19ºCapitolo
Nonostante quello che sta succedendo a Zayn, non ho ben che la minima intenzione di eliminare questa storia. Lui è e rimarrà un membro degli One Direction.
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Mi alzai dal letto. Non riesco a dormire. Ogni tentativo è invano.
Prendo l'intimo e mi butto sotto il getto della doccia.
Forse dovrei infischiarmene di tutta questa storia e lasciare tutto così com'è. Ma la voglia di sapere è più forte di me. Sento il bisogno di sapere cosa ero durante l'arco di quell'anno. E l'unico modo è tornare. Ma io non voglio.
Non voglio lasciare tutti.
Uscì dalla doccia e mi vesti con una semplice tuta grigia.
Presi il telefono e guardai l'ora, segnava le sei del mattino.
Sospirai e scesi in cucina.
Bevvi un bicchiere d'acqua fresca e mi sedetti sulla sedia del tavolo.
Senti dei passi venire verso la cucina, e poi la porta si aprì mostrando Alice.
Ali<Ehy, come mai già in piedi?>la guardai. Mi sarebbe mancata molto la mia migliore amica.
Mi alzai di scatto e la abbracciai.
Io<Ti voglio bene Alice>ricambio il mio abbraccio.
Ali<Anch'io ma come mai mi dici così?>
Io<È complicato. Solo, ricordati di come sono e non dimenticarlo mai>
Ali<Certo amica mia>
Ci staccammo dall'abbraccio e facemmo colazione.
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Sono quasi le cinque del pomeriggio. Andai in sala e trovai Alice sdraiata sul divano con Louis. Sarà un peccato non esserci quando ammetteranno di stare insieme.
Io<Esco>
Ali<Dove vai?>
Io<Da Zayn>dissi aprendo la porta ma mi bloccai e riparlai.
Io<E mi raccomando Peter Pan, non osare tradire la mia migliore amica>
Ali<Certo che oggi sei strana>sorrisi tristemente e uscì di casa.
Presi il telefono e composi il numero di Zayn.
#INIZIO CHIAMATA CON ZAYN#
-Zayn
-Piccola mia, stai bene?
-Si. Ci possiamo vedere al parco
-Sicura di star bene?
-Zayn per favore
-Dieci minuti e sono li
#FINE CHIAMATA CON ZAYN#
Sospirai e mi avvivai verso il parco.
Dieci minuti dopo arrivai e lo trovai già li.
Immediatamente corsi verso di lui e lo baciai.
Z<Ciao piccola>scisse accarezzandomi la guancia.
Lo guardai dentro i suoi occhi marroni, riuscivo a vedere tutta la dolcezza e l'amore in quei occhi. Mi scese una lacrima e mi abbracciò.
I suoi abbracci, i suoi caldi abbracci, il calore che mi trasmette.
Z<Piccola cosa succede, perché piangi?>
La sua voce melodiosa che mi scalda il cuore solamente a sentirne il suono. La sua voce confortevole.
Io lo devo lasciare qui, devo lasciare l'unica persona che amo con tutto il mio cuore.
Una di quelle poche persone che riesce a comprendermi in ogni momento.
Io<Scusa Zayn. Perdonami qualsiasi cosa farò>
In fondo sapevo a cosa andavo incontro e quello che avrei potuto fare. E non volevo poi essere considerata, un assassina.
Z<Di cosa ti devo perdonare?>
Io<Di quello che sto per fare e di quello che farò>
Z<Non capisco Roxana, cosa stai per fare?>
Io<Mi amerai ancora?>
Z<Ogni istante della mia vita>
Sta volta gli accarezzai io la guancia e una lacrima solitaria li scese.
Z<Non fare quello che penso tu voglia fare>
Mi prese la mano che era sulla sua guancia, e la strinse con la sua.
Io<Devo farlo>
Z<Ti amo>disse con la voce rotta dal pianto. Si, perché la sua lacrima solitaria, non era poi così tanto solitaria.
Io<Anch'io e qualsiasi cosa succeda non dimenticarlo mai>lo baciai.
Quando ci staccammo, non voleva mollare la presa sulla mia mano, ma dolcemente la sciolsi. Gli sorrisi e mi voltai andandomene, con un peso sul cuore.
Che aumentava, come la potenza con cui lui urlava il mio nome.
Uscì dal parco, ma non mi voltai indietro, altrimenti sarei potuta tornare da lui.
Attraversai la strada ed entrai dentro un vicolo. Presi il telefono e composi il numero di Simon.
#INIZIO CHIAMATA CON SIMON#
-Simon
-Roxana
-Dove sei?
-Dove ti aspetto
-Una quindicina di minuti e sono li
-Il Maestro sarà contento di vederti Combatente
#FINE CHIAMATA CON SIMON#
Misi il telefono in tasca, ma prima inviai un messaggio a mio fratello.
A HARRY:
Grazie fratellone. Ti voglio bene
Presi un gran respiro e mi incamminai.
Non sono totalmente sicuro di volerlo fare, di andare dritta nelle mani del diavolo. Ma sento che lo devo fare, sento che è l'unico modo per sapere cosa ero in quell'anno.
Anche se ciò comporta a dimenticarmi di tutto e a tornare quello che ero.
Una macchina fredda e senza sentimenti, senza pietà per le persone.
Arrivai davanti la porta della casa e bussai.
Immediatamente mi venne ad aprire.
S<Ciao Combatte>
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