3.10

Song: (remus e tonks)Dangerous night (Thirty Seconds to Mars)
Flashback
Remus se ne stava seduto sul suo letto, non aveva avuto il coraggio neanche di fare colazione, sentiva lo stomaco contorcersi.
Peter era uscito poco prima, non riuscendo a guardare l'amico senza ricordarsi la brutta figura.
L'imbarazzo era tale che Sirius non rideva di lui, anzi... era preoccupato.
«Si può sapere che hai?»continuava a chiedergli mentre sistemava alcuni oggetti nel suo baule.
Remus avrebbe voluto raccontargli tutto.
«Lunastorta, mica è grave?»gli domandò l'amico, avvicinandosi.
Remus scosse la testa.
Era sicuro di aver sognato, ma sembrava così reale!
«Vado da Meg.»sospirò Sirius arreso.
Remus decise che non poteva starsene con le mani in mano, tutto il giorno.
Decise di lavarsi e vestirsi, rinunciò a pettinarsi e con fare deciso si diresse verso l'uscita della torre, corse giù per le scale si imbatté nell'ultima persona che avrebbe voluto vedere: Megan.
Come poteva guardarla in faccia senza ripensare alla sera prima?
«Oh, ciao Lunastorta, hai visto Sirius?!»lo salutò lei con un bel sorriso.
Remus balbettò un "ciao".
«Hai idea di cosa prenda a quei due?»chiese Megan indicando James e Lily, che erano dietro di loro, lontani, a discutere.
«No.»rispose velocemente, quasi volesse negare l'evidenza di qualche fatto sconcertante.
Megan era confusa, Remus era così pallido e imbarazzato...
«Remus, sei sicuro di sentirti bene?»
Accompagnò la domanda con un gesto della mano: gli prese il volto, fissandolo.
«Sai che puoi dirmi tutto?»
Remus voleva baciarla, disperatamente: lì davanti a tutti.

James e Lily continuavano a discutere, non riuscivano a smettere.
«Se Megan ha fatto sesso con Remus... cosa succederà, eh?»sussurrava James rosso dalle rabbia.
«Smettila, Potter! Non ha fatto sesso con Remus!»
«Se non se lo ricordasse? Hai notato anche tu che è rimasta traumatizzata da ciò che è successo... e anche Remus... magari è un modo per scaricare la tensione!»suggerì James.
«Shhh! Sono poco distanti da noi! Ci sentiranno!»lo zittì Lily pestandogli un piede. «Anche io e te siamo sconvolti eppure non facciamo sesso con altre persone!»
«Ma Megan e Remus sono persone diverse, Megan è particolare...»
James gemette dal dolore nuovamente, perché Lily gli pestò entrambi i piedi.
«Non ti azzardare! Non parlare di loro in quel modo! E non dare la colpa a Megan! D'altronde è Remus che ha i ricordi confusi, non lei...»
James si placò, osservò la sua ragazza.
Si soffermò sulle sue ultime parole.
«E se l'avessero confuso...»
«Intendi... con un incantesimo?»
«Esatto.»sorrise James.
Il panico calò su entrambi, perché Sirius stava andando nella direzione di Remus e Megan, e quest'ultima aveva il volto di lui tra le mani.
«Se ora si baciano... Sirius uccide Remus e allora io ucciderò Megan. Ma poi tu ucciderai me e anche Sirius. Siccome non ci piacciono gli omicidi di massa dobbiamo fare qualcosa e alla svelta.»
Lily alzò gli occhi al cielo, scuotendo la testa.
«Tu prendi Sirius!»le ordinò James.
«Io? Prendilo tu! È il tuo migliore amico!»
«E Remus il tuo! Se ti avvicini a quei due ti farai sfuggire qualcosa, sei troppo coinvolta!»
«Sentiamo, cosa dovrei dirgli?»
James ci pensò su, mentre Lily impaziente lo fulminava con lo sguardo.
«Ehm... sfrutta il fatto che ci daranno i risultati degli esami! Parlate di voti, del tempo, chiedigli di Regulus, spazzola i suoi capelli... non lo so! Ma parla di qualcosa!»
Lily voleva prendere James a sberle.
«Te la farò pagare, Potter!»mormorò Lily.
«Ti amo anch'io.»sorrise lui.
Lily si avvicinò a Sirius e senza pensarci due volte lo abbracciò.
«Ciao, Evans.»
«Come sta tuo fratello?»domandò Lily staccandosi.
Sirius non si aspettava quell'abbraccio, rimase un po' sorpreso all'inizio.
«Deve imparare a camminare con la protesi.»rispose tristemente Sirius.
«Ce la farà.»
Sirius annuì, sospirando.
«Oggi ci comunicheranno i voti dei M.A.G.O!»esclamò Lily un po' preoccupata.
«Non hai saputo?»
«Cosa?»
«La McGranitt ha detto che li comunicheranno l'anno prossimo. E dopo si terrà la festa di fine anno (in ritardo) per quelli dell'ultimo anno.»sorrise il ragazzo.
Lily rimase sconvolta, era curiosa di vedere i suoi voti, non le andava di aspettare così tanto.
«Capisco...»sussurrò.
«Ora scusami, devo raggiungere Meg.»
Lily disperata guardò James: non era riuscito a far allontanare Remus e Megan.
«Sirius! Aspetta!»esclamò Lily afferrandolo per il braccio.
«Cosa c'è?»
«Manca un mese al compleanno di Megan, hai già pensato a cosa regalarle?»
Lei di certo non ci aveva pensato: mancava un mese, anzi pure di più.
«Ehm... non lo so, avevo pensato a un disco dei Queen. Però non avrebbe come ascoltarlo!»
«Tu ascolti musica babbana?»
«Già.»annuì Sirius.
«E lei lo sa?»
«Più o meno, insomma non sa che voglio farle ascoltare queste canzoni, quindi testa rossa, tieni la bocca chiusa!»
«Ti pare? Non dirò nulla! Anzi, posso contribuire al regalo! Troviamo un bel negozio di giradischi, così potrà ascoltare il disco, che ne dici?»gli propose.
«Grazie.»Sirius l'abbracciò e poi si allontanò per dirigersi verso Megan.
Lily era ripiombata nel panico.

«Sei sicuro? Hai uno sguardo strano!»constatò Megan accarezzando la guancia di Remus.
'Ora la bacio'
Remus fissava quelle labbra... quella dannatissime labbra rosee.
«Io... io...»
Ma non finì la frase, James si avvicinò con fare minaccioso e Remus iniziò a sudare freddo.
«Oh! Ecco Ramoso!»esclamò Megan.
«Ehilà! Piccola Gold!»James le mise un braccio intorno alle spalle, dandole un bacio sui capelli.
«Tu hai idea di cos'abbia Remus?»le chiese guardando l'amico.
«Vorrei saperlo anch'io!»confessò Megan incrociando le braccia.
Remus era sul punto di scoppiare, e poi avvenne qualcosa che lascio tutti a bocca aperta.
Due mani si posarono sugli occhi di Remus, e una voce femminile parlò:
«Indovina chi sono!»
Remus si sentì congelato.
Marlene McKinnon tolse le mani e senza che Remus potesse fare alcun movimento, lo baciò appassionatamente.
«È stato bello, ieri, sai?»gli sussurrò.
James e Megan erano rimasti a bocca aperta, lo stesso valeva per Lily e Sirius che avevano visto la scena.
Remus diventò rosso, le parole di Marlene finalmente gli fecero tornare in mente i ricordi, che erano così confusi.
«Ieri sera?!»urlò quasi James che aveva sentito la ragazza.
James era sollevato, contento, felice, sereno: una Pasqua!
«Wow...»sorrise Megan maliziosamente.«Vi lasciamo soli!»
Remus rimase lì impalato, osservando Marlene che gli prese la mano, poggiando la testa sulla sua spalla.
Ricordò tutto e un po' gli si spezzò il cuore.
Dopo che Megan era uscita dalla stanza, Marlene era entrata, gli aveva detto che non riusciva a dormire, allora lui l'aveva invitata nel suo letto.
Avevano parlato del più e del meno.
Poi Marlene l'aveva baciato.
Inizialmente Remus l'aveva respinta, poi aveva ricambiato.
Si erano spogliati, senza dirsi altro, Remus aveva voglia di dimenticare Megan, così aveva passato la notte a fare l'amore con Marlene.
Però... non riusciva a togliersi dalla testa Megan... così aveva preso la bacchetta... esclamando "Confundus" e aveva confuso I propri ricordi, dopo che Marlene era uscita.
E ora... ora si sentiva uno stronzo.
A lui Marlene non piaceva, non gli era neanche simpatica: aveva avuto la prima esperienza con la persona sbagliata.
Dopo aver inventato una scusa, si allontanò da Marlene, radunò James e Lily e spiegò loro tutto.
Ma il senso di disgusto verso se stesso continuò a crescere.
Un'amicizia era stata salvata, ma il suo cuore? Il suo cuore si stava distruggendo.
Remus era divorato dal senso di colpa e dalla vergogna.
«La McKinnon? Wow, insomma non pensavo fosse così...audace.»ridacchiò James.
Lily gli pestò nuovamente i piedi.
«E ora che ho fatto?»
«Hai parlato. Taci, Potter.»gli intimò ferocemente.
«James, sono sorpreso quanto te.»sospirò Remus.

Londra
«Megan, s-stai bene?»
Dora e Megan sono da poco tornate a Grimmauld Place nº12.
Nymphadora è un po' brilla, e Megan la sta sorreggendo.
«Sei tu quella che si è tolta il reggiseno e l'ha lanciato al buttafuori, non io.»risponde Megan aiutando Tonks a stendersi sul divano.
«Giusto!»scoppia a ridere Dora.
«Remus è uno stronzo! Mi ha praticamente lasciata in quel letto! Senza neanche dirmi ciao!!!»
Lo sfogo di Nymphadora prende alla sprovvista Megan, la quale si toglie i tacchi e si siede sul bordo del divano, osservando l'amica: il trucco sciolto, il rossetto color pervinca sbavato, un occhio che lacrima e i capelli violetti sparpagliati sul cuscino.
«Cosa? Quale letto?»
«Il suo! Mi ha lasciato nel suo letto ed è andato via! Senza dirmi una parola.»
«Aspetta un secondo, siete stati insieme?»
Megan toglie le scarpe a Dora, così da farla stare più comoda.
«È stato fantastico! Insomma! Le mie altre esperienze si sono azzerate nel momento in cui sono andata a letto con Remuccio!»ridacchia Tonks, sorridendo.
«Hai fatto sesso con lui?»sussurra Megan.
«Hai una vaga idea della differenza abissale tra farlo con un coetaneo e farlo con un uomo, un uomo vero?!
Un uomo che sappia come prenderti, che ti infonde sicurezza, e ti sc-»
«Sì, ho una mezza idea a riguardo...»Megan interviene subito, per evitare che Dora continui la frase, in seguito si ferma a pensare...
Le pare di risentire il tocco di Sirius sulla sua pelle, desidera disperatamente ricordarsi ogni particolare dell'ultimo rapporto carnale che hanno avuto... il modo in cui la toccava e la faceva sentire....
Non contava che fosse più grande di lei... lui era il suo Sirius, il suo ragazzo.
«Io credo che la vera differenza stia nel fatto che hai avuto un rapporto con una persona che ami. Quando fai sesso con qualcuno di cui non ti importa davvero non pensi che è stato bello o fantastico, puoi pensare che ti sia semplicemente piaciuto, perché non ami quel qualcuno. Tu hai una cotta per Remus, ti sei innamorata, e allora tutto ti sembra più speciale. Questa è la differenza, perciò è stato fantastico.» conclude Megan.
«Puoi dirlo forte! Ora ti racconto perché quel lunatico mi ha fatto piangere!»Dora si mette su a sedere immergendosi nel racconto.
Megan la lascia parlare... non interviene... almeno non subito.

*Giorni prima*
Un appartamento a Kensington (un quartiere povero di Londra) ospita da tre anni Remus Lupin.
L'abitazione è piuttosto confortevole, nonostante le dimensioni ridotte: un bagno, una cucina ristretta, un salotto e una camera da letto separata dal resto grazie a una tenda color materia grigia.
Remus vive da solo, sa accontentarsi.
L'anno di insegnamento a Hogwarts e una fetta di patrimonio, gli consentono di vivere -seppur non nel lusso- in condizioni decenti.
Nymphadora Tonks conosce  benissimo il suo indirizzo, così ha deciso di fargli una visita, dopo il litigio acceso con Megan.
Remus si è appena alzato dal letto, ha le occhiaie e gli occhi ancora lucidi per l'accaduto, nonostante sia passata quasi una settimana.
«Remus! Apri! Sono io, Tonks.»
L'uomo apre la porta, facendo accomodare la ragazza.
«Nymphadora, posso offrirti del tè?»sorride lui debolmente.
Dora si accomoda su un divanetto alquanto scomodo, e per poco non finisce con il sedere a terra.
«Volevo sapere...»
«Sto bene.»la precede Remus, iniziando a preparare il tè.
È una bugia.
«Bugiardo.»sibila Dora alzandosi.
«Come, prego?»Remus si volta confuso, guardando gli occhi chiari della ragazza.
«Hai appena finito di piangere, scommetto che non mangi, e hai la voce di chi si sta sforzando di sembrare felice.»
Remus non risponde, si gira verso il tè, ormai pronto, lo versa in due tazze grigie con i bordi scheggiati, infine ne porge una alla ragazza.
Dora afferra la tazza bollente, ma non beve.
«Mio cugino è morto.»sussurra Tonks con voce tremante «Un uomo così bello, rinchiuso in un posto orribile ingiustamente... Il tuo amico, uno dei tuoi migliori amici, è morto, dopo che era tornato libero. Hai mai trovato del tempo per crogiolarti del tuo dolore personale? O hai utilizzato tutte le tue lacrime per il dolore altrui?»
Remus continua a tacere, sorseggiando il tè.
«Megan se l'è presa con te, vero? Ti ha incolpato? Non ho decifrato tutte le urla, ma ho carpito questo. E sono dispiaciuta. Mi ricordo di voi due, sai? Prima che lei... insomma eravate molto amici.»
Remus tossisce fintamente, e Dora nota che parlare di Megan lo innervosisce un po'.
«Cosa vuoi, Nymphadora?»domanda sospirando Remus.
«Voglio aiutarti. Siete gli ultimi rimasti, capisci? I Potter sono morti, Sirius è morto. Dovreste sostenervi l'un l'altra, invece bisticciate come una vecchia coppia di sposi!»l'ultima affermazione acquista una nota di amarezza.
«Tu non sai nulla di lei. Non sai cos'ha passato e cosa non ha superato, chi ha perso, chi è dovuta diventare. È come una bomba pronta a esplodere.
Non sono arrabbiato perché mi ha incolpato, anzi... ha ragione.»Remus si trattiene: non vuole piangere, mantiene un tono tranquillo.
«Non ha ragione, non l'hai ucciso tu.»
«Non ho fatto abbastanza per impedirlo...forse...»
«Ero lì, ero lì con te, con Harry, con Sirius. Non potevi fare nulla! Nessuno poteva!»Tonks sbatte un pugno sul tavolo della cucina, rischiando di rovesciare il suo tè.
«Remus, tu.... tu sei un eroe... per quanto mi riguarda... sei un eroe. Hai combattuto, hai salvato chi potevi, e so di alcuni tuoi precedenti per conto di Silente. Sei un... eroe... hai un cuore grande.»
Remus scorge del rossore sulle guance della giovane, dunque sorride.
«Ti ringrazio...ma non puoi conoscere tutto di me...alcune cose sono troppo...tragiche. Non sono un eroe...e Megan è arrabbiata con me per giuste ragioni.»
«Cioè?»
Remus poggia la tazza ormai vuota sul tavolo, scuote la testa e si schiarisce la voce.
«Sono molto stanco, gradirei andare a dormire. Non voglio essere scortese, ma credo che tu debba andartene.»
Dora si avvicina alla porta, gira la maniglia arrugginita...
«Tu mi piaci, sai?»sussurra, non è sicura di voler che lui senta.
Remus rimane immobile, accanto alla tenda color materia grigia, e poi la ragazza avanza nella sua direzione.
«Tu non mi conosci.»
«Sei un uomo coraggioso, sei buono, sei...»Dora impreca poi si toglie la giacca e le scarpe«...sei così testardo! Sei ostinato! Non capisci? Io non me ne vado. Non ti lascio qui a deprimerti.»
Remus cerca di interromperla e di dire qualcosa.
«Nymphadora...»
«NON CHIAMARMI NYMPHADORA!»sbotta Tonks e i capelli si tingono di rosso. «Vuoi dormire? Bene! Rimarrò qui con te! Avanti, Remus Lupin! Stenditi!»
Remus alza le mani, sposta la tenda e si stende, seguito da Dora.
«Chiamami Dora, o Tonks, insomma uno dei due...»sussurra lei sistemandosi accanto a lui, facendo ritornare i capelli di un viola scuro.
Remus sospira, girandosi verso la ragazza, notando che il colore dei suoi occhi è cambiato: da azzurro a nero, e poi di nuovo azzurro.
«A me piace per intero.»sorride Remus, continuando ad osservarla.
Dora ricambia lo sguardo.
«Mi hai appena detto che ti piaccio.»continua Remus.
«Non montarti la testa, non ti concedo ancora di chiamarmi per intero.»la voce di Tonks diventa più sottile, quasi provocante.
Questa ragazza sta parlando con l'uomo sbagliato.
Pensa Remus, schiarendosi nuovamente la voce.
Remus prova a chiudere gli occhi e lo stesso fa la ragazza.

Dopo pochi minuti Remus ha l'impressione di trovarsi in un'orchestra o in una stazione ferroviaria: Nymphadora russa in modo fastidioso e allo stesso tempo melodioso.
Ha le labbra rosee schiuse e e un braccio sulla faccia, i capelli sono diventati verde mare.
Remus ridacchia, poi si mette su a sedere, tenendo la mano verso la ragazza, vorrebbe svegliarla... e invece...si limita ad osservarla.
È così buffa eppure così carina.
L'ultima volta che ha dormito con una donna ha desiderato essere altrove, con Meg.
Ma adesso... si trova in pace accanto a Tonks, e questa sensazione lo spaventa.
«D-Dora...»sussurra scuotendola leggermente.
«M-mh...»la ragazza strabuzza gli occhi, sbadiglia e cerca di mettere a fuoco l'uomo.
«Non è conveniente che tu dorma qui.»
«Vuoi davvero...»tra uno sbadiglio è l'altro lei gli risponde«...lasciarmi andare a quest'ora, da sola?»
Remus si accorge solo in quel momento (guardando l'orologio di fronte) che è passata la mezzanotte.
«Hai paura che ti salti addosso?»
Dora accompagna la domanda con un pizzico sulla guancia di Remus, che le afferra la mano.
I due rimangono così per parecchi minuti, con le mani intrecciate.
«Che ti succede, professor Lupin?»
Remus non replica, e fa qualcosa che non si sarebbe mai aspettato.
Bacia la ragazza, continuando a tenerle la mano.
Dora gli stringe i capelli con l'altra, e poi ricambia il bacio.
«S-Scusa...Tonks»sussurra Remus separandosi.
Dora lo tira a sé, baciandolo nuovamente, desiderando che la toccasse ancora e ancora.
Remus come in uno stato di trance si sfila gli abiti smessi, delicatamente poi, spoglia anche la ragazza.
Dora lo bacia nuovamente, mettendo le gambe attorno al suo bacino, poi ribalta la situazione, trovandosi sopra di lui.
«Chiamami pure Nymphadora.»

Il giorno seguente Dora si sveglia in un letto non suo, piano piano si ricorda di lei e Remus, un sorriso si manifesta sul suo volto.
Ma Remus? Remus non c'è.
La ragazza si alza velocemente, si dirige in cucina, dove trova un biglietto e una tazza di tè ormai freddo.
«Scusami, è stato un errore. Tu dovresti dimenticarti di quanto è accaduto.
Ci sono delle cose che non sai, e che non mi perdoneresti.
Hai tutta la vita davanti, non perdere tempo con me.
Ci sono dei biscotti nella dispensa e puoi riscaldarti la tazza di tè. Non mi aspettare, torna a casa.
-Remus.»
Dora ha bagnato il biglietto con le proprie lacrime, torturandosi le meningi per capire cosa passasse per la testa di Remus Lupin.
«Di sicuro questa non te la perdono.»mormora strappando il biglietto.
Per lei è stato bellissimo, la notte più bella della sua vita. E per lui?
Un errore.
Tonks non sa che Remus è confuso, è divorato dal dispiacere di averla lasciata sola, non sa che sta combattendo contro se stesso per capire come gestire nuovi sentimenti.
I sentimenti che aveva provato per Megan sono cambiati nel corso degli anni, un forte affetto è rimasto tuttavia.
Ma per Dora? È tutto così nuovo e spaventoso, hanno passato solo una notte da soli...
Sono andati insieme in alcune missioni, ma non hanno mai avuto occasione di parlare davvero.

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