13
Hogwarts (Meg)
A pranzo siedo al tavolo con Draco.
«Ti è piaciuto?»domanda indicando il braccialetto che ho in borsa.
Io annuisco, visto che ho la bocca piena di zuppa di carote.
«Non mangiarla, è insipida.»mi avverte Draco.
«Troppo sale fa male, meglio senza. E poi a me piacciono le carote.»mi porto il cucchiaio alla bocca continuando a guardare il mio ragazzo.
«Come vuoi, perché non indossi il regalo che ti ho fatto?»sorride.
«Non si abina ai miei vestiti, scusa.»dico secca riempiendomi il piatto con del pollo fritto.
Riesco a scorgere la testa rossa di Ron e poi noto una spilla.
«Senti un po', ma cos'ha Weasley? Sull'uniforme?»chiedo mordendo un pezzo di pollo.
Draco sbuffa e poi si decide a rispondere.
«È prefetto insieme alla sanguemarcio Granger.»risponde infastidito.«Un idiota come lui! Dio mio! Quanto può essere ripugnante quello lì? E poi Granger! Peggio di Weasley.»
«Sanguemarcio? Mi pare che in tutti i libri di storia c'è un insegnamento molto importante: non bisogna disprezzare qualcuno solo perché ha origini diverse, non ti pare? E poi ricordati che potrebbe diventare un insulto anche "purosangue", quindi se fossi in te, la smetterei di giudicare e criticare, perché un giorno ti si rivolterà contro, Draco.»detto ciò mi alzo e vado dritta dritta a sedermi accanto a Harry, destando stupore da parte di alcuni grifondoro.
«Allora, com'è la zuppa di carote?»mi domanda Harry.
«La mia preferita.»sorrido leggermente.
Ron ha le orecchie rosse e non alza lo sguardo, è imbarazzato e visibilmente a disagio.
«Quindi siete prefetti! Meraviglioso, scommetto che toglierete qualche punto ai serpeverde.»
Ron non ha mangiato nulla, visto che il suo piatto è vuoto.
«Povero piatto vuoto, Ronald.»commento.
«Oh, è strano da stamane. Vuoi mangiare qualcosa? Come fai a giocare? Devi allenarti!»lo riprende Hermione.
«N-Non ho m-molta fame.»balbetta ingurgitando un bicchier d'acqua.
I miei occhi diventano una fessura e gli sferro un calcio sotto il tavolo.
Lui si lamenta ma non mi degna di uno sguardo.
«Credo di voler scambiare due parole con l'elfo che ha cucinato. Ho bisogno di un prefetto, Ron, mi accompagni?»chiedo inclinando la testa leggermente a sinistra.
«Può accompagnarti Draco.»risponde infastidito.
«Io l'ho chiesto a te. Lui non vuole avere a che fare con gli elfi.»
Ron finalmente mi guarda e si alza.
«Andiamo verso le cucine.»dico camminando avanti al mio accompagnatore.
Inizio ad avanzare senza badare al fatto che conosco questo tragitto meglio di chiunque altro.
«Sai dove sono le cucine? Strano.»commenta.
Cazzo.
Flashback
Il pomeriggio fu molto stancante per Megan. Non riusciva a studiare senza che i ragazzi della sua casa facessero casino e si divertissero senza sosta.
Aveva qualche problemino a studiare pozioni, e non poteva chiedere aiuto a nessuno. Non le piaceva farsi aiutare.
«Meg! Meg!»James si sedette accanto a lei, al tavolo della sala comune e le stappò il libro di mano.
«La secchiona è stata messa in punizione!»iniziò a cantilenare.
«Dammi il libro!»urlò la ragazza tentando di riprenderselo.
James corse avanti e indietro per tutta la sala e Megan dietro di lui.
La scena era comica e molti ridevano.
«Non è divertente!»Megan si allungò verso James e si riprese il libro tentando di trovare la pagina che stava leggendo.
«Qualcosa non va? Credevo avessi voglia di divertirti.» domandò come se fosse un po' pentito di ciò che aveva appena fatto.
«Certo, come una matta! Ho da studiare, Potter. Non ho tempo di divertirmi!»sbraitava la ragazza andandosene in camera.
«Sei tornata la nevrotica di sempre!»urlò Peter sapendo che Megan poteva ancora sentirlo.
«Non fare lo stronzo, evidentemente è sotto stress.»rispose James.
Megan si fermò di colpo sulle scale che portavano al dormitorio, guardò giù.
«Sì, infatti, lei è nostra amica, e se ha un problema non dobbiamo peggiorare la situazione.»continua Remus.
Megan decise di chiudersi in camera nonostante ciò che aveva sentito l'era piaciuto e l'aveva rincuorata.
Prese il suo libro e continuò a imparare le pozioni che aveva provato a fare in classe, ma trovò qualcosa.
Un foglietto, tutto stropicciato e dalla carta ingiallita con qualche macchiolina di inchiostro blu e sotto un foglio di pergamena più grande piegato.
Lo aprì con cautela, la grafia era un po' storta e sembrava scritto di fretta.
Non si capiva nulla era quasi indecifrabile.
«Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.»recitò Megan leggendo il foglio.
Non aveva il minimo senso.
Che cosa diavolo poteva significare quella frase?
Notò che il foglio di pergamena non era più vuoto ma iniziava a riempirsi di scritte.
Non riuscì a leggerle perché qualcuno bussò alla porta della stanza.
In fretta Magan gettò quei fogli sotto il letto e finse di studiare.
«Avanti.»disse solenne.
«Scusalo, è solo che deve sfogarsi, se non fa almeno una marachella al giorno!»
«Lily, risparmiatelo.»sbuffò Megan mettendo il broncio,
L'amica entrò e chiuse la porta alle sue spalle, portandosi i lunghi capelli rossi tutti da un lato.
«So della punizione, mi dispiace. Anche se non mi aspettavo che fossi stata tu.»sorrise leggermente.
«Già, a quanto pare non mi conosci così bene.»disse Megan senza guardarla e anche un po' indispettita.
«Vuoi parlarne? Se sei nervosa per qualcosa, sai che con me puoi parlarne.» Lily prese posto accanto a lei sul letto ma Megan continuava ad ignorarla.
«Non ho voglia di parlare con te.»
Lily non sorrise più e si avvicinò all'amica, mettendole una mano sulla spalla.
«Meggie, perché ti comporti così?»la voce di Lily era soave e dolce.
«Non sono affari tuoi. E lasciami studiare, per favore.»Megan si alzò e indicò la porta a Lily.
«Tra qualche ora sarò in punizione, quindi ho proprio bisogno di finire i compiti.»
Hogwarts (Meg)
«Lo so?»chiedo fingendomi sorpresa.
«Già, perché è la direzione giusta!»esclama Ron, senza sorridermi minimamente.
«Sei arrabbiato con me?»chiedo prendendogli la mano.
Ron scuote la testa e percepisco che è molto nervoso e la mano gli suda leggermente.
«Ron?»gli alzo il mento con un dito mettendomi di fronte a lui e continuando a tenergli la mano.
«Andiamo da un elfo, eh...»balbetta superandomi.
Io lo seguo e lo volto prendendolo per l'uniforme, lo trascino in un ripostiglio lì vicino per poi chiudere la porta con un incantesimo.
Gli occhi gli luccicano e ha le labbra gonfie e un po' schiuse, il respiro è veloce e pesante.
«Sei impazzita?»
«Io ti imbarazzo?»
«No...c-cosa d-dici?»arriccia il naso.
Lo osservo e mi sbottono un bottoncino della camicia.
«Sicuro?»continuo con un altro bottone.
Ron alza gli occhi al cielo e si porta le mani in faccia strattonandosi i capelli all'indietro.
«Smettila, ti prego!»alza la voce e mi afferra il polso.
Ha il fiatone ed è visibilmente eccitato.
«Perché?»sussurro.
Non dice nulla e senza che io abbia il tempo di realizzare mi strappa la camicetta e prendendomi la testa tra le mani inizia a baciarmi, stringendomi a sè, gettando la camicetta in un angolo.
«Era da un po' che volevo farlo.»ansima tentando di continuare a togliermi i vestiti. Ma io lo fermo.
Questo farà molto, molto, molto, male a Draco. Meglio.
«Devi migliorare con i baci, lo sai? Vai subito al sodo. Dovresti iniziare più delicatamente e poi...»
Ma Ron sembra essersi dimenticato completamente del suo cervello e mi prende in braccio, facendomi avvolgere le gambe intorno al suo bacino.
Sorrido e gli accarezzo la guancia.
«Ho un ragazzo, il tuo peggior nemico. Lo sai? Come credi che reagirebbe Draco se sapesse che tu ed io siamo stati qui a...»
«Ti desidero da troppo tempo.»sussurra togliendosi la cravatta.
I capelli rossi sono in disordine e non posso fare a meno di pensare a Lui, con i capelli disordinati e gli occhi traboccanti di desiderio e passione per me, solo per me.
Flashback
Sirius era accostato alla porta della cucina, assonnato e con i capelli più disordinati del solito.
«Pronta?»
Megan non gli rispose ed entrò trovandosi di fronte uno spettacolo non indifferente.
Gli elfi avevano lasciato pile di piatti sporchi e posate, tavoli colmi di tovaglie macchiate, pentole e bicchieri pieni di calcare.
«Oh Merlino!»esclamò Sirius dietro Megan.
«Possiamo farcela, basta essere concentrati.»disse lei con calma.
Megan pensò che le avrebbe fatto bene quella notte, le avrebbe fatto dimenticare i suoi turbamenti anche se la presenza di Sirius non sarebbe stata di aiuto.
«Che ne dici se io mi siedo qui e tu pulisci tutto, donna?»
«Che ne dici se io ti tiro i piatti in testa finché non cadi a terra stordito?»
Sirius guardò le tovaglie.
«Posso lavare queste e il resto sui tavoli, tu ti occupi dei piatti. Però ti prego di non lanciarmi nulla contro.»
«L'istinto sarebbe quello.»commenta Megan tirandosi su i capelli in una coda.
All'improvviso sentì qualcosa di umido sulla sua uniforme che le arrivò alla pelle.
«Oops, scusa... lo straccio è finito accidentalmente su di te.»
Le labbra carnose del ragazzo erano storte in un ghigno divertito e le sopracciglia erano alzate.
Megan lo guardò con fare assassino e per tutta risposta gli lanciò un secchio pieno d'acqua e sapone che gli inzuppò i vestiti e le punte dei capelli.
Sirius rimase a bocca aperta e prese la rincorsa verso di lei prendendola in braccio e bagnandola.
Megan cominciò a urlare e a indispettirsi mentre Sirius rideva a crepapelle.
Senza pensarci due volte Megan raccolse di nuovo il secchio che si riempiva nuovamente di acqua con la magia.
Voleva bagnargli i capelli a tutti i costi ma stavolta colpì se stessa visto che il secchio era troppo pesante per sollevarlo.
«Brava, davvero eccezionale!»applaudì Sirius senza smettere di ridere.
Megan aveva ancora i capelli salvi e le scappò una risata molto forte che la fece piegare in due.
Aveva tutta la schiuma del sapone sulle spalle e il ragazzo, lentamente, le sciolse i capelli.
«Vuoi proprio la guerra? Mh?»la ragazza incrociò le braccia e lo osservò intensamente per poi ficcargli lo straccio in testa e finalmente scompigliare ancora di più quei capelli ribelli.
«Dobbiamo pulire, quindi diamoci una tregua.»
«Hai il labbro spaccato?»
Megan si tastò il labbro inferiore, ma non vi era sangue.
«Non è vero!»disse continuando a tastare la pelle un po' screpolata delle labbra. «Sono solo screpolate!»
Sirius sorrise poi si avvicinò.
«Davvero? Vediamo»
Le sue labbra si poggiarono dolcemente su quelle Megan, e fu proprio in quel momento che i loro cuori iniziarono a battere all'unisono senza mai fermarsi.
Sirius approfondì il bacio, lentamente e Megan si aggrappò al suo collo.
Ma si staccò subito appena si accorse cosa era successo.
Erano entrambi senza fiato come se respirassero solo quando erano uniti dal bacio.
«Sbrighiamoci a finire o saranno guai.»sussurrò Megan provando a riprendere fiato.
Era diventata tutta rossa e Sirius le stava accarezzando le guance con le mani e le dita lunghe e affusolate.
«Certo.»disse schiarendosi la voce.
Erano finiti gli scherzi e i giochi, erano iniziati i silenzi e il duro lavoro.
Finché non scattò la mezzanotte ed ebbero finito.
I due uscirono entrambi dalle cucine e ormai i vestiti erano quasi asciutti e i capelli umidi, erano stanchi e sfiniti.
Megan barcollava dal sonno e Sirius voleva assolutamente parlare con lei.
«Perché ti fermi?»domandò lei sbadigliando.
Sirius la prese per mano e la condusse in un ripostiglio lì vicino.
Tutti avevano spento le luci e si orientarono al buio grazie a una piccola lanterna lasciata in un angolo.
La porta si chiuse e Sirius si posizionò davanti alla ragazza.
«Possiamo parlarne?»
Megan sospirò, sapeva che non avrebbe resistito e che avrebbe ceduto.
«Non so cosa dirti, ci siamo lasciati prendere dall'euforia del momento, capita.»
Sirius la prese in braccio e Megan colta alla sprovvista si aggrappò a lui con le gambe e le braccia.
«Sei impazzito?»chiese boccheggiando.
Gli occhi grigi di lui erano così splendenti colpiti dalla luce fioca della lanterna.
Megan perse completamente il controllo e fu lei a baciarlo.
Sirius era stato il suo primo bacio.
E Megan non poteva esserne più felice.
«Torniamo al dormitorio.»sussurrò lei staccandosi.
Ma le labbra di Sirius erano così piene di desiderio, lui ne voleva ancora, voleva tutta la sua dolcezza.
«Okay.»
Uscendo dal ripostiglio, la lanterna si spense proprio come si era accesa quando erano entrerati.
Hogwarts sapeva, fu testimone di molte cose in quegli anni.
E non solo.
Hogwarts
«Harry! Harry! !»dice Hermione guardando Harry che si dirige nella sala comune.
Il ragazzo segue il percorso senza interruzioni entrando nelle cucine.
«Scusatemi, avete visto un ragazzo con i capelli rossi e una ragazza...»ma gli elfi sono così concentrati sui piatti da lavare che non badano al povero Harry.
Sconsolato, torna indietro ma sente delle voci in un ripostiglio alla sua destra.
Poco dopo sentendo che la porta stava per aprirsi, si rifugia dietro a un gargoyle, spiando chi sta uscendo.
È Ron che si aggiusta l'uniforme e Megan che si infila un bottone in una delle ultime asole della camicia.
Harry sgrana gli occhi, incredulo, cosa diavolo può essere successo?
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