3.30

Hogwarts
Hermione avrebbe preferito continuare la sua ricerca segreta, che aveva portato avanti per tutte le vacanze: i documenti su Megan Cooper, e ancora non è riuscita a trovare nulla di interessante, tranne una foto curiosa, che ritrae una certa Megan Gold, di volto simile alla sua quasi omonima.
Hermione non è per nulla invogliata a continuare il suo lavoro sul fantoccio, Pansy e Blaise le hanno reso tutto più difficile; è sempre stata la migliore in tutto, o quasi.
Pansy Parkinson e Draco Malfoy però, a detta di Murphy, sono i migliori nel suo corso: sono quelli con le mani da guaritori, da chirurghi.
Quando il professore ha mandato Pansy a prendere le scorte l'ha fatto perché ha fiutato del talento, se pur mediocre, da parte della Granger.
«Paciock, sei proprio sfigato lo sai? Non riesci a tenere in mano un nustero!»lo deride Blaise.
Hermione, anche un po' sorpresa che il ragazzo non abbia usato il solito appellativo di Sanguemarcio, riduce gli occhi a due fessure e si posiziona dinanzi a Zabini.
«Tu sapresti farlo meglio?!»
Blaise alza l'angolo della bocca, e con le braccia conserte scruta il volto contrariato di Hermione.
«Granger, rilassati, ho solo detto la verità»Blaise rilassa le braccia e le accarezza il mento con due dita«È un peccato che anche tu non sia poi così portata, avrei proprio gradito di vederti tutta concentrata su un fantoccio.»
Hermione inizialmente arrossisce lievemente e poi allontana in modo brusco la mano del ragazzo.
«Togliti quell'espressione dalla faccia, Zabini.»
Neville alza lo sguardo su di loro e fa segno a Hermione di lasciar perdere.
«Sai Granger, più ti osservo e più mi rendo conto che hai proprio delle belle labbra.»sibila Blaise tornando a concentrarsi sul suo lavoro.
Se prima il rossore sulle guance si vedeva appena, ora è molto visibile e per nasconderlo dà le spalle al suo interlocutore fingendo di cercare qualcosa.
Blaise le aveva appena fatto un complimento? E a lei faceva piacere? Così? Tutto d'un tratto piaceva a Blaise? Nah, forse la stava semplicemente prendendo in giro, giusto?
Hermione avrebbe voglia di confidarsi con qualcuno, forse Ginny.
Quando Pansy si decide a rientrare Hermione ne approfitta per uscire, avendo già finito il suo compito.
Arriva al dormitorio dei Grifondoro e si ferma sulle scale ad osservare la figura minuta e dalla capigliatura bionda che accarezza Grattastinchi.

(Meg)
Harry è stato mandato a prendere scorte dal professor Murphy, e a me ovviamente tocca rimanere qui, con questi due che si spellano con lo sguardo.
«Weasley, secondo me da piccolo ti hanno messo in una magipressa, altrimenti non si spiega il livello disastroso del tuo intelletto.»sputa Draco tagliando una zona del fantoccio danneggiata involontariamente da Ron.
Non posso fare a meno di notare la vena pulsante sulla fronte del mio ragazzo, che trema di rabbia.
«Giuro che ti spezzo le ossa, Malfoy!»sbraita.
Draco emette una risata sarcastica, poggia il nustero sul bancone e poi si volta a guardare Ron.
E io resto impalata, a fissarli: due ragazzi alti, molto più alti di me, entrambi con uno sguardo omicida.
La rivalità tra i due è talmente evidente che ho voglia di evaporare: non è una bella sensazione, è come se fossi un pezzo di carne conteso tra due lupi.
La ferita che mi sono fatta con il nustero sta guarendo lentamente, e questo mi fa percepire di poco il nervosismo.
«Dimmi un po' lenticchia, Meg ti ha mai detto "ti amo"?»
Sento un rumore metallico: per sbaglio ho gettato in terra degli strumenti.
Le parole di Draco mi risultano così provocatorie e al tempo stesso compromettenti.
La cosa con la T non la dirò più, l'ho giurato a me stessa, e a Sirius.
Lui era e sarà sempre il mio unico amore, lui e nessun altro.
Deglutisco e cerco di prendere in mano il controllo della conversazione.
«Vogliamo concludere oppure no?»
«Avevo concluso prima che il tuo ragazzo combinasse l'ennesimo disastro. Allora lenticchia, rispondi, te l'ha mai detto?»sibila Draco, sogghignando.
Guardo Ron, cerco di captare ciò che prova, e dal suo sguardo capisco che è deluso.
«E a te l'ha detto, Malfoy?»ribatte acidamente, ha le mani serrate e il viso arrossato.
«È questo il punto. Non lo dirà mai nemmeno a te. Vero Meg?»Draco mi lancia un'occhiata velenosa, che non mi so spiegare.
Indugio troppo tempo nel rispondere, e questo è segno di insicurezza.
«Complimenti Malfoy, ancora una volta il tuo egocentrismo ha avuto la meglio. Fai domande personali a Ron per pura gelosia e per vantarti di chissà quale privilegio. Sei penoso, decisamente, penoso-»inizio ma vengo interrotta da Ron, e la cosa mi spiazza.
«Sarebbe carino se me lo dicessi però.»borbotta.
Draco ha un sorrisetto irritante stampato sulle labbra carnose, ho voglia di sgozzarlo con il nustero.
Respiro e poi continuo a denti stretti.
«Oh certo, perché per voi il "ti amo" è solo una parola, vero? Solo una esclamazione frivola e insignificante, detta e ripetuta in continuazione. Credete che sia il modo per dimostrare amore? Il "ti amo" non è la sua dimostrazione, è il suo punto di arrivo. L'amore è altro... è-»mentre parlo mi accorgo che mi trema la voce e gli occhi mi pizzicano un pochino.
Loro non sanno cosa sia l'amore, quello vero... non capiscono, Ron non capisce, Draco... è immaturo, lo sono entrambi.
Scuoto la testa, e mi dirigo verso la porta dell'aula.
«Vado da Harry, lui di certo non mi fa queste domande.»e detto ciò sbatto la porta alle mie spalle.

Appena mi dirigo in corridoio sento le urla di Murphy rimbombare e ho un presentimento: Harry è la causa di queste urla.
Mi accendo una sigaretta, insomma, se James fosse qui sarebbe fiero di suo figlio: sarebbe il tipo di genitore che fingerebbe di arrabbiarsi per poi riderci su, diseducativo e fantastico al tempo stesso.
Butto fuori il fumo, poi continuo a camminare, avvicinandomi sempre di più alla fonte delle urla.
La scena che mi si presenta è a metà tra il ridicolo e l'apocalittico.
Pansy Parkinson urla contro Theodore Nott che ha appena spinto Harry contro la parete opposta tenendolo dal collo.
Murphy è rosso di rabbia, ha le vene sul collo sporgenti e sembra che la pressione sia alle stelle, continua a urlare: "POTTER! NOTT!"
Theodore sta decisamente stringendo la presa al collo di Harry, e questo mi fa provare una brutta sensazione, che ormai riconosco bene: rabbia.
«THEODORE LASCIALO SUBITO!»sbraita Pansy stranamene preoccupata.
Osservo lo sguardo di Theodore: non ho mai visto così tanto rancore in qualcuno.
Passo altri cinque secondi a fissare il ragazzino che a breve avrebbe fatto una brutta fine.
Senza bacchetta e senza minacce, con il movimento di due dita, scaravento Theodore contro il muro di fronte, liberando Harry dalla stretta, un po' come è successo la prima volta con Draco.
Theodore, che ha un occhio nero, si porta una mano alla fronte, scostandosi i capelli castani, poi scopre di star sanguinando.
Harry ha uno zigomo violaceo e le nocche delle mani insanguinate... okay forse James non sarebbe così fiero dopotutto...
Harry mi restituisce uno sguardo di gratitudine e stupore, poi col fiato corto va da Pansy.
«Stai bene?»le domanda dolcemente.
Lei guarda me con disapprovazione e poi si rivolge a Harry.
«Potter, sai che mi so difendere da sola? Se mi avesse dato fastidio l'avrei torturato io stessa.»
Harry abbassa gli occhi e si guarda il dorso delle mani, Pansy aiuta Theodore a rialzarsi e senza esprimersi ulteriormente torna nell'aula del suo gruppo.
«Harry.»lo chiamo, facendo scomparire la sigaretta.
«IO-SONO-STUFO.»grida Murphy sul punto di farsi partire un embolo.
Harry sussulta e devo essere sincera, anch'io.
«PUNIZIONE SIGNOR POTTER!»mentre gli urla contro gli si formano delle goccioline bianche di saliva agli angoli della bocca.
L'espressione di Harry è la stessa che ho io, ossia schifata.
«Dovrebbe punire anche Nott, e me.»aggiungo tentando di alleviare le pene di Harry.
Murphy ha gli occhi spalancati, posso scorgere anche le più piccole venuzze sul bulbo oculare.
«Sapete una cosa? Niente punizione. Tolgo 60 punti a casa, ciascuno. A tutti e tre. Cooper, torna in aula e medica il signor nocche-sanguinanti, prima che gli faccia sanguinare io stesso qualcos'altro.»ringhia il professore e poi sparisce tra i corridoi.
«Grazie.»sussurra Harry.
«Ma che cazzo ti passa per la testa?! Hai aggredito quel ragazzo senza motivo?!»gli chiedo tentando di non alzare troppo la voce.
Harry abbozza un sorriso imbarazzato e deglutisce.
«Ha palpato Pansy... in modo un po'... insomma non mi è piaciuto il modo in cui l'ha fatto. L'ho scaraventato al muro-»
«Non ti è piaciuto il come? Sei sicuro che non ti abbia dato fastidio il gesto in generale? Cioè su di lei?»
Harry avvampa e la cosa mi fa sorridere.
«Harry tu devi dirle cosa provi, non puoi andare in giro a picchiare tutti quelli che ci provano. Peraltro sei pure cretino perché le prendi. In più la violenza non è una bella cosa.»
Harry scoppia a ridere e inevitabilmente lo faccio anch'io.
«Parla quella che ha rotto il naso a Pansy perché ha baciato Malfoy.»
«Ha baciato il mio ragazzo
Dico questa frase senza pensarci e il tono è infastidito al ricordo di quell'episodio.
Poi mi rendo conto che ho pronunciato le parole "mio ragazzo".
«Intendo ex, ex ragazzo.»arrossisco lievemente e Harry mi prende per mano.
«Torniamo da quei due, potrebbero scannarsi.»
Gli tocco il viso e il livido scompare, faccio lo stesso per le mani, poi gli do un bacio sulla guancia.
«Torna da solo, se torno anch'io potrei porre fine alla loro purissima linea di sangue.»dico abbassando lo sguardo.
Harry mi alza il mento e poi mi abbraccia.
«Se vuoi posso picchiare anche loro, basta chiedere.»ridacchia accarezzandomi i capelli.
«Harry, non so se hai notato come ho fatto volare Nott, posso fare lo stesso a loro, ma grazie del pensiero.»sorrido.
«Che hanno detto?»
Gli racconto brevemente l'accaduto e gli occhi mi pizzicano di nuovo, perché penso al mio Sirius.
Mi porto un'altra sigaretta alle labbra, una delle sue, senza accenderla.
«Quando Ron è geloso diventa anche insicuro, e ha bisogno di sentirselo dire. Per Malfoy, beh... lui è perfido e idiota.»

Annuisco, eppure le sue parole non sono riuscite a farmi cambiare idea: non sono più tornata in aula, ma anzi sono corsa nel dormitorio di Ginny, a fare due chiacchiere, dopo essermi iniettata il veleno in bagno.
Ginny Weasley è il tipo di amica che sa ascoltare, che ti capisce al volo, ha una profondità che pochi riescono a comprendere, e credo sia l'unica amica che per il momento ho in questa nuova generazione.
«Sai Meg, Lumacorno vuole dare un ballo, per San Valentino, tra qualche settimana.»mi comunica mentre siamo entrambe stese sul suo letto a fissare il soffitto.
Ginny ha una voce talmente pacata, un tono basso e tranquillizzante, che mi sono rilassata perfino io.
«Oh, beh tu hai un accompagnatore? Dean giusto?»le do una gomitata amichevole e lei ridacchia.
«Beh sì, Dean.»
«Quel tipo mi dà i nervi, sai? Anche il modo in cui ti parla, mi sembra il classico tipetto passivo aggressivo, non so... Ginny ti mette le mani addosso?»mi appoggio al gomito e la guardo preoccupata.
Ha i capelli rossi raccolti in una treccia molto simile a quelle che mi faceva Lily, anni fa.
«Assolutamente no, se lo facesse sarebbe già morto, per mano mia ovviamente.»
Le nostre risate risuonano nella stanza.
Non posso fare a meno di pensare a come sarà il ballo, dopotutto non sarà molto diverso dai balli di anni fa, giusto?
«Dobbiamo comprare dei vestiti, a Hogsmeade, che dici?»
Non so cosa rispondere, è da tanto che non esco con un'amica: scrollo le spalle e annuisco.
«Invito anche Hermione e Luna.»sorride Ginny mettendosi a sedere.
Io rimango stesa, la mente che vaga e che ritorna alle parole di Draco... di Ron...
«Odio tuo fratello.»
«Solo uno?»

Ho salutato Ginny sulla rampa delle scale, dopo che è andata a lezione mi sono seduta su uno dei divanetti della sala comune grifondoro.
Guardo un punto accanto alla finestra, forse è lì che Reg ha perso la gamba... chissà... Ogni volta che vengo qui ci penso e mi immagino la scena di Sirius che lo sostiene, mentre Frank fa l'incisione un po' prima del ginocchio, e Regulus che cerca di viaggiare con la mente... magari leggendo quella di qualcuno.
Se mi guardo intorno però ripenso ai pomeriggi passati con Sirius, io e lui che ci stringevamo l'uno all'altra, e poi Remus che leggeva in disparte con Lily e James seduto scomposto che pianificava qualche scherzo e Sirius che dava il suo contributo.
L'unico che non riesco a ricordare è proprio Peter.
Meglio così, quando lo ammazzerò non avrò sensi di colpa.
Un gatto rosso mi viene incontro, e riconosco subito che è Grattastinchi accompagnato da Wendy.
«Hey voi due.»li accarezzo entrambi e di poco percepisco il loro pelo morbido sul palmo della mia mano.
Grattastinchi mi fa le fusa, come ha sempre fatto, Wendy invece mi sale in braccio leccandomi il mento.
«Non essere gelosa, Wendy.»
Qualche minuto dopo mi accorgo di Hermione che mi osserva sorridente.
«Herman, anche tu fuggita da Murphy?»domando poggiando sul divanetto Wendy, che mi lancia un miagolio di protesta.
«Stavo cercando Ginny.»
«Aveva lezione di incantesimi, quest'anno ha l'esame.»scrollo le spalle mentre finisco di accarezzare Grattastinchi.
Hermione mi scruta, non capisco cosa voglia sperare di carpire.
«Herman, hai la faccia di una che sta macchinando qualcosa, stai pianificando un omicidio o stai studiando come sto accarezzando il gatto?»ridacchio rompendo il ghiaccio.
Hermione sorride amichevolmente e nei suoi occhi noto un barlume di spontaneità.
«Credo che ne parlerò anche con te. Cosa ne pensi di Blaise?»chiede velocemente tossendo.
La sua domanda mi ha sorpreso molto: da un lato apprezzo che abbia trovato in me una valida ascoltatrice (forse per il mio sarcasmo o perché dopo quasi ben due anni ha compreso che non sono poi così malaccio come persona), dall'altro perché chiedermi di Blaise?
«Zabini? Beh, ha un'astuzia disarmante, a tratti sembra presuntuoso, ha un cervello poco sviluppato su certe tematiche, di fisico è più che decente, e-»mi fermo per vedere la sua espressione carica di attesa «Ed è un razzista purosangue incallito, per Salazar, Herman, che devi farci con lui?!»sbotto alla fine.
Hermione sospira e rossa in viso sprofonda accanto a Wendy sul divanetto.
«Ecco... Ha pronunciato un apprezzamento sul mio aspetto, in particolare sulle mie labbra...»e detto ciò se le sfiora con la punta delle dita.
Mentre parla tengo le braccia conserte e alzo un sopracciglio.
«Continua.»
«Non mi è mai piaciuto, insomma tutto il suo gruppetto intendo... ma devo ammettere che è un bel ragazzo. È così irrazionale? Le persone non dovrebbero ritenersi attratte da qualcuno con una moralità discutibile solo perché il suddetto ha fatto un complimento su-»
La blocco immediatamente, portandomi una mano alla tempia e massaggiandola.
«Alt. Herman, tu come ti senti normalmente?»
«Rispetto a Blaise?»chiede con un filo di voce torturandosi una ciocca di capelli ricci tra le dita.
Mi guardo nuovamente intorno, afferro l'accendino d'argento e inizio a fumare una sigaretta, facendo storcere il naso a Hermione.
«No, intendo, in generale, senti di essere una macchina?»domando ancora, poi parto a misurare l'ambiente a grandi passi lasciando una scia di fumo.
«So che hai capito cosa intendo, Herman.»sorrido cordialmente «Deduco che la risposta sia sì. Molto bene»mi porto la sigaretta alle labbra e butto fuori altro fumo «Beh ti do una notizia: sei fottutamente umana»allargo le braccia accompagnando la frase con una malinconica ironia.
«Beh-»
«Herman, io ti ammiro sai? Sei una studentessa modello, sei razionale, studiosa, altruista, razionale, brillante, precisa, razionale. Oops, ho detto più volte "razionale", non trovi?»il mio tono resta pacato e spero vivamente che lei non prenda il mio discorso come scherno o rimprovero.
Hermione resta in silenzio, rapita dalle mie parole, come se fosse in classe.
«È una qualità che pochi hanno, e può essere utile e al tempo stesso mortale, per due motivi: ti può precludere la possibilità di nuove esperienze sia fisiche che emozionali e può indurti a ragionamenti freddi e calcolatori che potrebbero, nel peggiore dei casi, danneggiare chi ti circonda.»
O puoi diventare fredda e spietata come la sottoscritta, aggiungerei, ma il mio è un altro paio di maniche.
«La razionalità porta a queste opzioni se ne si fa un uso spropositato. Tu non mi sembri un estremista, ma alcune volte...»butto fuori altro fumo«Ahimè, lo sei.»
Hermione aggrotta le sopracciglia, spiazzata dalle mie parole, come immaginavo.
«Herman, puoi essere irrazionale per una volta, puoi concederti di non sentirti una macchina anche più d'una volta. Se sei attratta da Blaise, accettalo, nonostante abbia dubbie capacità morali...»sussurro facendo sparire il mozzicone.
Hermione non pare aver frainteso le mie parole, anzi, annuisce e rilassa la fronte.
«Temo solo che possa prendermi in giro.»
La guardo abbassare lo sguardo e mi siedo accanto a lei.
«Non puoi prevederlo, se vuoi conoscerlo meglio lasciati un po' andare. Oh! Non troppo, devi trovare l'equilibrio tra irrazionalità e razionalità. Nessuna delle due dev'essere tossica. Blaise potrebbe invitarti al ballo che aveva in programma Lumacorno.»
Hermione sembra più sollevata ora che ha parlato con me, mi guarda come se avesse visto la luce, il che mi diverte, perché anch'io credo di aver preso più confidenza intellettuale con lei.

Una settimana prima del ballo
Song (parte Hansy): South of the border - Ed Sheeran e Camilla Cabello
Hogwarts
Meg continua ad ignorare Ron e Draco, nonostante più volte Ron le abbia chiesto scusa e Draco abbia tentato di farsi ascoltare.
Ha trascorso molto tempo con Hermione, ha deciso di aiutarla a capire le intenzioni di Blaise, che al momento sembrano innocue.
Nei corridoi i due si scambiano sorrisi, si sfiorano la mano, e lui ha perfino posato un bacio delicato all'angolo della bocca di Hermione.
Meg ha seguito tutta la faccenda, accertandosi di mettere in guardia l'altra sua nuova amica, oltre a Ginny.
Harry invece ha dovuto subire qualche scherno da parte di Theodore Nott, che però si aspettava di certo.
Harry e Pansy si sono rivisti più volte durante il weekend, a Hogsmeade... e più precisamente Pansy l'ha fatto sgattaiolare nel suo dormitorio.

Harry è steso sul letto di Pansy, a pancia in giù, mezzo nudo, mentre lei è completamente nuda e stesa in orizzontale sulla sua schiena: il loro modo di dormire, pensa Harry.
Solo in quel momento Harry si accorge della piccola creatura in una gabbietta sul comodino di Pansy.
Il riccio, Spike.
Incuriosito allunga un dito verso di lui e Spike, una volta annusato l'intruso, prende a leccarlo facendo spuntare un tenero sorriso sul volto ancora assonnato di Harry.
Pansy si sveglia e si alza, poi guarda la scena.
«Strano, di solito morde tutti.»dice, con la voce leggermente impastata dal sonno. «Certo che tu prendi bene gli ordini eh?»sussurra lei all'orecchio di Harry alludendo a poche ore prima.
«Di cosa parli?»
«'Togliti i pantaloni, Potter', hai eseguito subito.»ridacchia Pansy mettendo una maglietta di cotone color prugna.
«Quindi sono solo un passatempo?»
domanda Harry mettendosi a sedere e ammirando le labbra ancora gonfie di Pansy.
«Tu mi piaci, Potter.»
Pansy non sta mentendo: con Harry le pare tutto diverso, più semplice, meno malizioso, ma più passionale.
«Peccato che io non sappia molto di te, Parkinson.»Harry si morde il labbro divertito, come se pretendesse un bacio, che Pansy si affretta a dargli.
«Beh, ho tre fratelli e il mio nome completo è orribile, ho studiato violino e so suonarlo egregiamente, posseggo un maneggio, e ho due cavalli: Ecate ed Esculapio, ovviamente ci so andare... mh cos'altro? Mi piacciono i ragazzi che usano la lingua per fare altro, invece che parlare...»e detto questo prende a baciare il collo di Harry, il quale si trattiene dall'ansimare.
«Io invece voglio sentire qualcosa su di te, voglio conoscerti davvero.»arrossisce il ragazzo accarezzandole il viso.
Pansy non se lo aspettava, davvero no.
Nessuno le ha mai fatto queste domande, Harry è più interessato a cosa pensa e a cosa le piace che al suo fisico?
Cosa può raccontargli? Del maneggio? Del violino? Gli ha già detto tutto ciò che di bello ha fatto, possibile che voglia sentire altro?
«Il mio nome completo è Pansuela Dolores, sono mezza spagnola.»
E mentre Pansy continua a parlargli di se stessa, tralasciando il marcio della sua vita, intravede una luce nelle iridi verdi di Harry, ricca di ammirazione e, per una più profonda e non accettata speranza, forse amore.
«Posso fartela io una domanda? L'ultima volta che siamo stati in camera tua, ho notato una bambola di porcellana-»
«Era di mia madre.»deglutisce Harry malinconicamente.«Sophie, si chiama così, l'ho ritrovata a Natale...»sospira.
Pansy prova un senso di tenerezza e compassione verso di lui, ma c'è dell'altro: si sta forse innamorando? Possibile?
Gli prende la mano e con l'altra gli accarezza una guancia.
«Sophie è un bellissimo nome. Sono certa che tua madre avesse buon gusto.»
Harry le accarezza i capelli, e Pansy senza pensarci esordisce con un dettaglio personale, troppo per i suoi gusti.
«Mia madre non mi ha mai regalato una bambola.»sussurra Pansy con la gola in fiamme a quel ricordo sfocato ma dolente.
Harry così diverso da lei, non è altro che il suo complementare: non condivideranno le stesse tragedie, ma in quel momento hanno condiviso più cose della loro anima e della loro fragilità.
È chiaro: entrambi vogliono di più, però Pansy si lascia frenare dal suo passato, e pensa di non meritare quella dolcezza.
Purtroppo sbaglierà con Harry, e non sempre potrà riparare.

Megan, nello stesso momento, si aggira per il dormitorio in cerca della sua camera, ma viene fermata da qualcuno.
«Meg, ti prego.»Draco le tiene il braccio delicatamente e ha gli occhi leggermente arrossati.
Meg si dimena e sbuffa.
«Cosa diavolo vuoi? Ho da fare.»
«Non volevo dire quelle cose.»
Ma mentre il giovane parla, Meg sa già come agire per punirlo: parlando con Hermione, ha scoperto che durante il quarto anno Draco è stato trasformato in un furetto.
«Meg, lo sai che a me non importa se mi dici- mi stai ascoltando?»
Meg sorride tranquilla e senza muovere un muscolo, trasforma in pochi secondi il ragazzo alto e pallido in un tenero furetto bianco.
«Beh, almeno non sei così fastidioso.»commenta sciogliendosi la crocchia che si era fatta, dopodiché prende in braccio il furetto.
«Ti preferisco silenzioso.»cinguetta dirigendosi verso la propria camera.
Gli occhi verde-azzurri di Meg sprizzano divertimento da tutte le parti, nonostante le sue emozioni siano ancora poco percepibili.
Ecco una cosa di cui sarebbe fiero Geno.
Entra in camera e chiude la porta, fortunatamente le sue compagne di stanza non ci sono.
Adagia il furetto sul letto, e apre l'armadio per cercare degli abiti puliti da indossare.
Fruga per bene, e arriva ad afferrare un vestito nero molto attillato senza spalline.
«Beh, spero non ti dispiaccia.»e lanciando un'occhiata e un ghigno alla bestia, Meg inizia a spogliarsi, voltandosi di nuovo.
«Sai, che peccato tu non possa assistere da umano al mio cambio d'abito.»fa notare lei soddisfatta di star impartendo una specie di punizione a Malfoy.
«Tu dici?»
Meg si gira di scatto, Draco è in piedi davanti a lei, completamente nudo: la pelle candida quanto la sua fa sembrare di porcellana entrambi, i lineamenti del corpo così perfetti e imperfetti allo stesso tempo.
Meg sente le guance infiammarsi, e no, non può nasconderlo, nonostante gli abbia dato di nuovo le spalle.
«Ora mi perdoni o no?»ridacchia Draco avvicinandosi e avvolgendola con le braccia da dietro.
Meg, rimasta in intimo, non può far a meno di arrossire di più quando Draco fa aderire i corpi involontariamente.
«Sei bellissima»le sussurra con voce roca e poi le mordicchia il lobo.
Meg è sul punto di ansimare, tant'è che il vestito scivola dalla sua mano.
Draco passa a baciarle il collo e con due dita scende ad accarezzare il ventre di lei.
«D-Draco...» Meg non lo sta fermando, lo sta quasi supplicando di continuare.
Sta provando una sensazione così forte, anche se l'ha solo sfiorata.
Le dita di Draco arrivano su un punto sensibile proprio sul tessuto delle mutandine di Meg.
Quei sussurri, quei sospiri, quei gemiti e quel movimento circolare sulla sua intimità, fanno scordare a Meg il motivo del suo rancore verso chiunque: sente pace, quiete.
Meg non riesce a parlare, anzi, mette due dita su quelle di Draco e accompagna il movimento.
«Lo so che ti manco.»le sussurra.
Ma proprio in quel momento qualcuno bussa, ed è la voce di Daphne Greengrass.
«Cooper, Wesley vuole sapere se può entrare.»
Megan sente il respiro di Draco stentare, e immediatamente, a malincuore, lo allontana.
Come ho potuto scordarmi del mio ragazzo?
«Ho un ragazzo! E adesso... Nasconditi.»gli sussurra, e proprio allora inizia a constatare che Draco sia diventato bravo in trasfigurazione perché afferra la bacchetta di Meg poggiata sulla scrivania e riprende le sembianze da furetto, entrando nell'armadio.

Spazio autrice:
Allora parto col dire che inizialmente avevo scritto una cosa come 50 e passa pagine di capitolo, ma ho dovuto accorciare un po' perché mi rendo conto che è molta roba e ce n'è altrettanta da scrivere ancora. Però non volevo caricarvi troppo perché un capitolo di più di 50 pagine potrebbe risultare pesante forse, almeno per la quantità di eventi.
Comunque fatemi sapere cosa ne pensate e preparatevi perché i prossimi capitoli saranno... impegnativi ecco :).
Scusate il ritardo ma tra scuola, compiti, gatti e cavolfiori, non ci ho capito più nulla.

Un bacio a tutti tranne a chi non shippa dregan.

-Chiara la grafomane

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