35

Hogwarts (Meg)
Mentre corro sento che qualcuno mi sta inseguendo a grandi passi.
«Fermati!»sgolandosi Harry, tenta di afferrarmi la mano, ma io sono sempre un passo avanti rispetto a lui.
«Non andare da Silente! Ti prego, io posso...io posso aiutarti!»spiega senza fiato.
Mi fermo e lo guardo, Harry mi prende la mano e mi porta in un'aula vuota, poi chiude a chiave la porta e si assicura che nessuno ci senta.
«Tu non sai nulla di me.»scandisco alzando un sopracciglio e incrociando le braccia.
«So che ti chiami Megan Gold.»sussurra abbassando lo sguardo.«So che facevi parte dell'Ordine, so che conoscevi i miei genitori, so che sei morta.»Harry ha fronte imperlata dal sudore, nonostante faccia freddo e stia quasi per nevicare.
Rimango impietrita, non sento alcuna emozione, ma solo la mia mente che ragiona.
«Quella mappa era per te. Lui l'ha disegnata per te.»
«Lui l'ha disegnata con me.»sospiro, sedendomi su un banco, poi sorrido amaramente.«Come lo sai? Come hai scoperto tutto?»
«Alastor Moody, durante l'estate, mi ha fatto vedere una foto...una ragazza identica a te, ma con i capelli più scuri, sorrideva insieme a Sirius... mi ha detto il tuo nome, ovviamente non credendo che avrei fatto due più due. Alla fine ho sentito una conversazione tra Remus Lupin e Silente, nel corso della quale si parlava di una Megan Gold tornata in vita. Loro hanno scoperto che stavo origliando, perché mi ero nascosto, così Silente mi ha chiarito la faccenda facendomi giurare di non dire nulla a nessuno, né a Sirius, né ai miei amici e ovviamente di farmi gli affari miei. È stata l'ultima volta che mi ha dato confidenza.
Ho fatto come ho detto, ma la voglia di farti dire la verità era troppa.
Ero stanco di dover fingere di non sapere nulla, tra poco è Natale sai... non potevo più aspettare. Quando Moody mi ha mostrato quella dannata foto, Sirius si è rabbuiato e da quel momento non ha fatto che parlare di Megan Gold e di quanto gli mancasse...»continua sempre guardingo«L'ha descritta molto diversa da te, almeno per il carattere, ma poi ha iniziato a raccontarti davvero...e forse l'ho capito allora che eri tu. Però non volevo accettarlo, pensavo fosse solo una coincidenza, anzi... una serie di coincidenze senza un filo logico. Poi ho nominato Lupin, e tu ti sei interessata a lui, e poi...beh conoscevi il tragitto delle cucine. E la mappa...quella mappa che poteva aprirsi solo con una frase ben precisa... mi hai chiamato James.
Non ho avuto più dubbi, sei tu, sei sempre stata tu.
Ma se adesso vai da Silente, non potrò aiutarti, capisci? Credo che lui non voglia farti rivedere i tuoi amici, no? Almeno non ancora, ma io posso farlo, possiamo far sorridere Felpato, Meg!»
Non rispondo subito, e fisso la cattedra davanti a me, dove è appoggiato Harry.
Rivedere i miei amici...
«Non capisco come tu possa aiutarmi.»
«Questo Natale, ci riuniremo tutti, e tu verrai con me.»
«Non se ne parla, nessuno lo deve sapere, neanche Ron! E tantomeno Hermione!»
«Va bene, ma...»si stacca dalla cattedra e mi viene vicino, con gli occhi speranzosi e imploranti.«Tu vuoi rivederlo? Vuoi rivedere Sirius?»
Mi sciolgo i capelli, e li sistemo con indifferenza, senza rispondere.
«Perché ti manca...giusto?  C'era qualcosa tra di voi? Vero? Forse vuoi vedere prima Remus? Per rompere il ghiaccio, che ne pensi?»
Rimango ancora in silenzio, osservando un vecchio orologio appeso al muro.
«Meg...voglio davvero aiutarti, e tranquilla, farò in modo di farci incontrare senza che nessun altro lo sappia.»mi prende una mano.«Devi fidarti.»
«Beh...ora posso finalmente dirti una cosa...»inizio guardandolo.
«Cosa?»
«Sei identico a James, tranne che per-»
«Gli occhi, sì, gli occhi di mia madre.»conclude lui al mio posto.
«Tranne che per il naso, il naso è di Lily, decisamente. Ah! Sì, anche gli occhi, comunque.»
«Il naso? Sul serio?»
«Nessuno conosce la mia migliore amica meglio della sottoscritta, credimi.»sorrido.
«Fammela conoscere, puoi raccontarmi...»
Qualcuno ci interrompe, è Hermione che entra nell'aula.
«Perché avete fatto un incantesimo alla porta? E sopratutto, perché tu, Harry, non sei alla partita?.»
Hermione ha i capelli in disordine, e si porta dietro un cumulo di capelli di lana, e calze fatte a maglia.
«Per gli elfi, eh?»domando, allontanandomi da Harry.
«Esatto, Harry... Andiamo? Cho ti sta cercando»
Hermione mi rivolge a stento un sorriso e forse capisco perché.
Non mi va di discutere, per cui rimango dove sono, guardando Harry che mi lancia uno sguardo eloquente prima di andarsene con Hermione.

Flashback
Lily aveva in mente un piano, per far andare tutto liscio come l'olio all'arrivo a Londra.
«Che vuoi fare? Perché ci serve James?»domandava Megan preoccupata.
Aveva rimesso il maglione, ma ancora sentiva la vampata di calore ripensando alle labbra di Sirius sul suo collo.
«I tuoi non vedranno Sirius, okay? Almeno non di persona.»
«Aspetta, vuoi che si trasformi?»Megan l'aveva sussurrato ma era profondamente preoccupata.
«Certo, diventerà il cane di James, almeno finché non ti sarai allontanata con i tuoi, che te ne pare?»
«Come lo spiego a Sirius?»ribatté Megan incrociando le braccia.
Lily la fissò.
«Gli dirai la verità. Capirà, vedrai!»
«Non ho intenzione di umiliarlo in questo modo...»
«Allora affronta i tuoi.»
«Non si tratta di affrontarli, si tratta di passare un Natale sereno per una volta, capisci?»
«Meg, le cose sono molto semplici, sei tu che le rendi complicate!»sbottò Lily esasperata non sapendo che altro dirle.
«Okay! Va bene, gli dico tutto, ma non voglio costringerlo.»sbuffò Megan arrendevole.
Lily sorrise e le pizzicò una guancia, che diventò subito rosata.
«La mia Meggie sta crescendo.»mugugnò facendo un altro sorriso amorevole, e quasi vide una lacrima nei suoi occhi color smeraldo, poi la più grande abbracciò la minore, facendola sentire proprio come una sorella più piccola.
«Se volete parlare da soli, mi porterò James, Remus e Peter in un altro vagone.»disse a bassa voce e Megan annuì.
Entrambe ritornarono nello scompartimento, e videro Sirius che aveva lo sguardo perso, osservando il finestrino e i paesaggi che passavano.
Remus stava leggendo con passione il libro di testo di Erbologia per portarsi avanti con i compiti, mentre James stava dormendo con la testa sul tavolino, ma Peter non c'era.
«Dov'è?»chiese Lily a Remus.
«Non lo so... ha detto qualcosa su una di nome Ermeline ed è corso fuori.»rispose il ragazzo con distacco dato che stava scarabocchiando qualcosa su un quaderno accanto a sé.
«Oh bene, andiamo dagli altri prefetti? Sai, tra un po' siamo arrivati.»gli fece notare Lily controllando il suo orologio da polso.
«Solo un attimo, ho quasi finito...ah! E addio compiti di Erbologia!»esultò riponendo i libri nella borsa, poi assieme a Lily si accinse a prendere anche le valige.
«Potter! Ehi Potter!»lo scosse Lily sul braccio, tentando di svegliarlo.
«Non importa.»disse Megan.
Lily la scrutò, poi le scoccò un bacio sulla guancia.
«A dopo.»la salutò.
Meg sentì che anche Remus le aveva baciato una guancia, salutandola allo stesso modo.
Sirius si era girato a guardarla.
«Ne ho anch'io uno per te, se vieni qui.»sussurrò, facendole segno di sedersi accanto a lui.
Megan sentì ancora più caldo, ma non esitò ad avvicinarsi.
Ricordava perfettamente come fosse finita la battaglia dei cuscini... con le gambe intorno ai suoi fianchi...
Sirius le prese il viso tra le mani e la baciò con foga, molta più foga del solito...
«Devo parlarti.»lo interruppe Megan a malincuore.
«Non dirmi che ti sei già stancata di me... perché non lo sopporterei proprio...»
«No, Black, non ti libererai di me così facilmente.»senza pensarci Megan gli morse leggermente il labbro inferiore, per poi baciarlo velocemente.
«Dunque... io non so insomma... noi stiamo insieme, giusto?»chiese timidamente.
«Mi sembra ovvio, se vuoi firmo un contratto dove specifico che sono tuo e tu sei la mia ragazza, la mia bellissima piccola ragazza con le lentiggini.»sorrise scrutandola con dolcezza.
«Bene...»
Megan sapeva che non c'era bisogno di specificarlo, però voleva esserne sicura, aveva ragione Lily, lei pensava decisamente troppo.
«Beh...i miei non lo sanno ancora... e... Sirius, io non me la sento di dirglielo ancora... mio padre è molto... come posso dire...ehm...»si guardò intorno con il respiro pesante, cercando le parole che non riusciva a trovare nell'aria circostante.
«Protettivo, ecco.»concluse Meg.
«Bene, possiamo non dirglielo, non siamo obbligati a renderlo ufficiale.»
«Sono sollevata dalla tua risposta, ma...»
«Ma?»
«Imieiodianolatuafamiglia»
«Piccola, non ho capito una parola, fai un respiro e parla.»disse mettendole di nuovo la mano sulla coscia...Disgraziatamente per gli ormoni di Meg.
«La mia famiglia... beh... ehm... insomma i Black non stanno simpatici alla mia famiglia.»
Ci fu una lunga pausa, e come unico sottofondo c'era il russare di James.
«Non vuoi che scendiamo insieme da qui, giusto?»
«Mi dispiace, Sirius...sono una vigliacca...ma non voglio che non mi permettano di vederti più... se aspettiamo un po' magari...»
«Devo confessarti una cosa, Meg... avevo già programmato di uscire di qui come cane... era un'idea di James a dirla tutta... Beh...i miei verranno per mio fratello e non li voglio vedere, così abbiamo pensato di fingere che fossi il suo cane, Felpato.»
«Credo che James e Lily debbano sposarsi, perché hanno avuto la stessa idea in contesti diversi.»rise Megan attenta a non svegliare James.
«Già, concordo. E se ti azzardi a chiamarti di nuovo vigliacca, ti lascio, chiaro?»precisa, alzandomi il mento.
«Sei molto più coraggiosa di noi tutti messi insieme, amore mio.»le disse, baciandola, e mettendosi le sue gambe sulle proprie, come quando andarono a Hogsmeade di notte.
Ma stavolta, Sirius portò le gambe ai lati dei propri fianchi, così da poterla baciare comodamente, con lei a cavalcioni sopra.
Megan affondò le mani nei capelli neri e ribelli del ragazzo, chiudendo gli occhi e dimenticandosi che di lì a poco si sarebbero dovuti separare.
Sirius, accarezzava con una mano la schiena della sua ragazza, con l'altra i capelli.
Quando il treno si fermò, loro erano rimasti in quella posizione, ma James si era destato.
«Vi prego, che risveglio! Siamo già arrivati?»domandò con la voce ancora impastata dal sonno.
Megan, lanciandosi affianco a Sirius, affannava a causa della passione che era scoppiata nel suo petto, e la faceva impazzire il fatto che lui si leccasse le labbra dopo averla baciata.
«Bene, allora come deciso.»confermò Sirius schiarendosi la voce rivolto a James.
I tre furono gli ultimi a scendere, e James fu costretto a portare anche i bagagli di Sirius, che si era tramutato in cane (magia del tutto illegale e non reperibile).
I genitori di Megan stavano litigando e avevano smesso da poco quando si avvicinò la figlia.
«Amore!»Arianna strinse forte sua figlia per poi lasciare spazio a suo padre.
Megan vide avvicinarsi Felpato che scodinzolava.
«Di chi è questo cane, tesoro?»domandò Noah.
«Del mio amico James Potter.»Megan indicò con un sorriso James che stava parlando con i suoi, i quali sicuramente si domandarono dove fosse finito Sirius.
I Potter e I Gold si salutarono amichevolmente, scambiando qualche chiacchiera e ridendo sulle ultime notizie poco veritiere che riportava il giornale.
Gli Evans e I Lupin invece, rimasero a parlare per un po', finché Megan salutò affettuosamente i suoi due migliori amici.
Non trovò Peter da nessuna parte, quindi salutò James per ultimo, lo strinse forte, come se quell'abbraccio avesse ritardato la separazione da Felpato.
«Buone vacanze.»sussurrò.
Poi si piegò verso il cane, che faceva alcuni lamenti di dispiacere.
«Mi mancherai, Malandrino.»disse Meg, accarezzando Felpato sulla testa.
«Meg! E quel ragazzo che ti ha salvata?»domandò Arianna, scrutando la folla di ragazzi appena scesi dal treno.
«Beh... Aveva da fare, è sceso prima di tutti.»
«Peccato, per una volta che volevamo ringraziare un Black. Va bene, sarà per la prossima volta!»
A quelle parole Megan si sentì sprofondare e lanciò un'occhiata a James.
Silente aveva detto a sua madre che era stato Sirius?
«Papà, hai detto al signor Gold della nuova pozione per capelli che stavi preparando?»domandò James, capendo che a Megan serviva una scusa per distrarre i genitori mentre lei si era offerta gentilmente di  "portare il cane a fare i suoi bisogni".
Velocemente, e lontano dagli occhi dei passanti, portò Sirius, in uno spazio buio della stazione, cosicché potesse trasformarsi di nuovo.
«Ho visto i miei, sono già andati via.»disse in fretta.
«Beh...hai sentito... non abbiamo più motivo di fare questa farsa.»Megan era elettrizzata e felice.«Però non diciamo che stiamo insieme... anche se questo è già un passo avanti!»
Sirius e Megan tornarono dai genitori, che stavano discutendo, poi la ragazza interruppe James riferendogli che aveva portato il cane a suo padre e che durante il tragitto aveva incontrato Sirius.
«Beh, ragazzo, grazie di aver salvato nostra figlia da quel ragno gigante.»Noah tese la mano a Sirius, che la strinse senza esitare, sorridente.

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