4
Hogwarts (Meg)
Mi sveglio a causa di un miagolio incessante.
Guardo il mio orologio e sono le quattro del pomeriggio.
Il miagolio continua e proviene da una gatta nera con una macchia bianca sulla fronte.
«E tu chi diavolo sei?»
La gatta salta sul mio letto per farsi accarezzare, è mingherlina.
«Va bene, da chi sei scappata?»
Mi guarda e noto la particolarità dei suoi occhi, sono esattamente come i miei, verde chiaro.
Ho sentito parlare di questo tipo di animali.
Appartengono al mondo magico da miliardi di anni, e sono addestrati a capire il pericolo e a scovare i malvagi, i loro occhi assumono lo stesso colore delle iridi della persona che proteggono.
«È ovvio che ti ha mandato Silente. Beh, dovrai pur avere un nome. Wendy? Sì, mi piace.»
Accarezzo la gatta, vorrei godere della morbidezza del suo pelo, ma non posso.
«Buongiorno mia cara dormigliona!»Silente entra nello studio velocemente, rivolgendomi uno dei suoi più sinceri sorrisi.
«Un animale guardiano? Sono davvero in pericolo allora!»ridacchio.
«È per il tuo bene, ormai sei qui da due mesi.»
«Ho bisogno di uscire allo scoperto! Non trovi?»
«La tua magia è troppo potente, devi controllarti meglio.»
«Allora, quando potrò andare nel mondo babbano? Perché non vedo l'ora di comprare cose babbane!»esclamo
sarcastica.
Silente scuote la testa.
«I Dissennatori sono tornati dov'erano, quasi tutti.»
«Bene, è una cosa buona! Anche se non mi hai detto come mai erano ad Hogwarts.»
Il suo sguardo è volto al grande finestrone.
Alzo gli occhi al cielo.
«Megan, il tuo cuore ha dato segni di vita...?»domanda.
Ripenso a due mesi fa, quando l'ho sentito battere per poco, ma che dico! Meno di poco.
«No.»dico senza aggiungere altro.
«Neanche un piccolo battito?»
Lo fisso e inizio a giocare con i miei capelli per poi cambiare argomento.
«Allora, posso andare?»
«Londra?»
Annuisco senza pensarci due volte.
In questi due mesi ho visto solo la grande libreria di Silente, ho letto qualcosa su erbologia e pozioni, roba davvero strana che non c'era nei libri di testo scolastici.
Sento da lontano le risate dei ragazzi, le loro voci e mi chiedo se tra queste c'è anche quella di Harry.
Mentre prendo una sacca dove infilo la bacchetta guardo l'anello che porto all'anulare sinistro.
Mi manchi... Penso toccando l'anello a forma di albero della vita.
Rileggo l'incisione al suo interno.
Sempre -SB&MG
È una promessa che non ho intenzione di rompere, e spero vivamente che lui stia bene.
«Non hai notizie di lui, vero?»
Albus si guarda la punta delle scarpe e scuote la testa rammaricato.
Mi smaterializzo da sola a Londra.
L'ultima volta che sono stata qui avevo appena otto anni ed ero con i miei genitori...
Anche volendo non sentirei la tristezza o la frustrazione.
Mi guardo in giro in cerca di un negozio decente.
È ormai estate e io mi sento una stupida a camminare con una tunica di lana.
Entro in un negozio con delle luci molto strane.
I vestiti sembrano fatti di stracci.
Scorgo una gonna nera molto corta e devo dire che indossata mi starebbe bene.
Mentre sono in camerino, osservo il colorito del mio viso, inesistente.
Devo rimediare.
Inizio a coprire con i cosmetici ogni segno di apparente stanchezza.
Le occhiaie spariscono insieme al pallore della mia pelle.
Le labbra sono però violacee, finché rovistando tra i miei acquisti afferro un rossetto di un colore molto accesso con il quale le tingo.
Ora sembro proprio diversa, non sembro malata o stanca, sembro una persona normale, in salute, o quasi.
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