3.27


Flashback
Lily era seduta sul letto che condivideva con James e teneva stretta Sophie, la sua bambola di porcellana. Le pettinava il caschetto bruno con una piccola spazzola di legno, mentre fissava il verde dei suoi occhi.
La bambola gliel'aveva regalata suo padre per il suo ottavo compleanno, l'aveva presa apposta per il colore smeraldino delle iridi, particolare in comune con la bambina .
Lily le lisciava il vestitino lilla, sorridendo al ricordo di suo padre: se chiudeva gli occhi riusciva a percepire le sue forti braccia tenerla stretta dopo averle fatto il dono, e in sottofondo la voce pacata di sua madre.
I pensieri della ragazza vennero interrotti da qualcuno che bussò alla porta: Meg.
«Avanti.»disse Lily sforzandosi di camuffare la voce tremolante.
Meg entrò in lacrime tenendosi la testa tra le mani, era disperata.
Lily lasciò cadere Sophie sul letto e si precipitò ad accogliere l'amica con un abbraccio.
«Meg, che è successo?»domandò allarmata.
Meg sciolse l'abbraccio continuando a singhiozzare.
«Mi dispiace... non volevo darti fastidio ma io-» non continuò la frase perché scoppiò nuovamente a piangere tra le braccia di Lily.
«Hey, non mi dai fastidio, dimmi cosa succede.»le sussurrò Lily dolcemente, accarezzandole le spalle.
Megan non voleva tediare la sua migliore amica, ma era distrutta.
«Credo di aver tradito Sirius l'altra notte.» biascicò Meg guardando la sua interlocutrice con gli occhi devastati dal pianto.
Lily sgranò gli occhi, convinta di aver sentito male.
«Meg, ma che stai dicendo? E poi con chi?»
«Ero intorpidita dal sonno, ma ricordo di aver sentito puzza di alcool e ho percepito le labbra di qualcun altro sulle mie.
Non era Sirius. Sirius non è tornato stamattina.» Megan si mise di nuovo le mani in faccia.
Qualcuno interruppe il dialogo tra le due, e quel qualcuno fu James.
Megan si girò di scatto, guardò prima il ragazzo e poi Lily.
«Piccola Gold, puoi seguirmi in soggiorno? È importante.»
Megan deglutì, tentò di annuire senza fare movimenti troppo meccanici.
James si spettinò la chioma ribelle, nervoso, poi cinse le spalle di lei con un braccio, mentre entrambi si incamminavano al piano inferiore.
Lily li seguì, prima però ripose la sua Sophie in una scatola.
«Geno, se sai qualcosa di ciò che ho detto a Lils, dimmelo subito!»
James guardò Meg negli occhi, urlandole con lo sguardo che era stato Remus a baciarla. Ma non voleva dirglielo, perché la priorità era la pace con Sirius.
«Piccola Gold, adesso che arriviamo in soggiorno non scappare, d'accordo?»
Megan gli regalò un'occhiata confusa, aggrottando le sopracciglia a triangolo.
«Genogilde...»
«Tu non scappare.»
Meg sospirò e fece cenno di sì con la testa, arrivando finalmente in soggiorno.
Sirius era seduto sul divano, aveva una camicia nera semiaperta e lo sguardo più addolcito rispetto al solito, appena vide Meg si alzò e si morse il labbro.
Meg arrossì lievemente e lanciò uno sguardo assassino a James.
«Megan...»iniziò Sirius.
James prese Lily per mano, e insieme raggiunsero la porta «Noi abbiamo delle commissioni da sbrigare, Remus ci aspetta» e così detto uscirono lasciando Sirius e Megan.
«Io devo studiare.»Meg distolse lo sguardo dal ragazzo e fece per andarsene.
«Io ti amo.»disse sicuro Sirius.
Megan si voltò nuovamente verso di lui.
Lei aveva gli occhi lucidi e si mordeva l'interno della guancia nervosamente.
«Sono un inguaribile testa di cazzo, lo so. E ti farò soffrire ancora probabilmente, perché io non sono bravo a tenere a freno l'istinto. Ma non sono tuo padre, Meg. Non ti farei mai del male, non sono mio padre, non sono mia madre o chicchessia. Sono Sirius Orion Black, e ti amo Megan Gold. Io ti chiedo di perdonarmi, perché sei l'amore della mia vita e la mia rapsodia boemiana, e senza di te non esiste alcuna musica o emozione capace di riempire il mio cuore.»gli occhi grigiastri di Sirius non erano mai stati così luminosi, e mentre parlò si avvicinava a piccoli passi alla ragazza con le lacrime che le rigavano le guance.
Megan aveva le ciglia lunghe bagnate, e i capelli non volevano saperne di scoprirle il viso, e si mescolavano al rossore sul volto lentigginoso.
«Anch'io ti amo.»sussurrò Meg abbracciando il suo ragazzo.
Si concentrò sul suo profumo, voleva ricordarlo per sempre.
Sirius le baciò il collo, prima delicatamente e poi con foga, lasciando dei segni violacei sulla gola e poi subito accanto alla mandibola.
Meg percepiva l'aggressività dei suoi movimenti, ma non le dispiaceva affatto.
D'altronde Sirius le era mancato, e aveva bisogno di sentirlo sulla sua pelle.
Meg gli strattonò lentamente i capelli mentre Sirius continuava quella tortura di baci e succhiotti.
Le mise una mano tra i capelli sciolti, facendole venire la pelle d'oca per il contatto inaspettato.
Megan buttò la testa all'indietro, e lo sguardo di Sirius si posò sul petto della ragazza che era leggermente scoperto a causa della scollatura della maglia evidentemente troppo larga.
Gli salì in braccio, avvolgendo le gambe intorno a lui e senza rendersene conto si trovarono al piano di sopra, verso la porta del bagno.
Entrambi avevano il respiro affannoso, avevano urgenza di unirsi e non volevano più aspettare.
«Sirius... ti prego...»lo implorò lei.
«Piccola Meg, quando mi preghi così come posso dirti di no?»ghignò lui divertito.
«Stronzo.»sussurrò lei.
Arrivarono entrambi al culmine e si gettarono sul letto sfiniti sul letto, Meg era stesa su Sirius e lo abbracciava.
«Calma il tuo cuore, amore mio.»le sussurrò lui, poiché lei ancora respirava in modo irregolare.
Sirius le accarezzò i capelli, e poi la schiena, beandosi del suo profumo e del contatto della pelle di lei con la sua.

«OH MERLINO! NON VOLEVO VEDERE QUESTA SCENA, PROPRIO NO!»
I due sussultarono quando sentirono la voce di James irrompere nella stanza, che si accorsero fosse proprio la sua e di Lily.
«RAMOSO, POTEVI BUSSARE!»rise Sirius divertito sopratutto da Meg, che in pieno imbarazzo si affrettò a coprirsi con una vestaglia trovata sul letto.
James si coprì gli occhi, continuando a lamentarsi, poi chiuse la porta velocemente.
«POVERO GENOGILDE E POVERA LA SUA ZENZIPILITÀH» urlò con tono drammatico facendo ridere i due amanti.
«Siamo pessimi.»esordì Meg rossa in viso mentre si sedeva a cavalcioni su Sirius.
Lui le accarezzò i capelli, ammirandola per qualche minuto, poi entrambi si ricomposero e andarono in cucina.
«Avete fatto pace, eh?» domandò Lily sorridente.
«Direi proprio di sì.»commentò James con una smorfia.

La Tana
Megan non ha mai amato cucinare, e non ci si è mai cimentata davvero nell'arte culinaria.
Dopo aver trascorso la prima mattina con Ron, e prima di andare a cercare Harry, ha deciso di fare una sorpresa a tutti i membri della casa, preparando la colazione.
O meglio... facendo rumore e rischiando di mandare a fuoco la cucina.
Megan, con indosso solo la biancheria e una canotta, apre il grande frigorifero e subito una bottiglia di latte, lasciata in bilico su un ripiano, cade frantumandosi al suolo.
Meg sbuffa pesantemente poi schiocca le dita per ripulire il disastro.
Si accinge a prendere le uova, ben sette, rovista nei mobili disordinati e infine afferra una padella ammaccata.
Posiziona la stoviglia sul fuoco, che si accende senza che la ragazza nuova un dito, in seguito rompe le uova che finiscono nella padella con alcuni pezzi di guscio.
Meg scrolla le spalle e bisbiglia tra sé: «Oh beh, rende il tutto più croccante, no?»
Mentre aspetta la cottura della frittata informe, armeggia accanto a un'altra dispensa, si appropria di una tazza rosa con il disegno di un unicorno stampato sul davanti.
Megan ha voglia di qualche bevanda non troppo pesante ma al tempo stesso qualcosa che la risvegli: rum.
Ne trova una bottiglia già aperta in frigo, per sua fortuna è ancora piena.
Dunque ne versa il contenuto nella tazza rosa.
Mentre beve un sorso, si avvicina all'albero di Natale in soggiorno, la scatola che le ha regalato Remus la notte prima è rimasta distrattamente lì. Meg prende il giradischi e poi, afferrando un pacco ancora da scartare ritrova il vinile che, evidentemente, le ha regalato Tonks.
«Oh beh... è Natale.»
Meg fa partire la canzone "Girls just wanna have fun" di Cindy Lauper, ballando e chiudendo gli occhi, fingendo per qualche minuto di essere sola.
Ma non lo è.
Il grande baccano infatti ha fatto svegliare tutti i componenti della famiglia.
A Meg non importa di essere vista in mutande dai Weasley o da Remus o da Tonks, non le importa se pensano che sia pazza e folle, vuole ballare, vuole avere l'impressione di essere da sola con il suo alieno, James.
Sarebbe bello, lui non si scandalizzerebbe, chi se ne frega se siamo nudi o vestiti, ballerebbe ugualmente, pensa la ragazza abbozzando un sorriso.

«MEGAN CLOVER COOPER!»
Meg si irrigidisce sul posto per due secondi, dopo aver sentito una voce maschile pronunciare quel nome... il suo secondo nome, quello tanto dimenticato.
«Buongiorno Arthur, rum?»urla Meg sovrastando di poco la musica, ha la tazza tesa verso il suo interlocutore e un sorriso beffardo sul viso.
Il fatto che Arthur si sia ricordato di chiamarla col cognome fittizio non la stupisce più di tanto.
«Oh Godric, hai messo il rum nella mia tazza?»questa volta è Ginny a parlare, ride spudoratamente ma è accigliata e il pigiama le sta leggermente grande.
Megan continua a ballare e imperterrita prende Ginny per mano includendola in quella danza scoordinata.
«GINEVRA MOLLY WEASLEY!! TI RENDI CONTO CHE I TUOI FRATELLI DORMONO ANCORA?!»
«MA BUONGIORNO, MOLLY.»Meg alza la voce e scoppia a ridere vedendo l'espressione arcigna e disgustata della donna.
Tonks invece... beh si unisce al ballo senza mezzi termini mandando di più in bestia i signori Weasley, sopratutto Molly.
Arthur pone fine al tutto, spegnendo il giradischi.
«Tu»inizia Molly indicando sua figlia«Corri a lavarti»le ordina, «Tu» indica poi Meg «Sei praticamente nuda, in una casa con maggioranza maschile, vergognati.»
Il volto di Meg improvvisamente non è più divertito... anzi, è infastidito.
«Scusami? E di cosa dovrei vergognarmi? Di aver fatto divertire qualcuno con della buona musica o di essermi scopata tuo figlio tutta la notte?» domanda la ragazza sfacciatamente facendo sgranare gli occhi agli astanti.
«Oh scusate, il rum fomenta la mia schiettezza.»ridacchia poi osservando la bevanda ondeggiare nella tazza.
«Tu... piccola maledu-»
«MAMMA, LA CUCINA VA A FUOCO!»l'urlo di Ron che scende le scale fa spostare l'attenzione di Molly da Meg alle uova in fiamme sui fornelli.
«Cazzo.»impreca Meg dando la tazza a Tonks e precipitandosi verso la cucina.
«TU SPARISCI HAI GIÀ COMBINATO ABBASTANZA GUAI!»urla Molly.
«Meg...»inizia Ron ma la ragazza non gli lascia finire la frase, perché corre di sopra, e lui ovviamente la segue.

Megan ha la canotta sporca di rum e i capelli spettinati, si stende sul letto di Ron portandosi le mani alla faccia.
Il ragazzo entra e le prende la mano.
«Puoi dirmi che succede?»domanda accarezzandole il viso.
«Volevo fare la colazione per tutti.»spiega Meg allungando il braccio verso il comò, per poi afferrare una sigaretta e accenderla.
Le labbra rosee di Meg si schiudono leggermente per fumare.
«Dobbiamo cercare Harry.»sentenzia.
Ron annuisce, poi la prende di peso delicatamente.
«Sei pazzo?!!»
«Vuoi andare a cercare Harry senza prima fare la doccia?»
«L'abbiamo già fatta e poi... Come te lo devo dire che per lui andrei anche in mutande?»
Questa affermazione non piace a Ron il quale la mette giù, deglutisce poi si sfila il maglione di lana con la R cucita sul davanti e lo fa indossare a Meg.
La ragazza fissa i suoi addominali scolpiti, bagnandosi le labbra.
«Ti sta bene il rosso.»sussurra accennando un piccolo sorriso.
Meg per tutta risposta gli morde il labbro lentamente e si stacca subito dopo.
Quando entrambi hanno finito di prepararsi scendono in salotto, muniti di cappotto, sciarpa, cappello e guanti.
«Ron, se esci anche il giorno di natale mamma vi farà a pezzettini.» sussurra Bill, guardando preoccupato Megan la quale si applica tranquillamente il rossetto.
«E sia.»risponde Ron uscendo di casa con Meg al seguito.

Ivy Lock
«HARRY JAMES POTTER!»
Harry, ancora intontito, apre gli occhi stanchi: Meg lo sta colpendo con un cuscino.
«Amico, ma si può sapere che ci fai qui?!»interviene Ron affiancando Meg.
«Harry, ci hai fatto preoccupare! Ma che diavolo hai fatto?! E poi cos'è quest'ammasso di coperte??? E questa biancheria?!»il tono di Meg è un misto di ilarità e rimprovero materno.
Harry in effetti avverte il contatto con qualcosa di abbastanza leggero sulla sua schiena: Pansy, la quale è stesa in orizzontale sotto le coperte, su di lui.
Che modo di dormire è mai questo?
Il nostro... ma non capiterà più, giusto?
Harry prende coscienza di quanto è accaduto la notte precedente.
«Porco Salazar, Cooper, ma quanto cazzo urli a prima mattina!»eccola qui, Pansy, spuntare mezza nuda dall'ammasso di coperte; Harry si chiede se abbia avuto abbastanza aria da respirare.
Ron scoppia a ridere di gusto guardando prima Harry imbarazzato e poi Meg sconcertata e al tempo stesso divertito.
«AVETE FATTO SESSO?!!»urla Meg ancora incredula.
«E non è stato niente male.»commenta Pansy, lanciando uno sguardo poco casto a Harry.

Spazio me!
Allora, mi scuso per il ritardo.
Spero che il capitolo non sia troppo traumatizzante, ma a parer mio ci vuole di "divertimento", sopratutto per questa storia.
Beh... la domanda sorge spontanea:
Hinny o Hansy?

-Chiara

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