Capitolo 22: speranze in fumo

Cele: heilà dolcezza, ci hai messo tanto a convincerti.

Pochi isolati, dopo l'ospedale, pronta ad attendermi, vi era Celeste...

Sam: tu, tu come sapevi?
Cele: molte cose non si sanno, si intuiscono ed io ho percepito fin dal primo istante che tra di noi vigeva un' unione indissolubile.
Sam: mi sei mancata moltissimo, ho tanto da raccontarti.
Cele: partendo dalla notte di passione con il bel Anson? Ma, dolcezza, abbiamo un bel viaggio da  intraprendere! Mi racconterai tutto nel tragitto verso casa.
Sam: E tu questo come lo sai?
Cele: diciamo che il tuo cuore non parla d'altro, riesco a sentire che sei impaziente di raccontarmi tutti i dettagli.
Sam: dimenticavo del tuo dono ficcanaso.

Ancora smarrita ed intontita mi misi alla macchina, con Celeste al mio fianco quel lungo viaggio prese una piega diversa  rispetto al tragitto d'andata...

Cele: ci pensi che tra poco rivedremo Mattia?
Sam: spero di riuscir a trattenere le lacrime. Ho iniziato questo viaggio, con in mio possesso soltanto la voglia di rivedere mio fratello felice e tu sembravi essere la chiave giusta da cui  ricominciare. Spero che tutti i miei sforzi avranno l'epilogo per il quale ho combattuto...
Cele: ti cercavo da tempo Sam, ero in attesa dell'onda giusta da cavalcare
Sam: e mi hai trovata, su di una panchina, travolta da uno tsunami di alcool e disperazione.
Cele: mai avrei pensato di ritrovare la libertà e la felicità, grazie a quella che sembrava, soltanto un'alcolizzata.
Sam: io invece confido nel fatto che tu possa trasmettere la stessa spensieratezza a Mattia, non mi serve altro.
Cele: ci cureremo a vicenda! Rifioriremo dalla coltre di disperazione in cui la vita ci ha confinati, meritiamo tutto ciò di cui siamo stati privati dalla nascita.

Cele osservava il susseguirsi veloce del rincorrersi degli alberi fuori dal finestrino, sorrideva faccia a faccia con la riguadagnata libertà.

Entrambe eravamo assolte nelle armoniose braccia dei sogni, immerse in quello che sarebbe potuto accadere una volta messo piede fuori dalla macchina.

Mentre la visione onirica del futuro offuscava la vista...

Un fuoristrada, ad alta velocità perse il controllo della guida e deragliando colpì la macchina  facendola ribaltare.

Il flashback della mia vita passò dinanzi ai miei occhi illuminati dai lampeggianti dell'automobile in delirio.
Prima dell'inequivocabile  i miei occhi riuscirono ad incontrare lo sguardo incredulo di Celeste un'ultima volta.

In quello sguardo confuso, Celeste mi diede un addio strozzato dalla paura e tra quelle lacrime annagavano tutte le nostre speranze mandate in fumo su due piedi.

Aprii gli occhi a fatica, una luce pulsante folgorava il mio sguardo e la debolezza del mio corpo non mi permetteva di contrastarla.

"è sveglia, chiamate un infermiere" una voce fuori campo arrivò alle mie orecchie facendomi sussultare.

Mattia: Bella addormentata! terra chiama Samantha! Heilà, ci sei?

Appena aperti gli occhi trovai la mano di mattia stretta alla mia e i suoi ipnotici occhi azzurri fissi su di me


Sam: Idiota
Mattia: è proprio mia sorella, confermo, non c'è alcun dubbio!
Sam: Cele come sta?
Mattia: ha preso una bella batosta, dorme ancora, dicono si riprenderà.
Sam: l'ho riportata da te, mi aspetto almeno un grazie!
Mattia: l'avrei, sicuramente, preferita cosciente,ma tutto sommato, grazie sorellina!
Sam: non immagini la mia felicità nel rivederti!
Mattia: pensarti sola, là fuori, mi ha distrutto!
Sam: vederti su quella barella mi ha talmente annientato che ho dovuto tentare l'impossibile
Mattia: e ora, invece,  ci sei tu su un lettino da ospedale, la nonna ad un altro batticuore del genere ci rimarrà secca!

Non sapevo cosa, esattamente, sarebbe successo, se Celeste si sarebbe mai svegliata e cosa le sarebbe accaduto una volta aperti gli occhi. Ma vedere sorridere mio fratello, pur sapendo che non è del tutto sereno, mi fa sentire di nuovo a casa!

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