le mani in tasca, come suo fare abituale.
<<È una domanda a cui voglio che tu risponda>> ribatte la ragazza, incrociando le braccia.
<<Si può sapere che cosa ti è preso?>>
<<Cos'è che ti ha fatto dire che la mia vita merita di essere salvata?>> gli occhi di Machi gli si incollano addosso, senza lasciargli scampo.
<<Perché mi saresti stata utile per i game di cuori>> gli risponde, scatenando l'ira della giovane.
La sua risposta sarebbe stata un'altra, ma qualcosa gli ha impedito di dirlo.
<<Tu non hai capito un cazzo dalla vita>> urla Machi, cercando di non piangere.
<<E tu cos'hai capito prima, allora?>> Chishiya non alza la voce. Non lo fa mai.
<<Io ho trovato il mio motivo per vivere>> singhiozza la ragazza, avvicinandosi a lui <<So che per te io sono una semplice pedina di merda sulla tua scacchiera, ma sai, onestamente, sto per fare una cosa di cui non penso potrei mai pentirmi>>
Senza aspettare una risposta non voluta, Machi prende il viso di Chishiya tra le mani e lo bacia.
Dura un'istante, forse anche meno di un secondo. Chishiya ha le labbra fredde, però sono morbide. Lui rimane immobile, una statua, un blocco di ghiaccio, com'è sempre stato fino a quel momento.
E Machi si era illusa che potesse cambiare. E probabilmente era merito suo se stava cambiando. E poi nulla, vuoto.
Lei lo guarda. Lui guarda lei.
<<Vaffanculo>> Machi si gira e, zoppicando, se ne va, lasciando il suo "amico" sul posto, a guardarla.
<<Cazzo>> sibila Chishiya <<Sono un coglione>>
Non se l'aspettava. Non si aspettava che potesse essere la sua amica, a Borderland, a baciarlo per la prima volta.
🤍
Ho verifica di fisica domani mattina e il mio coping mechanism è scrivere capitoli romantico-drammatici.
Ditemi cosa ne pensate, spero che questa scena finale vi sia piaciuta.
Vi amo
— Arisu
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