3.22

Hogwarts
L'anello è lì, nella scatolina, e Draco lo osserva nervosamente.
Gliel'aveva regalato sua nonna paterna anni fa prima di morire, dicendogli testuali parole: "Che sia purosangue o no, che sia giovane o vecchia, che sia piena di cicatrici o malata, che sia lunatica o pura di cuore, tu devi amarla più di quanto ti ami lei. Quando sarà il momento giusto dalle questo e mantenete intonse le vostre anime"
Draco prende la scatolina di velluto verde, e la apre.
Un magnifico esemplare unico di smeraldo misto a diamanti splende sull'anello d'argento.
Non è eccessivamente grande, ma nemmeno minuscolo.
Le piacerà? Meg adora le pietre preziose.

Pansy Parkinson corre verso Draco, e quasi rischia di scivolare sul pavimento bagnato dei corridoi.
«Che vuoi?»domanda Draco impazientemente.
«Cos'è questa storia dell'anello?»
Pansuela ha i capelli corti spettinati e i mocassini sporchi di fango.
«Dovresti lavarle quelle scarpe, con questo tempaccio dovevi evitare di andare a Hogsmeade!»
Pansy guarda la scatolina di velluto verde, e immediatamente un sorriso maligno compare sul suo volto stravolto.
«Sei nervoso, Draco?»
Il ragazzo sussulta e scuote la testa.
«Perché non fai le prove con me?»
La ragazza gli prende la mano e lo porta in un'aula vuota, con la luce un po' soffusa e il colore dei capelli biondi del ragazzo risalta maggiormente.
«Allora, fai finta che io sia Meg.»cinguetta Pansy sedendosi su un banco a gambe accavallate.
Draco si schiarisce la voce, prende l'anello e apre la bocca per dire qualcosa.
Ma lei non è Meg, non lo direi con la stessa passione... con lo stesso amore.
«Avanti.»lo incoraggia la mora.
«Non ci riesco, tu non sei lei.»sbotta Draco scortese.
«Allora mi immedesimo di più.»sussurra Pansy, per poi scendere dal banco.
«Stiamo perdendo tempo.»
Pansy si sbottona la camicia, lasciando intravedere l'intimo, poi si avvicina a Draco, accarezzandogli il viso.
«Lei fa così, giusto?»
Draco resta immobile e confuso, ma anche un po' disgustato.
«Copriti.»
Le guance di Pansy vanno in fiamme, e finalmente lo bacia, facendo aderire il proprio corpo al suo.
Draco sente dentro di sé un odio indescrivibile, e subito allontana la ragazza.
Ho tradito Meg...
«Ti stavo solo aiutando.»
«Stammi lontana.»urla Draco, con gli occhi ridotti a due fessure, ed esce.
«Molto bene, Meg avrà un'altra sorpresa stasera.»sentenzia Pansuela scoppiando a piangere.


(Meg)
«È stato strano.»
Tornati da Hogsmeade io e Ron ci incamminiamo verso l'entrata del castello, e chiacchieriamo silenziosamente.
«Cosa?»
«Uscire, sembrava un appuntamento.»ridacchia.
«Non proprio, insomma siamo stati tutto il tempo da Freddy e George.»
«Beh, hai flirtato con "Freddy".» sospira Ron, facendosi strada nei corridoi.
«Geloso? Sai che la gelosia fa male al rapporto carnale? Non rende come si deve.»osservo, strizzandomi i capelli vicino alle scale.
«Mettimi alla prova.»sibila Ron quando ormai siamo nel dormitorio.
Ron mi prende in braccio e io avvolgo le gambe intorno ai suoi  fianchi, poi perde l'equilibrio e finiamo l'uno sull'altra, sul letto.
Siamo ancora mezzi fradici per la pioggia a Hogsmeade.
Inevitabilmente scoppio a ridere, ma poi mi blocco non appena avverto la sua erezione contro la mia intimità.
Gli occhi chiari di Ron iniziano a diventare languidi e desiderosi: mi morde il labbro inferiore e io mi alzo di più il vestito, per poi sfilarlo completamente.
«Ti rendi conto che non hai chiuso la porta?»gli ricordo, sorridendo.
«La possiamo chiudere noi, non trovi?»
Rimango un attimo confusa, Ron ha un ghigno malandrino... quando cerco di capire che intende è troppo tardi.
Ron si alza con me in braccio, facendo aderire la mia schiena nuda alla porta.
«Ecco fatto»sussurra continuando a baciarmi, e a mordermi le labbra con dolcezza.
Perché non sei Sirius? Mi domando più volte mentre lo sento entrare in me.
Gli accarezzo i capelli bagnati che gocciolano sul mio petto, cercando di abbandonarmi al piacere.
La sua pelle è così calda e umida, piena di lentiggini e di qualche cicatrice curiosa; le sue labbra si stringono mentre aumenta la velocità e con una mano mi scosta i capelli bagnati dalla faccia.
Sento la porta dietro di me avere un tremore: stanno bussando.
«Merda.»impreca Ron, e io gli tappo la bocca.
«Ron, perché la porta non si apre?»domanda Harry da fuori.
«Ehm sto studiando, torna più tardi.»dice Ron liberandosi dalla mia mano.
«Ah, Meg, Draco ti sta cercando. Finite di studiare presto, tra poco si pranza.»
Ron chiude gli occhi per l'imbarazzo, ma io lo bacio nuovamente.
«Lui può aspettare.»
Ma Ron sbuffa e mi fa scendere, va verso il letto e si riveste con abiti asciutti.
«Ti ho detto che può aspettare.»
«Ancora non l'hai lasciato. Finché non lo lasci dovrò aspettare sempre io.»afferma Ron alzando la voce.
Mi avvicino a lui, e gli accarezzo la mano, ma lui mi afferra il polso.
«Lasciami in pace, Meg. Vai dal tuo ragazzo.»sputa Ron per poi stendersi sul letto, sconsolato.
«Sei un bambino. Quando maturerai un po'?»
«Ancora qui?»
«Puoi farti la Parkinson, lei sì che non fa aspettare nessuno.» ridacchio, infilando il mio vestito ancora umido.
«Già fatto.»
«Certo, come no.»scoppio a ridere.
«Ma se l'avessi davvero fatto? Non saresti gelosa?»
«Ma... Non credo, dopotutto non sei il mio ragazzo.»sorrido per poi scoppiare in un'altra risata.

Flashback
James Potter è agitato, tiene in mano il cofanetto rivestito di seta bianca che contiene l'anello per la sua Lily.
Entrambi erano diventati Auror, insieme a Remus e Sirius, Peter non aveva superato gli esami, e avrebbe riprovato l'anno seguente.
Erano adulti ormai, e avevano comprato una casa, a Godric's Hollow, dove ospitavano Sirius e Remus e dove avrebbero ospitato anche Meg.
«Cos'hai James?»domandò Lily, arrivando in cucina ancora assonnata e con solo la maglietta del pigiama.
James fu veloce a nascondere l'anello, e sorrise alla ragazza, dandole un bacio sul naso.
«Come sei bella, amore...» le sussurrò dolcemente, mettendole le mani sui fianchi.
«Devi lavorare oggi?»
«Ho il turno alle dodici, con Sirius.»
sorride James, baciando Lily sulle labbra.
«Sta ancora dormendo, puoi dirgli di non lasciare più in bagno la schiuma da barba aperta? Serve anche a me!»sbotta Lily, mostrando le gambe.
James rimase scioccato, gli sembrava ancora assurdo il livello di confidenza a cui erano arrivati, insomma... proprio come una vera coppia.
«Remus e il suo problema peloso bastano e avanzano.»convenne James, sospirando.
«Meg verrà da noi a Natale, forse così Sirius smetterà di-»
«Smetterò di fare cosa?»Sirius scese le scale, già vestito di tutto punto, con i capelli raccolti e la divisa da Auror.
«Sei sveglio? Ma il nostro turno è alle dodici!»
Sirius non rispose, si limitò ad uscire sbattendo la porta.
«Ancora non si è ripreso?»
«Lily, bisogna dargli tempo, Sirius non ragiona quando si tratta di Regulus.»sospirò James.
«Regulus stava morendo, è più che comprensibile... ma Meg? Lei non riesce a tranquillizzarlo?»
«Hanno litigato.»
Lily diede uno schiaffetto a James sul braccio, e subito esclamò:
«Non ricominciare, non hanno litigato! Hanno discusso.»
«Beh, è stata una discussione accesa. Regulus ha tentato una sorta di suicidio involontario, direi che è un argomento delicato.»
Lily abbassò lo sguardo e non rispose.
«Dici che è stato involontario, James?»
«Beh, il peso della protesi ha contribuito ecco. Regulus non riesce a stare sulla scopa, credo che non supererà mai questa cosa, però chissà... io morirei se non potessi più fare ciò che mi piace.»
Lily baciò James con intensità, e si mise a cavalcioni su di lui.
«Questa sedia traballa, sei sicura?»
Ma Lily non rispose, stava iniziando già a baciargli il collo e gli accarezzava le spalle larghe.
James le sfilò la maglietta e la ammirò in tutta la sua bellezza mentre si muoveva su di lui.
Più i loro muscoli si contraevano più cresceva l'eccitazione.
James doveva darle l'anello, quale momento migliore?
Arrivati entrambi al culmine, rimasero in quella posizione ancora per qualche minuto.
«Lily, io ti amo, voglio che tu sia mia moglie.»
Lily si alzò sconvolta, praticamente mezza nuda e con i capelli spettinati.
«Cosa?»
James non perse tempo, tirò dalla credenza la scatolina, si mise in ginocchio e l'aprì.
Un anello con un diamante a forma di cuore, fatto di rubini, andò subito all'anulare della ragazza.
«James...»
«Non puoi dire di no, mettiamola così.»
«C'è la guerra fuori. E se poi...»
«Tanto vale morire legato a te, piuttosto che senza la fede al dito.»
Lily sorrise e baciò il suo fidanzato.
«Sì.»
«Cosa?»
«Voglio morire legata a te.»ridacchiò la rossa, in preda alla commozione.

Hogwarts (Meg)
Mi dirigo verso la sala comune Serpeverde, e trovo Draco seduto davanti al camino, con una faccia da funerale.
«Mi cercavi? Come mai l'hai detto a Potter?»
«Perché ormai passi con lui più tempo.»sospira, facendomi spazio sul divanetto.
«Beh... eccomi.»
«Andiamo insieme a cena? Voglio che tu stia con me.»
La sua voce è quasi disperata, supplichevole e dolce.
Ho i brividi, che strano.
«Prendi il mio mantello.»Draco mi avvolge con il mantello e poi mi accarezza il viso.
Insieme entriamo in Sala Grande, e prendiamo posto accanto a Blaise, in seguito Draco si allontana per sgridare due ragazzini del secondo anno.
«Oh Merlino, Pansy! Come ti sei conciata! Hai ancora il fango sulla gonna!»esordisco amichevolmente, ridendo di gusto.
Un barlume di cattiveria attraversa il suo sguardo.
«Sai cosa ho fatto oggi, Meg?»
«Oltre ad arruffianarti Lumacorno?»
«Ho baciato Draco.»
Il piatto di pollo arrosto con patate finisce a terra nello stesso istante in cui Pansy pronuncia quelle parole.
Al tavolo dei serpeverde cala il silenzio, e io rimango impalata a fissare quella ragazza con aria trionfante.
«Scusami?»
«Hai sentito bene, Megan.»
Una sensazione brutta mi prende lo stomaco.
Tutto il veleno che mi sono iniettata inizia a ribollirmi nei vasi sanguigni e soprattutto nelle mani.
È rabbia.
Non mi controllo più, sento il mio corpo agire d'impulso: stringo il pugno e colpisco molto forte in pieno viso Pansy Parkinson, rompendole il naso.
Il sangue le cola sul piatto, mi sporco anch'io.
Stavolta il silenzio cala su tutta la Sala Grande, perfino al tavolo dei professori.
Nessuno osa proferire parola.
Draco accorre, e capendo la situazione cerca di intervenire, ma si zittisce vedendo il sangue continuare a scorrere.
«COSA MI HAI FATTO?!»urla Pansy tentando di fermare la forte emorragia, poi mi da uno schiaffo.
Non reagisco anzi: mi alzo, e le volto le spalle, ignorando gli sguardi di tutti.
Esco dalla Sala, e corro verso i bagni delle ragazze.
Per un bacio? Per Draco?
Per Ron non avrei mosso un dito, cosa mi succede?

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