3.34

Flashback
Meg tornò a Hogwarts con un vuoto nel cuore che non si seppe spiegare.
Sirius l'aveva lasciata, ma la motivazione non la conviveva per nulla. Dopotutto lui non avrebbe mai reagito in quel modo, c'era sotto qualcosa.
Malocchio gli aveva fatto un discorso sulla responsabilità... che avesse aggiunto altro?
«Hey Meg!»
Meg si voltò, evitando di inciampare sulle scale verso il dormitorio, Pandora era proprio dietro di lei.
Aveva un viso più colorito, e sembrava meno distante del solito, ma sempre un po' con la testa tra le nuvole.
«Hey... come va?»Meg cercò in tutti i modi di mascherare la tristezza, ma una lacrima le scese inevitabilmente.
«Ho saputo di James, sta bene? Oh, Priscilla, stai piangendo?»Pandora si avvicinò all'amica e le prese una mano regalandole un sorriso gentile.
Meg ricambiò il sorriso, e le strinse la mano.
«Non è niente. James sta meglio.»disse dolcemente Meg tirando su col naso.
«Sei agitata per la lezione nuova?»
«Quale?»
«Quella di materializzazione, hanno organizzato un corso apposito ma solo coloro che hanno diciassette anni possono sfruttare questo potere, io per esempio prima di agosto non posso.»spiegò Pandora.
«Credo valga lo stesso per me. Comunque sarò presente.»disse Meg osservando l'anello con una stellina color verde mare che portava l'amica.
Sfortunatamente tutto ciò le avrebbe ricordato inevitabilmente Sirius. Infatti la prima volta che si era smaterializzata l'aveva fatto con lui, per poi finire a fare l'amore per la prima volta nel proprio garage.
Era un tipo di materializzazione congiunta, e farlo da sola poteva essere solo una manifestazione di indipendenza per Meg. Stava imparando di nuovo a dormire da sola, ma Sirius... Sirius era troppo importante per lei.
Avrebbe voluto dirglielo, farlo sentire in colpa per il modo brusco con cui l'aveva trattata.

Mentre camminava per i corridoi si rese conto di sentire una voce familiare maschile.
Vide Severus Piton che usciva dall'ufficio di Lumacorno e le andò incontro.
«Megan.»
«Severus.»
La ragazza osservò l'espressione dell'ormai ex amico, era più rilassata del solito e teneva stretto un manuale di pozioni.
Severus la scrutò con attenzione, e poi le porse il libro.
«Così magari eviterai di scarseggiare in pozioni, per quando verrò a insegnare qui.»
Meg rimase sconvolta e lusingata allo stesso tempo. Severus era sempre stato molto geloso dei suoi libri. Specialmente quello di pozioni.
Osservò la copertina dalla rilegatura un po' rovinata e accennò un sorriso.
«Grazie.»
Piton si limitò a chinare di poco la testa e poi proseguì verso lo studio del preside.
Aprì il libro: "Di proprietà del Principe Mezzosangue".
Meg restò congelata a quella scritta.
"Principe Mezzosangue" era il soprannome che gli aveva affibbiato dopo la litigata con Lily, dopo che lui aveva chiamato la sua migliore amica Sanguemarcio.
Non capì il motivo di aver mantenuto il soprannome, ma continuò a sfogliare il libro, e in effetti c'erano un sacco di correzioni, appunti, e note in aggiunta.
Severus ci aveva lavorato con anima e cuore su quel testo.
Meg si diresse al corso di materializzazione, pronta ad avere la sgradevole sensazione che le sue viscere si stessero contorcendo.

Hogwarts
La collana avvelenata di Katie Bell è stata portata da Meg direttamente ai professori.
La cosa che ha stupito tutti è stato il fatto che al contatto con le mani nude a Meg non sia capitata la stessa sorte di Katie.
Meg lo sa il motivo, lei è diventata ormai immune ai veleni, grazie al veleno di vedova nera che si sta iniettando regolarmente.
Harry non ha perso tempo ad incolpare (per la collana) Malfoy, del quale sospetta dall'inizio dell'anno. Harry è convinto  che Draco sia un mangiamorte.
Meg non ci ha creduto, dopotutto se ne sarebbe accorta dal marchio sul braccio.
Tuttavia l'attenzione di tutti è spostata sulle lezioni di materializzazione.
O meglio le prove per l'esame della medesima disciplina.
Meg lo sa fare da anni ormai, e per lei non è un problema fingersi un po' incapace all'inizio per non dare nell'occhio.
Si tira su i capelli biondi, tenendoli in una crocchia tutt'altro che ordinata. Si posiziona nel suo raggio di azione e aspetta che il professore dia il via.
Davanti a lei ci sono Draco, Harry e Ron.
La cosa esilarante è che Harry si trova al centro, come una sorta di zona neutrale tra due popoli in guerra.
Meg decide di concentrarsi su di lui, è l'unico modo per non cedere nel dare confidenza a Draco che l'ha ignorata per più di una settimana e per non distrarre Ron, che potrebbe girarsi per rassicurarla ingenuamente.
Stranamente fallisce, e torna a guardare la schiena larga di Draco, poi i capelli biondi e poi... il suo profilo, la punta del suo naso, tutto ciò sporgendosi in avanti.
Vorrebbe che si girasse verso di lei, vorrebbe perlomeno guardarlo negli occhi, magari urlargli contro e ricordargli della notte del ballo.
Invece no, perché qualcun altro gli sta facendo gli occhi dolci: Daphne Greengrass.
Meg ritorna a guardare Draco, alzandosi sulle punte, lui è concentrato sul discorso del professore, ma di tanto in tanto ricambia le occhiate di Daphne.
Qualcosa nello stomaco di Meg inizia a ribollire, una sensazione strana, non del tutto sconosciuta la assale.
Il movimento continua, e presto la ragazza si rende conto che è nausea.
Si porta una mano alla bocca tentando di farsela passare.
Prima la fame irrefrenabile, e ora un violento senso di vomito.
Deve assolutamente cacciare fuori tutto ciò che ha ingerito, ma non può.
Nella Sala Grande cala un silenzio tombale, il professore sta passando in rassegna tutti coloro che sono presenti.
«Ti senti bene?» Ron si gira e vede la sua ragazza assumere un colorito pallido, ancora più pallido del normale...
Meg sfodera un sorriso debole, e annuisce, poi si riporta la mano alla bocca.
«Meg, che ti succede?»chiede Hermione notando l'espressione di malessere sul volto dell'amica.
Succede... succede che ho un brutto presentimento, pensa Meg, senza togliere la mano.
Alza il pollice dell'altra mano per rispondere a Hermione "tutto okay".
Meg sente lo stomaco stringersi in una morsa, quel qualcosa spinge prepotentemente e un rigurgito amarissimo le sale in gola.
«Megan Cooper.»
Meg alza l'altra mano, sperando che il professore la veda, ma la statura dei tre disgraziati -come li chiama- davanti a lei lo rende impossibile.
«Megan Cooper!»
Tutti si voltano verso di lei, Meg resta con la mano alzata, e poi capendo che non funziona si decide a scostare l'altra mano dalla bocca.
«Presen-»
Meg è piegata in due, e getta fuori tutto ciò che ha messo nel suo stomaco nell'ultima settimana e mezzo, proprio lì, davanti a tutti.
Deglutisce, e alza di la testa incrociando lo sguardo preoccupato di Harry, quello di Ron e infine quello di Draco.
La cosa non fa che peggiorare, prova un senso di imbarazzo nel farsi vedere così da Malfoy, come se fosse tutta colpa sua.
Draco fa un passo verso di lei, ma Harry, Ron e Hermione lo battono sul tempo.
«Scusate.»Meg tira fuori la bacchetta nell'intento di pulire, ma un altro conato la assale. La divisa di Harry ne è la vittima.
«Potter, accompagna Cooper dal
dottor Murphy.»lo incoraggia Gazza che si è avvicinato per pulire.
Ron e Hermione fissano Meg, e Harry fa un cenno a entrambi per farli tranquillizzare.

«Si può sapere che hai?!»domanda Harry mentre si pulisce il vomito dai pantaloni.
Meg è adagiata su un lettino dell'infermeria, aspettando il dottor Murphy.
«Sarà stata un'indigestione.» la ragazza si porta una mano alla pancia, sospira e poi guarda l'amico.
«Scusa. Non volevo vomitarti addosso.»
«Tu ti senti meglio?»Harry le prende la mano e la stringe, è il loro modo di dirsi "ti voglio bene".
Meg lo guarda negli occhi, poi deglutisce.
«Ho fatto un casino.»
«È solo nausea, non sei mica incinta.»scrolla le spalle Harry, ridacchiando.
Meg sente una voragine sotto di sé, un'altra sensazione che aveva scordato: il panico.
«Harry...»
Harry smette di ridere e le lascia la mano, preoccupato.
«Dimmi che non è quello che penso che sia...»
Meg si mette a sedere: Harry non l'ha mai vista così pallida.
«Non posso esserlo, giusto? Cioè... il mio ciclo vitale si è fermato, no? Solo perché sento qualcosa non vuol dire che...»
«Da quando senti qualcosa?»
Meg sente un po' di calore sulle guance, e immediatamente nella sua testa si palesa l'immagine delle camicie di Draco.
«Non dirlo a Ron, ti prego.»
«Draco, vero? Meg dimmi che la notte del ballo avete usato le precauzioni, tu e Ron le usate giusto?»
Meg si porta le mani alla faccia, sforzandosi di provare qualcosa di diverso dal panico, come un senso di disperazione o altro.
«Mi stai dicendo che se sei incinta non hai nemmeno idea di chi... Merda.»
«Okay, restiamo calmi. Non è detto, può essere un'indigestione. Ho vomitato solo cinque volte.»
Harry sospira frustrato e si mette seduto sul lettino.
«Ti aiuto a tingergli o tingerle i capelli di rosso.»
Meg gli dà uno schiaffo sul braccio ed entrambi scoppiano a ridere.
«Non fare lo stupido.»
Meg ripensa a come era stato essere incinta, anche se per poco. Eppure tale sensazione non le torna in mente, percepisce un guscio arido e vuoto, nonostante  ciò qualcosa spinge.
«Potrei avere dei parassiti.»
«Secondo me potresti chiamarlo Whisky e se è femmina Vodka.»continua a scherzare Harry.
«La smetti?»sorride Meg scuotendo la la testa. «Non può visitarmi Murphy.» dice poi, visto che avrebbe potuto trovarle le tracce del veleno.
«Passami quella fiala, dovrebbe far passare la nausea dopo qualche minuto.»la ragazza indica a Harry una fiala verde nello scaffale accanto al lettino: lui gliela passa e la osserva ingurgitarne il contenuto.
«Meg, sappi che ci sarò io ad aiutarti, qualsiasi cosa... qualsiasi cosa sia.»sorride Harry riprendendole la mano, che lei stringe in segno di gratitudine.
«Ah, Meg tu sai molte cose sul libro del Principe Mezzosan-»
Harry non ha il tempo di finire la frase che Meg vomita nuovamente, questa volta nel secchio.
«Madama Chips doveva prendersi proprio oggi un giorno libero!»protesta Meg pulendosi la bocca. «Adesso andiamo su, sto molto meglio»

Il molto meglio di Meg è ovviamente non vero, ha continuato ad avere conati per tutto il pranzo e il pomeriggio.
«Meg, ma sei sicura di voler fare lezione oggi? Hai un aspetto orribile.»
«Grazie Ron.»
«Non dargli retta, hai solo la faccia stanca.»si affretta a dire Harry mentre mantiene i capelli a Meg che è china su un secchio.
Ron le accarezza la schiena e poi si schiarisce la voce.
«Intendevo che devi riposare.»
Hermione entra anche lei nel bagno del secondo piano, fortunatamente isolato.
«Le fiale per la nausea stanno finendo Meg, dovresti seriamente farti visitare.» dice Hermione storcendo il naso perché proprio in quell'istante Meg rigetta tutto il pollo che aveva ingurgitato.
«Vado a vedere se nelle cucine hanno qualcosa.»sospira Ron, dando un bacio a Meg sulla testa.
Quando si accerta che Ron sia uscito, Hermione si abbassa accanto a Meg visibilmente preoccupata.
«Sei incinta?»le sussurra con fare drammatico.
Harry le passa una pezza inumidita sulla fronte, e poi le sistema i capelli.
«Non lo so...»risponde Meg tenendosi lo stomaco.
«Sarà la classica influenza intestinale babbana, oppure... Meg da quanto non hai le mestruazioni?» chiede Hermione per poi guardare Harry «Non fare quella faccia, è una cosa naturale. Allora, Meg?»
Ma Meg non ha le mestruazioni da... beh una vita.
Non può avere figli, non può più avere figli. Perché si sta preoccupando allora? È preoccupazione o speranza?
La speranza di poter sentire di nuovo una vita crescere dentro di lei... ma... non con il figlio di Sirius...
«Herman, rilassati, non credo di essere incinta.»
Ma Harry sa che l'ha detto solo per darla a bere ad Hermione.
«Ora vado a fare un giro al Lago, d'accordo? Da sola.»
Meg si alza barcollando un pochino, e infatti Harry la sostiene da dietro.
«Devo andare da Silente.»
«Io sarò in biblioteca, ho delle ricerche da fare... mi trovi lì.»sorride Hermione, un po' pensierosa, prima di uscire.
Le "ricerche" non sono altro che i documenti dell'archivio della scuola, riguardanti una certa studentessa che somiglia, come già detto, a Megan.
Hermione è infatti riuscita a risalire alla data di nascita, magari le due sono state imparentate. Meg non può essere giovane in due epoche, giusto? Per togliersi qualsiasi dubbio, Hermione ha deciso di attingere a documenti più affidabili, ebbene sì, l'ufficio dei professori.
La sera precedente è sgattaiolata subito dopo che il professor Lumacorno ha dimenticato di sigillare la porta, ha frugato nei cassetti e ha infilato nella borsa tutti i documenti che partivano dalla lettera C fino alla  O, ma niente. Non ha trovato alcun legame tra le due ragazze. Come se Megan Cooper non avesse avuto radici.
C'è solo un plico di pochissimi fogli sulle informazioni di cui già è a conoscenza: nome, cognome, età, casa di appartenenza, ma della famiglia Cooper, nessuna traccia. Eppure sul plico c'è scritto "purosangue".
Se Meg nasconde qualcosa i professori non possono aver tenuto qui le prove... l'unica fonte potrebbe essere l'ufficio del preside.
Intrufolarsi lì e rubare dal preside pare una mossa troppo azzardata per Hermione.

Meg si sforza di camminare dritta, ignorando gli sguardi dei ragazzi e delle ragazze che hanno seguito il corso con lei.
«Meg, Ginny mi ha detto che sei stata poco bene, stai meglio?» Luna Lovegood le arriva alle spalle con fare abbastanza gentile.
Meg nota un cerchietto tra i capelli dell'amica, ha la forma di una stellina color verde mare.
Sorride al ricordo di Pandora, e poi risponde: «Meglio, Luna. Grazie.»
In effetti i conati si sono fermati da una ventina di minuti.
Eppure il movimento nel suo stomaco è costante, decide di ignorarlo proseguendo al fianco di Luna la passeggiata lungo la riva del Lago Nero.
«Oh, guarda chi c'è! Cooper e Lunatica Lovegood.» la voce odiosa di Theodore Nott fa voltare immediatamente le due ragazze.
«Nott, sparisci.»gli intima Meg mentre assieme a Luna inizia a scrutare la superficie dell'acqua stranamente lucente.
«Sai, Cooper, ora che Draco non è più il tuo ragazzo»inizia Theodore, sfiorando i capelli di Meg con una mano «posso permettermi di provarci con te, giusto?»le sussurra all'orecchio«Anzi no, non sei bella come Pansy che per colpa di Potter... insomma bisogna accontentarsi, no?»continua Theodore guadagnandosi una spinta più che vigorosa da parte della ragazza.
«È stata una brutta mossa quella di scaraventarmi al muro. Dovevi lasciare che lo sfregiato si difendesse da solo, oppure ha bisogno della mammina? Ah, ho capito, ti scopa anche lui giusto? E dimmi un po', che prezzi fai? A Weasley fai uno sconto particolare?»
Meg ascolta tutto ciò che Theodore le chiede, non riuscendo a controbattere in tempo: il mal di stomaco e la nausea aumentano nuovamente, ma lei resta immobile, con un'espressione incattivita.
«Draco ti pagava il doppio o il triplo?»
Luna è disgustata e cerca di smuovere Meg, ma quest'ultima continua a fissare il ragazzo trovando la forza di tirargli una sberla.
«No, no. Tu ora ti levi di mezzo, sgualdrina.»con un gesto veloce, Theodore blocca la mano di Meg, e con forza la spinge nel Lago.
Luna inizia a correre per cercare aiuto, ma purtroppo nessuno è nelle vicinanze, sono tornati tutti in classe.
«Sei impazzito?!»Pansy si avvicina a Theodore.«L'hai buttata davvero? Avevamo detto che la pozione per la nausea sarebbe stata la vendetta giusta per entrambi! E tu vuoi addirittura ucciderla con quel dannato siero!»Pansy si sporge verso l'acqua su cui piano piano si sta formando una patina simile al cemento. Pansy si sporge ancora, incastrando il piede tra dei sassolini, così da individuare Meg. Farla star male è stato soddisfacente, ma ucciderla... Harry non gliel'avrebbe mai perdonato, e anche se non vuole ammetterlo non lo trova giusto...
«Potter, ti ha addolcita?»sibila Theodore avvicinandosi pericolosamente alla ragazza.
«Mh?»ma prima di parlare, Pansy scivola e finisce in acqua anche lei.
Theodore si allontana, sbigottito, il siero "Crassitudo" fa effetto: la superficie Lago Nero diventa come cemento, imprigionando le due giovani sott'acqua.
Harry nel frattempo è intento a uscire dallo studio del preside.
Silente gli ha affidato una missione: estorcere un ricordo dal professor Lumacorno, un ricordo utile, che ha a che fare con Tom Riddle.
Il pensatoio ha mostrato al ragazzo la storia di Voldemort, in particolar modo il suo passato.
Tom Orvoloson Riddle è l'ultimo discendente in linea diretta di Salazar Serpeverde da parte della madre Merope Gaunt, mentre il padre Tom Riddle era un babbano di cui la donna si innamorò perdutamente. Grazie all'utilizzo di un filtro d'amore, riuscì  a fuggire con lui ed a sposarlo, lasciandosi alle spalle suo padre Orvoloson e suo fratello Orfin. Tuttavia a un certo punto Merope decise di smettere di somministrare al marito la pozione, sicura che lui ormai la amasse davvero. Purtroppo Tom  la lasciò dopo aver scoperto che era una strega. Merope, incinta, vagò sola per le strade di Londra nel mese più freddo, povera e denutrita.  Morì  poco dopo aver partorito il piccolo e averlo battezzato Tom, come il padre.
Riddle crebbe in un orfanotrofio, dove scoprì poco a poco i suoi poteri magici, utilizzandoli per fare del male agli altri bambini. Si rese conto anche di poter parlare con i serpenti, e queste scoperte gli fecero credere di essere superiore agli altri.
Al compimento degli undici anni, Albus Silente in persona giunse all'orfanotrofio per convincerlo a frequentare la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Tom venne, quindi,  smistato nella casa di Serpeverde e si dimostrò uno studente modello. A scuola venne a conoscenza del fatto che il padre, che aveva sempre creduto essere un mago, in realtà non aveva mai frequentato l'istituto, capendo di aver ereditato il sangue magico dalla madre e che questa era stata abbandonata da Riddle per essere una strega. Tra le mura scolastiche incontrò e strinse amicizia anche con  coloro che sarebbero diventati i primi Mangiamorte ed entrò, per la sua bravura, nelle grazie del professor Horace Lumacorno, al quale chiese informazioni su un particolare tipo di magia, qualcosa di estremamente pericoloso.
Scoperto inoltre di essere l'erede di Serpeverde, Riddle riuscì a trovare l'ingresso della camera dei segreti e la aprì, utilizzando il basilisco rinchiuso in essa per aggredire i figli di babbani, causando così la morte di una ragazza, Mirtilla Malcontenta. In quegli anni trovò e uccise suo padre, incastrando suo zio per l'omicidio e rubandogli l'anello di Orvoloson.
Cosa avesse chiesto a Lumacorno resta oscuro nel ricordo.
Qualcosa per accrescere il suo potere, la sete di arrivare ad essere invincibile.
Cosa significavano quegli omicidi? Quale fu lo scopo?
I pensieri di Harry vengono interrotti da Luna che corre verso di lui disperata.
«MEG! PRESTO!»
Il caso vuole che esattamente di fianco, ci sia Ron che chiacchiera con Seamus.
Non si può esattamente cronometrare un lasso di tempo inferiore al millisecondo, ma è ciò che Harry e Ron hanno impiegato a raggiungere il Lago.

Meg ha sentito l'acqua smuoversi nuovamente dopo esserci stata spinta e si rende conto che qualcun altro è caduto, oltretutto riesce a orientarsi grazie al fatto di vederci anche al buio, poiché non c'è più nemmeno un raggio a colpire il Lago.
L'impatto con l'acqua è stato curioso tutta la rigidità allo stomaco si è dissolta, come se quella energia si fosse incanalata in altro: i polmoni.
Non ha bisogno di trattenere il respiro, infatti, riesce benissimo a nuotare senza morire annegata.
Osserva la superficie sopra di sé, riconosce subito di che si tratta.
Non sa che fare, si guarda intorno, spaesata, non le piace l'ambiente sott'acqua.
Fortunatamente non è sprofondata, e fortunatamente a quest'ora le creature che lo popolano non sono in giro.
Meg deglutisce e riesce ad avvicinarsi all'altra persona in acqua: Pansy.
Senza pensarci la trascina con lei, prendendole il viso, e si accorge che avrà trattenuto il respiro più del dovuto.
Meg alza lo sguardo verso la patina di cemento, nuotando verso l'alto, tenendo Pansy.
Theodore l'aveva umiliata, aveva osato insinuare cose non vere e l'aveva buttata in acqua.
L'arroganza e il maschilismo con cui aveva eseguito quelle azioni, fanno ribollire il sangue avvelenato di Meg.
Non avrebbe permesso che un ragazzino, un purosangue razzista, un idiota la uccidesse.
Non ora, non così.
È sopravvissuta al peggio, non può morire di nuovo. Non prima di aver avuto la sua vendetta, e non prima di aver salvato delle vite.
E se fosse di nuovo incinta? Non può permettersi di perdere un altro bambino... e se fosse figlio di Draco?
Inizia a dare colpi con una mano alla patina indurita, ma niente.
Si sforza di ricordare, come aveva fatto l'ultima volta...
Più colpisce più la rabbia sale, e più la voglia di vivere aumenta.
Una vita a metà, è pur sempre una vita.
Non può sapere che lungo la riva del Lago si sono radunati studenti e professori che sono accorsi a causa delle urla di Ron e Harry, perfino Hagrid ha provato a spaccare la superficie, ma niente da fare.
Niente da fare...
Meg si guarda di nuovo intorno, guarda il fondale, guarda Pansy che se fosse stata ancora viva sarebbe stato un miracolo e poi lo sente.
Lo stesso fuoco che aveva dimenticato di avere, la stessa fiamma che le bruciò nelle vene anni prima, che le fece dissolvere la patina per salvare James. Eccolo.
È lì, sotto le dita, sul palmo della mano, e proprio come allora, la superficie del Lago torna come prima.
Le iridi incandescenti di Meg, tornano verde chiaro non appena riemerge con Pansy stretta al suo fianco.
È salva.
Tutti gli astanti la fissano uscire dall'acqua, completamente fradicia, e trascinare Pansy sulla riva.
«Anapneo!»senza bacchetta Meg recita l'incantesimo in corrispondenza dei polmoni di Pansy, e subito la ragazza si riprende.
«Pansy!»Harry corre verso di loro seguito da Ron, Lumacorno e ovviamente Murphy.
«Parkinson! Questa ragazza ha un futuro in sala operatoria, grazie a te Cooper.»sorride vittorioso mentre fa alzare Pansy ancora scossa per l'accaduto.
È grata a Meg, anche se le costa ammetterlo, ma allo stesso tempo non può dirle della pozione e nemmeno del fatto che è stata d'accordo con Theodore... non può dirlo, sopratutto a Harry.
«Meg! Meg!»Ron la stringe a sé e la ragazza può notare che ha le nocche sanguinanti, evidentemente ha provato a prendere a pugni la patina.
Meg si stacca poco dopo, perché le arriva un conato.
«Dov'è Nott?»sibila con uno sguardo che Ron ha percepito come carico di perfidia.
«È stato lui, Luna l'ha detto, è in punizione in classe- DOVE VAI, MEG?»

Megan si è asciugata per bene, muovendo semplicemente un dito contro il suo corpo, si accende una sigaretta senza usare l'accendino d'argento e con passo tranquillo si dirige nella classe delle punizioni.
Alcuni ragazzi sono chini sul banco a ricopiare qualche frase sulla lavagna e alla cattedra c'è la professoressa McGranitt, affiancata da Piton che sta rimproverando severamente Theodore.
Meg li fissa entrambi e poi prende la parola.
«Scusate, vorrei parlare con Theodore in privato.» annuncia facendo un altro tiro, mentre stringe la sigaretta tra le dita.
Nott si volta di scatto, deglutisce, non si aspettava di vederla così... già ristabilita, come se non fosse successo assolutamente niente.
«Cooper, stiamo discutendo della sua puni-»inizia Piton ma Meg lo interrompe.
«Bene.» muovendo due dita scaraventa Theodore fuori dalla classe, mandandolo a sbattere contro un'armatura.
Continua a fumare la sigaretta mentre osserva il ragazzo gemere dal dolore per la botta alla schiena.
«Fatto male? Io ho appena iniziato.»
Con mano sinistra, senza toccare, rimuove una lancia da un'altra armatura, stavolta di acciaio e con quella lo blocca definitivamente al muro.
«Com'è che hai detto prima, Nott?»sibila Meg avvicinandosi alla sua vittima lentamente, come un predatore che scruta la sua preda.
«Che prezzi fai? Beh...»Meg si gira verso una scure e la afferra con tutta la forza possibile. «Puoi star certo che io...»e qui gli prende il viso stringendoglielo nella mano in cui poco prima c'è stata la sigaretta «non faccio sconti.»
Meg inarca le sopracciglia rendendo l'espressione ancora più cattiva di come sembra, con un ghigno un po' perverso stampato sul volto.
Le folla presente al Lago si è trasferita nel corridoio della scuola.
«COOPER! LASCIALO SUBITO!»i richiami dei professori non sfiorano nemmeno di poco il cervello di Meg.
Theodore è solo la punta dell'iceberg per la sua vendetta, raffigura tutto ciò che Meg odia, e tutto ciò che ha fatto sì che le venisse portata via la sua famiglia.
Servito su un piatto d'argento, il figlio di un mostro, proprio come Draco.
Con la scure Meg lo colpisce il ragazzo talmente forte che il rumore delle ossa spezzate, fa capire che il femore del ragazzo è ridotto male.
Theodore lancia un urlo così forte che tutti gli altri indietreggiano spaventati.
«Non ho bisogno di una bacchetta, o di un uomo per difendermi.»sussurra Meg all'orecchio della vittima. «Sai, tuo padre era un mostro, proprio come te.»continua mentre posiziona la scure in direzione del braccio sinistro, incontrando gli occhi imploranti di Theodore che la pregano di fermarsi.
«VAI ALL'INFERNO, TROIA!»urla Theodore lacrimando per il dolore lancinante.
Meg scuote la testa con fare meccanico.
«Io. Sono. L'inferno.» afferma Meg, scandendo ogni parola con una serietà agghiacciante. «È solo il fottuto inizio.»
«Che succede?!!»la voce di Draco si insinua nella sua mente come fosse una sorgente d'acqua pura, che le porta via tutta la rabbia e tutta perfidia che avrebbe di lì a poco riservato a Nott.
Si volta verso Malfoy...
E se ci fosse lui al posto di Theodore? Avrebbe il coraggio di ammazzarlo come ha sempre programmato di fare? Quella vita per la quale ha tanto lottato, lei stessa... l'averebbe portata via a qualcuno uccidendolo?
Non c'entra il portare in grembo un figlio, c'entra un'altra cosa.
Una cosa che Meg prova e che vorrebbe non provare, una forza superiore alla pietà che ha provato per Theodore, una forza nei confronti di Draco...tuttavia non può rinunciare al senso di vendetta.
Eppure... eppure la scure le cade e la ragazza si piega, vomitando ancora.
Non vuole accettare il fatto che magari... avrebbe abbandonato l'idea di uccidere il figlio del suo assassino.

Spazio di una me morta di caldo.
Allora ce l'ho fatta.
Incredibile ma ce l'ho fatta.
Ho mantenuto una promessa, ho pubblicato oggi.

Ovviamente ditemi che ne pensate e fatemi sapere su chi volete le prossime storie su Instagram tra:

Harry
Ron
Draco
Blaise

Seguitemi su Twitter (stesso nickname e stessa immagine profilo di Wattpad).

allora il prossimo capitolo va per... mercoledì :)🤡

Vi è mai capitato di shippare nella storia Harry e Meg?👉🏻👈🏻

-grafomane fav 🙃

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