0.4 - MINA VAGANTE

"Un uomo che si comporta in modo audace viene considerato romantico, una donna, invece, o disperata o pazza"
— Sarah Jessica Parker



 


<<Che razza di posto è questo?>> sibila Machi, camminando accanto a Chishiya.

Davanti a loro si staglia l'imponente palazzo originariamente denominato "Seaside Paradise", che ora, sull'insegna all'ingresso, presenta una scritta fatta con la vernice spray rossa, "Spiaggia".

<<Posso tornare indietro?>> domanda la ragazza, incrociando le braccia.

<<No>> ghigna il biondo, proseguendo verso l'interno dell'edificio principale.

Se già il rumore all'esterno non prometteva nulla di buono, l'interno è il più totale caos: un branco di persone in costume che corrono, ridono, urlano, ridacchiano.

<<Resta vicino a me>> le sussurra Chishiya, prendendole un braccio <<Non opporre resistenza e non fare movimenti sospetti>>

<<È un sequestro di persona?>> ribatte Machi, insospettita dall'atteggiamento del giovane.

Chishiya non risponde e si limita a trascinarla con sé verso una rampa di scale. Saliti un paio di piani, la situazione sembra essersi calmata: anche gli schiamazzi provenienti dal pian terreno sono più attenuati.

L'unica domanda che frulla in testa alla castana è "Dove cristo mi sta portando ora?". La sua serata ha avuto una svolta totalmente inaspettata dall'inizio del sette di fiori.

Il duo giunge davanti ad un portone enorme, di legno imbrunito. Chishiya, tranquillamente, apre una delle ante e fa entrare Machi assieme a lui. Dandole una piccola spinta in avanti, molla la presa e lei è costretta a rimanere al centro di quella sala.

Poco più avanti c'è un'enorme tavolata e il muro dietro ad essa è coperto da delle lenzuola bianche. Sui teli sono disegnate le carte da gioco, alcune barrate con una croce rossa.

Un uomo con gli occhiali da sole, molto baldanzoso a primo impatto, domanda <<Chi abbiamo qui?>> ridacchiando.

<<Se questo è un sequestro di persona avete sbagliato obiettivo, ciao e buona giornata>> risponde Machi, guardinga. Indietreggia di qualche passo.

Quando si avvicina pericolosamente a Chishiya, lui le sussurra <<Non opporre resistenza>> con un tono di voce roco e basso, facendole venire i brividi.

<<Chishiya, cosa ci hai visto in lei?>> è l'uomo con gli occhiali a parlare di nuovo, inquisitorio.

<<Gruppo esecutivo, vi presento Machi, stasera è capitata nel mio stesso game e, con la sua collaborazione, ne sono uscito vivo. Non che mi servisse aiuto, ma ho visto del potenziale in lei, vedete, è intelligente>> spiega il biondo, con le mani nelle tasche della felpa.

<<Oh, interessante, molto molto interessante>> sorride l'uomo che, spostandosi dalla tavolata, avanza verso Machi <<Hai partecipato a qualche altro game?>>

La ragazza, incrociando le braccia, annuisce <<Oltre al Sette di fiori con Chishiya, ho giocato un Sei di cuori>>

Uno degli altri uomini presenti, quello all'apparenza più anziano e con gli occhiali, fa un quasi impercettibile cenno con il capo verso un'altra donna dai capelli neri.

Quest'ultima si volta verso Machi e le sorride. Ha uno sguardo magnetico e l'aria di chi nasconde qualcosa di grosso.

<<Potresti cederci la tua carta di cuori?>> domanda l'uomo, mellifluo, avvicinandosi ancora di più a lei.

<<Perché dovrei? È mia, l'ho vinta io>> Machi non ha paura di imporsi con gli uomini. Il suo lavoro l'ha costretta a rapportarsi con qualsiasi tipo di coglione.

<<Vedi, non so se il nostro fidato Chishiya ti ha già spiegato le regole di questo meraviglioso paradiso>> sospira lui <<Comunque, Machi, benvenuta alla Spiaggia!>> dice poi, allargando le braccia.

<<Le regole qui dentro sono semplici: la prima è usare sempre il costume da bagno, in quanto non possono essere nascoste armi dentro un costume. Quello che hai addosso è molto molto carino>> aggiunge in seguito, girando attorno a Machi. Lei, d'istinto, incrocia le braccia e si copre la scollatura con la pelliccia. Viscido.

<<Puoi pure tenerti il costumino, bellezza>> ghigna lui, tornando davanti alla giovane. <<La seconda regola è che qui puoi fare tutto ciò che ti pare! Puoi ubriacarti, fare sesso con chi vuoi, anche abusare di droghe se ti va. Questo posto deve essere totale libertà e gioia di vivere!>> esclama, compiaciuto.

<<La terza regola è quella più importante: morte a tutti i traditori>> aggiunge, con un tono più cupo che contrasta la sua espressione divertita <<Vedi, questo "Paese" in cui siamo finiti può essere lasciato e la nostra convinzione è che, una volta raccolto il mazzo intero, un individuo prescelto sarà capace di lasciare questo mondo e tornare alla realtà! Però, serve la collaborazione di tutti e, come puoi immaginare, non sempre la gente è sincera...>>

Prima di continuare, fa una pausa per prendere fiato. In tutta onestà, Machi non crede che la via per tornare nel loro mondo originario sia così semplice. Poi, lei non ha mai visto un game con le figure, che senso avrebbe raccogliere solo quaranta carte sulle totali cinquantadue?

<<Quindi, se non vuoi morire prima del tempo, faresti bene a donare le tue carte alla Spiaggia>>

La donna con i capelli lunghi la sta osservando minuziosamente. Sente i suoi occhi folgorarle la pelle. Come fa una persona ad essere così dannatamente magnetica, senza nemmeno avere il bisogno di parlare?

<<Non ho firmato nulla, né ho dato la mia adesione a qualche tipo di setta. Sentite, è stato un piacere ascoltare la vostra causa e faccio il tifo per voi, spero riusciate a tornare tutti, prima o poi>> sorride Machi, indietreggiando e tornando verso la porta.

Non appena si gira e allunga la mano per tirare una delle maniglie, il suo palmo si scontra con il petto di Chishiya. <<Dove vai?>> le sussurra, con la sua solita voce bassa e calma che farebbe venire la pelle d'oca a qualsiasi quindicenne amante dei teen drama.

<<Fottiti>> sibila la giovane, irritata per la situazione creatasi. Sospirando, abbassa la mano e torna faccia a faccia con l'uomo.

<<Se non mi rimane altra scelta... accetto di collaborare con voi>> dice, infastidita.

<<Perfetto! Che gioia accogliere nuovi membri! Chiamami pure Cappellaio, loro alle mie spalle sono Kuzuryuu,>> annuncia, indicando l'uomo con gli occhiali, <<Mira,>> stavolta fa un cenno verso la donna con i capelli lunghi, <<e lei più indietro è Ann>> al duo poco lontano si aggiunge una seconda donna, con i capelli a caschetto e gli occhiali da sole.

Machi, seppur riluttante, prende da una taschina interna della giacca la carta del sei di cuori e la porge al Cappellaio. <<Ho questa e basta, questo è il mio secondo giorno qui>>.

<<Secondo giorno? E hai già completato un game di cuori e uno di fiori con difficolta parecchio elevate? Tu hai stoffa, cara mia! Ti inseriremo subito nei primi venti della graduatoria di merito!>> esulta l'uomo, andando a segnare il disegno del sei di cuori con una bomboletta spray.

Mentre il Cappellaio cancella il sei di cuori con una X rossa, il signore con gli occhiali prende parola. <<Benvenuta, Machi, spero che tu ti possa trovare a tuo agio qui alla Spiaggia. Se qualcuno ti dovesse dare fastidio, vieni pure qui a riferire. Chishiya, portala a fare un giro per la struttura>>

<<Aspettate>> Machi parla improvvisamente, facendo voltare i presenti verso di lei. <<Ho visto molte persone nei corridoi e nell'atrio... c'è per caso una ragazza che si chiama Hikaru? Ha i capelli tinti di rosso, ha la frangia ed è circa alta come me>> la descrive, sperando che qualcuno l'abbia vista, anche solo di sfuggita.

Al nome Hikaru, l'uomo con gli occhiali alza improvvisamente la testa. Machi è abbastanza sveglia da notarlo.

<<Uhm, c'è una ragazza che si chiama Hikari, ma non corrisponde alla tua descrizione>> spiega la donna chiamata Mira <<Mi dispiace, spero che tu riesca a ritrovare la tua amica>>

<<Va bene, grazie lo stesso>> la giovane, dopotutto, sa anche cosa significa essere gentile e cortese.

<<Chishiya, portala pure a fare un giro per la Spiaggia, più tardi ci sarà una riunione di aggiornamento>> li congeda il Cappellaio <<Machi, è stato un vero piacere conoscerti>>

Dopo i saluti, Chishiya fa un cenno alla ragazza, uscendo dall'enorme portone.

Nel mentre, all'interno della sala principale, sta per scatenarsi una discussione non indifferente.

<<Io proporrei di tenere Machi sotto osservazione>> dice Kuzuryuu, con aria pensosa.

<<Calma, ha appena messo piede qui dentro>> replica il capo della Spiaggia, confuso davanti ad una richiesta così specifica.

<<Però hai sentito anche tu come ti ha risposto, no? A me sembra una con un carattere difficile da tenere sotto controllo>> ribatte l'altro, fermo sulla sua idea <<Non vorrai che l'equilibrio già precario della Spiaggia venga compromesso>>

<<Dai, Kuzuryuu>> sospira il Cappellaio <<L'hai vista? È minuscola e innocua, non vorrai che sia lei a ribaltare la piramide sociale della Spiaggia>>

<<Da quello che mi è parso di capire in questo poco tempo,>> Mira inizia a parlare <<lei sarà la nostra più grande alleata o la nostra più grande nemica>>

Machi, in pochi istanti, è riuscita a mettere in allerta due membri esecutivi.

Kuzuryuu, avvicinandosi alla donna che ha parlato poco prima, le sussurra <<Da come l'ha descritta Hikaru, lei è una vera e propria mina vagante>>



<<Spiegami che cazzo è questo posto>> sibila Machi, camminando vicino al ragazzo. Lui, con nonchalance, risponde <<Te l'ha spiegato il Cappellaio, no?>>

Sbuffando, Machi incrocia le braccia e prosegue accanto a Chishiya.

Non ha mai incontrato un uomo come lui. Lei, che di uomini ne ha visti a centinaia. Vedere qualcuno di così intelligente è così gelido non è un'occasione che ti capita tutti i giorni.

Machi pensa di non aver mai conosciuto un maschio intelligente, probabilmente per colpa del suo lavoro. Oppure, sono solo bravi a nascondersi, come lei.

Perché alle ballerine non serve essere intelligenti, perché agli uomini che vengono a vederti non importa dei teoremi di Euclide, degli integrali definiti, della descrizione accurata della guerra di Corea, di capire il significato dietro a capolavori letterari come "La metamorfosi" di Kafka.

Nella parte di mondo che vive al buio, lontano dalle macchine fotografiche dei turisti, lontano dagli occhi dell'alta società, non serve avere cervello. Chi vive al buio verrà notato solo da chi sta talmente tanto al buio da riuscire a vedere.

Si chiama rodopsina, è grazie a questo piccolo pigmento che riusciamo a vedere al buio. Viene prodotto solo in assenza di luce diretta e, non appena un bagliore colpisce gli occhi, questo si disintegra.

A Machi serve qualcuno pronto a fabbricare rodopsina. Lei vorrebbe che qualcuno la vedesse.

E forse, Chishiya la vede.

<<Le camere hanno le serrature bloccate, non ti ci puoi chiudere dentro e nessuna stanza sarà mai tua a tutti gli effetti>> le spiega il biondo, appoggiando la mano su uno dei pomelli.

<<Neanche Marx ed Engles sarebbero riusciti a creare questo posto>> sospira Machi, fermandosi dietro al ragazzo che, dopo la considerazione, si lascia scappare una piccola risata.

Chishiya ha capito che la giovane che ha accanto è una da tenersi stretta. Anche se non lo mostra così apertamente, Machi è molto intelligente e, in totale onestà, dopo aver visto ciò di cui è capace, Chishiya non avrebbe piacere di trovarsela contro.

Lui non si è mai trovato nella condizione di temere qualcuno, eppure ha trovato l'eccezione che conferma la regola: Machi.

<<Ti piace tanto la filosofia>> commenta il ragazzo.

<<La cultura è l'unica cosa che mi rimane della mia vecchia vita>> sospira Machi, entrando nella camera <<Molto accogliente, il letto è morbido>>.

Chishiya guarda la ragazza girovagare per la stanza. Lei guarda tutto con ammirazione, sembra una bambina che si sorprende davanti ad un trucco di magia.

<<Avete per caso una discoteca qui? Voglio ballare e fare casino>> chiede Machi, guardando il ragazzo.

<<Non ti consiglio di andare nel lounge bar della Spiaggia, è abitualmente frequentato dal Clan dei Lottatori>> spiega Chishiya, sedendosi sul letto <<Un branco di pazzi furiosi che hanno libero accesso alle armi custodite qui>>

<<Che tipo di armi?>> domanda nuovamente la castana.

<<Da quello che so hanno principalmente pistole di piccolo calibro, cose che negli Stati Uniti puoi comprare senza problemi. Poi quelli di rango più alto hanno anche altri tipi di fucili, per esempio uno ha sempre con sé un M16>> risponde il ragazzo.

Machi si prende qualche istante per riflettere. Un'arma le farebbe davvero comodo, specialmente in quanto donna in un mondo dominato dalla violenza. Lei è fisicamente in svantaggio.

<<Secondo te, è possibile rubarne una?>> Machi ghigna, guadagnandosi un'occhiata stupita da parte del biondo.

<<Tu non hai paura di morire, vero?>> chiede ironico Chishiya.

<<Io sono qui solo per morire>> ride la ragazza, andando verso la porta <<Vado a prendermi una glock, a dopo, Chishiya>>

Quando Machi esce, il giovane sbuffa leggermente. Finalmente ha trovato qualcuno per cui vale la pena rimandare il piano, almeno di qualche giorno.

    

   
Machi, per raggiungere il lounge bar, si fa guidare dalla musica. È uno stile tecno-house da far paura, nel senso che lei preferirebbe morire che ascoltare questa roba.

Poco spostato dal centro del palco, c'è quello. Un palo da pole dance, come quello che usava al Red Sun. Sorride. Sta andando tutto liscio.

<<Hai un microfono?>> urla al dj alla console, che la sente poco per via della musica al massimo. Il ragazzo le passa ciò che ha richiesto.

<<Uhm>> mormora prima di parlare, <<Ciao a tutti!>> urla di nuovo, facendo voltare i presenti verso il palco <<Io sono Machi è questo è il mio show!>> esclama, appoggiando il microfono a terra, poi, si mette al centro del palco e respira profondamente.

Il dj, intuendo le sue intenzioni, fa partire una nuova canzone.

Appena sente l'attacco, Machi inizia a fare quello che sa fare meglio: attirare l'attenzione. Sinuosamente, muove il corpo in un ballo lento ma sensuale, facendo scaturire un'onda di "Ooh" provenienti dalla folla.

Lentamente, si inginocchia sul piccolo palco rialzato della lounge, gattonando verso un ragazzo in prima fila. Si morde le labbra, ammiccante, per poi accarezzare il volto del ragazzo che ha di fronte.

La folla esplode in un boato clamoroso. Machi si sente da Dio. Qui può continuare a fare il suo lavoro, senza troppe ricompense, ma almeno ha un posto.

Si rialza in piedi e si gira di spalle, poi, muovendo le braccia e il bacino a tempo di musica, si sfila la giacca di pelliccia bianca, facendola cadere per terra.

L'indumento, scivolandole via dal corpo, rivela il retro del suo body nero, composto principalmente da lacci intrecciati e ampi spazi non coperti dal tessuto. Le urla di approvazione dal pubblico sono ormai fuori controllo.

Aizzare la folla, intrattenere, essere sensuale, desiderabile: questo è ciò che sa fare. Peccato che non ci sia anche Kotoha. Si sarebbe divertita.

Poco distante, Chishiya osserva la ragazza camminare verso il palo in maniera molto ammiccante.

<<È lei la tipa che hai portato qui?>> gli domanda una voce conosciuta.

<<Sì>> risponde lui, infilando le mani nelle tasche <<Ma credo che questa sia solo una maschera>>

<<Come fai a dirlo?>> chiede di nuovo la ragazza con il costume azzurro, incrociando le braccia.

<<Ho giocato con lei prima e sai, Kuina, lei è molto, molto intelligente>> sogghigna Chishiya, osservando le persone in delirio.

Tra queste, però, sbuca qualcuno che lui non avrebbe mai voluto vedere lì.

<<Sei davvero figa, lo sai?>> urla Niragi, salendo sul palco con un salto.

Machi si copre la bocca con una mano, fingendo un'espressione meravigliata e quasi imbarazzata.

Il ragazzo con i capelli neri la prende per la vita e la sposta più vicino a lei, diminuendo sempre di più lo spazio tra i loro corpi. La giovane si muove a tempo di musica e gli passa le mani su tutto il busto.

<<Io ti conosco>> le sussurra Niragi, all'orecchio, in modo da farsi sentire solo da lei <<Sei la ballerina più scopabile del Red Sun>>

Machi è costretta ad un sorrisino forzato, quando dentro di lei vorrebbe urlare. Che gran bel complimento per approcciare.

Poi lo vede: il fucile d'assalto agganciato ad una tracolla. Jackpot.

<<Ti va se... ce ne andiamo in un posto più appartato?>> sibila Machi, melliflua, mordendosi il labbro inferiore.

Ovviamente Niragi non può opporre resistenza a così tanti estrogeni nello stesso punto, ossia li, davanti a lui, e di certo non si vuole far scappare l'opportunità di fare sesso con la donna che vedeva si e no quasi tutte le settimane al Red Sun.

<<La festa è finita! Per oggi lei è mia!>> urla Niragi attraverso il microfono, per poi portarsi via Machi.

<<Dio, io non ci credo>> sospira Kuina, coprendosi gli occhi <<Non voglio contraddire le tue scelte, ma... non ti sembra che lei sia troppo ingenua?>>

<<Non preoccuparti>> la rassicura Chishiya, <<Tornerà con una pistola, se è questa la sua tattica>>

  

<<Non ci posso credere che tu sia qui con me, ora>> mugugna Niragi, mentre bacia appassionatamente la ragazza che ha conquistato poco fa.

"Conquistato", un parolone, per dire la verità.

Le mani del ragazzo raggiungono velocemente le spalline del body della giovane, le tira un po', facendo capire le sue intenzioni poco caste. Machi, tuttavia, non si scompone, anzi.

La castana sa che Niragi ha posato il fucile a lato del letto, lasciando la tracolla libera e senza particolari impedimenti. Quello sarà il suo obiettivo, ma avrà pochissime frazioni di secondo per agire.

Il ragazzo non accenna a diminuire l'intensità dei baci e, in poco tempo, i suoi palmi arrivano anche al seno di Machi, che però stavolta non attende a reagire.

<<Oh, oh, piano>> mormora lei, spostandosi e mettendosi seduta sul letto. <<Io non lavoro gratis, mi devi pagare>> sussurra, smielata.

<<Uhh>> mugugna lui, fermandosi e mettendo le braccia dietro la nuca <<E cosa vorresti come pagamento, bambolina?>>

È lo spiraglio giusto per agire: Niragi è totalmente rilassato, ha le braccia in posizione tale che non possa intervenire prontamente e i suoi occhi sono incollati a qualcosa di più rilevante del suo fucile.

La ragazza fa scivolare la mano destra sotto la tracolla dell'arma e, con uno strattone, se la fa passare sopra una spalla. Rapidamente fa scattare la sicura e imbraccia il fucile, puntandolo verso la faccia di Niragi.

<<Una glock 17>> dichiara, immobile <<Voglio quella pistola>>

<<Oh, oh, oh>> ridacchia lui, rimanendo fermo <<Dovevo intuirlo che tu fossi un acquisto di quello smorfioso di merda>>

<<Non c'è la sicura inserita e un M16 spara con una velocità di oltre ottocento metri al secondo. Sei in chiaro svantaggio, quindi, ti consiglio di darmi quello che ho richiesto>> continua Machi, fredda.

<<D'accordo>> è costretto a rispondere Niragi <<Posso darti una glock ma, affinché tu possa tenerla permanentemente con te, devo parlarne con Aguni>>

<<Dammi la pistola e io ti ridò l'M16>> spostandosi dal letto, Machi consente all'altro di alzarsi e frugare tra le armi custodite nella sua stanza.

Niragi prende l'arma desiderata dalla ragazza, assieme ad un paio di caricatori, in modo che non rimanga senza munizioni.

<<Tieni>> appoggia le cose sul letto. La castana reinserisce la sicura al fucile d'assalto e se lo sfila, posandolo sul letto. Poi, prende ciò che ha richiesto. Niragi fa lo stesso con la sua arma.

Machi fa per andarsene ma, prima di varcare la soglia, si gira verso il ragazzo rimasto in piedi <<Se vuoi rimandiamo la scopata ad un secondo momento>>

<<Sei davvero quella ballerina del Red Sun?>> domanda, scuotendo leggermente la testa.

<<Purtroppo sono questo e tanto altro>> sospira lei, prima di sparire dietro la porta.

È sempre quel maledetto di Chishiya a portare le persone problematiche all'interno della Spiaggia. Da ora in avanti, Niragi avrà un altro motivo per farlo fuori: Machi.
















🤍
Questo è uno dei migliori capitoli che io abbia mai scritto, peccato che il popolo medio di wattpad preferisca delle scene di sesso sgrammaticate e prive di trama scritte da 13enni in crisi ormonale.

A voi amanti della scrittura coerente e corretta auguro una buona serata.
— Arisu

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