Capitolo quindici

Malik mostrò il distintivo per poter passare nell'area vietata al pubblico.

Il cadavere era disteso prono con il volto rivolto a sinistra.
Notò sul piede della vittima una macchia scura.
Avvertì la centrale, dei sospetti, così che potessero ispezionare al meglio ogni singolo dettaglio.

Joel sospirò.
-"Quanto ci vorrà per le analisi?"-
-"Penso che non si saprà nulla fino a domani mattina"-

Malik si abbassò prendendo tra le mani un piccolo pezzo di vetro.
Lo premette leggermente sulla pelle, lasciando che il sangue scorresse lentamente.
-"Sei pazzo?!"- sbottò Joel cercando di coprire la ferita.
-"Guarda"- disse.
-"Cosa?"- chiese accigliandosi.
-"Di che colore è il sangue?"-
-"Rosso?"- rispose il partner corrugando la fronte.
-"Che tipo di rosso?"-
-"Che ne so! Rosso sangue?"-
-"È un colore più acceso"-

Il più piccolo spalancò gli occhi.
-"Invece..."-
-"Invece quello del signor Evans era molto più scuro. Questo significa che è sangue affetto da una malattia che porta ad una colorazione più scura."-
-"Ma soffriva di una malattia?"-
-"Per questo dobbiamo aspettare il risultato delle analisi"-

-"Ma ora.."- sussurrò avvicinandosi a lui.
-"Ti porto a cena con me"-
-"Ma se sono le tre di pomeriggio?"-
-"Ti passo a prendere per le sette"-

Baciò il lato del suo collo lasciandolo intontito.



















-"Aiutami!"-
-"Stai calmo!"-
-"Ma non so cosa...."-
-"Joel!"- urlò Nolan entrando nella piccola stanza appartenente all'amico, con un coltello in mano.
-"Chiudi quella bocca"-
Joel sbiancò.

-"S-si, ma appoggia il coltello"-
L'altro si avvicinò per spaventarlo.
-"Nolan!"-

Quest'ultimo scoppiò a ridere.
-"Dovresti essere un agente"-
Joel si sedette sul letto fucilandolo con lo sguardo.
-"Cosa devo indossare?"-
-"A Malik piacerai comunque"-
-"Davvero?"-
-"Certo!"-
-"Davvero, davvero?"-
-"Joel"- Nolan mostrò il coltello mentre l'amico alzò le mani in segno di resa.

Alla fine optò per una semplice camicetta azzurra e dei pantaloni neri molto stretti.
Sistemò i capelli color miele, spruzzando poi due gocce di profumo sul suo collo.

-"Joel, c'è una macchina nel parcheggio!"-
-"Cosa?!"-

Corse giù velocemente indossando le scarpe.
Uscì di casa salutando i ragazzi che stavano preparando la cena.
Si accorse di aver dimenticato sia il telefono che la giacca.
-"Cazzo!"-

Corse al penultimo piano dove lo stava aspettando Camillo.
-"Cercavi questi?"- sorrise l'amico.
-"Dio grazie!"- afferrò l'indumento.
-"Vi voglio bene!"-

Arrivò al parcheggio ormai con il fiatone. Il respiro gli si mozzò in gola, notando la figura di Malik appoggiata alla macchina laccata di nero.
Quest'ultimo sorrise nel vederlo spettinato e con le guance arrossate.
Era così impaziente.

-"Ciao"- mormorò Joel.
-"Ciao piccolo"- lo salutò catturando le labbra in un bacio famelico, mentre gli faceva scorrere le dita lungo la schiena.

Passò entrambe le mani tra i capelli di Joel mentre si staccavano affannati e con le guance rosse.
Posò le labbra sul piccolo naso sorridendo.
-"Sei bellissimo"- gli occhi di Joel si illuminarono.
Il più piccolo nascose il viso contro il suo collo, strofinando la punta del naso contro la gola dell'altro.
-"Andiamo?"- domandò Malik.
Annuì mentre il compagno gli aprì gentilmente la portiera della macchina.






Quando arrivarono, il luogo era deserto.
La vista mozzafiato.
Il sole stava tramontando lambendo l'acqua sottostante, incendiando l'intero fiume di infinite fiamme scintillanti.

-"Ti ho portato in un posto speciale"- sussurrò al suo orecchio circondandogli il bacino con un braccio.
-"Lo vedi quel molo laggiù?"-

Joel annuì poggiando le mani su quelle dell'altro.
-"È la che sono sbarcato quindici anni fa. Quando sono scappato da Soacha"-

Joel si tese.
-"Ti va di parlarne?"- chiese.
-"Non c'è quasi nulla da raccontare"- sorrise.
-"Dopo aver trovato i miei genitori..."- sospirò -".... morti, scappai"- continuò.
-"Mi dispiace"- Joel si girò tra le sua braccia allacciando queste ultime al suo collo.

-"Non ti ho mai chiesto dove sono i tuoi genitori"- sorrise Malik baciando le labbra del minore che indugiò.
-"Mio padre è morto"-
-"Oh.."-
-"Già, un omicidio"-
-"Cazzo"- l'abbracciò più forte sentendolo tremare.
L'aria si stava facendo più fredda.
-"È meglio se entriamo, si sta facendo tardi"-






Si accomodarono al tavolo privato che Malik aveva prenotato.
L'ambiente non era di classe, ma molto accogliente.

-"Mi hai portato a mangiare hamburger e patatine?"- chiese Joel sorridendo.
-"Beh...io...non sapevo..."-
-"Va più che bene"- sorrise prendendo la sua mano.

Ordinarono una birra a testa con una doppia porzione di patatine e cheeseburger.
Gustarono il tutto lentamente, assaporando ogni morso.
-"Sono pienissimo"- si toccò la pancia Joel.
-"A chi lo dici"-
-"Vado a pagare, apetta qui"- Malik si alzò raggiungendo la cassa.


Joel approfittando del momento, si appropriò del telefono che il partner aveva abbandonato sul tavolo.

Lo sbloccò cercando qualche dato personale, qualcosa che potesse aiutare la sua ricerca.

Cercò tra le email, tra i messaggi, ma non trovò nulla.
Entrò nella galleria sfogliando l'album delle immagini.
Il telefono cadde dalle sue mani quando vide una foto di qualche anno fa.
In essa erano presenti Malik e suo padre.
Allora era tutto vero.
-"Bastardo"- sussurrò mentre una lacrima scivolava lentamente.
Poggiò l'apparecchio al suo posto.
-"Ti distruggerò"- sussurrò mentre il compagno si avvicinava al posto, ignaro dello stato emotivo del compagno.















L'agente mosse i fianchi contro i suoi, strappando ad entrambi un mugolio di piacere quando le erezioni sfregarono l'una contro l'altra, ancora strette nei vestiti.

-"Joel"- mormorò scendendo con le labbra lungo la gola, succhiandone la sottile pelle sensibile, lasciando infine un segno rosso.

Si stavano baciando distesi sul divano da almeno un'ora e la temperatura si stava facendo bollente.

Dopo cena, avevano preferito tornare a casa di Malik per potersi riposare.
Il più piccolo succhiò le labbra di Malik.
-"Voglio le coccole"- sussurrò.
-"Te le darò"-

Lo prese tra le braccia portandolo sul suo petto.
Baciò la sua tempia soffiandoci sopra.
-"Buonanotte piccolo"- lo abbracciò scaldandolo.
-"Notte"- rispose con tono fermo e freddo.



















ANGOLO AUTRICE: Ed ecco qui il capitolo tanto atteso. Che ne pensate? Siete curiosi di scoprire cosa nasconde Joel? E Malik cosa c'entra con il suo passato?

Al prossimo aggiornamento.

GIULI.

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