3.32
(Song: Brooklyn Baby-
Lana Del Rey)
Hogwarts
«Pansy?! Ma perché l'hai fatto?»Harry volge uno sguardo carico di rancore nei confronti della ragazza, e ancora di più in quelli di Blaise.
«Io non ho fatto nulla.»scrolla le spalle Pansy, quasi divertita.
Harry si porta le mani al viso, ormai gli occhi iniziano a pizzicargli per le lenti a contatto.
Blaise si decide a uscire definitivamente dalla camera, con al seguito Daphne Greengrass che sghignazza fastidiosamente.
«Nessuno di noi ha fatto nulla di male, ci eravamo appartati...»Pansy si lascia sfuggire un risolino mentre Harry la guarda confuso.
«Sei andata a letto con Blaise?»domanda Harry tentando di non far trasparire la gelosia, ma Pansy continua a ridere.
«Lo sapevo, Meg aveva ragione... come ho potuto fidarmi di te? Ma poi con Blaise?! Stava uscendo con Hermione! Come avete potuto farle una cosa simile?»Harry scuote la testa, deluso e Pansy finalmente smette di ridere, si sistema la frangetta e poi gli prende il viso.
«Non sono andata a letto con Blaise, c'era anche Daphne in camera... volevamo farlo credere alla Granger, era solo uno scherzo.»gli lascia il viso e lo guarda divertita.
«È stata una cosa spregevole, Hermione è la mia migliore amica-»
«E Blaise è il mio.»puntualizza Pansy incrociando le braccia al petto e alzando un sopracciglio. «E poi cosa ti avrebbe detto Cooper per avere ragione? Perché le dai tanta importanza?»
Harry schiocca la lingua al palato, abbassa lo sguardo per un momento per poi farlo ricadere sugli occhi della ragazza.
«Non credi che io stia cercando di cambiare per te? Di essere una persona migliore? Megan è forse già madre?! Sembra quasi che tu dia più importanza a lei che a chiunque altro, inclusa me. Se sei innamorato di lei ti consiglio di metterti in fila però.»sibila la ragazza con indignazione.
Questa volta è Harry a scoppiare a ridere.
«Io innamorato di Meg? Io la amo, e lei ama me, ma come si amerebbero due fratelli, perché non riesci a capirlo? Tu hai Blaise, Malfoy e quello stronzo di Nott, io ho Meg ed Hermione, quindi scusami se io mi fido di loro e ci tengo. E poi Meg non è mio tipo, sai?»le ultime parole Harry le pronuncia avvicinandosi a Pansy.
«E chi sarebbe il tuo tipo?»sussurra lei alzando lo sguardo.
«La sto baciando proprio ora» e detto ciò i due si abbandonarono in un bacio lento.
«Però sono ancora arrabbiato con te... se solo potessi chiedere scusa ad Hermione... solo se tieni a me.»le sussurra Harry.
Pansy si stacca immediatamente e porta le mani ai propri fianchi scuotendo la testa.
«Non è chiedendo scusa alla tua amica che dimostrerò di tenerci a te Potter. Ora scusami ma sono stanca, vai al tuo dormitorio.»la ragazza gli dà le spalle e a passo svelto, facendo risuonare il rumore dei suoi passi provocato dai tacchi, torna nella propria camera.
(Meg)
Mi è sempre piaciuto ballare.
Ovviamente non sono mai stata una ballerina professionista, anzi, sono sempre stata molto scarsa. Se ballavo un lento mi guidava sempre Sirius, ma per i balli scoordinati, forse i più belli, non c'era nessuno che potesse guidarmi.
Io e i miei amici, nei nostri movimenti sgraziati, (tranne Lily, che invece aveva seguito lezioni di danza fino ai suoi dodici anni) avevamo il cuore più leggero.
Mentre cammino per un viale che mi sembra familiare, ecco che noto il numero 12 come civico della struttura.
Stavolta però all'ingresso si trovano delle zucche di Halloween, e delle canzoncine risuonano dall'interno della casa.
Non perdo molto tempo e decido di bussare, ma la porta è già aperta.
Stranamente l'arredo della casa tradisce di molto lo stile della porta principale, è tutto molto luminoso. È molto accogliente, e per certi versi mi sembra di conoscerla: una chitarra è poggiata sul divano, e una bambola di porcellana ricade con lo sguardo vuoto sul ripiano della cucina.
Mi guardo intorno, avvicinandomi al camino, e noto delle fotografie sparse per il ripiano.
Ma prima che possa prenderne una per capire dove mi trovo, due mani mi coprono gli occhi.
«Piccola Gold, che bella sorpresa.»
Non è possibile...
Sorrido, e sento gli occhi pizzicare, suppongo sia inevitabile questa mia reazione.
Mi volto e lo vedo, James.
«Geno, non posso crederci»lo abbraccio più forte che posso, e ovviamente lui ricambia, e mi accarezza la schiena.
Quando sciogliamo l'abbraccio, gli prendo il viso tra le mani, osservandolo meglio.
Ha la barba e una piccola cicatrice sulla guancia, la montatura degli occhiali è cambiata, in perfetto stile anni ottanta.
Con lui ho ballato molto, senza vergogna e senza sentirmi ridicola o fuori posto.
«Sei cresciuto o sbaglio?»chiedo ridacchiando.
James mi scocca un'occhiata divertita e nostalgica allo stesso tempo, annuisce e indica qualcosa sulla parete, che poi scopro essere il calendario.
«È il 1981, devo adeguarmi ai tempi no?»
Scruto meglio la data, e un senso d'ansia mi assale.
Tutto in questa casa è così bello e rassicurante, la musica, le pareti, la chitarra Michael, la bambola Sophie, lo stesso James.
Tutto, tranne il calendario, tranne la data.
«È Halloween? Il 31 ottobre?»domandò prima che la voce mi muoia in gola.
James mi guarda sorridente, e poi mi accarezza una guancia.
«Non puoi evitarlo Piccola Gold, deve succedere, come è successo a te.»sussurra senza versare nemmeno una lacrima.
Deglutisco, e poi gli prendo la mano.
«Possiamo ballare prima?»spero di scandire bene le parole perché io di lacrime ne sto versando un bel po'.
James scuote la testa.
«Non abbiamo più tempo, lui è già arrivato.»
Mi asciugo le lacrime e mi avvento sul calendario, strappandolo con tutte le mie forze, lascio cadere i pezzi di carta sul pavimento.
Avverto un freddo lancinante, e nel voltarmi sento i passi di qualcuno al piano superiore: Lily.
«Nasconditi con lei, Geno, posso fermarlo!»lo supplico posizionandomi davanti alla porta, ma una forza sconosciuta mi scaraventa contro la stessa parete dove prima si trovava il calendario, o meglio dove si trova ancora: è intatto, e ben visibile sul muro.
«Sei sempre stata l'alieno migliore tra noi.»commenta James guardando fisso la porta.
Vorrei raggiungere anche Lily, per salutarla e sopratutto salvarla, ma è come se non riuscissi a muovermi, perché dalle pareti un fumo nero mi tiene le gambe.
La porta si apre, una figura incappucciata, varca l'ingresso, Lord Voldemort in persona.
Spasmodicamente con lo sguardo cerco qualcosa per fermarlo, per evitare che succeda ciò che non sarebbe dovuto succedere. Scovo una bacchetta, quella di James.
«JAMES! LA BACCHETTA! JAMES! PRENDI LA BACCHETTA!»
Improvvisamente James non è più della sua statura iniziale, diventa una specie di gigante e di conseguenza anche la casa risulta più grande.
Come i miei... anche loro erano giganti.
«PRENDILA TI PREGO! JAMES!» urlo, più che posso, e mi dimeno ancora, sentendo la testa bruciare.
"Distruggi il medaglione, distruggi il serpente"continuano a ripetermi le voci nella mia testa
«NON C'È ALCUN MEDAGLIONE! NÉ UN SERPENTE! NO! TI PREGO JAMES! JAMES, LA BACCHETTA!»la gola mi brucia violentemente ma ciò che rapisce la mia attenzione è una figura ancora più grande dei due soggetti davanti a me: l'ombra che incombe, di una donna dallo sguardo arcigno.
È stato un secondo, un secondo lunghissimo, e poi è successo.
Lord Voldemort ha scagliato la maledizione mortale su James.
Il gigante cade a terra, polverizzandosi.
«NO! NO! JAMES! NO!»grido disperata lottando con me stessa per non far prendere il sopravvento alle voci, ma è tutto inutile.
«Hai perso.»il vocione dell'ombra mi fa definitivamente scoppiare il cervello.
Devo urlare.
«LA BACCHETTA! JAMES! PRENDILA!»urlo a squarciagola, senza preoccuparmi di urtare Hermione che dorme accanto a me.
Le ho fatto compagnia tutto il tempo, l'ho consolata per la questione di Blaise, ho perfino minacciato Blaise ma lui continuava a ridere ed Hermione a piangere.
Harry mi ha riferito che si è trattato di uno scherzo, ma comunque Hermione è stata presa in giro.
Mi sono completamente dimenticata di Ron... la sera del ballo è stata così intensa che ho scordato di andare da lui, ricordo solo che io ed Hermione siamo andate con Ginny in camera sua.
«Meg... ma che ore sono?»Hermione è caduta dal letto, a causa delle mie spinte involontarie, ha i capelli arruffati e a quanto pare ci siamo addormentate senza cambiarci, il trucco poi credo si sia sciolto a entrambe.
«Ragazze, ma cosa succede?» Ginny si butta giù dal letto, anche lei ancora col vestito del ballo e con il trucco sbavato.
Mi tocco le guance e capisco che mi è scesa una lacrima... James...
«Meg?»Hermione mi scuote un pochino, e noto che è già giorno.
«S-Scusate... ho avuto un incubo...»asciugo la lacrima velocemente e poi mi metto seduta.
Hermione e Ginny si avvicinano e si siedono accanto a me.
«Vuoi parlarne, Meggy?»chiede Ginny.
Scuoto la testa, poi le sorrido debolmente, lei si alza e scende in sala comune per prendere dell'acqua.
«È successo davvero, giusto? Lui mi ha tradita...»Hermione abbassa lo sguardo e gli occhi le diventano subito lucidi.
Sospiro e la prendo la mano.
«Non ti merita, e non ti ha tradita, ha fatto di peggio: si è preso gioco di te.»dico con un filo di voce, portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Per te è facile, Meg... tu non hai bisogno di sforzarti per piacere a qualcuno... e poi ti fai rispettare-»
Le scosto i capelli ricci dalla visuale e poi le prendo il viso.
«Non è per niente facile, sai? E poi anche tu ti sai far rispettare. Herman tu sei brillante e sei una bella ragazza.»
«Tu non capisci, io sono la nata babbana, la Sanguemarcio... e non sono bella, tu sei bella, Ginny lo è... io sono la secchiona.»
Le accarezzo le guance, asciugandole le lacrime che copiosamente le rigano il viso.
«C'è stato un periodo della mia vita in cui... beh... io odiavo tutto di me, il mio carattere, il mio aspetto, perfino ciò che mi piaceva, che fosse la torta al cioccolato o leggere. Tutto ciò che facevo sembrava farmi schifo... e non credere che questa cosa sia passata, solo che la nascondo meglio... Passavo tutto il giorno per conto mio, credevo che nemmeno la mia migliore amica mi volesse bene, credevo mi ritenesse ripugnante, un esserino che non vale nulla... ho iniziato a non mangiare... non credevo di meritare il cibo, dopotutto mi dicevano che ero troppo robusta a scuola... I ragazzi erano i più spietati, facevano di tutto per farmi sentire inadeguata...»sento nuovamente la lacrimuccia che scende sulla mia gota.
«Meg...»
«Lo so che adesso Blaise ti sembra la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma credimi lui non merita di esserlo, d'accordo? Hermione credimi se ti dico che so come ci si sente ad essere ferita da un ragazzo. E credimi»apro una mano fingendo di tenerci qualcosa «se proprio qui avessi un cuore traboccante di felicità, lo darei a te, perché te lo meriti. Se potessi io stessa possederlo me lo strapperei per dartelo»le lacrime aumentano sul mio volto«vali molto più di una presa in giro... vali molto più di uno stronzo che gioca con i tuoi sentimenti... Non c'è bisogno che qualcuno te lo dica, ma tu sei bella.»
«Meg... stai piangendo, lo sai?»
Non so se sia per il sogno, o perche questa ragazza, così ingenua e forte al tempo stesso, mi ricorda me, la vecchia me... e nonostante ciò non provo le emozioni in modo completo.
La abbraccio forte, senza preoccuparmi di sporcare di mascara o rossetto i vestiti, lei ricambia, con altrettanto affetto.
«Sì, sto piangendo davvero...»
Sto piangendo... stare con Draco mi fa tornare sensibile forse? O sono semplicemente i miei ricordi che finalmente mi mettono in contatto con il presente, facendomi finalmente convivere con la realtà?
Draco... sono stata con Draco...
«Cazzo...»sussurro, ed immediatamente Hermione scioglie l'abbraccio, preoccupata.
«Meg?»
«Io ho... fatto un casino...»
«Che hai fatto?»domanda Hermione aggrottando le sopracciglia.
«Non devi dirlo a nessuno ti prego.»
«Stai tranquilla... che hai fatto?»
La guardo, sospiro e poi finalmente confesso.
«Sono stata con Draco...»
In quel preciso istante entra Ginny, con due bicchieri d'acqua che porge subito a me ed a Hermione.
Quest'ultima vanamente cerca di nascondere lo sconcerto a Ginny, dopotutto lei è la sorella di Ron...
«Grazie. Credo sia meglio che io vada, prima che la McGranitt si accorga di me nel dormitorio sbagliato.»dico alzandomi dal letto, e indossando le scarpe.
Flashback
Era giunto il fine settimana, e Meg lo avrebbe trascorso con i suoi amici.
Aveva appena finito una lezione di occlumanzia con Regulus ma non c'erano stati progressi, puntualmente Meg non riusciva a chiudere la mente in tempo.
«Ti accompagno alla stazione?»domandò Regulus uscendo dal dormitorio Serpeverde, e Meg si girò verso di lui.
«Va bene, mi aspetta Remus al binario, sicuro che poi torni in tempo?»
Regulus annuì, facendole strada tra i corridoi e premurandosi di portarle la borsa.
«Posso portarla da sola, è leggera.»
«Come hai fatto entrare tutta la roba?»chiese il ragazzo sorpreso.
«Incantesimo di Estensione Irriconoscibile.»sorrise Meg soddisfatta «Me l'ha consigliato Lily, dopotutto starò solo per un paio di giorni.»
Regulus parve sorpreso, era un incantesimo avanzato.
«Sei stata brava.»le disse dolcemente.
Meg gli rispose con un occhiolino, e insieme si diressero al treno.
Arrivati lì trovarono Remus, che si voltò e saluto educatamente entrambi.
«Credevo mi aspettassi al binario.»
«Mi dispiace ma non potevamo rischiare di mandare gufi, così mi sono offerto di dirtelo di persona. Non puoi più venire, Meg, abbiamo una missione, dell'ultimo secondo purtroppo. Scusa, ma Malocchio non ha voluto sentire ragioni.»
Gli angoli della bocca della ragazza si curvarono verso il basso, spegnendolo il sorriso.
«Posso venire in missione con voi.»propose.
Remus aveva una nuova cicatrice, sul mento, e sembrava molto profonda. Fece una smorfia e poi scosse la testa.
«Meg, è troppo pericoloso, si tratta di roba seria, capisci?»Remus le sussurrò tutto sperando che Regulus non sentisse.
Regulus li osservò entrambi, e poi sfoderò un mezzo sorriso.
«Mangiamorte, vero?»
Remus lo guardò e controvoglia annuì, Meg invece abbassò lo sguardo.
«Regulus non farebbe male ad una mosca.»si affrettò a dire.
Regulus sospirò ma il mezzo sorriso non scomparve, sapeva che Remus non lo vedeva come un vero e proprio nemico, ma non avrebbe mai messo a rischio una missione.
«Mon chéri, non fa niente.»
Megan guardò di nuovo Remus con lo sguardo supplichevole.
«Malocchio mi conosce, sa che sono responsabile, non metterò a rischio nulla.»
Remus sbuffò, e poi le accarezzò il viso inevitabilmente.
«E se restassi ferita? E se ti prendessero come ostaggio?»
«La riporterebbero indietro dopo tre minuti.»rise Regulus strappando un sorriso anche a Meg che esclamò: «Antipatico.»
«Megan, dico davvero, potresti farti male sul serio.»continua Remus scoccando un'occhiata poco divertita al serpeverde.
La ragazza restò in silenzio per qualche minuto, concentrata sulla nuova cicatrice di Remus.
Sarebbe stato elettrizzante partecipare a una missione insieme agli Auror, e poi voleva rivedere Sirius.
«Va bene. Salutami tutti.»Meg diede un bacio sulla guancia a Remus, e tirò Regulus con lei, fingendo di tornare verso l'ingresso di Hogwarts.
Quando fu sicura della dipartita di Remus, Meg si rivolse all'amico.
«Torniamo al treno.»
«Sei impazzita? Hai sentito Lupin? Vuoi farti ammazzare?»
«Reg, io devo andarci.»insistette Megan tornando al treno con Regulus al seguito.
«Cosa speri di dimostrare?»
«Mi trattano come una bambina, e poi non trovi emozionante andare in missione?»saltellò la ragazza accomodandosi in uno scompartimento e poco dopo venne raggiunta dal serpeverde.
«Allora verrò con te.»sentenziò lui, mettendole una mano sulla gamba scoperta dalla gonna.
Meg non diede peso a quel gesto, ma Regulus arrossì lievemente quando se ne rese conto, per cui tolse delicatamente la mano.
«E se i mangiamorte ti vedono?»
«Mon chéri, siamo compagni di battaglia fino alla fine.»il ragazzo accennò un sorriso.
Meg gli prese la mano, e lo guardò negli occhi.
«Fino alla fine.»ripeté lei.
Hogwarts (Meg)
Mi guardo intorno nel dormitorio maschile di Grifondoro, ho dovuto indossare i vestiti di Hermione perché la McGranitt è rimasta all'ingresso della sala comune come una sentinella.
Apro la porta della camera di Ron e Harry, e ciò che trovo è uno spettacolo curioso.
Un letto è completamente distrutto e credo sia di Seamus, un altro (di Dean) è abbastanza in ordine ma le sue tende sono sporche di una sostanza verdastra, la stessa sostanza che si trova in terra, accanto al letto di Neville.
Ron è steso sul pavimento, con solo i boxer, i capelli spettinati e le braccia aperte ai lati: sembra una stella marina spiaggiata.
«Ginger Tonic, ti senti bene?» sussurro stendendomi accanto a lui, e Ron mi fa avvicinare con un braccio.
«Non hai freddo?»
«Mi metto così per pensare. Quando sono molto stanco. Oppure proprio per non pensare.»mi scruta con i suoi occhi blu, e io non posso fare a meno di accarezzargli il viso.
«Sto sognando oppure Megan Cooper indossa dei jeans e una semplice felpa?»sussurra divertito.
Scuoto la testa e sollevo il busto.
«Herman mi ha dato i suoi vestiti.»
«Sai, io ti ho aspettato tutta la sera, davvero tutta la sera Meg. Sono stato a bere. Se te lo chiedi il vomito sul pavimento non è il mio, ma è di Neville, si è sentito male stanotte.»spiega velocemente tornando a guardare il soffitto.«Ti ho aspettata e tu non sei tornata, e lo so che è successo il casino di Zabini con Herm, però potevi dirmelo. Ho aspettato ore, poi ho incrociato Harry che mi ha spiegato tutto e insieme abbiamo portato Neville a letto, ma lui ha vomitato a spruzzo su i nostri completi e poi ha continuato in camera. Appena abbiamo aperto la porta c'era Seamus con un ragazzo dell'ultimo anno... hanno rotto il letto in poche parole. Dean non si è fatto vivo e credo ci abbia dato dentro con mia sorella. Harry è andato a preparare la strategia per la prossima partita insieme a quel coglione di Cormac che voleva il mio posto da portiere... e dovrei allenarmi anch'io ma sono qui steso, perché ti stavo ancora aspettando.»
Sospiro e lo aiuto a tirarsi su, poi mi alzo sulle punte e lo bacio, ma lui non ricambia.
Non so con quale coraggio lo stia facendo, dopo averlo tradito per giunta.
«Perdonami... non volevo lasciare Hermione da sola, e per la cronaca Ginny ci ha ospitate in camera, ed è stata con noi da ciò che ricordo almeno. Per il letto distrutto beh... posso aggiustarlo e il vomito posso farlo sparire.»e mentre parlo agisco, facendo tutto ciò che ho detto.
«Senza bacchetta? Come ci sei riuscita?»domanda Ron confuso.
Scrollo le spalle e mi siedo sul suo letto.
«L'importante è esserci riuscita, non trovi?»
«Neville è in infermeria, devo vedere come sta.» dice Ron aprendo l'armadio e indossando la prima cosa che gli capita a tiro, è stranamente freddo con me...
«Vengo con te.»propongo aggiustandomi i capelli.
«Non devi scopare con Malfoy?»
Resto impietrita sul posto, deglutisco e non rispondo.
Come cazzo l'ha scoperto? Hermione non può averglielo riferito...
«Che?»
Ron si gira, e mi guarda pieno di rabbia poi scuote la testa.
«Hai sentito. Tu parli tanto male di Pansy, ma sai cosa? Lei almeno è sincera.»
Abbasso lo sguardo e congiungo le mani.
«Ron...»
«Non provare a scusarti, Meg. Pansy è la migliore amica di Draco, che ti aspettavi? Adesso per favore esci.»
Mi avvicino a lui cautamente ma mi rifiuta e sono costretta ad andarmene...
Mentre esco dal dormitorio, cercando di non inciampare a causa dei lacci delle scarpe che mi ha invece prestato Ginny, cerco di far lavorare il cervello.
Ed ecco di nuovo la macchina in moto, l'affluire continuo dei pensieri e dei ragionamenti.
Pansy è alla fine delle scale, sta ridendo e scherzando con Daphne e Millicent.
Mi precipito da loro, con l'intento di strangolarle tutte e tre.
«Parkinson.»
«Cooper, che ti serve?»sorride falsamente Pansy aumentando la spiacevole sensazione di rabbia in me.
La guardo dritta negli occhi, e poi la vedo: la vendetta.
Harry mi ha raccontato che Pansy è aracnofobica, come Ron...
Metto entrambe le mani dietro la schiena, e poi rilasso le labbra in un cenno cordiale.
«Sei stata gentile a dire a Ron di me e Draco.»
«Gli ho solo detto ciò che ho sentito. L'ho messo in guardia, tu hai esperienza con questa cosa no?»domanda la mia interlocutrice con stizza.
Mantengo un'espressione cordiale, e poi rivolgo il mio sguardo a Millicent che al posto della risata emette un grugnito che fa compagnia al verso di criceto che invece emette Daphne.
«Che intendi?»
«Hai parlato male di me con il mio ragazzo.»
«Potter? Intendi Harry? Mi sono basata su fatti reali, come hai fatto tu, giusto?»rispondo.
Noto un piccolo ragnetto che cammina indisturbato sulla divisa di Millicent.
Chiudo gli occhi e in pochi secondi faccio apparire un contenitore di vetro tra le mie mani dietro la schiena.
Fisso il piccolo ragno, e spero che nessuno se ne sia accorto.
Il contenitore ha un fremito e la divisa di Millicent è libera dal piccolo essere, che deduco essere intrappolato nel recipiente in vetro.
Le tre arpie si dirigono in dormitorio, e dopo qualche minuto le seguo.
Varco la porta del dormitorio femminile fingendo di dirigermi in camera mia.
Ma in realtà...
Libero il piccolo ragno e lo guardo dimenarsi sul pavimento, mi basta questo sguardo per scagliargli la maledizione Gemino, moltiplicanti la creatura, per poi dirigere i ragni nella stanza di Pansy e delle sue amichette.
Soddisfatta non appena sento le urla, mi precipito in Sala Grande, dove Harry mi aspetta per fare colazione insieme a Hermione e Ginny.
«Posso spiegare...»comincio guardando lui e poi Ginny, credendo che ormai Ron gliel'abbia detto.
Harry mi guarda un po' confuso, poi fissa un punto oltre la mia spalla.
«Davvero? Puoi spiegare perché hai messo dei ragni nella camera di Parkinson, Greengrass e Buldestrode?» Severus mi fa voltare di scatto e io incrocio le braccia sul petto.
«Non c'è bisogno di giustificarti Cooper, di te ne se ne occuperà Malfoy, visto che è uno dei prefetti della tua casa.»
«Cosa?!»
Mi sento come se tutto il mondo sapesse cosa ho fatto: come se tutti potessero leggermi nella mente, come se pensassero che ho come pensiero fisso Draco...
Le verità è che quando sto con lui mi sento in una leggere bolla d'acqua... e il mondo intorno a noi sparisce.
Ma non posso passare del tempo con lui... devo riconquistare Ron?
Spazio me:
INNANZITUTTO RINGRAZIO TUTTI PER I 20,3K DI LETTIRE E I 3K DI STELLINE❤️
Perdonatemi se questo capitolo fa un po' skif, ma sono sotto esame😬, quindi vi avverto già da ora che finché non faccio l'esame (si tratta di un paio di settimane circa) non aggiorno. È stato già difficile far uscire questo capitolo🥺 spero vi piaccia, si lo so sono quasi le 4 del mattino e io dovrei dormire :)
Ditemi cosa ne pensate e perdonate gli errori di battitura.
Mi dispy sia corto rispetto all'ultimo che ho fatto👉🏻👈🏻
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