3.40

LEGGETE LO SPAZIO ME!

Flashback
Quando era piccola Meg era solita mangiarsi le unghie, in preda all'ansia o alla noia. Crescendo perse il vizio, ma nell'istante in cui Sirius le comunicò che l'avrebbe presentata ai suoi genitori, la voglia di riprendere quella vecchia brutta abitudine, ritornò.
«A cena.»sorrise Sirius, prendendole una mano.
«I miei... mia madre non...»
«Credevo di piacerle adesso.»
«Ora le piaci, davvero, ma... mio padre l'ha picchiata ieri. E lei, beh... era molto nervosa. Non credo mi accompagneranno.»Meg si sedette sullo sgabello della cucina a Godric's Hallow, sospirando rumorosamente.
Regulus era seduto di fronte a lei, con i capelli ormai un po' cresciuti che gli ricadevano sul viso.
«Beh, qual è il problema? La portiamo noi.»disse.
«Noi? Tu non dovresti farti trovare lì?»domandò Sirius prendendo al volo un arachide contenuto in una vaschetta sul tavolo.
Il fratello deglutì e guardò Meg, ammirando i suoi occhi grandi che, confusi, scrutavano il suo volto.
«Forse è meglio, sì.»rispose Regulus, strizzando gli occhi per il dolore al moncone.
Sirius scoccò un bacio sulle labbra alla ragazza e uscì per andare al quartier generale degli Auror.
«Stai bene?»sussurrò Meg a Regulus.
«Mai stato meglio, mon chéri.»mentì il ragazzo.
«Ti vedo strano, dal matrimonio, come se ti facesse male da qualche parte, non sarà mica la gamba?» Meg si alzò di scatto.
«Calmati, non ho nessun dolore, a volte mi dà fastidio la protesi, ma va tutto bene.»
Megan gli prese la mano quasi tirandolo.
«Mi serve un corsetto.»
«Huh?»
«Un corsetto, come si usava una volta, devi aiutarmi a fare una buona impressione.»
«Meg, ma tu sei perfetta così.»sorrise.
La ragazza lo trascinò alla porta, impaziente.
«Ti prego, è per Sirius.»
«Ma a mio fratello non-»
«Regulus, per favore.»Meg gli prese il viso tra le mani dolcemente, e lo implorò con lo sguardo, il ragazzo arrossì tempestivamente.
«Schiena dritta, petto in fuori e pancia in dentro. Cerca di tenere la testa alta, e per il corsetto non respirerai.»
«Sei il fratello che non ho mai avuto!»esultò Meg dandogli un bacio sulla guancia.
«Già...»
«Guido io!»

La Tana
Meg sta fumando una sigaretta, come da rito. È rimasta fuori casa, a pensare, quando improvvisamente nota uno scorcio luminoso, in fondo al viale, dei fari di una macchina.
Una Ford Anglia azzurra, un catorcio in condizioni appena decenti.
«Com'è possibile?» domanda Meg ad Arthur vedendolo avvicinarsi.
«Silente l'ha fatta aggiustare da un meccanico abbastanza famoso in Italia. Quasi come nuova.» sorride il signor Weasley, fiero.
Un segno, ecco cosa ha aspettato tutto il tempo. Un segno, un segnale, qualcosa che le facesse capire cosa fare.
«Io... posso farmi un giro?»
«Ho dato le chiavi a Tonks- MEG!»
La ragazza corre in casa, afferra Harry e Tonks per il polso, e corre di nuovo fuori, calpestando la sigaretta gettata poco prima.
«Quanto dista da qui Villa Malfoy?»
Gli occhi verdi di Harry hanno un guizzo, e subito si gira verso Nymphadora.
«Sei completamente pazza, hai appena lasciato Ron...»
«Lo so che sono pazza, Harry. Me lo dici da quando mi conosci. Sono una pazza e sto andando dal figlio del mio assassino a dirgli che ci voglio provare a far funzionare le cose. Sono pazza. Completamente fuori di testa.»una risatina nervosa colma il silenzio circostante.
«Andiamo.»Tonks saltella entrando in auto.
«Guido io.»
«Hai mai guidato?»domanda Harry preoccupato, mettendosi la cintura.
«Un paio di volte, ma mi ricordo come si fa.»
«Reggiti.»sussurra Nymphadora al ragazzo.
Megan preme sull'acceleratore, facendo schizzare in alto l'auto, veloce come il vento.
«MORIREMO!»urla Harry, aggrappandosi allo schienale del sedile davanti.
Meg non ha idea di come guidare, l'ultima volta aveva rischiato di far fuori Regulus.
«Mi sto solo riscaldando! E poi che sarà mai!»ridacchia, stringendo saldamente il volante.
«MEG! PALAZZO A ORE TRE!»la avverte Tonks sgolandosi.
«COSA?» la ragazza si gira per guardare l'amica e per poco non va a sbattere contro una finestra in stile gotico di un palazzo.
Meg sterza violentemente, in una curva sospesa, ribaltando la macchina.
«CAZZO!»impreca Harry «CAZZO! SEI COMPLETAMENTE FUORI DI TESTA, MEGAN!»
Meg scoppia a ridere, e con una forza quasi sovrumana riesce a raddrizzare il veicolo.
«Sta' calmo, ho tutto sotto controllo.»sospira, come se niente fosse.
«È STATO FANTASTICO! Io propongo di rifarlo.»ride Dora, guadagnandosi uno sguardo di dissenso totale da parte di Harry.
«Dovevo restare con Ginny, a ripassare trasfigurazione.»
«Hey, non è stato poi così male. Ho solo movimentato un po' il tragitto.»Meg gli fa l'occhiolino dallo specchietto.
«Sei sicura di voler entrare a Villa Malfoy?»
Meg non ha pensato al fatto che in quella casa si trova il suo carnefice, quale migliore occasione per farlo fuori?
Eppure Meg pensa solo al suo incontro con Draco.
«Lo sai che i mangiamorte ci uccideranno?» chiede Tonks dal sedile posteriore.
«Draco non è uno di loro. E poi voglio solo parlare con lui.»
«Credo sia questa comunque, è lugubre e verde, come Malfoy.»nota Harry.
L'atterraggio è davvero una prova di coraggio per lo stomaco di tutti, fortunatamente Meg è stata più silenziosa possibile.
Dora ha provveduto a lanciare un incantesimo di disillusione sulla macchina per non dare troppo nell'occhio.
I tre si nascondono dietro la siepe prima del cancello.
«Devo smaterializzarmi.»Meg agisce mentre lo comunica ai suoi amici, lasciandoli un po' esterrefatti.
«Sono completamente fuori di testa.»si ripete, avvicinandosi al muro della villa, furtivamente.
«Cazzo, devo arrampicarmi!»Meg si mette le mani nei capelli, non sa nemmeno quale sia la finestra di Draco.
Nell'istante in cui comincia, però, sente delle voci, provenire dal piano superiore.
«I nostri genitori hanno già scelto tutto, amore.»
Che ci fa qui Daphne?!
«Mh, mettiti pure comoda comunque.»
«Draco...»sussurra Meg riconoscendo la sua voce.
Amore? So del matrimonio ma non pensavo che lo chiamasse così...
Sono stata una stupida.
«Non mi dai nemmeno un bacio?»
Meg sente una pausa, e inevitabilmente capisce, dalla risatina di lei, che lui gliel'ha dato.
«Facciamo progressi, l'ultima volta era sulla fronte.»ridacchia ancora Daphne.
Stavolta sulle labbra? Che ingenua che sono. Correre dietro a un ragazzino...
Meg sente gli occhi pizzicare, fa un respiro profondo e si materializza dietro Tonks ed Harry, nascosti.
«È stato patetico, e un grande errore. Torniamo a casa.»sentenzia.
I due hanno visto la scena da lontano, ma non osano proferire parola.
«Dora, guida tu. Oppure questa macchina farà una brutta fine.»osserva Meg grattandosi insistentemente la gamba destra.

Flashback
«Ecco, questa è casa nostra.»Sirius indicò Grimmauld Place, il numero 12 con precisione. «Meg? Sicura di star bene? Cammini in modo stranissimo.»
Meg indossava un vestito verde petrolio, che copriva il corsetto acquistato con Regulus, dopo una sessione di guida spericolata.
«S-Sì, sono solo un po' stanca.»
Il ragazzo la prese in braccio, e questo peggiorò solo le cose, perché Meg sentì il rumore della stoffa che si strappava.
«Merda!»imprecò.
Sirius la mise subito giù, e il vestito le cadde ai piedi, lasciandola in déshabillé, davanti a lui e Regulus.
Prima che le guance dei ragazzi potessero tingersi di rosso, la porta si aprì rivelando la signora Walburga Black.
Meg era lì, impalata, fissava la donna dallo sguardo torvo, i capelli neri raccolti e le mani giunte.
«Sirius, Regulus, siete in ritardo.»sentenziò.
Megan deglutì senza distogliere lo sguardo, quasi sfidando l'oscurità della donna.
Non si piacevano, era chiaro.
Walburga era pronta a incontrare una ragazzina sprovveduta, e invece si trovò di fronte la figlia di Ariana Ollivander.
Riconobbe lo sguardo intenso, la forma degli occhi grandi, le ciglia folte.
Meg era la prova che Sirius aveva stretto un patto con il nemico. Meg era la prova che il suo primogenito era un traditore fino al midollo.
La ragazza non aveva idea di cosa fosse successo e di cosa sua madre fosse colpevole, ma avvertiva il gelo.
Regulus si tolse la giacca, coprendo Meg, mentre si rivolse alla madre dicendole: «Scusaci, madre, abbiamo portato il dolce.»
Bastò quel gesto, il modo in cui fece ricadere la giacca sulle spalle della ragazza, il modo in cui le scostò i capelli dal collo, il rossore sulle guance: Walburga capì che anche Regulus era innamorato di lei.
Meg, dunque, era diventata anche un pericolo per il figlio prediletto, avrebbe messo zizzania tra i fratelli, e se Regulus si fosse fatto venire strane idee, avrebbe corrotto la linea purosangue della famiglia.
Meg doveva essere definitivamente eliminata, questa fu la decisione della donna, ancor prima di farla entrare in casa.

Preventivamente Meg aveva portato un altro abito, e Sirius le aveva espresso il suo dissenso sul corsetto.
«Non dovevi farlo, tu sei perfetta così.»
Il ragazzo era nervoso, non tornava a casa da un po' di anni dopo essere scappato da James. Meg gli prese la mano dolcemente.
«Va tutto bene.»sussurrò e lui sorrise.
Regulus nel frattempo aveva salutato l'elfo domestico, Kreacher, e aveva aiutato il padre con le bottiglie di vino.
«Tu devi essere Megan Gold.»Orion le tese la mano, e la ragazza intuì subito che Sirius avesse preso qualcosa dal padre, forse lo charm o magari l'aria accattivante. Indossava un completo verde, con intarsiati dei dettagli argentati, portava dei grossi anelli alle dita e aveva tutta l'aria di un gran bevitore, era molto più basso della moglie.
«Meg dorme qui stanotte, padre.»annunciò Sirius avvolgendole la vita con un braccio.
«La camera degli ospiti è impraticabile.»si affrettò a precisare la madre mentre faceva segno a tutti di prendere posto a tavola.
Meg fu subito colpita dal pianoforte in soggiorno, ma non potè soffermarsi tanto.
«Credevo fosse scontato che dormisse con me.»Sirius sfoggiò un ghigno provocatorio rivolto alla madre.
«Come sempre sfrontato. Assolutamente no.»
«Ci sposeremo a breve, assolutamente sì, non ti ho chiesto il permesso, te l'ho solo comunicato.»
Walburga non si scompose, aveva l'aria di essere abituata al tono del figlio.
«In casa nostra, nello stesso letto, senza essere sposati, Megan, cara, tu sarai abituata a questo modo di agire, ma le persone come noi preferiscono la decenza.»detto ciò Walburga bevve un sorso di vino sfidando Sirius con lo sguardo.
«Madre, non parlare così di lei.»
Tutti si voltarono verso Regulus, sorpresi.
«Sono fidanzati, possono dormire insieme, e poi Megan è una ragazza più che decente, è educata e gentile.»il tono del ragazzo si addolcì, camuffando la rabbia.
Sirius sorrise a Meg, prendendole la mano e baciandogliela.
«Signora Black, le assicuro che non le arrecherò disturbo.»
Walburga guardò Regulus, e poi Sirius, ragionando sul da farsi. Avrebbe lasciato che il suo primogenito facesse smancerie con quella ragazza, magari si sarebbero anche sposati, ma Regulus non doveva azzardarsi.
«Non ho dubbi, tesoro.»
«Hai ripreso gli allenamenti? Sai che anche dopo la scuola devi giocare»disse Orion a Regulus.
«Ultimamente no, padre.»
«Non dirmi che è per la gamba vero?»
Regulus abbassò lo sguardo, deglutendo.
Orion batté il pugno sul tavolo, mentre sua moglie rimase impassibile.
«Sei solo un debole.»
Meg addentò un pezzo di bistecca, e lo mandò giù a fatica dopo quella frase.
«Ci provo, ma...»
«MA COSA? EVIDENTEMENTE NON CI PROVI ABBASTANZA!»
«LA SMETTA!»Meg si alzò in piedi, seguita da Sirius, pronto a difendere il fratello.
«Meg, no-»
«COLPEVOLIZZARLO COSÌ SOLO PERCHÉ HA DIFFICOLTÀ A MUOVERSI! TIRI FUORI LA GAMBA, IO PRENDO UNA SEGA E VEDIAMO SE SA FARE DI MEGLIO!»
Meg ormai era rossa per la rabbia, Orion le ricordava terribilmente Noah, si sentì comunque mortificata per Sirius, d'altronde era suo padre.
«M-Mi scusi.»
Calò il silenzio, e Sirius le prese la mano.
Regulus la guardò con gli occhi lucidi, ma allo stesso tempo sentì una forza dentro di sé.
Orion avanzò verso Meg, ovviamente Sirius le si parò davanti, guardandolo in cagnesco.
«Non ci provare.»ringhiò.
Walburga sorrise appena, godeva quasi nel vedere quella tensione.
«Kreacher, il dessert.»cinguettò.

La cena proseguì silenziosamente bene.
Sirius fece fare un tour dell'abitazione a Meg, la quale osservava tutto curiosa.
«È veramente...»
«Cupa? Inquietante?»
«Affascinante.»sorrise lei.
La camera di Sirius era la più grande, mentre quella di Regulus era più piccola, ma comunque accogliente.
Sirius baciò Meg, prendendola in braccio e chiuse la porta della stanza.
Meg ricambiò il bacio, accarezzandogli il viso e la barba, lentamente.
Sirius si sedette sul letto con lei in braccio, a cavalcioni.
«E se entrano?»
«Non entreranno, e poi è la mia camera.»sussurrò il ragazzo facendo rabbrividire Meg, la quale aveva le farfalle nello stomaco.
«Ti amo.»gli disse sulle labbra, mentre gli sbottonava la camicia di seta nera.
«Cazzo, ti amo anch'io.»Sirius aveva il respiro affannoso, perché Meg gli faceva questo effetto: gli toglieva il fiato.
«Credi che i tuoi verranno al matrimonio? Dopo stasera... io... mi dispiace-»
«Tu hai difeso mio fratello, Meg, non hai sbagliato, anzi. Ma non credo verranno, meglio così.»
«Forse sì.»
Sirius riprese a baciarla, con più foga, e i due si abbandonarono alla notte, facendo l'amore.
Nel frattempo, Regulus era con sua madre, al piano di sotto.
«Da quanto sei innamorato di quella sudicia mezzosangue?»
Regulus ebbe un sussulto e per poco non gli cadde la tazza del tè dalle mani.
«Non lo è, è purosangue, ma non è un dettaglio rilevante. Comunque io non sono innamorato di nessuno.»
«Pendi dalle sue labbra, e conoscendo il carattere di tuo fratello, non ne sarà felice.»
Era inutile mentire a sua madre, l'aveva capito, era palese ormai.
«E per la cronaca, è una sporca mezzosangue proprio come sua madre. Cosa sai di lei? Delle sue origini? Un bel niente.»
«Madre, tu non le farai nulla, vero?»Regulus posò la tazza sul tavolo del salotto, osservò la madre stretta nel suo abito nero.
«Tu non farti venire strane idee, devi ricordarti che è tuo fratello che sta con lei, e chissà quale abominevole diavoleria staranno combinando. Ho accettato solo per capire con cosa avessimo a che fare. Almeno sai chi era sua madre, cosa faceva?»
«No, e non mi importa. Sua madre è una donna fantastica, e tu hai accettato solo per offenderla a tavola e colpire Sirius.»
«Tuo fratello resterà sempre la mia più grande vergogna. Ma tu, servirai il Signore Oscuro, e ci renderai fieri. Per cui smettila di correre dietro a quella ragazza, che non ti amerà mai.»
«A me non importa chi amerà, io le starò vicino in ogni caso. E la proteggerò a qualsiasi costo.»Regulus marcò l'ultima frase, serrando la bocca.
Walburga alzò le sopracciglia.
«Tuo padre ha ragione, sei debole.» la donna prese il suo tè e si diresse al piano di sopra verso la camera matrimoniale.
Regulus rimase imbambolato, davanti al fuoco, crogiolandosi nella frustrazione.
Si perse completamente nei suoi pensieri, che non si accorse delle ore che passavano.
Il moncone gli bruciò tutto il tempo, senza sosta eppure Regulus non si lamentò.
«Che ci fai ancora sveglio?»Meg era sulla rampa di scale, in pigiama, spettinata.
Lui si dimenticò il dolore, si dimenticò di tutte le parole dette dalla madre.
«Pensavo.»
Meg scese gli ultimi scalini e si avvicinò all'amico, sedendosi accanto a lui.
«A cosa?»
«A tutto, sono fatto così, mi metto a pensare e a volte mi perdo.»
«Non ti perdere allora.»
Regulus si fece sfuggire un risolino, e le prese la mano.
«Tu invece?»
«Sono preoccupata, anche Sirius, ma lui non lo dà a vedere, per il matrimonio.»
Regulus la ascoltò, come sempre, lui amava ascoltarla.
«Non sposarlo, Meg.»la voce gli si fece più bassa del solito.
Le parole gli uscirono di getto, come se nulla fosse, come se stesse parlando del tempo.
Meg si interruppe immediatamente, convinta che stesse scherzando o roba simile.
«Scusa?»
«Ti prego, non sposarlo.»Regulus continuò e mentre lo diceva si malediva per averlo appena fatto.
Meg si alzò in piedi, e scosse la testa.
«Vai a dormire, che è meglio.»
Regulus si alzò a sua volta, prendendole la mano.
«Sono un egoista di merda. È così, non avrei mai voluto dirlo, eppure eccomi qui, l'ho detto e so di non avere possibilità, mon chèri. Non sposarlo.»Regulus si portò la mano di Meg al cuore e si avvicinò lentamente a lei.
Megan era confusa, e per di più assonnata, sentì che la connessione tra lei e Reg aveva qualcosa di diverso, qualcosa di più intenso, e non capiva se le stesse bene o no, visto che amava un altro.
«T-Ti trema il labbro lo sai?»notò lei, timidamente.
Regulus sfoggiò un sorrisetto e poi annuì, un po' imbarazzato.
«Guarda cosa mi combini mon chèri.»sussurrò lentamente.
Meg forse iniziava a capire cosa volesse fare, ma non si mosse, non sapeva nemmeno lei perché.
Non l'aveva mai visto così vicino, così preso da lei, l'altro Black era innamorato di lei?
Regulus le mise una mano sulla guancia «Sposami.» e finalmente la baciò, delicatamente.
Il cuore gli esplose nel petto, e si sentì rinato, le loro labbra sembravano così in sintonia, il bacio fu il più dolce possibile.
Meg si abbandonò per un secondo al bacio, sentiva una sensazione strana allo stomaco, una sensazione che non voleva ammettere, solo che... il senso di colpa si fece spazio nel suo cuore.
Regulus si staccò, era rosso in viso e in quel momento il fuoco del camino si spense.
I due si guardarono, col il fiato corto e le labbra leggermente arrossate.
Nessuno sapeva cosa dire, ma Regulus sapeva cosa fare.
«Sono caduto per te. Ma tu non te lo ricorderai, qualsiasi cosa mi succederà tu avrai sempre una parte di me, il mio amore. Sei un angelo, e io sono solo uno stupido che non ha speranze, perché tu sei di qualcun altro. Ti amo, ma tu non puoi ricordare questa notte. Forse siamo fatti per stare insieme in un'altra vita.»
Col cuore in gola Regulus prese la bacchetta, puntandola alla tempia di una Meg con le lacrime agli occhi ancora confusa e interdetta.
«Oblivion.»sussurrò il giovane dal cuore spezzato.

Spazio me!
È da esattamente 6 mesi che non aggiorno, mi scuso ma sono successe un milione di cose.
Spiegherò tutto in un avviso che pubblicherò dopo questo capitolo.
-grafomane✨

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