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Flashback
Megan aveva pianto tutta la sera, e gran parte del pomeriggio.
Non riusciva a togliersi dalla testa l'immagine di Sirius con un'altra ragazza, mentre ballavano.
Il ballo si stava avvicinando e ovviamente Lily stava insistendo per accompagnarla a rimediare un vestito a Hogsmeade, nella zona "Magic Dress", e Megan stava cercando di evitare quel punto della preparazione.
Non voleva assolutamente fare shopping, ma Lily era così dolce e comprensiva che sicuramente l'avrebbe messa a suo agio.
Remus, invece, l'aveva trovata in corridoio a piangere che si copriva con un libro, e Megan non aveva potuto nascondere la sua tristezza.
«Cosa è successo?»domandò.
Megan non gli disse nulla, aveva già speso molte parole con Felpato durante i pomeriggi liberi, sotto il loro albero, e di notte, e lui l'ascoltava e basta, ma la consolava molto di più di qualsiasi parola spesa per lei.
Felpato sembrava essersi dispiaciuto al tel punto per lei che non ne voleva sapere di andarsene prima del tempo e lasciarla sola, poi però succedeva che tornando umano arrivasse in ritardo a lezione e si beccasse qualche rimprovero.
Sirius era disperato per aver fatto soffrire Megan e allo stesso tempo sereno di farla sfogare e di consolarla.
Megan non aveva smesso di piangere neanche quando Lumacorno le aveva comunicato che aveva superato il compito di pozioni brillantemente.
Nascondeva le lacrime per un po' e poi correva in bagno a piangere.
Pandora le aveva chiesto, come Remus, cosa l'avesse fatta dispiacere tanto, ma Megan aveva risposto (come sempre) "Sto bene, non è nulla".
Sirius era sempre più scontroso nei confronti di Remus e James aveva cercato di capire il perché, almeno di avere una conferma di quello che già sapeva.
Ma Remus non voleva continuare con quella situazione, così lo prese in disparte.
Un bel sabato, almeno bello per Lily, codesta ragazza andò dalla sua migliore amica, che giaceva sepolta tra i libri di scuola e una decina di pergamene, alcune piene di appunti, altre mezze vuote e altre accartocciate.
Megan aveva passato una settimana a studiare per un compito di Astronomia, e non aveva molta voglia di dirigersi verso il letto così si era sistemata nella sala comune con tutto l'occorrente.
«Ciao, sei pronta?»incominciò Lily scuotendo Megan.«Non dirmi che hai pianto di nuovo, perché se è così...»le prese il viso tra le mani, ed effettivamente aveva gli occhi gonfi, ma poteva essere per lo studio intenso.
Megan strabuzzò gli occhi e si stiracchiò.
«Che c'è?»sussurrò tra uno sbadiglio e l'altro.
«Oggi dobbiamo trovarti un vestito! Se solo ne avessi portato uno io per l'occasione! Uno in più per te!»si lamentò Lily aiutando l'amica ad alzarsi dalla poltroncina, e a sistemarsi i capelli, notò anche che la poltrona accanto era stata utilizzata.
«Ancora quel cane?»
«Eh? Ah...non dirlo a James.»
«No, però ora andiamo! O faremo tardi!»
«Ma non possiamo uscire oggi!»le disse Meg speranzosa.
«Invece sì, oggi è sabato e per di più stasera c'è il ballo!»
Megan ebbe un sobbalzo e si portò le mani tra i capelli.
«Oh Merlino! Oh Godric!»
«Ora capisci che dobbiamo trovarti un vestito a Hogsmeade prima che sia troppo tardi?!»
Le ragazze non salutarono nessuno, neanche Remus che le aveva incrociate, perché corsero all'uscita consegnando il permesso alla McGranitt.
«Dunque, un vestito semplice, non voglio roba strana, capito? E possibilmente lungo perché non mi va di tenere le gambe scoperte e neanche le braccia e...»Megan stava elencando tutto ciò che non voleva su di sè.«... il tuo per esempio è carino ma su di me non sta bene...»
Le due arrivarono a destinazione, ma trovarono il negozio chiuso per manutenzione.
Meg, che aveva evitato di andarci, si sentì un po' in colpa, ma non le interessava più di tanto sopratutto perché Sirius l'aveva trattata in quel modo.
Però in quel momento le sembrò di potersi interessare a qualcosa e visto che sarebbe stata con Remus, forse si sarebbe divertita.
«Certo, l'universo ce l'ha con me.»sbottò Meg arrabbiata.
Lily iniziò a imprecare sotto voce.
Hogwarts (Meg)
Ron mi ignora da un po' e non so perché, davvero non so perché.
O meglio lo so, colpa di Harry.
Questa sera decido di mettere fine a questa lontananza, e mi dirigo verso il campo di Quidditch dove Ron si sta allenando per la sua prima partita, visto che giocherà da portiere.
Entro nello spogliatoio e noto i vestiti di Ron su una panchina, e le scarpe messe ordinatamente sotto di essa.
È l'unico rimasto ad allenarsi così tardi, perché poco fa ho visto Harry uscire dal campo e ho aspettato che sparisse prima di venire qui.
"Starà facendo una doccia"penso mentre mi addentro nello spogliatoio, che non ricordo di aver mai visto completamente.
È più grande e spazioso di quello che mi aspettavo, tutto di legno e alluminio, e finalmente sento lo scorrere dell'acqua.
"Ho un'idea balorda."
Sfilo le calze nere doppie che mi coprono fino al ginocchio, insieme agli stivaletti col tacco, poi tolgo la giacca e il vestito nero, e lascio tutto su un'altra panchina accanto alla sala doccia, e subito dopo mi sciolgo i capelli.
So che non dovrei farlo, è moralmente ed eticamente scorretto, approfittarsi di questa situazione per costringerlo a parlarmi.
Ron è talmente alto che si intravedono i suoi capelli rossi, dallo sportello della doccia; è di spalle, quando lo apro, e non si è accorto che ci sono anch'io.
Gli do un bacio sulla spalla, e lui si volta e istintivamente si copre le parti intime, rosso in faccia e con gli occhi sgranati.
«Però... niente male, Weasley.»sorrido, mettendomi sotto la doccia con lui, anche se sono ancora in biancheria intima.
Mi bagno il corpo, e i capelli, abbasso una bretellina del reggiseno, senza toglierlo, e guardo Ron diventare sempre più rosso.
«Non mi parli più?»gli domando, avvicinandomi, con le labbra schiuse.
Ron ha un'espressione completamente vacua, come se per lui fosse troppo questa situazione.
«Lo so che Harry c'entra qualcosa.
Ma non puoi dirmi che io non ti sia mancata.»sorrido prendendogli una mano, senza badare alle sue nudità.
Mi porto la sua mano alla bocca e inizio a baciare le punte delle dita, per poi portarmela sul viso.
«Non farmi questo...»mugola lui, con un respiro irregolare.
«A me sei mancato...siamo amici e mi sei mancato...»mi avvicino al suo corpo, così tanto da baciargli il mento.
Ron ansima a ogni mio tocco e darei qualsiasi cosa per far assistere Draco a questa scena, qualsiasi cosa.
Adesso, la mano di Ron è sul mio fianco, e la mia tra i suoi capelli.
«Come va? Non vedo l'ora di osservarti giocare... sono sicura... che...»e prima di continuare mi abbasso l'altra bretellina
«Sarai fantastico e meraviglioso...»concludo.
«Meg...»sussurra chiudendo gli occhi quando appoggio la testa sul suo petto, mentre mi sbottono il reggiseno, e lo lascio cadere ai nostri piedi.
Poi mi abbasso lentamente per prenderlo e risalgo altrettanto lentamente.
«Guardami, non è difficile.»
Ron ha le pupille molto dilatate, vedo il desiderio nei suoi occhi azzurri, lo vedo crescere quando si avvicina alle mie labbra, e mi bacia.
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