Miao O' Lantern

Jessica portò il corno alla bocca. Due gattini rossicci la seguirono, unendosi agli altri. La ragazza sorrise, felice e compiaciuta.

Da bambina, la nonna le aveva letto le carte. I tarocchi avevano predetto che sarebbe diventata l'eroina dei gatti. La piccola non poteva credere a quelle parole e per tanti anni aveva vissuto di quel sogno, ma poi aveva avverato quella previsione. Ogni anno, il giorno prima di Halloween, Jessica suonava il corno, incantato dalla nonna, e salvava tanti mici da una fine orribile e cruenta. Doveva radunarli entro il crepuscolo e tenerli nascosti per tutta la giornata seguente, attendendo la fine di quei maledetti festeggiamenti.

Lungo il cammino, osservava il sole tramontare all'orizzonte, quando notò un piccolo gattino nero che si allontanava dal gruppo. «Maledizione!»
Proseguì la marcia senza mai riuscire a toglierselo dalla mente. Accelerò il passo.

Quando arrivò ai margini del bosco, infilò il corno nel pertugio del tronco di una grande quercia e corse indietro alla ricerca disperata del gattino. Lo trovò quasi subito in una trappola sotto alcune siepi, tanto erano acuti i suoi gridi di aiuto. Con una tenaglia forzò la chiusura della gabbia. La portava sempre con sé da quando non era riuscita a salvare un meraviglioso esemplare nero a pelo lungo. Il micetto era grande come una sua mano e tanto impiastricciato da non riuscire a camminare: quei maledetti lo avevano attirato con un vaso di miele rosso. Strinse quel piccolino spelacchiato nel mantello e corse a perdifiato verso il bosco, osservando in ansia i colori del cielo che viravano verso l'imbrunire.

Arrivata alla vecchia quercia, recuperò il corno e ripartì. Tutti i gatti, ancora irretiti dal suono del corno, ripresero la marcia seguendola lungo i sentieri che diventavano sempre più bui. Jessica, senza mai fermarsi, suonò ripetutamente per essere certa che tutti la seguissero.

Arrivò finalmente in una radura e guardò, commossa, il cucciolo nel mantello.
«Sai piccolino che, tanti anni fa, al tuo posto c'era un vecchio gatto arruffato? Aveva il pelo tutto appiccicato, proprio come te, ma non per un nettare dolce e profumato, ma perché era stato violentemente malmenato. Lui è stato il primo che ho salvato, strappandolo ai calci dei suoi aggressori e correndo a perdifiato fino a nascondermi in questo luogo.»
Jessica alzò lo sguardo e ammirò la statua di un bellissimo gatto nero. Sedeva fiero in mezzo alla radura e reggeva, con una zampa alzata, una lanterna di luce azzurra. Tutti i gatti presero subito posto intorno a lui acciambellandosi sereni, in attesa del nuovo giorno.
«Piccolo batuffolo di fuliggine, ti presento Miao O' Lantern, il primo di voi.»

Jessica si sedette alla base della statua, appoggiò la schiena al suo vecchio amico, avvolse il piccolo micio nel mantello e si addormentò sapendo di aver fatto, ancora una volta, la differenza proprio come le carte avevano predetto.

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