Capitolo sei

Abel aveva preparato le scorte per il viaggio la notte prima; un set composto da acqua, panini e snack.

Passò una mano tra i capelli sentendo dei passi avvicinarsi.
Sorrise notando Zeno con un paio di pantaloni da tuta rossi, i capelli spettinati e la bocca che si allargava per sbadigliare.

-"Buongiorno"- sussurrò avvicinandosi.
-"Ciao"-
Abel lasciò che le labbra scorressero sul collo del più piccolo.
-"Sei pronto?"- passò le mani sulle curve arrotondate del sedere.
Zeno lo spinse via delicatamente.
-"Vado a fare colazione, poi partiamo"- disse.

Abel schiaffeggiò il sedere del compagno sorridendo.











Erano passate due ore da quando Abel, Zeno e Malik erano saliti sulla corriera.
Quest'ultimo era più taciturno del solito, non che fosse un gran chiacchierone.
Da cinque giorni non sentiva Joel.
Evitava di salutarlo.
Aveva pure scambiato i suoi turni con un collega più anziano.

Malik posò le dita sulle labbra potendo ancora percepire la morbidezza di quel bacio.

Abel seduto nel sedile posteriore circondò le spalle del giovane facchino.
Baciò la sua tempia sentendo Zeno sospirare.
-"Sei contento?"- chiese Abel
-"Certo"- tirò un sorriso
-"Non si direbbe"-
-"Non è vero. Sono contento"-

Si sporse verso di lui alla ricerca di quel bacio da sempre negato.
Abel ruotò il viso posando due dita sulle labbra del minore.
-"Zeno, no. Lo sai"-
-"Ma è solo un bacio!"- protestò
-"Per te non lo sarebbe"-

Chiuse gli occhi poggiando la testa sulle gambe del più grande.
L'altro sfiorò i suoi capelli giocando con alcune ciocche.
-"Allora perché continui a stare con me?"-
-"Non stiamo insieme Zeno, vuoi capirlo?"- sussurrò con rabbia.

Lo stomaco del compagno si contorse ferocemente.
-"Già, scusa"-
-"Zeno"-
-"No, hai ragione"- si sollevò continuando a guardare fuori dal finestrino.
-"Zeno!"- lo afferrò per un braccio
-"Lasciami! Ho capito!"- lo scostò malamente.
-"Vaffanculo"- rispose Abel spostandosi accanto a Malik.

Zeno prese un respiro profondo cacciando indietro le lacrime.


-"Non lo reggo più"- Abel si sedette con un tonfo accanto all'amico.
-"Malik ci sei?"- chiese non ricevendo risposta.
-"Joel mi ha baciato"- confessò d'un fiato.
-"Wo- o. Wow!"- sussurrò incredulo.
-"Già"- sospirò guardando l'amico.
-"Non so come agire. Mi sta evitando"-
-"Prova a parlargli"-
-"Ma se mi evita!"-
-"Chiudilo in una stanz- "-
La mano di Malik colpì il collo di Abel.
-"Cazzo!"- si massaggiò la parte ferita.
-"Sono serio"-
-"Anche io"-
Malik trucidò l'altro con lo sguardo.
-"Veramente"-
-"Appena terminata la trasferta va da lui e parlaci."-
-"E se non gli piaccio?"-
-"Te lo dirà"- rise Abel scappando dall'amico pronto a colpirlo nuovamente.












Lo stadio del Chelsea era da brivido.
Sviluppato su molti anelli, con tribune ripide e seggiole rosse, contava più di quaranta mila posti.

Il piccolo gruppo di amici era appena arrivato ed il pullman era stato scortato fino ai tornelli che avevano dato l'accesso al settore della tifoseria ospite.

Si trovavano schiacciati l'uno contro l'altro.
Nella primissima fila un giovane rigorosamente a petto nudo, dava le spalle al campo, urlando come un pazzo per lanciare cori per incitare la squadra.
Zeno si sedette accanto a Malik sgranocchiando patatine al gusto di cipolla.
-"Allison!"- aveva cominciato il ragazzo a cantare incitando il portiere.

La partita era cominciata da quindici minuti. Il Liverpool pressava in modo selvaggio ed i tiri alla porta stavano aumentando.
Il settore ospite esplose in un boato solamente dieci minuti dopo quando il pallone, appena fuori aria di rigore, venne calciato da numero sette dritto alla porta.

Zeno urlò forte abbracciando i due compagni.
La partita riprese dopo la breve interruzione ed Abel con voce roca urlò i cori per tutto il primo tempo, che si concluse in parità.

Durante l'intervallo Abel abbandonò la sua posizione.
-"Vado al bagno"- preannunciò.

Scese gli scalini sotto lo sguardo di Zeno.

Si lavò le mani unte di grasso, rinfrescandosi poi il viso leggermente sudato.
Bevve un sorso d'acqua guardando il riflesso allo specchio.

Nel frattempo un ragazzo dai capelli color rame si appostò al suo fianco.
Si guardarono accennando ad un sorriso.
Abel spinse il giovane al muro sfilandogli i pantaloni.
Il compagno ribaltò le posizioni mettendolo a spalle al muro.
Abbassò l'intimo prendendo il sesso del maggiore tra le labbra.
Gemette impaziente accompagnando i movimenti con la mano poggiata tra i capelli che tirava leggermente.

Spalancò la bocca scopando la rispettiva del compagno.
Mosse i fianchi fino a schizzare il seme in gola che venne ingoiato.
Aprì gli occhi notando solo ora la figura di Zeno alle spalle del ragazzo inginocchiato.

-"Scusate"- sussurrò uscendo dal bagno.
Abel sorrise soddisfatto.

Intanto Zeno cercava di reggere sulle sue gambe.
Un'altra fitta al cuore lo fece accasciare a terra.
Doveva smetterla, ma non ci riusciva.
Era accecato da quel ragazzo.
-"Basta"- sussurrò tornando in tribuna.
Malik notando l'espressione turbata dell'amico si fece serio.
-"Zeno"-

Il più giovane sorrise.
-"Sto bene"- rispose con voce atona.

Abel tornò qualche minuto dopo.
Malik si girò sussurrandogli all'orecchio.
-"Devi smetterla"-
-"Come?"-
-"Lo stai facendo apposta. Guardalo"-

Abel notò forse per la prima volta gli occhi rossi e stanchi di Zeno.
-"Finché sta bene a lui, non smetterò"-

Inutile dire che a fine partita la parte opposta cominciò a fischiare urlando per la rabbia e la frustrazione.
Il Liverpool aveva ottenuto la vittoria per tre a due.

Si trovavano in un pub della zona a sorseggiare un boccale di birra.
-"Ci voleva proprio"- esclamò Abel finendo l'ultimo goccio della bibita rimasta.
-"Sono distrutto"- proferì Malik con gli occhi quasi nascosti dalle palpebre.
-"Forse è meglio tornare al pullman"-

Zeno si sollevò avvertendo Malik senza incontrare le iridi di Abel.






Il pullman era partito da due ore.
L'agente aveva chiuso gli occhi da un bel pezzo trovandosi con la testa poggiata sulla spalla di Abel.
Quest'ultimo ripensò alle parole dell'amico.

Devi smetterla.

Sospirò chiudendo gli occhi.
Aveva conosciuto Zeno quasi tre anni fa.
Ne era stato subito attratto.
I colore dei suoi occhi era così particolare.
Erano subito finiti a letto insieme dopo essersi incontrati in una discoteca.
Non si erano più fermati.
Abel traeva solo piacere dal suo corpo, ma Zeno no.
Il giovane però non stava rispettando il patto.

Niente sentimenti.

Poggió le gambe sopra il sedile.
Il pullman si fermò.
-"Ma quanto cazzo ho dormito?"- disse Malik scioccato.
-"Devo pisciare"-

Abbandonarono il mezzo incamminandosi verso casa.
Abel accettò una sigaretta offerta da Malik nonostante non amasse fumare senza motivo.
-"Noi andiamo verso la Rogyle Street"- disse Abel indicando con un cenno del capo l'altro lato della piazza.
Malik sospirò.

-"Mi fermo a dormire in stazione. Domani ho il turno di mattina, mi conviene"-

Si salutarono con un abbraccio.

Zeno camminava a distanza dall'amico.
-"Zeno"- lo richiamó
-"Abel, sono stanco"-
-"Perché ce l'hai con me?"-
-"E me lo chiedi pure?!"- sbottò il più piccolo avvicinandosi.
-"Ti piace scopare con altri eh?!"- lo spinse lontano.
Abel bloccò i suoi polsi.
-"Zeno"-
Aveva le lacrime agli occhi.
-"Non ti basto più?"- sussurrò
-"Cosa- "-
-"Rispondi"- la voce si abbassava ad ogni nota. Colpì il petto dell'altro ripetutamente.
-"Lo sai come stanno le cose. Ognuno fa ciò che vuole. Quando troverai la tua vera persona, potrai fare ciò che vuoi. Se non ti va più di continuare dillo e basta"-
Smise di dimenarsi mentre una lacrima scappò al suo controllo.
-"Non l'hai trovata quella persona?"- chiese in un sussurro appena percepibile.
-"Non ancora"- superò il ragazzo continuando ad avanzare verso l'appartamento.

-"Io si"- disse con voce fleibile.














ANGOLO AUTRICE: Il capitolo sei è finalmente online!
I personaggi si stanno delineando. In questo capitolo capiamo la vera sofferenza di Zeno.
Cosa succederà da ora in avanti?
Malik riuscirà a trovare il coraggio per affrontare Joel?
Fatemi sapere ciò che pensate!

Al prossimo aggiornamento.

GIULI.

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