3.12
Grimmauld Place nº12
Nymphadora Tonks si è appena svegliata nel soggiorno della casa grande a Grimmauld Place nº12.
Megan si avvicina a lei con una tazza in una mano e un bicchiere d'acqua nell'altra.
Dora allunga la mano per prendere la tazza.
«No, questo è per me: è brandy. Prendi l'acqua.»
Dora si mette in piedi, barcollando leggermente, in seguito beve tutto d'un fiato l'acqua.
«Spero di non aver detto nulla di sconvolgente ieri sera.»
«Hai parlato di Remus.»
«Oh no.»
«Già»
Megan sorseggia il brandy, nonostante siano le nove del mattino.
Ha trascorso la notte a iniettarsi il veleno di vedova nera.
«Devo andare a lavoro.»
«Devi andare a lavarti. Sai, io non sento la puzza, ma gli altri sì.»
«Lo sai che domani è il primo giorno di scuola?»
Megan poggia la tazza sul tavolino accanto al divano.
«Lo so.»
«Ti accompagno alla stazione, ti va?»
«No.»
Tonks le rivolge uno sguardo confuso, poi prende un cuscino e glielo lancia.
«Invece ti accompagno, nessuno lo saprà. Devo comunque passare di lì: sono tra gli Auror di guardia a Hogwarts. Stanno succedendo cose spiacevoli...» sussurra Nymphadora tristemente.
«Potrei aver saputo qualcosa.»borbotta Megan.«Giornali, e lettere di Malocchio.»
Dora scoppia a piangere all'improvviso, sciogliendo definitivamente il trucco sbavato, e si porta le mani nel capelli.
«Che ti prende?»
«Remus... vedrò anche lui a lavoro! Non ce la faccio!»
Megan sbuffa, e poi abbraccia (inaspettatamente) la ragazza.
Inevitabilmente Tonks le ricorda se stessa; anche lei, infatti, aveva la lacrima facile, ed era un turbine di emozioni.
Ora? Ora è un guscio vuoto.
«Io gli avrei fatto a pezzi la casa, tu sei stata educata... fin troppo.»commenta Megan.
Dora pare tranquillizzarsi: il suo naso tende leggermente all'insù, e i capelli acquistano qualche riflesso rosa pastello.
«Non incolparlo per ciò che è successo a Sirius. Non è stata colpa sua.»
Megan non dice nulla, si stacca subito da lei e riprende la tazza.
«È stata Bellatrix.»
«Lo so.»
«Che c'entra Remus? Lui non ha...»
«Chiudiamola qui, Dora.»Megan si dirige verso la cucina e Tonks la segue imperterrita.
«Voglio sapere. C'è qualcosa che neanche lui mi ha detto. Come se fosse un segreto.»
Nymphadora si piazza accanto alla credenza, e Megan getta a terra la tazza, riducendola in mille pezzi. Questo non frena Tonks.
«So quello che hai passato... forse non proprio tutto. L'unica certezza è che tu e Remus siete sempre stati amici. Eravate amici anche di Alice e Frank Paciock, ogni tanto li vado a trovare...»
Megan punta lo sguardo verso occhi della ragazza, e decide di rispondere.
«Seguimi.»
Le due ragazze si dirigono al piano di sopra, nella camera di Sirius: Megan mostra a Nymphadora la scatola con le lettere e con le sue vecchie cose.
«Cos'è questa roba?»
«La mia, le mie vecchie foto, le mie vecchie lettere, insomma: la mia vecchia vita.»
Nymphadora afferra le lettere e nota subito la lettera che Remus ha scritto anni fa a Megan.
«Che significa? E cos'è questo?»domanda afferrando il test di gravidanza che Megan ha conservato.
«È mio, un test babbano di gravidanza. Allora, Dora, cosa sai di me?»chiede Megan accendendosi una sigaretta.
Tonks rimane un attimo basita, ripone il test nella scatola cercando di fare mente locale e formulare una frase.
«S-So... che eri la ragazza di Sirius e amica di Lily e James, e amica di Remus, e dei Paciock...»balbetta Dora, sedendosi a bordo del letto.
Megan tira fuori il fumo, che si diffonde nella stanza.
«Sì, ero loro amica.
I Paciock? Sono stati torturati da Bellatrix e da un altro mangiamorte per salvare Harry, e perché loro possedevano informazioni sul signore oscuro!
Tu sai anche questo, ma non sai altro.
Alice ebbe un aborto spontaneo nel giugno del '78 (durante un attacco nella scuola); lo stesso giorno Frank salvò la vita a Regulus Black, amputandogli una gamba.
Alice diventò Auror. Frank era un aspirante guaritore ma diventò anch'egli un Auror a causa della guerra incombente, unendosi all'Ordine della Fenice.
Voleva lavorare al San Mungo... e ci è finito come paziente.
Ora sai tutto, ora hai il quadro completo. Sapevi questi particolari di quel giorno di giugno nel '78? Scommetto di no, ma le cose più eclatanti sì, evidentemente quello che ti ho appena detto non è tra quelle.
Non sai che una bambina di dodici anni fu stuprata e picchiata a morte e non era stata l'unica; fino a pochi secondi fa non sapevi neanche che a tuo cugino mancasse una gamba! Remus si lussò una spalla, Severus Piton rischiò di affogare.
Tu non hai sentito James urlare per il dolore, non ha visto la sorella di quella bambina piangere sul suo cadavere, non ti sei ritrovata come Pandora Lovegood: in una pozza della propria urina e del proprio sangue, dopo essere stata abusata.
E dopo tutto questo? Ancora tragedie.
E io? Io mi sono trovata nuovamente in lutto, dopo essere tornata in vita.
Ho scoperto cose che non ricordavo o che non ho mai saputo.
E tu? Tu non sai cosa si prova a non poter piangere il propri amici, il proprio fidanzato.
Non sai cosa si prova... a non poter ricordare com'era avere un bambino dentro il proprio ventre.
E poi? Ho trovato queste lettere, e sono venuta a sapere che il mio migliore amico voleva una relazione con me.
Ho provato ad arrabbiarmi, ma non ci sono riuscita e allora ho sputato fuori cattiverie.
Non ricordo bene cosa sia successo il giorno della mia morte, ricordo che avevo organizzato il mio matrimonio... mio e di Sirius, e che avremmo avuto un bambino, che come puoi constatare non è mai nato.
E ora? Pensi di sapere tutto?»
Gli occhi di colore diverso di Nymphadora si riempiono di lacrime, il labbro le trema insieme alla mano che stringe la lettera.
«C-Che cosa?»
Nessuna delle due ragazze si è accorta che Harry è da un bel po' all'interno dell'abitazione.
Flashback
Il giorno dopo arrivò troppo in fretta.
Megan si alzò e accarezzò il cane accanto a lei.
«Felpato»biascicò, dirigendosi verso il guardaroba.
Le sue compagne di stanza erano partite da tempo e la stanza sembrava deserta.
«Devo vestirmi, puoi uscire?»mormorò Megan, afferrando un abito scuro.
Due mani le cinsero i fianchi: Meg lasciò andare il vestito, e si voltò a guardare Sirius che la teneva stretta.
Il ragazzo scostò delicatamente le spalline della canotta lunga della ragazza, e iniziò a baciarle le spalle.
«Dobbiamo p-prepararci»
Megan tirò dolcemente i capelli di Sirius, mentre quest'ultimo le lasciava un segno violaceo sul collo.
«S-Se mio padre lo vede...»
Sirius sciolse la treccia, liberando i capelli della ragazza, che ricaddero ondulati sulla pelle candida, coprendo il segno violaceo.
«Così non lo vedrà.»sorrise il ragazzo, baciandola sulle labbra, poi si trasformò in cane.
Megan gli aprì la porta e fu così che rimase sola e poté prepararsi.
Il viaggio in treno procedette egregiamente.
Nonostante un temporale imperversasse fuori e le goccioline di pioggia picchiassero sui finestrini... tutti erano impegnati a parlare.
«La McGranitt ci ha praticamente stritolati!»ridacchiò James mentre apriva una confezione di Api Frizzole.
«Già, era dispiaciuta. Siamo stati i suoi alunni migliori!»convenne Sirius, rubando una gelatina tuttigusti +1 a Megan che era seduta accanto a lui.
«Non esagerare, abbiamo ricevuto più punizioni che altro.»intervenne Remus.
«Parla per te!»rispose Lily, legandosi i capelli. «Meg, tu non hai caldo?»
Megan stava sudando, ma scosse la testa.
«Ci sarà anche il diluvio universale, ma l'aria è così afosa!»continuò Lily.
Sirius guardò Megan divertito, mostrando i denti bianchi con un sorriso malizioso.
Megan gli diede uno schiaffo sul braccio, senza farsi vedere da Lily (che era concentrata a leggere il giornale), e poi si mangiò le cioccorane che Remus le stava offrendo, poi accarezzò Grattastinchi che dormiva sulle gambe di Sirius.
«Sono stati uccisi sette nati babbani. Quattro maghi mezzosangue e due bambini babbani scambiati per nati babbani...»la voce di Lily parve incrinarsi.«Bambini!»
«Scommetto che c'entrano i Lestrange, mia cugina Bellatrix si è sposata ieri.
Ma è una di loro da un bel pezzo.»
«Sirius, purtroppo non si conoscono gli assassini. Gli omicidi sono avvenuti durante la notte. Comodo, no? Nessuno vede, nessuno puoi difendersi.»concluse Lily ripiegando il giornale.
Megan rimase in silenzio, non voleva commentare: la testa le bruciava.
«Mia madre ha sentito alcune voci... quasi nessun purosangue è stato attaccato. E per i purosangue che si schierano contro tale regime? Cosa c'è in serbo per loro?»domandò James e poi continuò«Sono chiamati "traditori del loro sangue", assurdo.»
"Il veleno ti salverà e poi ti distruggerà"
Megan sentì una voce fredda e sibilante.
"Trova il diadema, la coppa, il medaglione"
"il diario, l'anello, il serpente..."
Una scossa fortissima fece vibrare la corteccia cerebrale della ragazza, come se qualcosa volesse uscire.
"Il ragazzo, lui è l'ultimo."
"La fine di luglio"
"Cicatrici e saette, lui è l'ultimo"
Megan voleva urlare, ma i suoi amici non se ne accorsero, così si alzò e raggiunse la toilette.
"Il ragazzo, lui è l'ultimo."
«L'ultimo? Che significa?»sussurrò Megan tra sé guardandosi allo specchio nel piccolo bagno dell'Hogwarts Express.
"Trova il diadema, il diadema della madre"
«Non capisco! Basta!»
Megan strinse i bordi del lavandino, e le nocche delle mani diventarono bianche, gli occhi si rivoltarono nelle orbite, dal labbro fuoriuscì un po' di sangue nero.
La ragazza non era più cosciente, il lavandino si stava frantumando.
Meg vedeva una casa davanti a sé e una ragazza bionda che osservava un quadro, lo stesso quadro che aveva visto in sogno.
La donna del dipinto dal volto orrido le urlava qualcosa, ma la ragazza aveva con sé un oggetto curioso... il quadro prese fuoco.
Megan aveva perso l'udito, sentiva tutto ovattato e non riuscì a vedere il volto della giovane donna bionda che aveva appiccato l'incendio.
"Incendia il quadro, fuoco, solo fuoco"
I bulbi oculari ritornarono nella loro posizione normale all'interno delle orbite, il sangue scorse al contrario verso il labbro, le mani di Megan lasciarono il lavandino e la ragazza si ritrovò di nuovo dov'era.
Megan non ricordò più nulla di ciò che aveva sentito o visto, nell'ultimo periodo... nella sua memoria non esisteva più il contenuto delle visioni: il meccanismo di autodifesa psichico era scattato.
«Manca poco all'arrivo.»sbadigliò Sirius.
Lily si era appisolata sulla spalla di James mentre Remus stava sonnecchiando su quella di Lily.
Grattastinchi stava facendo le fusa a Megan, che l'aveva preso in braccio e gli dava piccoli baci sulla testa.
«Il gatto si è innamorato anche di te, sai?»sussurrò la ragazza a Sirius.
«Scusa, micio, ma il mio cuore appartiene a un'altra...»
Sirius pizzicò la guancia di Meg, che a sua volta lasciò andare il gatto.
Grattastinchi si spostò su Remus, acciambellandosi sulle sue gambe.
Sirius poggiò il capo sul grembo della ragazza, che giocava con i suoi capelli, pensierosa.
«A cosa pensi, piccola Meg?»
«Beh...Non so quanto ti convenga sgattaiolare nel mio letto di notte quando verrai a casa mia... potrebbe vederti mia madre.»
«Mamme assassine? Ci sono abituato!»
Megan iniziò a fargli il solletico.
Sirius cercava di non dimenarsi troppo per non svegliare gli altri, e poi senza volere Megan andò a finire con la mano sul cavallo dei pantaloni del ragazzo, che sussultò e arrossì.
«Cos'è? Ti piace?»sussurrò Megan, stupendosi della propria sfacciataggine.
Senza smettere di guardare gli occhi grigi di lui, tirò giù la cerniera, infilando la mano nei suoi pantaloni e poi sfiorando il tessuto dei suoi boxer.
Sirius aveva smesso di ridere e cominciò ad ansimare: non poteva fare a meno del tocco di quella ragazza, la sua ragazza.
Megan, nonostante il rossore, continuò a muovere la mano, avvertendo l'eccitazione di entrambi crescere sempre di più.
«Devo continuare?»chiese in un sibilo, guardando il ragazzo gemere.
«Non ti facevo così... a-audace.»
«Allora mi fermo.»e piano piano sfilò la mano, ma Sirius la bloccò implorandola con lo sguardo.
«Siamo arrivati?!»Lily sussultò, facendo svegliare James e Remus.
Sirius si rialzò di colpo e Megan con una scusa si abbassò e gli tirò su la cerniera facendolo arrossire nuovamente.
«Pare di sì.»rispose Meg sorridendo, e mandando uno sguardo complice a Sirius.
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