3.9
Londra
Megan e Dora percorrono le strade nella parte babbana della città; è appena piovuto, e l'aria è fresca.
«Si può sapere che diavolo di posto è questo?»domanda Megan cercando di non scivolare sul marciapiede bagnato.
Tonks sorride e risponde:
«Se avessi messo qualcosa di più comodo non rischieresti di scivolare! Comunque siamo arrivate!»
Il bar è estremamente grande, da fuori si riesce a sentire la musica.
«Vuoi un consiglio? Metti le mie scarpe.»sbotta Dora fermandosi poco prima.
«Cosa?»
Megan non aveva alcuna intenzione di indossare le calzature di Tonks.
«Fai come ti ho detto!»
Megan sbuffa, togliendosi i tacchi e infilandosi gli anfibi diventati color blu notte di Dora, che a sua volta indossa i tacchi.
«Si adattano ai piedi, non c'è una taglia specifica!»
Megan annuisce e incrocia le braccia, Tonks è un po' più alta di lei ma di corporatura sono molto simili.
Le due si avvicinano al buttafuori del bar, ma questo non sembra accorgersi di Megan.
«Signorina, documenti, prego!»
Dora apre la borsa viola, tira fuori un pezzo di carta, e il buttafuori la invita a entrare.
Megan la segue senza parlare, e una volta dentro....
«Gli ho mostrato un documento falso. Ah...Queste scarpe rendono invisibili ai babbani. Ora sono ritornati grigi.»
Megan si guarda le scarpe... non ha mai visto roba del genere in effetti.
«Ora posso riavere i tacchi?»
«Certo, come fai a portarli? Sono molto scomodi!»si lamenta Dora massaggiandosi un piede.
L'atmosfera è molto coinvolgente, le luci, la musica...
«Cos-Cos'è questa canzone?»domanda Megan all'improvviso, guardando verso il centro del locale, dove c'è un piccolo palco.
«No... non dirmi che non conosci Madonna?!»
Tonks sembra quasi indignata, come se Megan l'avesse offesa a morte.
«Almeno so cos'è una radio!»
«Voi purosangue! Sempre ignoranti! Mio padre mi portava qui tutti i giovedì, lui beveva un goccio e io cantavo al karaoke! Sai cos'è, giusto?!»
Megan sbuffa ripetutamente, poi annuisce.
«Ho fatto qualche passeggiata per la città anni fa, quindi so un po' di cose...»
Le viene in mente suo padre, Noah...
Lui non l'ha mai portata fuori, se non per prendere un gelato dopo che lei lo aveva scongiurato.
Dora si avvicina al barman, e ordina da bere.
«Non ho mai sentito questa canzone...»continua Megan accomodandosi insieme a Dora a un tavolo circolare.
«I Made it through the wilderness.... somehow I made it through... didn't know how lost I was until I found you...» Tonks inizia a canticchiare, Megan la guarda confusa, poi però il ritmo le sembra orecchiabile e inizia a muoversi a tempo di musica, senza sapere le parole.
Un cameriere sorride a entrambe e porge loro due bicchieri di "tequila".
«I was beat....Incomplete
I'd been had...I was sad and blue
But you made me feel...Yeah, you made me feel....Shiny and new...!!!»
Dora si alza e inizia a saltare sul posto, rischiando di rovesciare i drink.
«Like a virgin, hey!.... Touched for the very first time...»
Tonks afferra la mano di Megan, che si alza e inizia a saltare con lei, finché Dora non parte con un acuto continuando a cantare a squarciagola, senza preoccuparsi degli astanti.
«Like a virgin...With your heartbeat
Next to mine... Like a virgin...oohh»
«Non hai neanche bevuto...»commenta Megan e l'amica scoppia a ridere, sedendosi nuovamente.
Megan ha tanti ricordi legati alla musica, e ai balli sfrenati...
soffoca la nostalgia buttando giù il bicchiere di tequila sotto lo sguardo stupito di Tonks.
«Credo sia una cosa di famiglia... anche Sirius...»Dora si blocca di colpo, buttando giù il suo bicchiere.
«Mi dispiace.»sussurra
Megan scuote la testa e guarda il piccolo palco...
È vero, Sirius amava ballare e cantare... divertirsi...
E ora?
«Madonna, eh? Che nome curioso.»
Tonks rivolge un sorriso complice a Megan.
«Andiamo sul palco.»
«No, scordatelo.»dice Megan con un tono che non ammette repliche.
«Megan Cooper, saliamo su quel palco!»
«Se potessi odiarti, lo farei!»
E detto ciò, Megan si dirige verso il palco iniziando a ballare a più non posso.
«Beh? Non vieni?»
Dora scoppia a ridere e si unisce a lei, tutti in pista si lasciano trasportare dalle note di Madonna, bevendo e cantando.
Flashback
Fu la notte più brutta: Megan non riusciva a chiudere occhio.
Le voci nella sua testa erano così chiassose, non voleva svegliare Lily che dormiva accanto a lei, coperta fino alle punte dei capelli.
Le voci non si fermavano, erano tutte diverse e uguali allo stesso tempo.
Era come sentire un film senza vederlo.
"Il suo posto non è qui!"
"Il signore oscuro tornerà"
"Nato alla fine di luglio!"
"Il confine tra vita e morte non esisterà più"
E poi aveva un dolore lancinante alla gola, come se le scoppiassero le tonsille...
Pensò di avere la febbre.
"Lui tradirà"
"L'altro verrà preso al suo posto"
"Il sangue sarà il suo cibo"
"Veleno veleno veleno"
Megan stava per urlare, si contorceva, voleva piangere.
Le ritornarono in mente tutte le cose brutte che aveva visto.
"Solo bambini... solo bambini..."
Quest'ultima voce sembrava la sua... però aveva una tonalità differente... più fredda, distaccata, vuota.
"La coppa, il medaglione, il diario..."
Sentì le orecchie fischiarle, poi qualcosa strisciare.
"Il serpente, il diadema, l'anello..."
Una donna stava urlando, stava gridando qualcosa, non capiva cosa.
"La cicatrice gli fa male"
Megan si mise a sedere guardando Lily, o meglio il lenzuolo che la copriva.
E se non stava bene?
Megan le diede uno scossone, scoprendola.
«Cosa?»biascicò Lily strabuzzando gli occhi.
«Ma tu respiri?»le domandò Megan.
Lily ricadde sul cuscino, portandosi una mano alla faccia.
«Non è neanche l'alba.»si lamentò.
«Raccontami qualcosa.»la esortò Megan.
Lily sospirò, si alzò, stendendosi accanto all'amica.
Megan voleva distrarsi, non sentire quelle voci maledette.
«Tua madre ha detto che possiamo venire...»iniziò Lily sbadigliando.
«Continua.»
«Te l'ho già detto prima di andare a dormire. Eh va bene, tua madre ha detto di sì... Però»e qui Lily sbadigliò ancora«Non dobbiamo dormire tutti insieme, io dormirò in camera tua, i ragazzi nella camera per gli ospiti.
Peter deve andare dai suoi nonni e quindi non verrà. Remus non vuole venire»si lasciò sfuggire Lily, poi si portò le mani alla bocca.
Megan la fissò sconcertata.
«Cosa?? Non vuole? Non vuole?»
«Ahm... intendevo... evidentemente ha paura che...»Lily doveva darle una risposta e alla svelta.
«Luna piena? Davvero?»
Megan si alzò di scatto dal letto, afferrando la bacchetta.
«Hey! Torna qui!»le ordinò Lily cercando di non svegliare gli altri pazienti dell'infermeria.
Megan era già uscita.
Aveva messo per sbaglio le pantofole di Lily, e ovviamente doveva fare attenzione a non farsi scoprire da Gazza.
Si stava aggirando per il castello di nuovo, solo che non c'erano mangiamorte.
Eppure, l'adrenalina in corpo crebbe, camminava a passo svelto, senza fare troppo rumore... se solo avesse avuto la sua mappa...
«Lumos»
Una piccola luce un po' fioca apparì sulla punta della bacchetta.
Megan doveva salire le scale, per raggiungere il dormitorio della sua casa.
Mentre percorreva i gradini, le tornò in mente quando mezza torre era scoppiata...
Scosse la testa, sospirò e arrivò in cima alle scale.
La signora Grassa stava dormendo.
Megan pregò che la parola d'ordine fosse rimasta la stessa.
«Banana col kiwi»esclamò abbastanza forte da far svegliare il quadro.
La signora la osservò confusa, poi tornò a russare, non prima di averle aperto il passaggio.
Megan sgattaiolò dentro e subito trovò Grattastinchi che fece le fusa.
Megan sorrise, lo prese in braccio e gli diede un bacio sulla testa, poi lo lasciò andare e lui si mise acciambellato su una sedia, che era stata messa al posto di un divanetto.
Megan arrivò finalmente al dormitorio maschile, ci mise un po' per trovare la maniglia della porta, e, sperando che fosse la stanza giusta, entrò.
Era quella giusta.
Riconobbe i poster che ritraevano un gruppo musicale proprio sopra il letto vuoto di Sirius.
Gli altri tre letti erano occupati, e infatti si accorse subito che a pochi passi da lei c'era James, perché russava da manicomio.
Peter faceva un verso strano, che era ancora più fastidioso del russare di James.
L'unico con il respiro pesante era Remus.
Si avvicinò al suo letto, molto lentamente (chiunque l'avrebbe scambiata per un gatto), e poi lo scosse lentamente.
Fu fortunata a non toccargli la spalla in via di guarigione.
Remus sussultò puntando la bacchetta con una luce di fronte a sé: Megan poté notare la fronte sudata e i capelli in disordine del ragazzo.
Quando capì che era Megan sospirò buttando la testa sul cuscino.
«Cosa ci fai qui? Dovresti essere di sotto.»
«Cos'è questa storia che non vuoi venire da me?»
Remus scosse la testa e si girò su un fianco.
Megan si pentì di essere arrivata fino a quel punto... non era da lei fare una cosa del genere. Ma ormai era lì; salì sul letto dell'amico, mettendosi a sedere sulle sue gambe.
«Remus John Lupin!»sussurrò al suo orecchio «Sono arrivata fin qui, ho infranto un po' di regole, e tu mi volti le spalle?»
Remus la guardò: lei era arrabbiata, lui imbarazzato al massimo.
Scoppiò a ridere, rischiando di svegliare gli altri.
Megan rimase a bocca aperta.
«Cosa c'è da ridere? Hai rifiutato il mio invito, ti rendi conto? Potrei saltarti sulla pancia e farti collassare!»lo minacciò.
Remus soffocò la risata nel cuscino.
Megan si sistemò meglio su di lui, dandogli uno pugnetto sulla spalla in convalescenza: fu così che Remus smise di ridere.
Megan lo guardava come se aspettasse una risposta, e poi Remus realizzò.
La ragazza che amava era seduta su di lui, scongiurandolo di andare a casa sua: ed era estremamente arrabbiata.
Diventò rosso in viso e sperò che non si notasse.
Avrebbe potuto baciarla in quel momento, rovinare l'amicizia, tradire Sirius.
L'avrebbe stesa sotto di sé, l'avrebbe continuata a baciare, e l'avrebbe fatta sua.
Le mise una mano sul fianco, Megan non capiva.
«È per la luna piena?»gli domandò.
'Anche... anche per quello' avrebbe voluto risponderle.
'Non posso dormire nella stessa casa con te, soffrirei sapendo che Sirius verrà a trovarti e starete insieme'
«Già.»sospirò, accarezzando il fianco della ragazza. «Avevo detto a Lily di non...»
«Le è sfuggito...»lo rassicurò Megan.
La ragazza non si era accorta che la carezza di Remus era tutt'altro che amichevole.
«Troveremo una soluzione... abbiamo un garage. E poi hai la pozione e hai me! Ricordi? Io e te siamo come fratello e sorella, e questo legame ti permette di mantenerti umano... e hai anche i malandrini. Siamo un'equipe!»sorrise Megan.
«Va bene»acconsentì Remus.
'Fratello e sorella un corno!'avrebbe urlato lui volentieri.
Megan lo abbracciò forte, poi gli diede un bacio sulla guancia, si alzò e uscì.
Lui rimase steso... chiuse di nuovo gli occhi.
Remus stava dormendo quando a un tratto sentì qualcosa accarezzargli il viso.
Era Megan, era tornata.
«Sei tornata?»chiese lui con voce impastata.
Megan si era seduta a cavalcioni su di lui, dopo aver tolto il lenzuolo.
Indossava un maglione enorme non della sua taglia, e Remus riconobbe che quello era un suo maglione.
La luce della bacchetta di Megan poggiata sul comodino rendeva l'atmosfera così intima.
«Ti ho disturbato ancora, scusa.»la voce di Megan era così suadente.
Remus notò che la ragazza indossava solo e soltanto quel maglione, perché tutte le sue forme risaltavano senza limiti.
«Dimmi... tutto.»balbettò Remus, sorridendo appena.
«Sei un bravo ragazzo, Remus, mi dici sempre sì... sei disponibile...»Megan gli accarezzò una guancia.
Remus istintivamente le mise le mani sui fianchi.
«Sei gentile e ben educato... e poi queste mani...»Meg prese una mano di Remus iniziando a baciare le punte delle dita per poi metterla su un suo seno.
«Vuoi un altro bacio?»
Remus aveva sempre sognato di sfiorare le labbra di Megan... ma non aveva mai osato.
«Tu vuoi baciarmi...»sussurrò lei.
Remus sentiva il sangue ribollirgli nelle vene, e non poté fare a meno di continuare a tenere la mano sul seno di Megan.
Megan gli sfilò la maglietta del pigiama, e tastò il suo petto, poi passò di nuovo alle mani del ragazzo.
«Queste dita...»gli succhiò due dita, continuando a guardarlo negli occhi.
«Sento qualcosa che si sta indurendo...»sibilò la ragazza, ammiccando alle parti intime di Remus: Megan iniziò a strusciarsi su di lui, continuando a succhiargli le dita.
Poi lo baciò, e lui ricambiò.
«Sirius non mi farà sua... avanti... Prendimi adesso, cosa aspetti?»
Megan continuava a sussurrargli queste parole mentre gli baciava il collo.
Remus ribaltò la situazione.
Non gliene importava più nulla di amicizie tradite, di amori sbagliati... lui la voleva e basta.
«Fammi tutto quello vuoi! Sirius non sarà mai bravo come te!»
Megan prese la mano del ragazzo e la mise sulla sua intimità spronandolo a continuare.
Remus si tolse le mutande, e baciando Megan entrò in lei, mentre quest'ultima urlava dal piacere e ricambiava i suoi baci.
«Remus! Svegliati! Remus»la voce di Peter interruppe il sogno di Remus.
Il ragazzo si svegliò a pancia in giù, si sentì stranamente... indisposto...
«Megan mi ha detto che ti ha ricattato stanotte, ha fatto bene! Siamo suoi amici!»la voce di James rimbombava per la stanza.
Remus si alzò dal letto, sentendo freddo alle gambe.
«Oh MERLINO!»Peter sgranò gli occhi
«PERCHÉ NON HAI LE MUTANDE?!»gridò Peter facendo girare di scatto James che guardò l'amico.
Remus imbarazzato si accorse che era nudo e immediatamente si coprì con il lenzuolo.
«Remus, Megan ti ha solo parlato?! SIRIUS SARÀ QUI A MOMENTI? DIMMI CHE AVEVI CALDO ALLE CHIAPPE, TI PREGO!»sbraitava James.
Remus era preso dal panico.
Megan e lui non avevano fatto nulla, avevano parlato e poi lei era uscita.
Lui era come un fratello per lei, nulla di più.
Ma allora perché era mezzo nudo?
«Buongiorno malfattori!»Sirius entrò in camera raggiante e si guardò intorno.
«Cos'è successo?»chiese, e gli altri tre diventarono pallidi.
«Tra un mese è il tuo compleanno!!! Sei contenta? Insomma 16 anni!»Lily saltellava seguendo Megan fuori dal bagno.
«Mia mamma ti ha chiesto di seguirmi al gabinetto, di nuovo?»
Lily annuì continuando a sorridere.
«I miei ci vengono a prendere domani mattina, a quanto pare la festa di fine anno non si terrà.»disse tristemente Megan sospirando.
«Dopo quello che è successo non è una cosa ingiusta... insomma possiamo festeggiare più in là! Al tuo compleanno!!!»ripeté Lily dando un pizzico sulla guancia a Megan.
«Ho convinto Remus, te l'ho detto?
Ho minacciato di saltargli addosso, dovevi vederlo, era così dolce. Ha detto di sì.»
«Eri sul suo letto?»domandò Lily un po' preoccupata.
«Ero seduta su di lui, per rendere più valida la minaccia, mi stava ignorando.»
Lily sorrise... forse Megan si sarebbe innamorata di Remus... anche se un po' le dispiaceva per Sirius.
«Capisco.»
Qualcuno afferrò Lily da dietro, e lei lanciò un urlo.
James le tappò la bocca.
«Te la rubo un attimo.»
Megan notò che era molto pallido, ma sorrise e si diresse in sala Grande.
James lasciò andare Lily quando fu sicuro che Megan fosse abbastanza lontana da loro.
«Che diavolo...? Sei pallido!»
«Dove ha passato la notte Megan?»domandò James
«Te l'ha detto lei! Lo sai, ha convinto Remus a passare le vacanze-»
«Dimmi la verità!»
«Hanno solo parlato, James. Può essere che diventino qualcosa di più? Chi lo sa!»
«Ti ha detto così?»
«James, Megan sta con Sirius!»
James si morse un labbro e si guardò le punte dei piedi.
«Allora perché Remus era senza mutande?»
Lily si congelò sul posto.
«Si ricorda tutt'altro lui...»continuò James.
«Non vorrai dire...»Lily non concluse mai la frase, perché James annuì con un sospiro.
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