3.14

Grimmauld Place nº12 (Meg)
Harry e io siamo nuovamente stesi sul pavimento del soggiorno, guardando il soffitto.
«Fierobecco è ancora fuori. Gli ho fatto un incantesimo di invisibilità. Spero torni presto.»
Mi accorgo di aver parlato a vuoto, perché Harry si è addormentato.
Sento qualcosa sbattere sul vetro di una finestra.
Mi alzo pianissimo e mi dirigo verso il  davanzale di marmo: un gufo con un pacco stava picchiettando con il becco alla finestra.
Lascio entrare l'animale che getta il pacco sul tappeto e poi si fionda di nuovo fuori, volando via.
Il pacco è molto pesante e la superficie è liscia... strano: di solito non ho la sensibilità tattile, cosa succede?
Vengo distratta dal contenuto del pacchetto: un centinaio di lettere almeno, e tutte hanno lo stesso mittente, Draco.
«Quel ragazzo non ha di meglio da fare, povero illuso.»
È strano toccare qualcosa e sentire la superficie... liscia, ruvida, spessa, sottile, pesante, leggera... non la percepivo da anni.
Teletrasporto il pacco con le lettere nella camera di Sirius... poi noto che c'è un'altra lettera, allegata al pacchetto.
Di corsa, sveglio Harry e poi gli do uno schiaffo.
«Ti ha accompagnato Silente? Questo biglietto dice così! Perché non me l'hai detto? Perché non si è fermato qui? Ha paura di vedermi? Teme che lo incolpi? Perché credimi, fa bene a temere.»
Harry è ancora intontito, si tiene la guancia e si aggiusta gli occhiali sul naso.
«Non voleva lo sapessi.»sbadiglia Harry, grattandosi la testa.
«Non puoi ancora smaterializzarti da solo! Sei minorenne! Dovevo immaginarlo.» inizio ad andare avanti e indietro, sbraitando.
«Lui non ha colpa di nulla.»esclama Harry quasi sulla difensiva.
Qualcosa di molto disgustoso mi assale, come un conato.
«T-Tutto bene?»
Deglutisco e cerco di non dare di stomaco: cosa mi succede?
Harry deve andarsene, se il veleno ha effetti collaterali potrebbe insospettirsi.
«Torna dai Weasley, manderò un gufo a Molly... che scusa hai utilizzato?»alzo un sopracciglio scrutando il ragazzo.
Ha la stessa espressione di Lily quando era confusa e stanca.
«In realtà ho semplicemente detto di aver dimenticato alcune cose qui.
Una mezza verità.»sorride Harry: ora è uguale a James. «Non me ne vado senza di te, lo sai.»Harry punta i piedi, mi rivolge uno sguardo penetrante.
Ormai è quasi l'alba, e tra poche ore dovrà prepararsi per andare a King's Cross...
«Dimmi almeno perché non vuoi venire con me!»
«Non si tratta di te.»
«È per Remus? Ancora?»
«Abbiamo litigato di brutto.
Per me è morto.»sentenzio, senza pentirmi di ciò che ho appena detto.
Lo stupore colpisce Harry, che sgrana gli occhi «Non... dire così».
Calo lo sguardo sul biglietto di Albus Silente, l'ho letto così in fretta che mi sembra di non averlo neanche letto tutto.
Harry apre la bocca per dirmi qualcosa, ma non parla.
«Mi stai nascondendo qualcosa?»
Harry si mette ad osservare il divano pur di non guardarmi negli occhi
«N-No.»
«No?»
«No.»
«Ah no.»
«Proprio no.»
«E no sia.»
Strappo il biglietto e poi lo brucio con l'accendino argentato che mi ha regalato Draco.

Flashback
Megan si era addormentata abbracciata a Sirius, dimenticandosi completamente il timore di essere scoperti.
Fu lei a svegliarsi per prima: osservò il volto del ragazzo e sorrise.
Il livido sul volto non c'era più, e le labbra erano leggermente schiuse.
«Sirius...»
Megan sussurrava cercando di svegliarlo, ma lui non si smuoveva, continuava a dormire.
Megan decise di mettersi a cavalcioni su di lui e di baciarlo: gli morse il labbro inferiore e poi continuò a unire le loro labbra.
Sirius rispose al bacio e aprì gli occhi di scatto, mettendo le mani sulle cosce di Megan.
«Dobbiamo tornare in casa, sperando che non si siano accorti della nostra assenza.»spiegò la ragazza, provando ad alzarsi e cercando i suoi vestiti.
«Sirius! Muoviti!»Meg lo tirò per il braccio, perché lui si stava rimettendo a dormire.
Sirius si alzò e Megan arrossì distogliendo lo sguardo.
Erano entrambi nudi e nonostante la nottata appena trascorsa, Megan non era abituata alla loro intimità.
I due si rivestirono in fretta, Sirius prese la mano a Meg e insieme si smaterializzarono in camera di lei.
Lily non c'era nel letto, e capirono il perché.
Il sole filtrava dalle finestre, un sole forte; Megan controllò l'orologio a forma di goccia appeso al muro dalla parete rosa: erano le dieci del mattino.
«Svelto! Vai in camera tua!»sbottò Megan spingendo Sirius verso la porta.
Qualcuno bussò, ma lui riuscì a smaterializzarsi appena in tempo.
«Chi è?»domandò Megan in preda al panico, aggiustandosi nervosamente i capelli spettinati.
La porta si aprì, e Meg poté tirare un sospiro di sollievo.
«Lily...»
«Ti rendi conto? Hai idea di cosa io e James ci siamo dovuti inventare?»
Lily avanzò rossa in viso, verso l'amica, con l'intento di strangolarla: Meg indietreggiò finendo schiacciata contro l'armadio di legno dai colori pastello.
«Scusa! Abbiamo perso la nozione del tempo.»
«Ho detto ai tuoi genitori che stavi ancora dormendo perché avevi trascorso parte della notte al bagno, perché la torta ai zuccotti di zucca aveva alterato l'equilibrio del tuo intestino. Non so se mi abbiano creduto, tua madre molto probabilmente no. Quindi ti prego! Fingi di avere un brutto mal di pancia!»Lily sussurrò tutto, in modo più o meno silenzioso, mantenendo lo sguardo assassino.
«E James?»
«James ha detto che Sirius aveva l'emicrania! Stranamente tua madre non ha fatto troppe domande.»
Megan si sedette sul proprio letto, sospirando, assonnata.
«Ho sonno.»
«Beh, non puoi averne. Si può sapere dov'eravate? Remus è venuto a cercarvi in giardino e nella serra. Spero abbiate fatto qualcosa di intelligente e di necessario, perché se non sarà tua madre a ucciderti lo farò io! Ero preoccupata!»
Megan rimase immobile, mentre l'amica puntava il dito contro di lei, e poi scoppiarono entrambe a ridere.
«Sarai una mamma molto severa!»
«Già.»Lily deglutì e il sorriso scomparve dal suo volto.
«Cosa c'è?»domandò Meg, facendole segno di sedersi sul letto accanto a lei.
«Non voglio diventare madre.
Lo so, pensi che sia presto. Insomma potrei cambiare idea? Non credo.
Guarda Alice, per esempio: ha perso suo figlio e soffre, sta male... E se perdessi mio figlio? Come potrei sopravvivere? Con tutto quello che sta succedendo poi...
James non sa di questa mia scelta.»concluse Lily alzandosi e tirando Meg verso la porta.
Lily allargava e restringeva le narici, come se avesse voluto piangere.
«Non puoi non avere figli solo per la paura di perderli, equivarrebbe a non sposarsi per paura di divorziare.»commentò Megan asciugando una lacrima che stava scorrendo sulla guancia di Lily.
«Hai ragione: io vorrei tanto pensarla come te, ma su questo argomento non ci riesco. Vorrei riuscirci. Ma non ce la faccio, è più forte di me.»Lily scrollò le spalle.
«Nessuno di noi è pronto per essere genitore.»
Le due vennero interrotte, qualcuno stava aprendo la porta: era James.
«Piccola Gold, io ti uccido. Uccido te e quel cane pulcioso di Felpato, CI HAI FATTO PREOCCUPARE-»
Lily gli tappò la bocca bruscamente, e poi gli fece segno di non urlare.
«Sei peggio di una ciabatta rotta e sudata, lo sai, vero?»Lily rimproverò James, e lui alzò le mani in segno di resa.
I tre si diressero giù per le scale, Megan finse di essere sofferente, e in effetti lo era: voleva a tutti i costi raccontare a Lily ciò che era successo.
Sirius stava gustando la colazione, mentre Ariana rideva per qualcosa che le aveva detto, e Remus beveva una tazza di tè, rischiando di sputare tutto.
«Buongiorno dormigliona!»Ariana salutò la figlia e subito le mostrò la sua colazione.
«Dov'è papà?»
«Doveva sbrigare delle faccende. Tu piuttosto come ti senti?»
«Un po' meglio.»Meg si toccò la pancia, fingendo una smorfia di dolore.
«Ti ho preparato le verdure con una tisana ai frutti di bosco.»sorrise la madre con un ghigno di sfida.
Megan rimase interdetta: 
odiava gli infusi di frutti di bosco e sua madre ne era consapevole
«Cosa c'è?»
«Non sarebbe meglio lo zenzero?»chiese Megan «Di solito mi prepari quella.»
Ariana sospirò e poi disse:
«Per il tuo tipo di dolore...»
Megan cercò di decifrare l'espressione di Ariana, inutilmente.
«Siediti.»
Quando Megan si sedette il panico l'assalì, si ricordò che la sera prima non aveva mangiato la torta agli zuccotti di zucca, perché odiava gli zuccotti di zucca, e sua madre lo sapeva!
Ariana non aveva creduto a una parola di ciò che le avevano detto.
Remus educatamente si allontanò dalla cucina e andò a prepararsi, e James e Lily fecero lo stesso.
Sirius avvertì la tensione tra madre e figlia... decise che era meglio seguire i suoi amici e lasciarle sole con una scusa.
«Mamma.»
«Figlia?
«Sputa il rospo.»Meg incrociò le braccia, alzandosi, aveva il volto leggermente sudato e i capelli erano per le sue spalle peggio di una coperta di lana.
«Sei così prevedibile. Tu che mangi gli zuccotti di zucca? Neanche se fossero ripieni di cioccolato! A chi vuoi prendere in giro? Io ho servito la torna a tutti ma a te no. Questo la tua amica non lo sapeva?
Sei proprio stupida.»
Megan abbassò gli occhi, guardava il bollitore del tè senza vederlo.
«So quello che avete fatto.
Nel garage...»Ariana scoppiò a ridere.«Dovresti vergognarti, lo sai? Credere di mettermi nel sacco con scuse da quattro soldi. Devo ripetertelo? Io alla tua età ho fatto di peggio. Queste scuse sono inverosimili. Non viviamo nei sogni, ma nella realtà. Torna sulla Terra!
Almeno avete preso le precauzioni?»
Megan arrossì talmente tanto, che il sudore aumentò: stava per collassare.
«Non sono affari tuoi!»ribatté la ragazza.
Un ceffone la fece barcollare leggermente, Meg si teneva la guancia dolorante.
«Sirius continua a non piacermi. Nonostante ieri sera. Non lo dimenticare.»sibilò Ariana con voce acuta, mentre stringeva la figlia per un braccio.
«Mi-Mi fai male.»
Ariana lasciò Megan e poi le voltò le spalle, senza aggiungere altro.

Malfoy Manor
Draco Malfoy passeggia nel parco della sua villa, accarezzando di tanto in tanto uno dei numerosi pavoni bianchi.
Suo padre li aveva fatti arrivare direttamente dall'India, e come trofei li aveva piazzati nel loro giardino immenso, tra le siepi.
Draco ha il suo preferito... l'unico pavone ad avere un piumaggio non completamente candido; quando era piccolo gli aveva dato un nome: Tramonto.
Durante il tramonto in cielo si notano delle sfumature color rosa e arancio, proprio come le piume dell'animale.
Draco non è così felice di iniziare la scuola, e non solo per il marchio nero sull'avambraccio sinistro, ma per la missione che deve compiere in virtù di quel simbolo.
Uccidere Silente
Silente è uno zio di Megan, la ragazza che ama, e alla quale ha intenzione di fare la proposta di matrimonio.
Ma questo sogno è stato infranto.
Il Signore Oscuro ha chiesto a Draco di compiere l'omicidio.
Una punizione per il fallimento del padre: aveva infatti il compito di recuperare la profezia nell'ufficio misteri, ma la sfera è andata in frantumi, e Lucius è stato sbattuto ad Azkaban.
Draco ha sempre provato sentimenti contrastanti per suo padre.
È l'unico che possa garantire per lui, l'unico che possa (o poteva) garantirgli un futuro.
Ma... Lucius è un po' violento.
Draco gli ha disubbidito più del solito... da quando ha conosciuto Meg, di conseguenza le ha prese di più, e ha collezionato una serie di cicatrici.
Uccidere Silente
Sposare Meg
Le farò la proposta, non le dirò niente di questa storia, quando lo scoprirà sono certo che mi perdonerà
Le parole per convincere se stesso non servono a placare lo stato di ansietà che lo pervade come le onde che si infrangono sugli scogli.
Se non lo faccio, lui ucciderà la mia famiglia, e se poi uccide Meg?
Devo salvarli, tutti.
«La famiglia conta. Tramonto, cosa sto facendo?»
Il ragazzo saluta l'animale e si incammina verso l'interno dell'abitazione, canticchiando un motivetto.
«Ti pare questa l'ora di rientrare? Sai che non voglio che tu stia così tanto fuori. Devi sbrigarti, domani dovrai recarti alla stazione.»
Narcissa Malfoy ha una voce pacata ma tagliente, tre volte ha pianto da quando si è alzata alle sei del mattino.
E poi? Poi ha pianto di nuovo quando suo figlio si è chiuso in camera senza mangiare.
Draco prende la sua carta da lettere, intinge la piuma color necrosi nell'inchiostro e inizia a scrivere.
Tutto è fermo intorno a lui: il grande letto a baldacchino color smeraldo, i quadri alle pareti, la scrivania in ciliegio e la poltrona nera di pelle dove è adagiato il suo soprabito.
Draco scrive, scrive a Meg. L'ultima lettera dell'estate, la lettera in cui esprime tutto il suo amore, una lettera diversa dalle altre.
Scrivendo questa lettera Draco riconosce un altro lato di sé, il più nascosto e forse il più vero: decide che sarà Megan a vederlo, lei e nessun altro, lei lo capirà.
O mi odierà?

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