3.7

Song: (Flashback)How to save a life (Boyce Avenue)
Flashback
Frank non era uno studente particolarmente brillante, ma si impegnava seriamente durante le lezioni.
La sua più grande passione era seguire i corsi pomeridiani di pronto soccorso per il settimo anno a Hogwarts: gli sarebbe piaciuto diventare uno dei guaritori del San Mungo.
Ora, in quella situazione disperata, poteva mettere in pratica ciò che aveva imparato.
Regulus era disteso, con la testa sul cuscino impolverato, e Sirius che gli teneva la mano.
«Dobbiamo amputare la gamba.»aveva sentenziato Frank.
«Non puoi rimuovere la necrosi?»domandò Sirius speranzoso.
«I nervi sono stati spappolati, neanche Madama Chips può riparare questo danno. Bisogna tagliarla via.»
Regulus guardò suo fratello, con uno sguardo che conoscevano a memoria.
Era lo stesso sguardo che gli rivolgeva Sirius dopo essere stato colpito dalla maledizione "Cruciatus" da sua madre.
Poi Regulus iniziò a ridere scuotendo la testa.
«Che ti prende?»chiese Sirius confuso.
«Ti ricordi? Tre anni fa? Quando mamma ti ha buttato giù dalle scale? Credevo che fossi morto... allora mi sono steso vicino a te e ti ho stretto la mano: siamo rimasti sul pavimento per tutta la sera. E ora siamo qui... quasi nella stessa situazione!
Solo che nessuno di noi aveva perso un arto... invece ora...»riprese a ridere con le lacrime, come se fosse la situazione più esilarante del mondo.
Sirius non sapeva cosa rispondere... ricordava bene quella brutta esperienza... sua madre l'aveva spinto giù dalle scale dopo che l'aveva sorpreso a guardare riviste con ragazze babbane... poi l'aveva fatto alzare e l'aveva immerso nell'acqua gelida per tutta la notte.
Anche Frank scoppiò a ridere, seguito da Sirius.
«Credo sia arrivato il momento di amputarla davvero...»concluse Regulus.
Frank liberò la gamba di Regulus da bende e stecche, poi puntò la bacchetta.
«Recido»esclamò.
Fu così che la gamba destra di Regulus arrivava fino a mezza coscia.
Frank fasciò di nuovo la ferita, per evitare altre perdite di sangue.
Sirius non si era accorto che l'amico stava piangendo.
«Ora dobbiamo portarlo giù.»disse Sirius guardando suo fratello.
Sirius aveva qualcos'altro che l'angosciava... aveva paura per Megan.
Era ancora viva?

Megan era rimasta ad osservare il cadavere della bambina sulla cattedra, ignorando il richiamo della professoressa McGranitt.
«Gold! Ti ordino di seguirmi immediatamente! Non è sicuro qui!»
Megan teneva stretta la mano alla sorella maggiore della vittima: Trish.
«Non posso lasciarle.»
Trish continuava a piangere, la professoressa si impietosì ma rimase della stessa idea.
«La signorina Trish Colin verrà con noi, questo è sicuro, ma ora non possiamo fare più nulla per la piccola. Dobbiamo salvare il salvabile.»
Lily mise una mano sulla spalla di Megan, guardando tristemente il cadavere e Trish.
«Ragazze andiamo, saremo al sicuro lontane di qui.»le incoraggiò.
Megan guardò Trish, poi scosse la testa e le prese la mano.
«Lucy vorrebbe che ti salvassi.»
«Non-la-lascio... dobbiamo rimanere insieme a lei...»singhiozzò la ragazza accarezzando i capelli della sorellina.
Megan fece un cenno alla professoressa e poi a Lily... le due si allontanarono di poco.
«Ascoltami, lo so che non vuoi lasciarla, è la tua famiglia del resto... ma credimi, Lucy vorrebbe saperti al sicuro, lontano dal suo cadavere. Lucy adesso è andata in pace, non soffre più»le parole uscirono a Megan dal cuore, anche lei (in silenzio) stava piangendo per quella perdita.
«Andiamo, dopo torneremo a prenderla, ma adesso tu devi pensare a salvarti.
La professoressa avvertirà i tuoi genitori.»
Fu così che Trish lasciò sua sorella, e insieme a Megan seguì Minerva McGranitt fuori da quella classe maledetta.
«È colpa mia.»disse a un certo punto Megan.
Lily guardò l'amica, e anche la professoressa la osservò.
«Ma se hai fatto tutto quello che potevi! Hai cercato di rianimarla!»intervenne James.
Megan si asciugò una lacrima.
«Non ho fermato l'emorragia in tempo.»
Minerva si fermò di colpo, parandosi di fronte a Megan con uno sguardo di rimprovero e allo stesso tempo ammirazione.
«Questa è una sciocchezza, Gold. Da come ha raccontato Evans, tu hai fatto tutto ciò che potevi. Sei stata brava. Quindi non azzardarti ad addossarti colpe che non ti appartengono, intesi? E adesso sbrighiamoci.»concluse l'insegnante.

Proseguirono fino al corridoio opposto, poi si fermarono davanti una classe che affacciava sul cortile.
«Madama Chips ci aspetta qui dentro, ha un bel po' da fare!»
La professoressa fece entrare gli studenti e Trish si gettò tra le braccia di un'altra ragazza corvonero.
Alcuni letti erano disposti per tutto lo spazio, dove ci sarebbero dovuti essere i banchi.
A quanto pareva l'infermeria era stata trasferita lì, con un difficile incantesimo.
Megan non poté fare a meno di cercare Sirius e Remus tra i letti, scrutando i feriti, ma purtroppo non li trovò.
Vide, invece, Pandora, stesa, con i pugni serrati e lo sguardo vuoto, poi il professore di incantesimi con una fasciatura alla testa.
James e Lily si stavano facendo medicare da alcuni elfi domestici.
Un elfo con gli occhi blu notte e le orecchie molto più grandi rispetto a quelle dei suoi compagni, si offrì di medicare Megan, ma lei si rifiutò.
Cos'erano le sue ferite rispetto a quelle di Lucy? O a quelle di Pandora? O rispetto a quelle delle altre vittime?
Le sue ferite erano solo graffi, nulla di più.
Lo stesso elfo le offrì una tazza di tisana bollente, ma rifiutò anche quella.
Sirius era dentro la scuola, ma vivo o morto? E Remus? Severus? Il suo vecchio amico che l'aveva messa al sicuro?
Decise che doveva uscire di lì... non poteva starsene con le mani in mano.
Ma ci fu un attimo di panico.
Dal cortile delle urla echeggiavano e subito attirarono l'attenzione di Megan che si affacciò alla finestra.
Alice era a terra mentre un inferius la stava torturando.
O almeno questo vedeva Megan.
«Non morire!»continuava a urlare Alice.
«Gold! Fermati!»
Ma troppo tardi: Megan aveva ignorato ancora una volta la professoressa McGranitt ed era uscita dalla finestra.
Doveva farlo succedere di nuovo... doveva far scoppiare quel molliccio, ma era sicura di riuscirci? E se non dipendesse da lei?
«GOLD! TORNA SUBITO QUI!»
Megan ormai era sorda a qualsiasi richiamo; si concentrò e in un millisecondo ci fu uno scoppio e il molliccio scomparve.
Alice smise di urlare e guardò Megan, che le corse incontro tirandola su.
«Frank è di sopra... ho visto il suo patronus ma quando quel molliccio si è trasformato in lui... devo trovarlo capisci? Mi ha mandato un messaggio... ha detto che Sirius...»
Poi però, Alice cadde in ginocchio, contorcendosi per il dolore.
Alice scosse la testa tirandosi su e respirando profondamente, gli occhi le si riempirono di lacrime.
«Non dire niente a nessuno, ti prego... Ora mi passa.»
Megan era rimasta immobile a fissare l'amica, come se fosse paralizzata.
«Devo portarti in infermeria, subito.»
«No, devo andare da Frank, adesso!»insistette Alice scongiurando Megan.
«Allora ti accompagno; io voglio trovare Sirius.»
E insieme le due si incamminarono verso le scale, pregando di non incontrare nessuno di pericoloso.

«Anapneo!»
Ormai da un'ora Remus e Marlene continuavano a ripetere la stessa formula per liberare le vie respiratorie di Severus, ma sembrava tutto inutile.
«Ha ingerito troppa acqua!»sbottò Marlene, asciugandosi il sudore sulla fronte.
«Cosa ci hanno insegnato a quel corso?! Merlino! Una mia amica del quinto anno lo saprebbe fare meglio di te! È un incantesimo di pronto soccorso semplice!»la rimproverò Remus che stava soffrendo per il dolore alla spalla.
Marlene scoppiò a piangere portandosi le mani alla faccia.
«Non urlare così! I dissennatori potrebbero sentirci!»
Remus si voltò verso la ragazza, con lo sguardo carico di rabbia, la spalla gli bruciava.
«SMETTILA! MALEDIZIONE! CHE VENGANO A PRENDERCI! ALMENO LA PIANTERAI DI FRIGNARE!»
Marlene smise di piangere e guardò Remus basita.
«Lei starà bene.»
«Chi?»chiese Remus togliendosi del terreno dai vestiti.
«La tua amica, Megan: la conosco anche io, ricordi?»Marlene sorrise per poco.
Remus non rispose: stava sperando che Megan davvero stesse bene.
I due continuarono con l'incantesimo, finché Severus non sputò tutto l'acqua addosso a Marlene facendo sorridere Remus.
«Evviva! Ben tornato, Severus!»esclamò Remus aiutandolo a sedersi, ma Piton non si mosse.
«Chi ti ha ridotto così?»domandò Marlene.
«Tutto per colpa tua, Lupin, hanno visto che ti ho salvato, solo una in realtà..»spiegò Piton con voce flebile, alludendo a qualche mangiamorte.
Fu allora che Remus capì che infondo Severus non era così crudele e si domandò come mai avesse accettato di diventare un mangiamorte.
«Grazie.»rispose Remus.
«Grazie.»ribatté Piton alzandosi a fatica.
«Dove vai?? Sei ancora debole!»
Severus ignorò Remus e si allontanò definitivamente.
«Che tipo!»commentò Marlene.
Remus scrollò le spalle e si avviò verso la scuola.
«Vai via anche tu?»
«Devo trovare...»Remus si bloccò poi volse un sorriso stentato alla ragazza.
«Vengo con te.»rispose Marlene.

Alice e Megan erano terrorizzate.
Salirono le scale con il cuore in gola, puntando le bacchette appena sentivano il più piccolo rumore sospetto.
Alice tremava, tenendosi la pancia, continuava a stare male.
Megan aveva il cuore che le stava per schizzare dal petto, era convinta che qualcosa di mostruoso le avrebbe assalite.
E aveva ragione.
Passò un'altra mezz'ora di cammino, quando finalmente raggiunsero il corridoio che conduceva ai dormitori.
Poi un rumore assordante le mise in allerta.
Alice tirò Megan all'indietro, nel corridoio opposto: rimasero in ascolto.
Chi passava di lì doveva star trasportando qualcosa di pesante.
Megan sentì un dolore alla testa, quello stesso dolore...
"Sangue... il sangue scorrerà ancora"
Non poté fare a meno di contorcersi e di emettere un gemito di dolore.
Sudata e spaventata, venne zittita da Alice.
«Shh, non possono sentirci!»
Megan si trattenne, levò la bacchetta e uscì allo scoperto.
«Uoooo! Ferma! Ferma!»Sirius abbassò la bacchetta mettendo una mano avanti.
Megan tirò un sospiro di sollievo, poi gli si buttò addosso, abbracciandolo.
«Stai bene! Stai bene!»continuava a ripetergli stringendolo sempre più forte.
Sirius le baciò la testa, asciugandole una lacrima.
«Frank!»
Alice abbracciò il suo ragazzo, scoppiando a piangere.
Megan guardò dietro Sirius e notò un'asse di legno su cui era adagiato... Regulus.
«Che... che è successo?»domandò lei avvicinandosi al fratello di Sirius.
Osservò che gli mancava un arto.
«Oh...»
«Ciao anche a te.»rispose Regulus guardandola intensamente.
Frank spiegò tutta la situazione, accuratamente.
«Lo stiamo portando giù.»aggiunse Sirius.
Megan stava per dire qualcosa, per chiedere di Remus e per dare notizie di James e Lily a Sirius ma non fece in tempo.
La fitta più dolorosa delle ultime ore la trafisse, come se le danneggiasse l'encefalo stesso: Megan si contorse cadendo a terra, e gridando di dolore, non riusciva a trattenersi.
Un freddo terrificante invase il corridoio, Megan si contorse ancora di più, tremando: sentiva che non poteva più essere felice.
Una decina di dissennatori li avevano circondati.
Immediatamente evocarono i loro patroni, ma non erano abbastanza forti.
Sirius e Frank furono gli unici a evocare patroni abbastanza potenti per tenere a bada i dissennatori.
Megan era a terra, con la testa tra le mani a piangere dal dolore, nonostante ciò, prese la bacchetta e un piccolo drago d'argento si unì agli altri patroni.
Non era abbastanza.
E poi le venne un'idea.
«Sirius, trasformati!»urlò.
Sirius che le stava vicino la guardò confuso.
«Fidati! I dissennatori non hanno lo stesso effetto sugli animali! Trasformati e chiama aiuto!»
«Sei impazzita? E lasciarvi così?»
«Fidati di me.»gli sussurrò Megan tutto d'un fiato, stando in piedi per miracolo.
Sirius guardò suo fratello, poi si trasformò in Felpato.
Il cane d'argento sparì, e Felpato ringhiò contro i dissennatori, superandoli e attirando la loro attenzione.
«Sirius! No!»urlò Megan.
Lui non li stava superando... lui li stava attirando a sé.
Una metà dei dissennatori seguì Felpato, l'altra invece restò con Frank, Alice, Regulus e Megan.
«Prima o poi cederemo...»urlò Frank, sudando freddo, mentre teneva Alice per mano. «Meg! Sposta Regulus!»
«Dovete scappare, lasciatemi qui. Non ce la farete a spostarmi.» intervenne Regulus tenendo la sua bacchetta e cercando di evocare un patronus corporeo.
Megan si inginocchiò accanto a lui.
«Se provi a ripeterlo, ti stacco l'altra gamba, capito?»sibilò al ragazzo.
«La testa ti fa male, non è così? E quella ragazza sta per perdere suo figlio.»indicò Alice, che era dolorante.
«Cosa? Come fai a saperlo?»chiese Megan «Cioè... la prima cosa è evidente, ma come fai a sapere che è incinta?»
Regulus guardò Megan con lo stesso sguardo intenso di prima.
«Le hai letto nella mente, vero?
Regulus sorrise appena e annuì.
«Ma non hai la conferma che ciò accadrà, giusto?»
«Non ci vuole un genio: paura, stress e cadute provocano l'aborto spontaneo.»
Megan scosse la testa, e guardò tristemente Alice, che stava seduta dietro Frank.
«Tu spera che questo caso sia un'eccezione. Non ci tengo a vedere altri bambini morire, feti o meno.»sussurrò Megan.
«Hai sentito delle voci, non è così? Il dolore si sta affievolendo, grazie ai patroni. Ma hai paura che ritorni non appena l'incanto svanirà.»
«Smettila! Smettila di leggermi nella mente. Devo spostarti!»
Ma per spostarlo doveva richiamare il suo patrono e cambiare incantesimo, poi osservò la bacchetta di Regulus.
«Hai mai usato due bacchette contemporaneamente?»le domandò il ragazzo.
«Spiritoso.»
«Non era una frase doppio senso.»
Megan arrossì di colpo e Regulus scoppiò a ridere, lei lo ignorò e cerco di concentrarsi.
«Non ci riesco.»
«Andiamo, Gold, puoi fare meglio di così.»la incoraggiò lui.
«Wingardium Leviosa!»con una bacchetta Megan continuava ad evocare il patronus e con l'altra fece levitare leggermente il corpo di Regulus dalla parte opposta.
Frank e Alice seguirono Megan, che continuava a esercitare i due incantesimi, uno dei quali con una bacchetta che non era la sua.

Si rifugiarono in uno stanzino, Frank lasciò il suo patrono fuori la porta per evitare un altro attacco da parte dei dissennatori: Megan poté finalmente rilassarsi.
La ragazza si sedette accanto a Regulus.
«Conoscendolo, starà bene. Sirius se la cava sempre.»commentò Regulus.
«Piantala!»
«Dovresti provare l'occlumanzia.»le consigliò Regulus guardandosi la gamba mozzata.
Megan provava pietà per la sua situazione.
«Frank ha detto che l'hai fatto per salvare tuo fratello... coraggioso da parte tua.
Sirius mi ha detto che non avete un buon rapporto con i vostri genitori... sopratutto Sirius.»
Regulus non rispose, continuò a fissarsi l'arto mutilato.
«Esistono delle ottime protesi. Sono certa che potrai continuare a giocare a Quidditch.»
«Quando Potter la smetterà di stracciarmi.»continuò Regulus quasi infastidito.
«Siete due ottimi cercatori.»
«Ma lui è un fratello migliore di me.»concluse tristemente Regulus guardando Megan.
«Non so cosa sia successo tra voi... però so una cosa: qualunque cosa ti abbia detto non dargli ascolto, ti vuole bene, nonostante consideri anche James suo fratello. Sei la pur sempre la sua famiglia.»
E senza farci caso, Megan prese la mano a Regulus, confortandolo.
Il ragazzo parve quasi sorpreso, ma non la allontanò.
«Era in pena anche per te, sai?»
«Hai letto anche nella sua mente?»
«Può darsi.»ghignò Regulus e Megan scosse la testa.
«Comunque anch'io ero preoccupata per lui, molto. E lo sono tutt'ora.»confessò Megan guardando Alice e Frank che se ne stavano abbracciati.
«Tu e mio fratello... insomma, conoscendo Sirius...»
Megan diventò nuovamente rossa in viso, e le venne in mente quando Sirius aveva la testa tra le sue gambe... e poi la figuraccia con Remus.
«Uh, davvero imbarazzante.»ridacchiò Regulus.
Megan capì al volo e gli diede uno schiaffo sulla spalla.
«Era una cosa personale...»lo rimproverò lei incrociando le braccia.
Regulus smise di ridere appena vide un grande lupo d'argento avvicinarsi a loro: era passato dalla porta.
Frank si alzò in piedi, con la bacchetta levata, anche Megan fece per alzarsi, ma Regulus la tirò giù, forse per proteggerla.
«Alohomora!»scandì qualcuno.
Era Remus, seguito da Marlene.
Megan ebbe un tuffo al cuore, senza essere fermata da Regulus, si alzò e corse tra le braccia dell'amico.
«Stai bene!»gioì Remus «Ahi, piano.»
Megan si accorse della spalla fasciata e allentò la stretta.
«Che diavolo vi è successo?!»domandò Frank a Remus e Marlene: i due spiegarono tutto in breve.
«Severus? Severus ha fatto questo?»ripeté Megan.
Remus annuì e sorrise dolcemente, Megan ricambiò il sorriso.
«Silente è tornato da New York, gli Auror sono nel castello, è finita.»annunciò Marlene.

Era finita... o almeno quasi.
I ragazzi vennero soccorsi da una squadra di Auror e di guaritori.
Sirius aveva finalmente riabbracciato Megan e suo fratello.
I malandrini si erano ritrovati, i feriti più gravi erano stati mandati al San Mungo, qualche mangiamorte fu catturato, i dissennatori ricondotti ad Azkaban.
Tutto sembrava tornato normale... ma non era così.
Nulla era normale.
Megan aveva ancora la morte stampata e impressa nella sua mente, non avrebbe mai dimenticato lo sguardo perso di Pandora, il cadavere di Lucy e la disperazione di Trish.
La scuola era per due quarti intatta, l'altra metà  non troppo danneggiata, l'erba del prato era di un verde smeraldo e il cielo ormai era scuro.
Ma, purtroppo, mancava un'ultima tragedia.
Alice che stava varcando l'entrata dell'infermeria, si accasciò a terra.
Megan guardò Regulus che ricambiò lo sguardo di compassione.
Alice aveva del sangue che le scorreva...
Aveva perso il bambino.
Megan osservò la sua amica piangere tra le braccia del fidanzato, povero Frank, povera Alice.
Sicuramente avevano pensato di sposarsi dopo la scuola, e crescere il loro bambino.
Frank, che aveva prestato soccorso, aveva salvato una vita, doveva soffrire e perderne una, la vita di suo figlio.
Povera Alice, dovette essere portata immediatamente al San Mungo e la McGranitt andò con lei.
Sirius e James si riabbracciarono e Lily corse subito incontro a Meg, stringendola.
Alcuni genitori stavano confortando i propri figli, altri ne piangevano la scomparsa.
Megan vide il padre e la madre di Trish e Lucy: erano distrutti.
Anche sua madre arrivò, correndo.
Ma Megan non l'abbracciò, si avvicinò al letto di Pandora, i suoi non erano ancora arrivati.
Furono totalizzati 34 stupri, 17 morti e 22 feriti tra gravi e non; alcuni erano rimasti incolumi, altri avevano solo qualche taglio.
Megan sentì il fiato mancarle quando Madama Chips riportò questi dati agli Auror.
Megan svenne, in mezzo alla stanza, perdendo conoscenza.

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