Fabbricante di lacrime
Scheda di lettura
· Titolo: Fabbricante di lacrime
· Autore: Erin Doom
· Anno di pubblicazione: 2021
· Casa editrice: Magazzini Salani
· Genere: Romance
· Ambientazione: indefinita
· Tempo: indefinito
Trama
Tra le mura del Grave, l'orfanotrofio in cui Nica è cresciuta, si raccontano da sempre storie e leggende a lume di candela. La più famosa è quella del fabbricante di lacrime, un misterioso artigiano dagli occhi chiari come il vetro, colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. Ma a diciassette anni per Nica è giunto il momento di lasciarsi alle spalle le favole tetre dell'infanzia. Il suo sogno più grande, infatti, sta per avverarsi. I coniugi Milligan hanno avviato le pratiche per l'adozione e sono pronti a donarle la famiglia che ha sempre desiderato. Nella nuova casa, però, Nica non è da sola. Insieme a lei viene portato via dal Grave anche Rigel, un orfano inquieto e misterioso, l'ultima persona al mondo che Nica desidererebbe come fratello adottivo. Rigel è intelligente, scaltro, suona il pianoforte come un demone incantatore ed è dotato di una bellezza in grado di ammaliare, ma il suo aspetto angelico cela un'indole oscura. Anche se Nica e Rigel sono uniti da un passato comune di dolore e privazioni, la convivenza tra loro sembra impossibile. Soprattutto quando la leggenda torna a insinuarsi nelle loro vite e il fabbricante di lacrime si fa improvvisamente reale, sempre più vicino. Eppure Nica, dolce e coraggiosa, è disposta a tutto per difendere il suo sogno, perché solo se avrà il coraggio di affrontare gli incubi che la tormentano, potrà librarsi finalmente libera come la farfalla di cui porta il nome.
Copertina
Recensione
L'altro giorno ho finito di leggere il Fabbricante di lacrime.
Con tutto il successo che ha avuto avevo aspettative molto alte, e dire che non sono state soddisfatte sarebbe riduttivo. Già dalle primissime pagine, infatti, sono stata costretta a tirare un bel respiro e a rassegnarmi ad una lettura forzata, unicamente perché non lascio mai libri a metà.
I motivi per cui non mi è piaciuto sono così tanti che per riordinare i pensieri ho dovuto scrivermi una lista, che adesso riporto qui sotto cercando di spiegare il mio parere nel modo più chiaro e sintetico possibile.
Attenzione! Potrebbero esserci spoiler.
1. La protagonista. Nica ha diciassette anni, è orfana e vive in orfanotrofio da quando ne ha cinque, finché non viene adottata da Anna e Norman e vede in loro la possibilità di vivere la favole e il lieto fine che ha sempre sognato.
Il suo problema principale è l'assenza di personalità. A parte le mille paranoie e la parola "delicatezza" ripetute costantemente pagina dopo pagina, così tante volte che in varie occasioni mi è venuta voglia di gettare il libro il più lontano possibile e non rivederlo mai più, non rimane altro che un vuoto. Niente carattere, le emozioni e i sentimenti che prova sono sempre quelli e in 600 pagine non vi è alcuna evoluzione. Insomma, è la solita ragazza innocente, delicata, "diversa", praticamente irreale.
Ma andiamo avanti.
2. Rigel. Ah, il ragazzo bello e tenebroso che ha fatto innamorare centinaia di ragazze sul booktok! Ma che cosa, esattamente, ha rapito i loro cuori?
Forse il fatto che picchia gente completamente a caso e la passa sempre liscia? Magari per i suoi tratti spigolosi, gli occhi neri, la voce roca? Oppure per il suo malessere interiore, provocato dall'amore struggente che prova per Nica da quando ha cinque anni?
Beh, non ne ho idea, però io vedo solo un ragazzo con evidenti problemi psicologici e traumi vari che invece di essere presi seriamente servono a giustificare le innumerevoli azioni violente e imbarazzanti che non manca di compiere un numero indefinito di volte in tutto il libro. Un ragazzo che si è innamorato a cinque anni, di una bambina a cui non ha mai rivolto una singola parola, che bullizza senza un motivo valido. Non so neanche come questo possa anche lontanamente essere credibile.
3. Scene senza senso. La trama, in questo "romanzo", non c'è. È tutto un susseguirsi di momenti spesso senza alcun collegamento logico, incomprensibili, tra i due personaggi principali che hanno un evidente rapporto malato, di odio, terrore e persino amore, che sboccerà improvvisamente in Nica, e da qua ci leghiamo al prossimo punto.
4. Incoerenza. Inizialmente Nica non fa che ripetere di provare terrore alla sola vista di Rigel, di tremare in sua presenza... Insomma, dopo anni passati ad essere spinta a terra, tirata per i capelli, fatta piangere senza motivo, mi sembrerebbe più che lecito. Peccato che improvvisamente capisca di provare qualcosa per Rigel, amore che ci viene presentato tramite infiniti giri di parole, metafore fatte di astrazioni e certe cose vaghe che arrivi a chiederti se Nica non si faccia di sostanze.
5. Personaggi inutili. Billie e Miki, le migliori amiche di Nica, appaiono e scompaiono come se nulla fosse, sono così cieche da non accorgersi di ciò che accade in testa e attorno a lei. Peter, che appare per qualche secondo nelle ultime pagine, e non si sa poi che fine fa. Will, introdotto completamente a caso nelle ultime pagine, spiegatemi voi il senso di ciò. Infine, una cosa che mi ha fatto innervosire non poco, il modo irritante in cui tutte le ragazze sbavano dietro a Rigel, come delle gallinelle disperate.
6. Temi trattati male. Come ho già detto, i traumi e i problemi dei protagonisti non sembrano altro che pretesti per giustificare le loro azioni, e nient'altro. Vengono solo accennati tanto che il lettore non può trarne alcun insegnamento.
7. Stile. 600 pagine di incongruenze, incomprensioni, situazioni ripetute in modo irritante, cliché, metafore senza senso, capitoli inutili che hanno solo dilungato e appesantito la lettura. Tutto ciò ha creato una narrazione pomposa da cui, se togliamo la parte artificiosamente "poetica", fiabesca e metaforica non resta che la solita storiella del ragazzo problematico con traumi vari, violento e dannatamente bello e della ragazza santarellina che vuole salvare l'altro nonostante egli continui a terrorizzarla e a trattarla come una malattia.
Insomma, per me è stata una delusione totale. E mi è dispiaciuto, perché in realtà Erin Doom ha una scrittura fluida e piacevole che, se sfruttata nel modo giusto, ha le potenzialità di creare qualcosa di bello.
Dopo questa lunga recensione, credo di aver motivato in maniera esauriente la mia posizione. Inoltre spero di non aver offeso nessuno, tengo a ricordare che il mio giudizio è espresso esclusivamente sul libro e che rispetto ogni opinione diversa dalla mia :)
Voto: 4/10
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