18

Hogwarts
Harry Potter consuma il pranzo con i suoi amici, incurante del resto.
O forse no.
C'è un piccolo campanello dall'allarme dentro di sè che non si riesce a spiegare.
Il Signore Oscuro è tornato, lui l'ha affrontato eppure sente che non è solo, ma ha l'aiuto dei suoi amici...
Quella ragazza bionda, che si è mostrata subito amichevole nei suoi confronti, quella ragazza stravagante, la nipote del preside... forse la considera sua amica? Vede in lei qualcosa di familiare, nei suoi occhi, nella voce, nei suoi discorsi, nelle espressioni, nel sorriso; qualcosa di intenso e profondo, celato da una barriera ghiacciata e per questo imperscrutabile.
«Harry! Harry!»lo riporta alla realtà Hermione.
«Sei tra noi?»domanda Ron.
Harry annuisce continuando a mangiare la bistecca che ha nel piatto.
«Allora... cosa stavi dicendo Ron? Sul conto di Megan?»
«Si vocifera che sia stata vista uscire dalla camera di Malfoy...con la sua camicia.» bisbiglia.«Me l'ha detto Fred.»conclude il ragazzo.
«È impossibile, non stanno insieme, se è vero beh... non so proprio come faccia a stare con quello.»sussurra Hermione.
I tre guardano al tavolo dei serpeverde e notano Megan che parla con Draco.
«Stanno semplicemente conversando»bisbiglia Hermione.
Megan si alza e si siede in braccio a Draco, mettendogli un braccio intorno al collo, e iniziando a ridere.
«Miseriaccia, dicevi?!»esclama Ron contraendo il viso.
«Non significa che sia crudele come lui... Ron finisci di fissarli!»lo riprende Harry.
Ron osserva quella ragazza così divertita mentre quel mostro di Draco la osserva ammirato, e dentro di lui scatta qualcosa di spiacevole.
«Spero che Piton li becchi a fare smancerie a tavola.»
Harry e Hermione guardano il loro amico con sguardo interrogativo, più confusi che mai.
«Ma avete visto che roba? Incredibile! Cooper e Malfoy!»interviene George Weasley prendendo posto accanto a suo fratello.
«Già...»sospira Ron.
«Non è detto che sia la sua ragazza!»gli ricorda Harry.
Draco le scosta una ciocca di capelli dal viso, un gesto che nessuno si aspetterebbe da un tipo come lui, eppure l'ha fatto.
«Se si baciano vomito...»lo informa Ron.
«Allora ti consiglio di correre subito al gabinetto...»sussurra Hermione.
Il rosso si gira e gli si palesa una scena strana...e allo stesso tempo sdolcinata e sfacciata.
Megan e Draco si baciano, ma gli altri serpeverde non sembrano sorpresi, tranne che per lo sdegno di Pansy Parkinson, mentre alcuni ragazzi delle altre case sì.
«Come fa? Non le viene la nausea? Un essere spregevole come lui non la merita!»esclama Ron per poi alzarsi e dirigersi all'uscita.
«Ma è impazzito? Non può prenderla a male, cosa gli importa?»si domanda Hermione sconcertata.
Harry scrolla le spalle e addenta una fetta di pane tostato.

Hogwarts (Megan)
«Hai visto come ci guardava Weasley?»sghignazza Draco.
Povero ingenuo, crede che io mi sia innamorata di lui, davvero? Non ha idea di che cosa gli farò, di come lo distruggerò e di come ammazzerò suo padre, quel maledetto.
Gli prendo la mano portandola sul mio fianco.
«Ho voglia di divertirmi, Draco. Andiamo da qualche parte.»
Lui mi sorride e prende il mio volto tra le mani, dandomi un bacio all'angolo della bocca.
«Tutto qui?»chiedo fingendomi offesa.
Devo trascinarlo a fondo con me, deve arrivare all'apice e poi scaraventarlo giù, frammentando la sua anima e il suo cuore fino a quando non resterà più niente di lui, neanche il ricordo.
«Ti porto a Hogsmade questo weekend, ci sono gli esami domani, e dopo le vacanze estive.»
«Hogsmade? Nah, non credo mi divertirei a Hogsmade.»
Ci sono stata parecchie volte, ma tu non puoi saperlo, povero stupido moccioso.
Ciò detto gli butto le braccia al collo e mi stringo a lui, a sua volta mi prende in braccio e incrocio le gambe intorno al suo bacino.
Il suo respiro si fa irregolare, e il suo cuore batte all' impazzata, come se stesse per uscire dal petto.
Anche il mio cuore ha battuto così tanto, per un ragazzo meraviglioso, qualcuno che mi amava e che non ho più rivisto ma vorrei rivedere. Adesso il mio cuore non batte, è freddo e spento.
«Andiamo in camera mia...»mi sussurra, come se stesse ansimando.
Scendo lentamente, tornando con i piedi per terra, senza staccarmi da lui.
Annuisco e insieme ci dirigiamo in camera sua, lui chiude la porta.
«I tuoi compagni di stanza non ci sono mai?»
«Sono sempre intenti a prendere in giro quelli di grifondoro del secondo anno, e di solito li raggiungo ma adesso ho di meglio da fare.»dice velocemente togliendosi la camicia.
È convinto che lo lascerò fare...sarà divertente...
Mi stendo sul suo letto, e mi alzo la gonna, continuando a fissarlo.
«Non vuoi proprio raggiungerli?»chiedo sbottonandomi la camicia e gettandola via.
Draco mi raggiunge sul letto, è così impacciato, sembra nervoso.
«Assolutamente.»
Ghigno e allungo la gamba verso di lui, poggiandola sulla sua spalla.
«L'hai già fatto prima?»domando cercando di non ridere, Dio! È davvero imbarazzato!
Lui indugia è poi annuisce«È come bere un bicchier d'acqua.»risponde fingendosi sicuro.
Si avvicina e mi bacia sul mento, io butto la testa all'indietro e scoppio a ridere.
«Tutto qui?»sussurro.
Draco sembra confuso.
Afferro il suo braccio e faccio cadere sul letto, mi stendo su di lui e lo bacio come si deve, senza perdere tempo in convenevoli.
«Draco! Apri la porta! Sono Blaise!»
Non mi stacco da Draco, anzi inizio a togliergli la cintura, e lui mette le mani sulle mie cosce.
«Non ora Blaise!»urla continuando ad ansimare.
«Ma devo prendere il libro di incantesimi! Altrimenti non posso prepararmi per gli esami.»
«Non ora!»gli urla Draco; le sue pupille si dilatano, coprendo quasi completamente il grigio dei suoi occhi.
Se solo fossi Lui.
Mi fermo per un attimo ripensando a un altro paio di occhi grigi, quelli per cui il mio cuore batteva.
«Non dargli retta, continua.»bisbiglia.
Ma Blaise bussa più forte, e continua a chiamare Draco.
«Maledizione!»impreca lui, alzandosi.
Rimango sul letto, in silenzio, consumata dai miei pensieri, i miei ricordi.
Draco afferra il libro di Blaise da uno dei comodini, apre la porta giusto quanto serve per lanciare il libro fuori, poi la richiude e torna da me.
«Dove eravamo?»
«Devi studiare, anzi dobbiamo studiare.»mi correggo alzandomi dal letto.
Draco sembra contrariato, si porta una mano tra i capelli e li strattona leggermente.
«Al diavolo lo studio, io voglio te adesso.»esclama alzandosi in piedi.
«Ma io no. Non ora, almeno.»mi accingo a uscire dandogli un bacio sulla spalla, poi chiudo la porta dietro di me

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